lunedì 28 aprile 2008

LUCIA E LUCIA @ NEW YORK NEW YORK - bollino V

Ho riempito il blog di post, oggi, anche perchè per 9 giorni non so se riuscirò a collegarmi per scrivere.
Domani, se tutto va bene... io e Lucia saremo a New York!
Yaaaahoooooooo!!!!!
(non riesco a contenere l'entusiasmo...)
:-)

Start spreading the news
I'm leaving today (va beh... tomorrow...)
I want to be a part of it, New York, New York
These vagabond shoes
Are longing to stray
And make a brand new start of it
New York, New York
I want to wake up in the city that never sleeps
To find I'm king of the hill, top of the heap
These little town blues
Are melting away
I'll make a brand new start of it
In old New York
If I can make it there
I'll make it anywhere
It's up to you, New York, New York.

PUBBLICITA' GRATUITA A DIARIO - bollino V

Ormai la rivista Diario è diventata un acquisto fisso.
Sono rapita dall'umorismo delle prime pagine con le notizie brevi.
Gli articoli all'interno sono interessanti e non convenzionali.

E poi c'è la rubrica di Paolo Stefanini, il giornalista.
Prende una notizia di cronaca, possibilmente un po' strampalata, e ne trae un piccolo racconto di fantasia.
Sull'ultimo numero lo spunto era la notizia del matrimonio tra Giuseppe Rebaudi, italiano di 101 anni, e Sylvie Basin, di anni 97.
Paolo dice:
Gli euro sono 7
I giorni sono 15 Le pagine 100. Buona Lettura.

Io ve ne allego una gratis.

L’impasto -Una lunga storia d’amore

I loro baci sono ridicoli, come tutte le cose dei vecchi quando fanno la caricatura dei giovani. Lui, Pietro, ha 101 anni, lei, Elisabetta, 97. Si sono sposati da una settimana e continuano la loro grottesca luna di miele da panchina. Derisi da tutti. Con garbo, ma derisi. Anche se a nessuno, tra i tanti che ghignano, è davvero chiaro se decidere di sposarsi a 101 anni sia un gesto di estrema maturità o d’immaturo estremismo.
Quando lui ha capito, la prima volta, di essere innamorato, doveva avere meno di
vent’anni. L’ha vista e ha pensato che se da bambino gli avessero chiesto di fare il disegno di una ragazza, l’avrebbe fatta proprio così. È stata, la sua, una gioventù inappagata, tutta segnata dall’assillo di piacerle. Una giovinezza avvelenata da un cinismo, che lui giurava essere solo una sconsolata perplessità. Ricorda interi decenni come una voglia continua di esserle indispensabile. In fondo, a ripensarci, la sua è stata tutta una vita di false presunzioni. Sono più le volte in cui lei nemmeno sapeva, di quelle in cui ha cortesemente rifiutato. E spesso deve aver frainteso lui. Il bruciore di stomaco, per esempio. Un’ulcera peptica farebbe sentire innamorati di un sasso. E le cosiddette coincidenze. Quella volta che lui e l’altro le avevano parlato lo stesso giorno della stessa cosa, e lei era rimasta tanto stupita. Argomento banale: il burro di cacao, gli pare. O quella che avevano visto la stessa stella cadente, distanti l’uno dall’altra almeno trecento chilometri. Lui credette che fosse destino. Era solo astronomia. Quante volte si era sentito credulo, e quante ridicolo. Quante sfortunato e quante ammalato. Da non capirci niente: una volta lei parlava il suo dialetto, un’altra una lingua straniera. Una volta voleva farlo smettere di bere, l’altra gli riempiva sempre il bicchiere. Una volta era bionda, la seguente mora. Riccia e poi liscia. Rossa, persino. Gli occhi blu e gli occhi neri, e poi verdi. E sempre: se da bambino gli avessero chiesto di fare il disegno di una ragazza, l’avrebbe fatta proprio così.
È stata una grandissima, e lunghissima, storia d’amore, la sua: ha amato più di cento
donne. Mai corrisposto. Perché a una donna, purtroppo, c’è in qualche modo da vendersi. E lui cosa aveva da offrirle? Forse il suo impasto di sogni e tristezza?
Questa Elisabetta non è certo come l’avrebbe disegnata da bambino, se glielo avessero chiesto. La pelle pendula, come la sua; le gote emaciate, la sdentatura, come la sua, l’anfanare al posto del respiro. E, nei baci, quel fiato dolce di mandarino avariato. L’ha conosciuta e dopo tre giorni ha deciso di sposarla. Perché in una donna bisogna imparare a riconoscere e ad amare quello che si odia in se stessi. O, più probabilmente, perché alla fine ha capito di non aver saputo mai, proprio mai, disegnare.
Paolo Stefanini

SIGNORINA, UN CAFFE' - bollino VG

E' abitudine dell'ufficio prendere il caffè tutti insieme nella nostra sala riunioni, subito dopo pranzo.
A turno compriamo le cialde e poi ci facciamo due chiacchiere attorno al tavolo.

Oggi la sala riunioni era occupata da tre signori con triplo nodo alla cravatta.
Io e NicoSam entriamo giusto per farci il caffè e portarcelo alla scrivania.

NicoSam si prepara il caffè ed esce.
Io mi preparo il caffè e sto per uscire anche io quando uno dei tre signori dice "un caffè, lo prenderei proprio volentieri...", l'altro continua con "...c'è giusto qui..." guardandomi.

Ora... io lo so che ho un atteggiamento molto poco pacifico verso l'argomento.
Ho una strega tatuata sulla spalla, d'altra parte.
Ma se tu pensi che una ragazza vicino alla macchinetta equivalga al fatto che ti debba preparare il caffè, con me sbagli proprio atteggiamento.
E così ho continuato con "...si, c'è giusto qui la macchinetta, e le cialde, e lo zucchero. E anche i cucchiaini."
E me ne sono andata.
Col mio caffè.

MARLENE KUNTZ - bollino V

Nella serata di Venerdì, lasciato Frankie Hi-NRG che canta sul palco "potere alla parola" ci spostiamo in piazza Castello per ascoltare i Marlene Kuntz.

Anzi, in preda alla fame, prima siamo passati a fare un giro alla "Fiera Europea" ai Giardini Reali: una sfilza di bancarelle con prodotti tipici a prezzi leggermente impopolari.
Panino con wurstel austriaco e birra piccola. Dieci euro.
Mangiato seduti sul marciapiede. Tutto sommato con soddisfazione, la fame era tanta.

Ma torniamo al concerto.
L'impianto audio era penoso.
Loro non mi fanno impazzire, forse non li conosco neanche tanto bene, tranne per "La canzone che scrivo per te" (normalmente in duetto con Skin) alla quale sono molto affezionata.
Alla fine del concerto si lanciano in una cover di "Impressioni di Settembre", steccando una volta.
Tutto sommato devo riconoscere che il "sound" era molto coinvolgente.
Un po' per questo e un po' perchè ero attorniata da loro fan... quando il cantante dice "E ora... ora chiudiamo il concerto con una canzone che contiene un concetto fondamentale. Noi cerchiamo la bellezza ovunque" mi sono trattenuta da ogni commento su banalità, etc... etc... ed ho esclusivamente guardato MarioBelloBello (fan nr. 2, visto che RagazzoCopertina era sotto il palco a cantare) sgranando gli occhi.

Postilla:
Riascoltando l'ultimo album, in effetti anche "Stato d'animo" e "Uno" non sono male...

domenica 27 aprile 2008

V2-DAY DI BEPPE GRILLO - bollino VGR

Il 25 Aprile Beppe Grillo è venuto a Torino per il V-day edizione nr. 2.

Incredibile. Era incredibile, davvero.
Non si è vista tanta gente neanche quando c'era il Festivalbar, neanche per Capodanno, neanche... non so. Io non ho mai visto tanta gente.
Piazza San Carlo stracolma, via Roma intasata.
E pensare che in piazza Castello c'era un concerto gratis.
E anche noi eravamo indecisi su quale delle due manifestazioni seguire.
Ci siamo detti "va beh, ascoltiamo una decina di minuti cosa dice Grillo e poi andiamo a sentire un po' di musica".
Vediamo se è "populista" come dicono (ma perchè usano questo termine come sinonimo di demagia?).
E dai dieci minuti siamo rimasti 4 ore.
C'era spesso un surreale silenzio mentre sul palco qualcuno parlava. Tutti e 120.000 ad ascoltare.
Un professore universitario americano a parlare degli inceneritori. Un avvocato che spiega che è sufficiente andare alla banca con il foglio della sentenza per ottenere il risarcimento dei soldi persi nei bond argentini. Giornalisti. Lavoratori. Professori. Scrittori.
Esaltatori di giornalisti validi. Inventori di motori ecologici, del car sharing.
Spazio democratico a chi vuol dire la sua. Motivandola e portando prove (a parte la figlia di Aldo Moro che non ho ben compreso)
Nomi e cognomi.
E fatti.
Che, francamente, io trovo agghiaccianti.
Altro che Repubblica delle Banane.
Il clou viene raggiunto quando sul palco sale Marco Travaglio.
E il punto che ho trovato interessante è che non si è trattato di sputare esclusivamente contro qualcuno, per il gusto di farlo, per gusto liberatorio nell'urlare "VAFFA...!" insieme a tutta la piazza.
Non c'è progresso nell'accusare senza proporre.
Il V2-day era ricco di proposte per cambiare davvero lo stato delle cose.
Questo mi è piaciuto. Questo va apprezzato sopra ogni cosa.
E poi... una mobilitazione del genere per sentire uno che parla. Credo sia un evento più unico che raro.
Al di là che si possa condividere o meno le posizioni prese.

MASCOTTE - bollino G


Collega Mascotte si è licenziato.
A dire il vero sarebbe più appropriato dire che "è stato portato a licenziarsi" ma sarebbe una storia troppo lunga da raccontare.
O forse no. Diciamo che da un certo momento si è deciso di dare il suo lavoro ad una società esterna e lui è diventato inutile.
Arrivederci e grazie. Più o meno è andata così.
Venerdì sera cena di addio con tutto l'ufficio (tranne i capi, per il motivo sopra) al ristorante Messicano.
Discorso principale erano i bambini:
- la fidanzata di Mascotte che partorirà a Luglio
- NicoSam che ha dato l'annuncio di diventare babbo ad Ottobre
- Reggae che ci mostra sul cellulare un sms che gli ha mandato il figlio di 6 anni: "ciao, tutto bene lurido?"
- la figlia di Mik (età: un anno e mezzo) che si spalmava la tequila sulle braccia. Me la sarei portata a casa!!!

POPOLO CIVILE ED ALTRUISTA - bollino G

Venerdì sera, Corso Casale, Torino.
Il Corso è stretto trafficato.
Sto per salire in macchina ed uscire dal parcheggio quando sento un gran clacsonare.
Guardo in mezzo alla strada.
Un poveretto con l'auto in panne sta pregando il motore di ripartire.
"dai dai dai" si legge sulle labbra.
Dietro di lui continuano a suonare col clacson.
Scendo dalla macchina e gli dico "Vuoi una spinta?"
Sorride e mi risponde "Eh... magari... però guarda che è pesante".
E te credo, è una station wagon.
Ma, penso, tutti quei muscoli azionati a fare rumore pigiando in mezzo ai volanti verranno a perdere 10 secondi per dare una mano e spostare l'auto a bordo strada.
Zero.
Io a spingere e l'autista a girare il volante.
Però.
Bravi, veramente.
Complimenti.

giovedì 24 aprile 2008

LA SCOSSA - bollino G

Ieri sera aperitivo chiacchieroso con Sabry-Dolly-MirandadiSex-In-Turin (è una persona sola...)
Poi un gelato da Gromm.
Poi a casa a lavorare sul Magazine.

Alle 00.30, seduta in cucina davanti al pc, sento un botto fortissimo.
Il tavolo che trema forte.
Cosa succede?

"Ma'!!! Hai sentito?"
"Che cosa?"
"Una specie di terremoto, credo..."
"No..."

Mi sono ricordata di una zia del mio babbo che mi raccontava di aver sentito tremare la quercia centenaria alla quale era appoggiata.
Nello stesso istante, a decine di km di distanza, moriva sua sorella.

Allora ho spento il pc e sono andata a dormire.
Con un po' di panico.

mercoledì 23 aprile 2008

SOLE, LAGO E MONTI - bollino V

Pranzo sul laghetto.
Le paperelle.
Il sole.
Le montagne innevate sullo sfondo.

Mi sono sdraiata sulla panchina, WonderWoman che si mangiava il risotto portato da casa, Celiavevoicapelli che ordinava al telefono le maglie per la sua squadra di pallavolo.

Perchè? Perchè poi bisogna rientrare in ufficio?

MA IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLU - bollino GR

[...] chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca
chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori
chi legge la mano, chi regna sovrano
chi suda, chi lotta, chi mangia una volta
chi gli manca la casa, chi vive da solo
chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
chi vive in Calabria, chi vive d'amore
chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta
chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu
[...]


Il titolo della mostra fotografica che ho visto ieri sera è stato attinto da una frase dalla canzone "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano.
Chi muore al lavoro.
Dedicata ai 7 operai morti nel rogo all'interno della Thyssen Krupp di Torino.
75 fotografie, selezionate tra oltre 2 mila pervenute a cittAgorà da fotografi professionisti (io ero lì su invito di Giorgio, che ha esposto 4 foto), foto-amatori, familiari delle vittime, colleghi di lavoro, amici, cittadini comuni.
I funerali, i cortei, la fabbrica, il vescovo, i politici. Le vittime, le vittime mancate.

Ieri c'era l'inaugurazione (qui le iniziative parallele nei prossimi giorni, con la proiezione di film, annulli filatelici, etc... ), naturalmente sono arrivata 1 ora dopo quindi mi sono persa il discorso del sindaco e delle autorità.
Giorgio splendido e in forma più che mai. Ogni volta mi incanta. Certo, anche per le fotografie!!! :-)

Teoricamente ero ancora in tempo per il buffet ma dopo aver visto le foto avevo un tale magone che il mio stomaco si è riaperto solo un paio d'ore dopo, a casa di Fraxi, con suo figlio di un mese in braccio e un pollo arrosto sulla tavola.

martedì 22 aprile 2008

EGIZIO ED EGIZIANO - bollino V

Domenica piovosa, scartata l'idea della polenta concia da mangiare in un rifugio in montagna, mi propongono la visita al Museo Egizio (quello di Torino è considerato secondo al mondo per importanza, dopo quello a Il Cairo) .
Bene, non ci metto piede da quando mi hanno portata alle elementari.

Sorpresa delle sorprese.
Dante Ferretti (che un anno sì e l'altro pure viene candidato all'Oscar per la Miglior Scenografia) è stato assoldato per ri-allestire lo statuario.
Le pareti non sono più bianche con le statue noiosamente addossate le une sulle altre, come nei miei ricordi.
L'accesso al salone è un'emozione. Le pareti nere, alcune ricoperte da degli specchi, il soffitto altissimo, nero anche lui, nei quali sono stati posizionati dei faretti per illuminare le opere.
Mistico. Magico.

Poi, purtroppo, si torna all'esposizione nelle teche del piano superiore. Molto didascalico.
Le mummie, i sarcofagi, scarabei, papiri non risaltano in tutto il loro fascino, non fosse che per alcuni cartelloni con aneddoti (dove si raccontano le pratiche magico-religiose, lo strano senso della giustizia, etc...)

Dopo le due ore passate all'interno, decidiamo di restare in tema e ci dirigiamo verso un locale egiziano aperto da pochi giorni.
Egiziano vero.
Lo si capisce non solo dal cibo (non propone esclusivamente l'onnipresente kebab e beviamo delle tisane con erbe che arrivano direttamente dal Sinai), ma soprattutto dal fatto che siamo 2 uomini e una donna (io) e ogni volta che faccio una domanda al proprietario... quello risponde sempre e solo rivolgendosi agli uomini.
Adesso che ci penso anche a Napoli era così.
Però a Napoli non mi avevano regalato lo scarabeo azzurro.

DONNE IN POLITICA - bollino VG

Pensavo.
Per la prima volta una donna potrebbe venir candidata alle presidenziali negli Stati Uniti.
La Hillary.
C'è qualcuno che, senza cercare su Wikipedia, conosce il suo vero cognome?
Il vero cognome della Signora Clinton?

SHINE A LIGHT - bollino V

"Shine a light", film di Scorsese.
Non è un film-documentario sui Rolling Stones.
E' un concerto dei Rolling Stones.
Circa 100 minuti di concerto al Bacon Theatre di New York con partecipazioni straordinarie tipo Christina Aguilera, il tizio dei White Stripes e uno con una voce nera da brividi che non mi ricordo più chi è.

Ogni tre canzoni circa vengono fatti vedere dei pezzi di interviste degli esordi assolutamente esilaranti dove gli Stones ne escono come dei ribelli, drogatissimi e ironici.
Ma anche come dei musicisti che hanno davvero voglia di fare quello che fanno (non credo che lo facciano per soldi...ormai!)

La mia simpatia va tutta a Keith Richards, mascara attorno agli occhi rugosi, moneta tibetana tra i capelli, agghindato come un pirata, di cui porta anche una spilla con il classico teschio con le ossa incrociate regalatagli per aver interpretato il padre di Jack Sparrow ne "Il pirata dei Caraibi".

Il batterista, Watts, reduce da varie cure per un cancro alla gola, sembra stia suonando nella sala principale di un ospizio. Un sorrisone fantastico, però.
E, alla fine del concerto, chiede la vestaglia.

E poi ci sono Ronnie, bellissimo ragazzetto di 61 anni, e una cavalletta perfettamente magra in preda a chissà quale roba chimica che è Mick Jagger.

Ovviamente bel montaggio cinematografico.
Da vedere se piacciono gli Stones, insomma. Se no... come Jagger stesso ha detto, potrebbe risultare noioso.

lunedì 21 aprile 2008

A DIETA!!! - bollino VG

Immagina di essere una soccorritrice 118, quelle che vanno sulle ambulanze.
Immagina di dover andare a soccorrere una persona in una Chiesa.
Immagina di entrare, chinarti per prendere del materiale dallo zaino.
Immagina di sentire uno "strrrrrrrap!"
Immagina i pantaloni della divisa strappati (a dire il vero erano scuciti) da sotto la cerniera fino a quasi metà sedere.
Ecco. Adesso smetti di immaginare.
E anche di ridere.
A dieta!!!

venerdì 18 aprile 2008

GOGOL BORDELLO - bollino V

A mio fratello, come regalo di compleanno, ho impacchettato 2 biglietti per il concerto dei Gogol Bordello.
C'era un tempo in cui gli regalavo 2 biglietti e il secondo biglietto ero io.
Adesso il secondo biglietto è di Blu.
Giustamente.
Allora ieri sera ero a casa che mi guardavo "Il Profumo" (preso da uno dei miei libri preferiti. Bello, reso molto bene. E pensare che Kubrick credeva fosse impossibile farne un film. ) quando sento armeggiare alla porta d'ingresso.
Era lui, mio fratello, con Blu.
Apro.
Blu mi bacia una guancia.
Mio fratello mi abbraccia.
"Il concerto!!! Troooooooppo bello, grazie!!!"
"Siamo andati... abbiamo ballato così tanto che eravamo bagnati di sudore dalla testa ai piedi. Hanno suonato 3 ore, sul palco è anche salito un rapper nero enorme... BELLISSIMO!!!"
"bellissimo! bellissimo!"

Mi sa tanto che ai prossimi compleanni comprerò almeno 3 biglietti.
(tra l'altro mio fratello aveva una maglietta stupenda...)

giovedì 17 aprile 2008

BU! - bollino V

Ieri notte, mentre tornavo a casa, mi hanno fermata i carabinieri.
Accosto la mia "vettura di cortesia" (ebbene si, ho ancora quella. A distanza di un mese non hanno ancora nominato il perito per poter preventivare i danni della mia macchina).
Tra l'altro, io la chiamo così solo perchè ha degli adesivi rossi enormi sulle portiere con scritto "Vettura di cortesia". Altri motivi non ce ne sono.
Non c'è cortesia in un'auto con il tappo della benzina che non si chiude (sarà per quello che ogni due giorni devo andare a riempire il serbatoio?) ma soprattutto che non ha lo stereo, quindi giro con il lettore mp3 alle orecchie (si, lo so, lo so che non si può, però lo tengo a volume basso.... davvero!).

Insomma. Vedo la paletta dei carabinieri che si alza.
Lascio cadere il cellulare (niente auricolare... hem... ) e ripenso mentalmente a quanti bicchieri di Ruchet ho bevuto. Due e mezzo credo.

Accosto faticosamente (niente servosterzo)

Mi sporgo in avanti per girare la manopola del finestrino (niente automatico).
Arrivata a metà dell'opera sento "Vada, vada!!"
Ah beh.
Meno male.

AFTERVILLE - bollino V

Torino.
Improvvisamente cadono dal cielo degli enormi oggetti, probabili dischi volanti.
I torinesi, dotati di caratteristico spirito pratico, dal momento in cui nulla fuoriesce dalle rinominate "rocce", iniziano a costruirci intorno Centri Commerciali, Cinema, etc...
Uno scienziato americano scopre però che sugli UFO/rocce è presente un countdown.
Cosa vorrà dire? Cosa succederà allo zero?
Siamo nel 2058.
Mancano poche ore all'azzeramento.
Torino è splendida. La Mole Antonelliana svetta ancora in mezzo ai palazzi di Renzo Piano e di Fuksas (che sono davvero in progetto oggi).
La tecnologia è stratosferica.
Pubblicità (geniali) trasmesse alla televisione (in americano!!!) durante un dibattito in cui un guru spirituale parla di teorie su vibrazioni che si sprigioneranno allo scoccare dello zero.
E i protagonisti, una coppia, bellissimi entrambi, come trascorreranno gli ultimi istanti prima di quella che potrebbe anche essere la fine?

Per saperlo... bastava fare un'ora di coda (va beh, Mario aveva tenuto il posto per tutti noi) ieri sera per la presentazione di Afterville, un cortometraggio della durata di 27 minuti.
Realizzato per il Congresso dell'Ordine degli Architetti ,che avverrà quest'anno a Torino, da due giovani registi molto promettenti (Fabio Guaglione e Fabio Resinaro) con la collaborazione di Bruce Sterling e musiche del compositore dei Bluvertigo e dei Subsonica (sui titoli di coda suona "L'ultima risposta").

Bravi, bravi, bravi!

mercoledì 16 aprile 2008

RANDY PAUSCH - bollino G

Nonostante i media ne avessero parlato diffusamente, non sapevo chi fosse Randy Pausch.
Poi mi hanno regalato il libro "L' ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore".
A dire il vero, il titolo mi aveva indispettita.
Mal sopporto chi si arroga il diritto di insegnare come si deve vivere, la presunzione di spiegare la vita, di dettare delle regole che dovrebbero adattarsi al genere umano perchè presuntuosamente si pensa siano le migliori.
Randy Pausch, però, è in una posizione particolare.
Quella di un uomo che muore, appunto.
Professore universitario americano, a fine 2006 gli hanno diagnosticato un cancro al pancreas con metastasi e gli hanno dato dai 3 ai 6 mesi di vita.
Invece di abbandonarsi all'auto-commiserazione, Pausch ha cercato di continuare a condurre una vita quanto più "viva" gli fosse possibile, tenendo una lezione universitaria nota come "L'ultima lezione" (si può vedere in versione originale qui) che ha fatto il giro del mondo.
Parla di se, dei suoi sogni realizzati (è un uomo di grande ottimismo e sostiene che è compito di ognuno di noi fare di tutto per realizzare i propri sogni o aiutare la realizzazione di quelli degli altri).
Ed è diventato l'idolo per una moltitudine persone.

La stessa sera in cui mi hanno regalato il libro, mi avevano fatto leggere un articolo di Gramellini uscito l'11/04 su La Stampa e intitolato "Le ultime parole famose" (in calce al post).

E così, in un paio di giorni, ho finito il libro.
Senza dubbio scorrevole e interessante, meno "pesante" di quanto potessi immaginare (tutti sappiamo di dover morire, diverso è quando ti danno una scadenza a breve. Non smetti di pensarci)
Ne emerge una persona ammirevole, divertente, ironica, estremamente positiva, ritengo anche molto fortunata (nel senso che ha avuto i mezzi per realizzarsi, sia economici che intellettuali), con degli spunti che sarebbe fantastico leggessero i professori (concordo con Gramellini) o i datori di lavoro.

Mi è venuto da fare un parallelismo con un'altra persona che aveva realizzato i suoi sogni e al finire della sua vita (anche lui per un tumore) aveva raccolto le sue esperienze in un libro (che io avevo trovato meraviglioso e un po' meno impermeato dell'americanismo) dal titolo "La mia fine è il mio inizio": Tiziano Terzani.

Le ultime parole famose di Massimo Gramellini (La Stampa - 11/04/2008)

Gli adolescenti hanno eletto a primo eroe della loro generazione un professore americano di 47 anni, malato terminale di cancro. Come mai? Certo, l’Ultima Lezione con cui Randy Pausch si congedò in aula dai suoi studenti, e della quale i ragazzi di tutto il mondo si scambiano su Internet il testo e le immagini, è semplicemente straordinaria (in questo caso l’avverbio vale anche più dell’aggettivo). Certo, in ottanta minuti di monologo non troverete un solo secondo in cui il prof condannato a morte si lamenti del suo destino. Certo, quell’uomo conosce l’arte di essere ironico senza diventare grottesco e profondo senza diventare palloso. Certo, è un morto che parla della sua vita e dei desideri d’infanzia realizzati da lui e realizzabili da tutti.

Certo, le sue ultime parole racchiudono il segreto dell’esistenza: «Se vivrete nel modo giusto, i sogni verranno da voi». Ma eccoci al punto: le avesse dette un altro, per esempio un politico, pensate che adesso i ragazzi se le rimpallerebbero forsennatamente sul web? Le avrebbero sepolte sotto uno sbadiglio abulico, come fanno con quasi tutto quanto provenga dal mondo degli adulti. Se credono in Pausch, è perché ai loro occhi quel prof in fin di vita risulta autorevole. Non autoritario. Autorevole. I giovani non sono affascinati dalle sue parole, ma dal suo esempio. E’ il coraggio di mettersi in gioco che rende autentico anche il resto, comprese le parole.

Il bello della vita è che si può essere autentici persino da sani. Perciò non sarebbe poi male se l’Ultima Lezione del professor Pausch, oltre che da milioni di ragazzi, venisse letta dai loro genitori. E dagli altri prof.

martedì 15 aprile 2008

ITALIANO LATIN LOVER- bollino V

Dev'esserci qualche motivo per cui i titoli dei film, quando vengono portati in Italia, devono per forza assumere delle connotazioni romantiche.
Mi sembra piuttosto indicativo socialmente, no?
Quel film fantastico di Gondry con Jim Carrey e la strepitosa Kate Winslet, per esempio, uscito originariamente con il titolo di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (il verso di un'opera) è arrivato da noi come "Se mi lasci ti cancello".
Insomma, poteva sembrare il sequel di "Se mi lasci ti sposo" (che, tra l'altro, era uscito col titolo "Runaway Bride" ovvero "Sposa fuggiasca")

Ieri sera sono andata a vedere "Leatherheads" (letteralmente "teste di cuoio"), da noi trasformato in "Niente regole in amore".
Un film molto divertente con e di George Clooney (amo quest'uomo e le sue espressioni) sulla nascita del football americano professionista negli anni '20.
Nulla di troppo impegnativo (l'atmosfera ricorda leggermente "Fratello dove sei" dei Cohen, alcuni pezzi sono un tributo al western godereccio) ma sicuramente non un film d'amore (si, per carità, la storiella c'è ma è in secondo piano!)

AGLIE' O RIVOMBROSA... - bollino V

Gita domenicale.
Giornata di sole stupenda.
Che si fa?
Andiamo a vedere il Castello di Agliè?
Agliè? E dov'è? C'è un castello?
Ma siii... quello dove hanno girato Elisa di Rivombrosa.
Ah ecco.
Infatti, girando per il giardino del castello, la parola "Rivombrosa" sarà quella che sentiremo di più.
Poi, ad un certo punto... i brividi.
Non per un fantasma, non per la comparsa di uno degli attori (a dire il vero non ho visto neanche una puntata, quindi non saprei riconoscerli) ma perchè vicino alla fontana c'era una tizia che stava girando un videoclip musicale.
Stonata ma stonata... che di più non si può.
E le parole della canzone? "Ti amerò per sempre, anche se non so cosa vuol dire sempre" e "traccerò una riga sull'acqua".
Brrr...

PS: dimenticavo la visita al Castello.
La superficie è davvero ampia.
Purtroppo è quasi totalmente in ristrutturazione quindi la parte visitabile è minima e non così interessante (anche se la guida ci tiene a precisare che sono "appartamenti che nessuno ha mai visto!" - perchè il sovrintendente li aveva usati per viverci!!! - e che tutto è stato regolamentato secondo le normative sulla sicurezza - e ce lo dice quattrocento volte)
Peccato. Anni fa avevo visitato gli appartamenti nobiliari e ricordo che sono veramente stupendi.
Anche se il giardino è grazioso (il Parco aprirà a Maggio si spera...) vale la pena ritornare a fine ristrutturazioni

lunedì 14 aprile 2008

MAGNOLIA - bollino VG

Finalmente ho visto anche questo film.
Film del '99.
Cast d'eccezione, la storia si snoda dipingendo i vari personaggi, intrecciati tra di loro e molto diversi.
I temi che tocca sono tanti: inizia con le coincidenze per poi insistere sul passato dal quale non si può fuggire, il rimorso, il fato, l'importanza delle azioni compiute dai genitori con i figli (che possono ripercuotersi per tutta una vita).
Scena cult la pioggia di rane verso la fine.

Vale assolutamente la pena, anche se può scoraggiare la durata di 3 e più ore.

SUDAFRICA - bollino G

Ma si. Togliamoci il pensiero.
Che questa "cosa" la voglio ricordare, in ogni caso.

Brevemente...
Ho mandato il curriculum per un lavoro in una importante multinazionale informatica.
Sede di lavoro: Johannesburg, Sudafrica.
Primo colloquio, secondo, terzo...
Respirare aria internazionale, poter fare un'esperienza di almeno un anno laggiù...

Poi è arrivato il contratto di assunzione da firmare.
L'ho girato e rigirato tra le mani tante volte.
Un pessimo contratto in effetti.
Una paga che era esattamente la metà di quanto prendo adesso. Ed è vero che la vita costa meno in Sudafrica...
Ed è vero che c'era possibilità di crescita.

Un giorno mi dicevo "No. No. Mi sentirei ingabbiata ad andare"
Quello successivo, magari dopo aver parlato con una persona che sta vivendo questa esperienza, ero sul "Però... quando mi ricapita un'altra occasione come questa?"
E poi tornavo sul "Ma proprio Jo'burg? E' una megalopoli piuttosto pericolosa e senza neanche il mare..."
E ancora "Si, ma ad un passo dal Botswana, dal Parco Kruger, leoni, elefanti..."
Sono andata avanti settimane.

Mi dava estremamente fastidio questa mia indecisione.
Passare dal "PARTI E VAI!!!" (avevo anche vagliato l'opportunità di non restare per tutto l'anno)
al "Ma no, resta qui, guadagna tutto quel che puoi e parti libera, magari per un anno sabbatico".

Mi sono confrontata con le persone che mi stanno vicina, facendone anche stare male alcune ("Ma come... parti? E io?")
Però, per non avere rimpianti, dovevo essere ben sicura di quello che facevo.
La decisione è stata di mandare una mail, Venerdì scorso, con scritto "Grazie per l'opportunità ma rinuncio all'assunzione"
Non che sia stata ben sicura.
Magari fosse successo in un altro periodo della mia vita non avrei esitato.
Ma oggi è così.

giovedì 10 aprile 2008

BENEDIZIONI - bollino V

Oggi mi è venuta in mente un'espressione che dicevano spesso i miei nonni:
MA VA' A FATE BENEDI' EN FRANSA!
(Trad: Ma vai a farti benedire in Francia)

Nico ha controbattuto con:
"I miei dicevano
MA VAI A RAMAZZARE IN MARE!"

GONNARIO L'UBRIACONE - bollino V

Ieri sera Dado, in mezzo a vari video politici, ha tirato fuori questa chicca da YouTube, un montaggio Simpson stupendo su una vecchia canzone godereccia.
Devo farla vedere al mio cuginetto Alex ... :-P
QUI

Sono Gonnario, sono Gonnario, bevo la birra come un dromedario
mi alzo e al mattino un fiasco di vino e verso sera grande imbreaghera
le donne del paese son tutte pazze di me
sono piu' forte di un ammazzacaffe' (Ole')

Al bar a bere al bar a bere al bar a bere a bere al bar
Al bar a bere al bar a bere al bar a bere a bere al bar
Questa e' la canzone di Gonnario l'imbreagon
Questa e' la canzone di Gonnario l'imbreagon

Sono Gonnario, sono Gonnario, un giorno l'han detto al notiziario
che non trovando vino in cantina mi son bevuto la varichina
alziamo in alto i calici e beviamo vino novello
cantando tutti insieme uno stornello

Al bar a bere al bar a bere al bar a bere a bere al bar
Al bar a bere al bar a bere al bar a bere a bere al bar
Yattatatata, taratatatata, yattatatata, ta ta ta

Sono Gonnario, sono Gonnario, mi ha visitato ieri il primario
Ha detto che il fegato e' una lattina che sa di tappo all'emoglobina
Ma che mi frega dai beviamo insieme il mondo e' bello
cantando tutti insieme un stornello

Al bar a bere al bar a bere al bar a bere a bere al bar
Al bar a bere al bar a bere al bar a bere a bere al bar
Yattatatata, taratatatata, yattatatata, ta ta ta

mercoledì 9 aprile 2008

ICH CHE VIENE, ICH CHE VA - bollino V

Per Regio Decreto del 7 Aprile 1927, un uomo pelato ed impettito come un tacchino di nome Benito Mussolini decise che i cognomi slavi della neo-annessa Istria andavano tutti italianizzati.
Ti chiami Vidalich? D'ora in poi sarai Vidali. Ivančich diventò Giovanelli o Giovannini. Brnobich divenne Bernobbi.
E così il signor Gregorio si ritrovò a far le pulizie di primavera anche delle lettere del cognome e da un numero di 11 ne buttò più o meno la metà.

Non c'era ovviamente la televisione a quei tempi e da buoni campagnoli il signor Gregorio e consorte iniziarono a figliare.
Uno dei nove figli era il mio babbo e arrivò con lo scoppiare della seconda guerra mondiale.
Nacque perciò con un cognome italiano, il mio babbo.
Il suo fratello più piccolino, invece, no.

Perchè nel 1947 i territori istriani tornarono alla Jugoslavia.
E i cognomi ripresero l'identità perduta. O quasi.
Perchè una vocale, forse sfuggita all'addetto dell'anagrafe, nel mio cognome slavo cambiò.
Il signor Gregorio era al suo terzo cognome.
L'ich, comunque, venne riacquistato e il fratello piccolino, nato 10 anni dopo il mio babbo, aveva i certificati di nascita con un cognome tutto suo.

Il mio babbo andava a scuola a quei tempi e le pagelle, ad andarle a guardare, testimoniano che lui era un ragazzo dal cognome in ich.
Perchè a tutti gli effetti, il suo nuovo cognome era slavo, in contrasto con i certificati di nascita.

Ironia della sorte volle che il fratellino avesse la situazione invertita. Certificati di nascita con il cognome slavo e le pagelle con il cognome nuovamente italianizzato.
Perchè tutta la famiglia poco dopo il '50 si spostò in Italia e il cognome, che poi è quello che porto adesso, ancora cambiò.

IL DESERTO DEI TARTARI - bollino VG

In un’intervista, Dino Buzzati affermò che lo spunto per il romanzo "Il deserto dei tartari", era nato “dalla monotona routine redazionale notturna che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l’idea che quel tran-tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita. È un sentimento comune, io penso, alla maggioranza degli uomini, soprattutto se incasellati nell’esistenza ad orario delle città. La trasposizione di questa idea in un mondo militare fantastico è stata per me quasi istintiva”. (cit. Wikipedia)

Facevo terza Liceo quando ho letto il libro.
Ricordo perfettamente che era un mattino feriale, lo so perchè avevo marinato.
Di solito quando marinavo non me ne andavo in giro per Torino (come faceva la maggior parte delle persone), non andavo al bar, stavo a casa.
Naturalmente dovevo farlo di nascosto dai miei che non mi avrebbero mai permesso di evadere dai miei doveri presenzialisti scolastici.
Allora mi vestivo, preparavo la cartella, aprivo la porta di casa, fingevo di uscire e richiudevo la porta restando dentro.
Poi, silenziosamente, tornavo in camera mia, mi nascondevo nell'armadio e aspettavo.
Sentivo mio padre alzarsi, far colazione e poi andare a lavorare.
A quel punto era via libera e potevo uscire, guardarmi film, leggere, anche studiare.

Mio papà tornava per pranzo, perciò poco prima uscivo con un plaid, salivo le scale fino al pianerottolo mansardato dove di solito non accedeva nessuno (in realtà conoscevo il ragazzo che viveva a quel piano, ma questa è un'altra storia) e mi mettevo lì, per terra, a leggere.
Ho consumato lassù il "Deserto dei tartari".
E l'ho trovato meraviglioso.

E allora ogni volta che ripenso a quel libro e a tutti i significati che si porta dietro, all'attesa, allo sperare che la vita prenda una piega gustosa semplicemente aspettando, al destino che si fa beffa di noi, alla non azione, non riesco a scindere il ricordo dalle giornate di scuola "marinate".

martedì 8 aprile 2008

HAROLD E MAUDE - bollino V

"Harold e Maude" è un film del 1971 che ho visto questa sera.
Anticonformista, divertente, bei dialoghi.

Mentre lo guardavo mi è tornato in mente un film recente dal titolo "In viaggio con Evie", con il rosso di Harry Potter, palesemente una copia meno bella.

Harold è un ragazzo che inscena vari, perfetti (fantastici), finti suicidi come sorta di comunicazione con la madre ricca e oppressiva.
Di indole cupa e carattere sicuramente non convenzionale ama, tra le altre cose, frequentare i funerali (anche di gente che non conosce).
E' ad uno di questi che incontra Maude, una bizzarra e vivace signora quasi ottantenne.

Il film è una storia sul rapporto che si instaura tra i due.
Ma è anche un invito a vivere, a trovare una cosa nuova ogni giorno, a seguire gli istinti e non badare troppo alla morale.
Insomma, ciò che è riassunto in una delle canzoni cantate da Cat Stevens nel film stesso (la colonna sonora è tutta sua):

Well, if you want to sing out, sing out -
And if you want to be free, be free
cause theres a million things to be - You know that there are

And if you want to live high, live high - And if you want to live low, live low
cause theres a million ways to go - You know that there are

You can do what you want - The opportunity is on
And if you can find a new way
- You can do it today
You can make it all true
- And you can make it undo
You see ah ah ah
- Its easy ah ah ah - You only need to know

Well if you want to say yes, say yes - And if you want to say no, say no
cause theres a million ways to go - You know that there are
And if you want to be me, be me - And if you want to be you, be you
cause theres a million things to do - You know that there are

RX - bollino V

Ma pensa te.
Ieri mia mamma è andata a ritirare gli RX che mi avevano fatto all'ospedale la notte dell'ultimo incidente.
Se n'è tornata a casa con una bustina piccina e bianca.
E dov'è la caratteristica busta giallo-ocra, inconfondibile, formato gigante?
Che quando andavi dal medico dovevi portarla sotto il braccio perchè nella borsa non entrava.
E tutti sapevano che erano lastre e ti guardavano scrutandoti.
"Il braccio... secondo me si è rotta un braccio... oppure un femore..."
E tu ti sentivi anche un po' orgoglioso perchè potevi tenere quell'aria di mistero su chi ne ha viste di cotte e di crude, che si amalgama così bene con l'atmosfera degli ambienti medici.
Non era necessario parlare. Un sospiro, occhi a fissare il vuoto.
E la busta giallo-ocra.

Ho aperto la bustina piccina e bianca.
Dentro ho trovato un CD.
Sopra al CD un'etichetta con il nome dell'ospedale, la data di masterizzazione e una scritta "Immagini diagnostiche relative a:...." seguito dal mio nome e data di nascita.
Sicuramente un modo di ottimizzare i costi.
Ma anche di ammazzare la poesia.
E poi... se il fisioterapista o un medico non avesse il computer?

lunedì 7 aprile 2008

PROZAC - bollino G

E' giornata da dosi massicce di antidepressivo.
Per tirarmi su mi riguardo un video su Youtube, in napoletano, trovato Sabato mentre cugino Alex mi chiedeva un filmato sui Gormiti (qui)

Sonoro obbligatorio.
Aspettando che il malumore passi.

domenica 6 aprile 2008

DUBLINERS ALL'ARGENTINO - bollino V

Non posso arrivare tardi ogni volta che i dubliners organizzano una cena quando vengono a Torino.
Dove si va questo Sabato?
All'argentino. Hanno mandato una mail un paio di settimane fa.
Bene. Allora si parte con anticipo.
Appuntamento alle 20.30?
E allora devo puntare ad essere in zona alle 19.30 .
E così è stato.
Parcheggiata la macchina, comprato un chupa-chupa all'anguria, fatta una bella passeggiata al Parco del Valentino.
Caspita, sono le 20.25, meglio accelerare il passo se no arrivo in ritardo anche questa volta.
Passo accelerato.
Presto, presto, presto....
Ecco il ristorante argentino.
Fantastico, ce l'ho fatta!!! Sono molto orgogliosa di me stessa.
Oh cavolo.
Ma nella mail il ristorante si chiamava Volver.
Questo non si chiama così...
Beh, magari ha cambiato nome...
"Pronto, Andre... ma... scusa... ma l'argentino dov'è?"
"Lucy... Via Barbaroux..."
"Nooooo... ma io sono in zona S. Salvariooooooo"
Ri-accelerare il passo verso la macchina, correre, cercare parcheggio (a pagamento per fare prima) e arrivare puntualmente con mezz'ora in ritardo.
Per il resto... non mi hanno uccisa, il cibo era molto buono, il servizio un po' lento (abbiamo rinunciato al caffè perchè ci hanno detto di non avere a disposizione delle tazzine...), la compagnia divertentissima, Andre che ancora stava dormendo, io stordita come sempre. E' bello avere delle certezze.

venerdì 4 aprile 2008

L'ECO DI TORINO NEL MONDO - bollino V

Notare che rientra nel tag "Outside Rome":
http://eternallycool.net/?p=1281

LO SCRITTORE PALERMITANO - bollino V

Un anno fa la Wood mi aveva segnalato un concorso di scrittura su La Stampa con il titolo "Andare oltre le aspettative".
Dopo aver buttato giù un pezzo (e accorgendomi che non riesco a scrivere su tema prestabilito, oltre che a tema non prestabilito) ho iniziato a leggere alcuni racconti scritti da altri.
Tra tanti ce n'era uno che, per la storia talmente pulp e originale, mi aveva particolarmente colpita (Eccolo)

"Woodduzza, leggilo, questo tizio deve essere troppo fuori e come scrive bene!"
Non avevo tenuto conto che anche la Wood è troppo fuori.
Tempo 10 minuti e si mette in contatto con l'autore, uno scrittore di Palermo.

Si scrivono, si scambiano commenti sui blog fino a quando lui annuncia la tournée in Piemonte per la presentazione del suo ultimo libro.
Potevamo mancare all'appuntamento?
Assolutamente no.
Anche se la presentazione è in un circolo Arci e la Wood... diciamo che è una che ha gioito quando le hanno regalato una targhetta con scritto sopra "boia chi molla"

E allora eccoci lì, ieri sera.
Lui spettacolare. Ci ha stupite con effetti speciali davvero.
Omaggiate di un vassoio di paste di mandorle a testa.
Omaggiate di una pietra dipinta a mano.
Ero commossa.

La Wood adrenalinica e bellissima.
Ha ricomprato il libro anche se l'aveva già persino letto.
E anche se, modello Cenerentola, stava già sforando gli orari usuali.
Infatti... alle 23.30, mentre si stava parlando di Kurdistan, ha iniziato a fremere per andare a casa.
E allora, ultimi scatti foto e... via!

UMAMI, IL QUINTO GUSTO - bollino V

Fin dalle elementari mi hanno insegnato che le papille gustative riconoscono 4 gusti: il dolce, il salato, l'amaro e l'acido.

E invece...

Ieri sera ho scoperto dell'esistenza dell'UMAMI... il quinto gusto, come spiegavano nella prima pagina del menu di un ristorante/pizzeria omonimo (di fronte alla libreria dei viaggi... in via delle Orfane)

UMAMI. Il quinto gusto. Tutti sappiamo che l'uomo é in grado di percepire quattro sapori fondamentali - dolce, salato, amaro, acido, ma pochi sanno che l'uomo dispone di recettori per il QUINTO gusto, il più importante di tutti in cucina, l'umami che significa squisito. L'umami é stato scoperto in Giappone nel 1908 e, dieci anni più tardi é stato scientificamente riconosciuto come uno dei cinque gusti anche se, pochi sanno riconoscerlo. L'umami stimola un'area cerebrale diversa da quella coinvolta dagli altri sapori ed eccita i neurotrasmettitori del gusto.

LIBRI ORDINATI PER... - bollino V

Mentre ingannavo il tempo prima di andare all'appuntamento al Circolo Pueblo, ho scoperto una libreria che si chiama "Diari di Viaggio".
Piccolina, i libri disposti sugli scaffali sono raggruppati per paese raccontato.
"La frontiera scomparsa" di Luis Sepulveda nella sezione dedicata alla Bolivia, "La fine della strada" di Joseph O'Connor in Irlanda, eccetera.

Una manna per chi ama viaggiare (c'è una gran varietà di guide, soprattutto Lonely Planet, e le mappe stradali) e per chi non vuole impazzire a trovare i romanzi ambientati nei paesi in cui andrà (come piace fare a me)

PS: non avendo in previsione un viaggio ben preciso e non potendo uscire a mani vuote (sempre per la serie "piccole iniziative da premiare"), mi sono comprata "Dovevo andarci", una raccolta di 15 racconti di altrettanti autori su... viaggi fisici e non.

PS2: molto originali i segnalibri dati in omaggio che assomigliano alle etichette poste sui bagagli al check-in con la sigla della destinazione sopra e una foto della destinazione sul retro (se riuscirò a scannerizzarle/fotografarle le aggiungerò)

PS3: non l'ho comprato perchè pensavo che la storia sarebbe stata melensa e scontata, perciò volevo documentarmi prima, però mi ha attirato molto "La fine dell'alfabeto" di Richarson C.S. edito da Garzanti Libri. Le recensioni non sembrano malvagie.

giovedì 3 aprile 2008

FRA-STRANEZZE - bollino V

Va bene che mio fratello ha degli amici che indossano le scarpe da ginnastica argentate.
Va bene che ieri ne ho conosciuto uno nuovo (di amico) con dei capelli ricci talmente voluminosi che in confronto Samuel Jackson in Pulp Fiction sembrava rapato a zero.

Però quando ieri mattina, uscendo di casa, ho notato che sulla portiera della macchina di Blu (la fidanzata di mio fratello) era appiccicato un orribile enorme adesivo con un'aquila... ho pensato che il livello di "tamarragine" fosse ormai a livelli altissimi.
"Fra-fantasticoso" gli ho detto "ma che roba è quella appiccicata mezza sulla portiera e mezza sul finestrino della macchina di Blu?"
Risata convulsa, irrefrenabile.
"L'ho trovata e l'ho appiccicata pensando si staccasse facilmente. Invece non si stacca più."

mercoledì 2 aprile 2008

SUBSONICA @ TORINO - bollino V

Intanto il palco.
Allestito da Mamo Pozzoli, incredibile!!!
Un pannello di led luminosi montato DAVANTI al gruppo. Fasci di luce colorata, di immagini, linee, un fluttuare tra bolle di luce, "cose" e in trasparenza le 5 figure.
Magnifico.
Poi il pannello si alza (ma scenderà di nuovo, e poi di nuovo su e giù...).
Intanto Samuel.
Il concerto era già stato rimandato per un suo calo di voce e in effetti... non si era proprio ripreso del tutto
Però... energia, energia, sentilooooooooooOOOOOOOOO

Intanto EnergiaaaaAAAAA.
Appunto.
Incredibilmente fantastica atmosfera.
Tutta da ballare, ballare, ballare.
Jumpareeeee.... (va beh, io non potevo... e infatti... che fatica stare ferma!!!)

Una massa enorme, enorme, enormEEEE di persone che si muove a ritmo.
Bellissimo! BellissimooooOOOOOO

Quasi che Venerdì vado a Rimini...

PRE-SONICA - bollino V

Il pre-concerto merita un post a parte.
O forse se lo merita il concerto.
Comunque.
Partiamo dal cambio d'abito.
Avevo pensato di sfilarmi ed infilarmi i pantaloni mentre guidavo in tangenziale, poi ho immaginato un incidente (vista l'alta probabilità) con me che uscivo con solo le calze e le mutande addosso e ho lasciato perdere.
Piazzole troppo frequentate, ho deciso di uscire dalla tangenziale e cambiarmi in un'area industriale.
Mi sono accorta dopo che c'erano le finestre degli uffici proprio sopra di me.
E va beh. Si saranno fatti quattro risate.
"Una foca che si veste d'arancione!!!"

Poi.
Ispezione degli spalti, una bottiglietta d'acqua per cena, forte passare nel backstage (mi viene un po' di invidia per mio fratello che monta e smonta i palcoscenici dei concerti), iniziano ad aprire i cancelli, sto per andare a prendere posto e incontro la mia ex collega Franci Occhibelli.
"Maccciaaaaoooooo"

Poi.
Mi viene in mente che anche EnryErMeyo è al concerto. Non ci vediamo da tanto tempo. Gli mando un messaggio. Mi risponde che è nella parte centrale.
Allora mi sposto e gli vado incontro mentre lo chiamo al telefono.
Lo vedo.
"Enry, guarda giu"
Si guarda la punta dei piedi.
"HAHAHAHAHA!!! Scemolone!!! Sono qui, giù"
"Uh, in effetti si chiede di alzare la mano, non di guardare giù... pensavo fosse un nuovo segno!"
Mi ha fatto davvero tanto piacere. Tanto tanto.
Spettacoloso.

Poi.
Torno al mio posto (che era sugli spalti) e iniziamo a commentare ed osservare i vari metodi utilizzati per scavalcare ed andare nel prato.
Fantastici.
Quelli che fingono indifferenza, quelli che prendono la rincorsa e si buttano scapicollandosi (basta che non vi facciate male, hehe), quelli che aspettano che il tizio della sicurezza volti le spalle, quelli che non se ne accorgono e scavalcano proprio davanti...

Poi.
Almeno 45 persone mi avranno chiesto "dove sono i bagni?" (ma che, ho scritto sulla fronte "informazioni"?)

Poi.
Con me c'era un cretino... ma un cretino...
Uno che gira con in tasca 5 telefoni (5!!!) e che quando ho visto che ne aveva uno del mio modello mi sono fatta prestare la sua batteria (la mia era scarica e volevo tenere ancora un minimo per il tragitto fino a casa... giusto nel caso...)
Lui mi presta la batteria, infila la mia nel suo telefono e lo tiene acceso.
Ma cretino, se me la scarichi ancora di più... ero capace anche io.
Infatti al ritorno non sono riuscita neanche ad accendere il telefono
Va beh.

Poi.
All'improvviso incrocio lo sguardo a 3 metri da me. E' TiChiamoDolcezzaBabyBellezzaESentoIlBisognoDi
UnCostanteContattoFisicoMaNonVuolDireNulla
.
Lavora nella mia stessa azienda e non lo vedevo da prima di Natale.
Abbraccioni e stritolamenti.

Mi è venuto in mente che la sera prima avevo incontrato un ragazzo con cui ero uscita 14 anni fa e che non avevo più visto da tantissimo tempo (MiChiamavaChampy)

Se c'è un oroscopo che dice che questa è la settimana degli incontri con persone che non si vedevano da tempo... inizierò a crederci!

martedì 1 aprile 2008

PESCE D'APRILE- bollino VG

In perfetto stile con il primo aprile,
è da questa mattina che BOCCHEGGIO come un pesce.

Millecinquecento cose da fare, presto, in fretta... corri... incasinate, non sbagliare! Azzo, sbagliato!!! Porca @$%!!!!

Telefono che squilla... altra cosa da fare... emergenza! E l'altra? Uddioooooo....

Bop... bop... manca l'aria...

Poi penso che... manca poco... un paio d'ore...
Subsonica... arrivo!!!

PS: ah... tra l'altro... mi devo cambiare... e ho pensato di farlo in una piazzola della tangenziale. Spero che non mi arrestino per atti osceni! :-S

FILM - bollino G

Sempre della serie MikeBongiorno, ovvero "Allegria! Amici telespettatori"
Gli ultimi film visti:
Amore senza confini (2003)
Film con Angelina Jolie (bellissima, anche se la odio un po' per aver scippato Brad alla Aniston...) e Clive Owen (bellissimo, se decidesse di scippare me non farei complimenti - peraltro nel film viene doppiato da Francesco Pannofino... una voce che renderebbe sexi anche un orco)
Dedicato alle persone che spendono la propria vita in associazioni umanitarie, combattendo per un po' di benessere in paesi meno fortunati. Cambogia, Cecenia, Etiopia.
Pretesto per lo svolgimento è la storia d'amore tra i due protagonisti, che (assieme agli stacchi sulla vita di lei quando ogni tanto torna negli USA e ad una scena in cui sembra di vedere Lara Croft) abbassa il livello di un tentativo di sensibilizzazione davvero da apprezzare (oltretutto la fotografia è fantastica)

Vero come la finzione (2006)
Film molto carino e tutto sommato originale.
C'è un uomo che all'improvviso sente, nella sua testa, una voce femminile che descrive tutte le azioni che sta compiendo, solo un po' romanzate.
Si accorge così che la voce esiste davvero e appartiene ad una scrittrice che, ignara, sta scrivendo un libro con lui come protagonista.
Ad un certo punto, però, si rende conto che l'autrice farà morire il suo personaggio...

Bella la colonna sonora:
I turn my camera on - the Spoon
Love you - Free design
Death or glory - the Clash
Democracy - Adolescents
Small stakes - the Spoon
On the nature of daylight - Max Richter
Rave - Marc Ferrari & Paul Taylor
Vittorio E - The Spoon
In church - M83

Horizon Variations - Max Richter
Live For Life - Francis Lai


Secretary (2002)
Con la stessa attrice di "Vero come la finzione": Maggie Gyllenhaal.
Lei fantastica.
Bella la storia, diversa, sensuale senza essere troppo erotica e volgare nonostante l'argomento.

PSICOLOGIA DELL'EMERGENZA - bollino R

E' bene rimarcare fin da subito che questo post ha un bollino rosso, che significa contenuto serio e paturnioso. Per cui, se non si è dell'umore, meglio lasciar perdere.

Questa sera abbiamo incontrato un ragazzo poco più che ventenne.
Aveva appena tentato di togliersi la vita, impiccandosi, distrutto dal dolore per aver perso mesi fa sua madre.
Era il secondo tentativo andato a male.
Forse voleva farsi salvare, non lo so, ma la palpavi nell'aria la disperazione.
Quell'angoscia che ti soffoca e ti toglie ogni voglia.
La capivo.
Ma a cosa serve capire?

Le considerazioni e i pensieri sull'episodio sarebbero molti e sono felice di averli condivisi con Paolino Latinlover Manimorbide.
Qui riporto solo queste righe.
E il bollino rosso.