lunedì 21 gennaio 2008

IL VELO - bollino G

Dalla presentazione mi sembrava una mostra molto interessante.
Sviscerare il tema del velo, nei suoi significati, nei suoi usi, nella sua presenza in dipinti di varie epoche, nelle sue differenze e affinità e diverse interpretazioni nelle culture(*).
Così ieri, io e Leo, siamo partiti alla volta di Caraglio (CN) per inaugurare la mia tessera musei.

La mostra è ospitata nel vecchio filatoio. Molto bello.
E basta. Fine del lato interessante.
Sarà che nutrivo delle aspettative diverse, però ho trovato la mostra povera di contenuti, una riflessione che solo nelle didascalie di accesso alle sale analizzava opere "importanti", per esporre installazioni per lo più moderne/contemporanee (a parte un lotto di miniature di Dürer e "Danza della Circassa", un grande dipinto di inizio secolo di Mario Moretti Foggia davanti al quale sono rimasta incantata 10 minuti per la sensualità espressa - vd foto).
Alcune apprezzabili, per carità, e in ogni caso avrei dovuto intuire il taglio dato, visto che era organizzata dal Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee.
Nelle ultime due stanze sono esposti senza sentimento veli ed abiti di vari paesi (Pakistan, India, ...).
Sfogliando il libro di visita le opinioni sulla mostra sono divertenti e contrastanti. Per alcuni la più bella mostra mai vista (e mi chiedo quante ne abbiano viste...) mentre altri, coerentemente ed ironicamente, scrivono che è meglio "stendere un velo pietoso".

(*)
Mostra "IL VELO"
Quante diverse interpretazioni può avere un oggetto di uso comune?
Qual è la prospettiva giusta e corretta perconsiderare una tematica così attuale come quella dell’uso del velo?
Qual è la storia di questo oggetto?
E qual è, a seconda delle diverse latitudini e longitudini, il suo uso sociale, politico e antropologico?
È assolutamente evidente che il velo di una sposa italiana non ha nulla a che vedere con l’uso del sari in India, come un velario teatrale è dissimile da ciò che noi definiamo ‘un velo di polvere’ depositato su un oggetto qualsiasi. Il velo in se è un manufatto ambiguo e sfuggente, la sua stessa composizione materiale può essere realizzata in infinite possibilità di trame e orditi.
La sua storia è la storia dell’uomo, legata all’evoluzione del racconto sul velo avrà sette strade da seguire:
la prima sulla velatura pittorica;
la seconda sulla memoria e sulla traccia che sul velo lasciano le cose e in particolar modo il corpo dell’uomo;
la terza il velo come simbolo della sposa, della verginità ma anche del lutto;
la quarta come simbolo della sensualità e del sottile confine tra Eros e Thanatos;
la quinta strada esaminerà il concetto del velo come separazione, come soglia o porta verso mondi ultraterreni e metafisici e come limite tra la vita e la morte;
la sesta contrapporà orientalismo a occidentalismi e
infine la settima strada proporrà una visione contemporanea di come viene utilizzato oggi il velo nelle diverse culture mondiali per inviare messaggi vecchi e nuovi.
(tratto dal sito della CESAC )

7 commenti:

  1. Ciao Lucyyyyyy!!!
    HO FINITO GLI ESAMIIIII EVVIVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
    Yeppa!
    Proprio oggi ho dato l'orale di economia politica e ho preso pure un votone...incredibile!
    adesso che avrò un po' di tempo me ne vorrei andare a vedere la mostra sul design alla triennale...vieni con me?!?
    Ciaooo,
    Camp*

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  2. campanellino, io ne avrei giusto qualche esame da dare... non è che per caso......................... :D

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  3. GRANDE CAMP*, ma che dico... grandissima!!!! :-)
    Lo sai che quest'anno Torino è la Capitale del Design?
    http://www.torinoworlddesigncapital.it
    Io dovrei giusto iniziare a dare qualche esame mentre tu li hai finiti... agh... quando vorresti andare alla triennale?
    Enry... vieni anche tu? ;-) (ma che ce stai a provà anche con Camp*? E la Wood? E' già finita tra di voi????)

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  4. Chissà cosa ne penserà la Kelly di questa mostra...
    http://it.eurosport.yahoo.com/ticker/hub/atletica/index.html?item=1445693
    ;-)

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  5. Tomas, riporto la notizia xchè il link che hai messo è temporaneo:

    Atletica: squalificata perchè corre col velo
    Eurosport | mer, gen 16, 18:26

    Juashaunna Kelly, giovane atleta americana di colore, è stata squalificata dal giudice di gara per aver corso con il velo

    Juashaunna Kelly, 16 anni, indiscussa campionessa scolastica a livello statale sulla distanza del miglio e delle due miglia, e dotata secondo il suo allenatore di margini di miglioramento incredibili, è stata squalificato dal commissario di gara per aver corso col velo mussulmano. "Se vuole gareggiare ad alto livello - ha spiegato l'inflessibile commissario - deve rispettare le regole di abbigliamento previste per il fondo e il mezzofondo e dunque non può correre con il velo. Se si rifiuta di toglierlo, la squalifico".

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  6. sisi... nn ho una gran cultura in merito ma mi piacere...:P
    ma vedi che nn ho una crisi ormonale in corso LOL chiedevo a campanellino solo una mano... visto che sono nella EMME :D

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  7. Ciao Lucy, Ciao Enry: guardate io di esami ne ho veramente piene le scatole, non tanto di studiare ma di sostenere la tensione: ogni volta è una passione!
    Ieri sono stata interrogata per penultima alle 17.30, ero in uni dalle 8.30 e stamattina addirittura alle 6 ero sveglia con un mal di testa allucinante... (ah no, quello mi sa che era lo champagne di ieri)...
    ;)
    Camp*

    ps. non so ancora quando andare, ma di sicuro non voglio perdermela!

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