mercoledì 31 gennaio 2007

TELEPATIA - bollino G

La descrizione di un attimo
le convinzioni che cambiano
e crolla la fortezza del mio debole per te
anche se non sei più sola perché sola non sai stare
e credi che dividersi la vita sia normale
ma la mia memoria scivola
mi ricordo limpida la trasmissione dei pensieri
la sensazione che in un attimo
qualunque cosa pensassimo noi due poteva succedere
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo adesso
dopo quasi cinque anni
Ahi come sempre sei la descrizione di un attimo per me
Ahi ahi ahi come sempre sei un'emozione fortissima
Ahi ahi ahi come sempre sei bellissima
Mi hanno detto dei tuoi viaggi
mi hanno detto che stai male
che sei diventata pazza
ma io so che sei normale
mi chiedi di partire adesso
perchè i numeri e il futuro non ti fanno preoccupare
vorrei poterti credere
sarebbe molto più facile
rincontrarci nei pensieri
distesi come se fossimo
sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo presto
fra almeno altri cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima perchè
come sempre sei la descrizione di un attimo
(La Descrizione Di Un Attimo - Tiromancino)


Si può non credere al 95% delle cose che non si possono provare scientificamente e poi credere alla telepatia?
Io sono così...
Sono davvero convinta che i pensieri possano essere trasmessi con la mente.
Ad esempio: non incontrare, non sentire, non pensare per anni ad una persona e poi, nel preciso momento in cui la si pensa... questa persona chiama al telefono.
Coincidenze? Forse.
Io preferisco credere ad altro...

(avrei tante cose da dire su questo argomento ma oggi mi sento un po' fusa... forse qualcuno si sta rubando tutti i miei pensieri telepaticamente???)

martedì 30 gennaio 2007

KONTRO - bollino GR

Che succede a chi va contro-corrente (e non sto parlando dei salmoni)?
Che succede a chi alza la testa per far sentire la sua voce?
Che succede a chi prende botte per difendere un'idea o un ideale?
Che succede a chi ha coraggio di schierarsi dalla parte dei più deboli?
Che succede a chi non si adegua ad una vita "normale"?
Che succede a chi sfida il Potere guardandolo negli occhi?
Che succede a chi sa di essere innocente e non riesce a provarlo perchè chi lo accusa è più forte?

Questo è un post dedicato ad una persona che vive nell'attesa di scoprire cosa le succederà.
Non so se augurarle di abbandonare un po' di incoscienza e ribellione.
Non so se augurarle di allinearsi a noi che non lottiamo mai per nulla se non per il nostro tornaconto.
A noi ai quali però non deve succedere nulla...

NUOVE ESPERIENZE - bollino V

Ieri sera in palestra sono riuscita a fare una cosa mai provata prima.
Camminare sulle mani?
Fare un salto mortale all'indietro?
Macché... ho messo due lenti a contatto nello stesso occhio.
Per due volte.
Tolta una delle due lenti con aria interrogativa (come mai vedo appannato?) e rimessa...
No comment.
Chissà se esiste un gene che determina l'imbranataggine di una persona.
Io devo averlo ereditato da entrambi i miei genitori.
Super-gene della casinista.

lunedì 29 gennaio 2007

BUONA FORTUNA SIG. GORSKY - bollino V

E' sabato notte.
Il cielo è limpido e l'aria fredda.
Torino vive la sua notte bianca, tra musica a tutto volume, voci, caos.
Guardo la luna, così serena lassù tra le stelle e cosa mi viene in mente?
Opzione a) qualcosa di romantico: esempio la canzone della Bertè che dice "e allora giù senza bussare - tra le ciglia di un bambino - per potersi addormentare - e allora giù fra stracci e amore - dove è un lusso la fortuna - c'è bisogno della luna", la canzone di Renga "meravigliosa, la luna tra le nuvole - meravigliosa, stanotte per fortuna ho te", altre 100.000 canzoni sulla luna
Opzione b) qualcosa di mistico: San Francesco con "Fratello sole e sorella luna"
Opzione c) qualcosa di poetico: "Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? "
Opzione d) altro

La risposta è altro. Perchè forse sono da ricoverare ma a me è venuto in mente il 69.

Il 20 luglio 1969, il comandante del modulo lunare Apollo 11 Neil Armstrong, fu il primo uomo che mise piede sulla luna. Le sue parole appena sceso sul suolo, "Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un passo da gigante per l'umanità", furono trasmesse alla terra e ascoltate da milioni di persone. Ma appena prima di rientrare nel LEM, fece un'enigmatica esclamazione:"Buona fortuna, signor Gorsky."
Molte persone alla N.A.S.A. pensarono fosse una citazione che riguardasse un cosmonauta rivale sovietico; comunque, dopo aver controllato, si accorsero che non c'era nessun Gorsky nelle liste (sia russe che americane) del programma spaziale. Negli anni seguenti, molti giornalisti chiesero ad Armstrong cosa significasse quella frase, ma il cosmonauta si limitava semplicemente a sorridere.
Il 5 luglio 1995 a Tampa Bay in Florida, nella conferenza stampa dopo un discorso, un reporter rifece la domanda, ormai vecchia di 26 anni, ad Armstrong. Finalmente questa volta Armstrong rispose. Il signor Gorsky era morto, così l'astronauta pensò fosse arrivato il momento di rispondere alla fatidica domanda.
Nel 1938, quando era un ragazzino di una piccola città del Midwest, stava giocando a baseball con un amico in cortile. Il suo amico colpì la palla, spedendola nel giardino dei vicini. La palla atterrò proprio di fianco alla finestra della camera da letto della casa. I suoi vicini erano il signor e la signora Gorsky. Come fece per raccogliere la palla, il giovane Armstrong udì la signora Gorsky urlare al marito:"Un pompino! Tu...vorresti un pompino??? Ti farò un pompino quando il ragazzo della porta accanto camminerà sulla luna!!!"

venerdì 26 gennaio 2007

MARE E MONTI - bollino V

"Maremonti?"
Lo guardo stranita, siamo mica in pizzeria!
"Cosa ti piace di più, il mare o la montagna?"
AAAAhhhhh, ora mi è chiara la domanda.
Il fatto che io abbia subito pensato alla pizza mi fa capire che forse sto seguendo una dieta troppo rigida.
"Mare d'inverno e montagna d'estate" rispondo.
E già la mente parte per la tangente.
Sale sulla montagna e dopo ore di sentiero le gambe bruciano ma il desiderio di arrivare in cima è troppo grande.
Sentirsi sul tetto del mondo è una sensazione che difficilmente si può dimenticare, tanto più se ci si arriva faticando.
E vaga, vaga la mente... fino alla riva di una scogliera frastagliata dove non c'è nulla tranne un mulino a vento.
Le onde dell'oceano sbattono sugli scogli con tanta forza che l'acqua salata bagna l'asfalto della strada.
E poi prende il volo la mente, e sale su una barca persa nell'azzurro di un mare lontano.
Talmente azzurro che non ci si può credere e si vorrebbe rimanere lì per sempre, nel colore e nient'altro.
Ed è inverno e allo stesso tempo non lo è.
Tutto diventa relativo.
Relativo come un "maremonti" che può essere una pizza ma anche no...

giovedì 25 gennaio 2007

NON DITELO A GORAN - bollino V

Non dite a Goran che l'ho tradito.
Proprio non so come ho fatto.
Viene a Torino a suonare (gratis!) e io non vado a sentirlo (sarebbe stata la terza volta in meno di sei mesi in effetti...).
Già me lo immagino, il mio serbo-croatino sempre vestito di bianco, col capello castano riccio un po' lungo e trasandato, un sorriso e un movimento d'anca che ogni volta mi viene voglia di salire sul palco e morderlo. Lui e la sua musica travolgente.
Goran, alla fine dello spettacolo cantaci Kalasnjikov... e tutti impazziscono. I più timidi battono le mani cercando di tenere fermo il resto del corpo ma è impossibile, il ritmo frenetico ti entra dentro.
Le note matte portano lontano anche me, nel tempo e nello spazio, in una festa di un paesino dei Balcani dove il divertimento è ancora genuino.
Si suona, balla, mangia e beve. Yeeepppaaaaaa.....
Goran, fai volteggiare ancora una volta quest'anima zingara sotto il cielo stellato della memoria e perdonami se ieri sera non c'ero.

mercoledì 24 gennaio 2007

OSSESSIONE - bollino V

Non riesco a togliermelo dalla testa...

Mi ha ipnotizzata ed ora ne sento un bisogno ossessivo.

Mi fa stare così bene che non mi basta mai, lo voglio ancora e ancora e ancora...

Lo devo sentire ogni giorno.

Non posso farne a meno di quel motivetto degli U2 che fa...
Oh can't you see what love has done - Oh can't you see - Oh can't you see what love has done -What it's doing to me
I know I hurt you and I made you cry - Did everything but murder you and I - Our love left a window in the skies - And to love I rhapsodize
Oh can't you see what love has done - To every broken heart - Oh can't you see what love has done - For every heart that cries - Love left a window in the skies - And to love I rhapsodize

martedì 23 gennaio 2007

FRASI RUBATE - bollino VV

Se un giorno faranno le operazioni al cervello delle aringhe tu sarai la prima...
(Milo a Guendalina - Grande Fratello)

INTELLIGENZA - bollino VG

Una volta ho sentito dire "Sono troppo intelligente" (e ci credeva davvero) dalla stessa persona che in un'altra occasione chiedeva "Ma i lavandini fatti con la pietra lavica perchè non sono rossi?"
Gulp. Forse non si tratta di intelligenza ma di ignoranza.
Ultimamente ci sto pensando un po' troppo, colpa anche del libro che sto leggendo ("Jerome diventa un genio" di Eran Katz).
E' la storia di tre amici ebrei che vivono in Israele: Eran insegna tecniche di apprendimento ed è ossessionato dal mito della superiorità intellettuale degli ebrei, Itamar è un professore di scienze politiche, Jerome un giovane più interessato alle donne che ad altro, che sbarca il lunario vendendo magliette hawaiane psichedeliche con i ritratti di personaggi come Gheddafi, Golda Meir o Nelson Mandela vestito da Batman.
Un bel giorno Itamar suggerisce ai due amici un esperimento: trasformare Jerome in un genio infallibile semplicemente istruendolo alle più antiche tecniche della tradizione ebraica.
Quando finirò il libro ne parlerò più diffusamente, qui riporto un indovinello che mi ha colpita (e al quale bisogna rispondere d'istinto):

Ci sono due ladri che si intrufolano in una casa passando dal camino.
Uno dei due si sporca completamente la faccia di fuliggine, l'altro rimane pulito.
Chi dei due andrà a lavarsi immediatamente?

lunedì 22 gennaio 2007

LA GUERRA DEI FIORI ROSSI - bollino VG


Non vedevo l'ora che arrivasse nelle sale cinematografiche, la critica ne parlava benissimo, ho rotto le scatole a mille persone per andarlo a vedere, dai-dai-dai-dai-dai è un film stupendo "La guerra dei fiori rossi"!
Un pèr di ciuffoli.
Dopo averlo visto non è bastata una caraffa di margarita frozen alla fragola per togliermi il malumore.
Peccato, perchè il tema - la ribellione - poteva essere davvero interessante.
E' la storia di un bambino che, nella Cina Popolare del 1949, è costretto dai genitori troppo impegnati nel lavoro, a vivere in un asilo.
Per ogni regola rispettata (vestirsi da soli, lavarsi le mani, etc...), le maestre assegnano ad ogni bambino un fiore rosso (ecco il perchè del titolo) mentre gli stessi fiori vengono sottratti a mo' di castigo in caso di infrazione.
Il bambino non ci sta e si ribella ma con amarezza si arriva alla conclusione che andare contro il sistema porta ad un inevitabile isolamento.
Il film per la prima mezz'ora scorre veloce (il bambino ha delle espressioni magnifiche) mentre il resto non è altro che una noiosa ripetizione delle stesse scene.
Non so se il regista alludesse anche alla "Campagna dei Cento Fiori" lanciata in Cina nel '56. Mao aveva incoraggiato il popolo/gli intellettuali ad esprimere diverse opinioni su come dovesse essere governata la Cina, pensando di trarre beneficio dalle critiche costruttive. Dopo che molti cinesi iniziarono così a contestare il Partito Comunista, il governo di Mao ribaltò la sua politica e fece bloccare la campagna, facendola seguire da una delle purghe più spietate che il paese avesse vissuto.
Libertà di espressione. Ribellione.
Che cavolo, c'era tanto di quel materiale che mi è sembrata proprio un'occasione sprecata per come è stata raccontata.
Qui urge un'altra caraffa di margarita.

VIA COL VENTO (CALDO) - bollino VG

Sabato mattina accendo la TV - Caldo, caldissimo, clima anomalo.
E' il titolo più gettonato del fine settimana.
Surriscaldamento globale, catastrofi, uragani.
Fin da piccola mi hanno dotata di una coscienza ecologica quotidiana piuttosto elevata, ligia a seguire chi ci diceva di non utilizzare la lacca per capelli perchè
dannosa per l'ozono, a non buttare la carta per strada, ricordo che mia madre già negli anni '80 ci faceva fare la raccolta differenziata.
Ed ecco che l'ennesima petroliera o cargo di scorie nocive si riversa nell'oceano e fa sentire i miei piccoli sforzi immensamente stupidi, a farmi sentire presa in giro.
Caldo, caldissimo, clima anomalo.
Cari tg, se non posso fare quasi nulla per evitare tutto questo, a meno di diventare una attivista di Greenpeace, posso almeno fare qualcosa per tamponare le conseguenze?
Che ne so, partire per le Maldive a fare la rianimazione bocca a bocca ai coralli morenti, caricare il frigorifero pieno di ghiaccio sulla macchina e portarlo sui ghiacciai a 3000 mt, spedire in Baviera dei ventilatori enormi affinchè gli orsi rincoglioniti seguano il corso naturale del ciclo vitale e vadano in letargo.
Nessuna risposta.
Spengo la TV e allargo le braccia.
Sai cosa? "Se non riesci ad uscire dal tunnel... arredalo!" mi dicevano.
E allora, visto che fa caldo come a Luglio, io mi infilo una tuta leggera, i calzettoni rinforzati, musica nelle orecchie e rollerblade ai piedi e faccio la stessa cosa di quest'estate. Mi butto sulla pista ciclabile e spingo sulle gambe per 12 km.
La scena è divertente perchè le piste ciclabili di campagna sono piuttosto peculiari: bisogna schivare i trattori e quello che lasciano sull'asfalto, scappare dai cani e altri animali (una volta io e la mia amica Claudia abbiamo incontrato un cinghiale!), ciclisti che ammiccano (almeno... io avevo le cuffie ma dalla lettura del labiale sembrava ammiccassero...), vecchi contadini che ti fissano mentre speri di non cadere sul ponte davanti alla cascina (ha dei crateri enormi quel ponte ed io sabato ero senza le protezioni per i polsi e per le ginocchia).
Però... il vento fra i capelli e sulla faccia, i campi verdi, le discese a velocità assurde, la musica che da la carica, il tornare alla macchina sudata da far schifo... è una cosa che mi fa stare immensamente bene.

venerdì 19 gennaio 2007

SETTIMANA SANTA INVERNALE - bollino V

Dal dizionario Lucy-italiano:
settimana= dieci giorni
santa = da venerare con un viaggio
invernale = estate nell'altro emisfero

Avrei voglia di partire per il Venezuela, per il Brasile, per l'Argentina, per il Marocco (proprio in quest'ordine).
Avrei voglia di mare, di sole, di caldo (in ordine sparso).
Lo scorso fine settimana ho avuto il coraggio di fare il conto delle spese del viaggio a Monaco-Mosca e mi sono resa conto che forse la settimana santa invernale è già passata. O forse no... sono troppo squilibrata in queste decisioni, propendo sempre per non ponderare i problemi e partire...
Chi viene con me?

I VICINI DI CASA - bollino VG

Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna.
La mia amica S. è partita questa settimana per 6 mesi di lavoro a Parigi.
Io, invece, aspetto un collega francese questa mattina in ufficio.
Qualcosa mi dice che non è proprio la stessa cosa, però oggi mi è difficile ragionare.
Sarà colpa della zuppa valdostana che ho mangiato a cena ieri sera: cavolo, 1 kg di fontina, pane abbrustolito.
Un piatto leggero-leggero...

giovedì 18 gennaio 2007

NUOVE LEGGI DELLA FISICA - bollino V


Teorema di Lucy: la forza di gravità, quella che ci tiene ancorati al terreno, è maggiore se il corpo dotato di massa si trova in un letto, sotto al piumone, alle 06.30 di mattina.
Postulato al teorema di Lucy: pur tornando ad una forza di gravità normale uscendo dal letto mezz'ora dopo il suono della sveglia, il cervello del corpo dotato di massa continuerà a rimanere ancorato al punto di partenza per almeno un'ora.
Conseguenze del postulato al teorema di Lucy: tutte le attività che potrebbero essere svolte in un tempo x, vengono svolte in almeno il doppio del tempo (2x)
Caso studio presentato: questa mattina sarò tornata sui miei passi quattrocento volte, uscita di casa e rientrata almeno venti perchè avevo dimenticato telefonino poi lucidalabbra poi portafogli poi caricabatteriedeltelefonino poi fermacapelli poi patente poi immondizia...

mercoledì 17 gennaio 2007

FERMA L'ATTIMO - bollino giallo

INVITO PERSONALE
FIAT FREESTYLE TEAM / SPORTS ILLUSTRATED
MOSTRA FOTOGRAFICA
BEST PICTURES

INAUGURAZIONE 16 GENNAIO ORE 18
CON LA PARTECIPAZIONE DI GRAZIA NERI

ORARIO APERTURA DAL 17 - 30 GENNAIO 2007
DALLE 12.00 ALLE 20.00 VIA VERDI 6A TORINO


Un'amica giornalista mi ha portata tempo fa ad una conferenza stampa per un festival di musica manouche ed è lì, in quella occasione, che ho capito quanto mi piacciono i vernissage (che fa molto chic chiamarli così).
Le inaugurazioni sono popolate da personaggi strani, artisti, a volte molto costruiti ed eccessivi ma è giusto così. Sembra di essere trasportati in un film newyorkese, atmosfere alla "Sex in the City" (ma solo per la City, non per il Sex).
Super femminona con boa di struzzo, giocatore di basket nero alto due metri con catena d'oro, ragazzo albino con cappello da gangster anni '30, il tutto in mezzo a bicchieri di vino, tartine, appetitosi stuzzichini. Io farei la giornalista solo per partecipare a questi eventi.
E poi alle inaugurazioni si ha la fortuna di ascoltare presentazioni, spiegazioni, aneddoti da parte degli autori dei quadri esposti, dei musicisti , degli autori dei libri in uscita, dei fotografi e degli organizzatori che per quanto mi riguarda donano una luce diversa all'evento.

Per tutti questi motivi e anche perchè esponeva degli scatti un ragazzo che fa capoeira con me (fotoreporter professionista), sono andata ieri sera alla presentazione della mostra fotografica "Fiat Freestyle Team / Sports Illustrated". Organizzata su due piani in una ex-vetreria, racchiude una sessantina di fotografie legate al mondo dello sport; in particolare al piano terra ci sono i migliori scatti dei fotografi di Sports Illustrated selezionati da Grazia Neri mentre al primo piano ci sono gli scatti legati al Fiat Freestyle Team (squadra nata nel 2004 e composta da atleti impegnati nelle varie discipline freestyle : snowboard, sci freestyle, skateboard, surf e kitesurf) con un omaggio al mondo freestyle internazionale.

Intanto c'era Grazia Neri in persona, una donna che mi hanno spiegato essere un'istituzione nel campo della fotografia in Italia. Direttrice dell'omonima agenzia fotogiornalistica, fondata nel 1966, quando parla mi ammalia perchè non è comune, dopo 40 anni di lavoro, trovare ancora tanta passione in quello che si fa.
Poi c'è lo sport, momenti unici e irripetibili della storia sportiva ma anche evoluzioni di persone meno note che hanno dell'incredibile.
Guardo incantata i surfers cavalcare delle onde azzurre alte come palazzi, ma è davanti ad una foto di Giorgio (il ragazzo che conosco) che capisco una cosa.
Siamo talmente affascinati dalle immagini e da cosa succede all'interno da non pensare a chi ci sta dietro. Alla passione e alla bravura di chi rende quei momenti delle immagini che perdurano nella memoria.
Ho trovato una frase di Richard Hoffer, un giornalista di Sports Illustrated, che penso riassuma bene la mostra e il mio pensiero "c'è qualcosa nel modo in cui la fotografia distilla successi e sconfitte e nel modo in cui li organizza perfettamente entro i confini di una singola inquadratura. L'abilità di una fotografia consiste nell'editare la vita, nell'articolare momenti significativi, un clamore che si risolve in quiete, una chiarezza tagliente. Un fotogramma alla volta."

martedì 16 gennaio 2007

MOMENTO BLUES.... - bollino VG

Silenzio.
Le luci si abbassano nella sala.
Musica blues in sottofondo.
Una voce... voce nera... profonda... oooohhhhh yeeeaaahhhh.
Per chi vuole ascoltare, ecco la storia.
Schiocco di dita. Ritmico. Continuativo. Duduuuu... Dada... Yeahhh...
La storia di un bagnoschiuma al lampone che si versa quaaaaasi completamente nella borsa della palestra
Schiocco di dita. Ritmico. Continuativo. Semi-disaster. Duduuuu... Dada... Yeahhh...
La storia di un pedaggio autostradale non pagato perchè non si riesce a trovare la Viacard in 1 minuto di tempo e allora ti tocca andare alla posta con un bollettino.
Schiocco di dita. Ritmico. Continuativo. Distraction. Duduuuu... Dada... Ohhh Yeahhh...
Il pedaggio costava un euro e novanta.
Silenzio. Suspance...
Il bollettino postale un euro.
Schiocco di dita. Ritmico. Continuativo. Operazione mooooolto conveniente. Duduuuu... Dada... Yeahhh...
La storia di un blog bloccato da un proxy perchè "The requested URL belongs to the following category: S e x.".
Macchine, e poi dicono di non avere un'anima... queste hanno subito capito con chi hanno a che fare...
Schiocco di dita. Ritmico. Continuativo. Chedddonna! Duduuuu... Dada... Yeahhh...
La storia di una crema corpo che nessuno (tranne me) comprerebbe mai, a base di incenso e mirra.
Silenzio. Mugugno interrogativo ... mmmehhh?
Spalmata sul corpo lascia dei brillantini d'oro. La storia della crema dei Re Magi.
Schiocco di dita. Ritmico. Ecclesiastico. Yeahhh...Yeahhh...Yeahhh...

Si riaccendono le luci.
Le storie raccontate erano in realtà molto rap: seguite tutte da una bella sequela di parolacce.
La conversione a blues è stata fatta perchè sono una persona educata.

5 COSE - bollino VG

Coinvolta una decina di giorni fa in una catena di sant'antonio dove si chiedeva di scrivere sul blog "cinque cose che non sapete su di me", prendo spunto per scrivere il pezzo di oggi.
In quanto catena di sant'antonio dovrei nominare 5 bloggers per continuarla ma, visto che non mi piacciono queste cose, lascio a chi mi legge il libero arbitrio di farlo.

1) Ho un talento particolare. Quando guido la macchina, se in una strada ci sono 10 tombini, di quelli ribassati di qualche centimetro rispetto al terreno, anche volendo evitarli io riesco a prenderli tutti e dieci. E' scientifico.

2) Adoro mangiare la pasta fresca cruda (tipo gnocchi ed agnolotti)

3) Sono una voyerista di interni in ore serali. Quando fa buio e si accendono le luci nelle case, se sono a piedi oppure in macchina, magari ferma ad un semaforo, mi viene spontaneo di alzare la testa e guardare dentro le case. Non cerco persone (a meno che siano sul balcone), solo soffitti, librerie, tende, luci colorate, quadri, pareti.

4) Piango guardando i film commoventi o sentimentali (ma non sdolcinati), anche se mi trovo in un cinema con 200 persone.

5) Questa è in realtà una cosa che molti sanno: ho un bruttissimo rapporto con gli stecchini di legno dei gelati e le cannucce delle bibite. In particolare gli stecchini di legno a contatto con i denti mi danno i brividi mentre le cannucce se infilate nel tappo di plastica della coca cola (scriiii) oppure quando succhiano l'aria (esempio quando finisce il succo di frutta) mi scatenano degli istinti omicidi (ecco perchè è una cosa che molti sanno!)

lunedì 15 gennaio 2007

ASSURDITA' - bollino VERDE

La miglior frase sentita oggi davanti alla macchinetta del caffè:
Ha il fisico scolpito tipico di un giocatore di shanghai professionista

Quella sentita in un film visto ieri sera (Patto criminale... del quale non ricordo altro perchè nonostante i 47 omicidi nei primi 10 minuti mi sono addormentata!):
Charlie Chaplin partecipò ad un concorso di sosia di Charlie Chaplin a Montecarlo e arrivò terzo

AMOR, PERCHE'?

Mi guardo intorno, osservo le persone, ascolto mille storie, medito, cerco di razionalizzare.
Con amarezza capisco: non esiste logica nell'Amore.

Incontriamo persone meravigliose, capiamo che lo sono, persone che ammiriamo, che ci piacciono, attirano, con cui staremmo a parlare per ore, con cui andremmo in capo al mondo, che vorremmo nella nostra vita eppure... non ce ne innamoriamo.
Questione di chimica?
Incontriamo persone che ci trattano male, che ci rifiutano, che non ci rispettano, che vivono la storia con egoismo e non riusciamo più a liberarcene.
Questione di orgoglio? Stupidità?
E quando invece nella più grande delle fortune (perchè che gioie, che emozioni ci regala!!!) si trova l'Amore e questo viene corrisposto... con il passare del tempo l'Amore si esaurisce, si trasforma in altro.
Perchè?
Perchè siamo in cerca dell'Amore, perchè cadiamo nella sua rete anche se non vogliamo, con la consapevolezza che potremmo uscirne distrutti, senza più voglia di sognare, sperare, ricominciare?


Storiella:
La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei.
Dopo il caffè, la Follia propose:
'Si gioca a nascondino?'
'Nascondino? Che cos'è?' - domandò la Curiosità.
'Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare.'
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.
' 1,2,3...' - la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, impacciata come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi.
L' Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un grande masso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era già a novantanove.
'CENTO!' - gridò la Follia - 'Comincerò a cercare.'
La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto.
E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: 'Dov'è l'Amore?'.
Nessuno l'aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce.
Ma non trovò l'Amore.
Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido.
Era l'Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare.
Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre.
L' Amore accettò le scuse.
Ancora oggi, quando si cerca l'Amore, non lo si trova, e solo i folli si ostinano a cercarlo nonostante tutto ma soprattutto: l'Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.

sabato 13 gennaio 2007

OGNI COSA E' ILLUMINATA

Tanto ma tanto tempo fa.
Esame scritto di statistica medica all'Università (una delle strade incominciate era Medicina e Chirurgia).
Gli assistenti passano a controllare che nelle calcolatrici non ci siano nascosti dei bigliettini; dalla mia fa capolino la testa di un leone stampata sull'involucro vuoto di una merendina... sguardo interrogativo (e schifato) dell'assistente.
"E' un ricordo!" dico io.
Che ne poteva sapere di un ragazzo e di un pomeriggio di studio in biblioteca...

Conservo tantissime cose, foto, biglietti del cinema, conchiglie, pietroline di montagna, scontrini fiscali, matrici di biglietti aereo, libri che pasticciavo da piccola.
Non butterei mai niente.
Prendere in mano una di queste cose vuol dire scatenare valanghe di ricordi.
E' una piccola mania, non credo che buttarle vorrebbe dire perdere i ricordi, mi è anche capitato di ritrovare uno di questi oggetti e non ricordarne più la storia.
Non che io pensi al passato con nostalgia od oppressione, anzi, mi viene da sorridere pensando anche agli eventi negativi (potere del tempo!) però penso sia importante ricordare poichè quello che siamo adesso è grazie al vissuto di ieri...
Chissà com'è vivere senza ricordi del passato.
Dovrei chiedere a mia madre che lavora in un reparto di malati di Alzhaimer.

"Ogni cosa è illuminata" è il film che ho affittato ieri sera e parla anche di questo (non dei malati di Alzhaimer... degli oggetti che fungono da diario del passato).
E' la storia di un ragazzo americano ebreo, collezionista di oggetti-ricordi ad un livello davvero maniacale, che parte alla volta dell'Ucraina per trovare una donna legata al suo defunto nonno e ricostruirne il passato (ma il passato del nonno in fondo è anche il suo passato).
I personaggi che l'accompagnano sono Alex, ragazzo ucraino patito di Michael Jackson, il nonno sciroccato di Alex e un cane.
Un viaggio attraverso la campagna fino ad arrivare in un posto che è la casa dei miei sogni, in un immenso campo di girasoli.
Un film delicato, particolare, stravagante per certi versi, un invito a non dimenticare.

venerdì 12 gennaio 2007

ESPERIMENTO

E dopo il caffè aromatizzato alla vaniglia, al cioccolato, all'amaretto... esce sul mercato il caffè al Vetril!
Affrettatevi gente, ne ho 1 kg di questo fantastico prodotto.
Come tutte le idee migliori, anche questa è nata dal caso.

Basta comprare del caffè sfuso Vergnano, farselo incartare dalla commessa in due pacchetti (di carta) da mezzo chilo da riporre accuratamente e furbescamente insieme al resto della spesa per scoprire che il Vetril non va tenuto in posizione orizzontale perchè si svuota completamente...

Adesso posso macinare il caffè, metterlo su un panno e pulire gli specchi.


giovedì 11 gennaio 2007

PENSIERI

Qualche giorno fa una persona mi ha chiesto "Ma si può sapere tu che obiettivo hai nella vita? Dove stai andando? Cosa cerchi? Chi cerchi?"
Normalmente sono io a fare le domande agli altri, non vale!
Sono giorni che i quattro punti interrogativi rimbalzano nelle pareti del mio cranio.
Non lo so...
Il lavoro per esempio.
La persona che mi ha fatto la domanda si è laureata, ha iniziato a lavorare, a fare carriera, a 40 anni ha detto di volersi licenziare e fare l'insegnante.
Ieri sera un ragazzo di circa 16 anni mi diceva che in quinta elementare già sapeva che avrebbe voluto fare il pasticcere. Adesso sta finendo gli studi.
E io? Io non lo so... è sbagliato vivere alla giornata?
Avere la libertà mentale di cambiare radicalmente lavoro?
Ora sono qui, mi appassiona il mio lavoro e cerco di farlo bene, ma basta che mi chiedano "Apriamo un bar?" e io dico si.
"Ci licenziamo e facciamo il giro del mondo?" ancora si.
"Gestiamo un rifugio?" ma certo.
Mi piace una vita movimentata, non noiosa.
Può essere una risposta alle sua domande? Questo fa di me una persona superficiale? Immatura?

Ammiro le persone che sanno dove andare, quale direzione prendere.
Avere delle certezze nella vita, laurearsi, partire per fare volontariato in Sudamerica, sposarsi, avere figli, comprare una casa.
Sapere cosa si vuole, cosa si cerca, chi si cerca, magari accontentarsi...
non avere sempre mille dubbi...
...e non avere sempre la sensazione di stare a vagare in mezzo all'oceano.


How does it feel
How does it feel
To be on your own
With no direction home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?

(Bob Dylan - Like a Rolling Stone)

MORFEO

Senta, vorrei fare una denuncia per violenza subita questa mattina alle ore 07.00.
La signorina ..., nata il..., a... provincia di..., residente in..., a..., provincia di..., codice fiscale, carta d'identità, patente e libretto, si presentava al comando dei Carabinieri della circoscrizione di ... per avanzare stato di denuncia. Tale denuncia consisteva in violenza subita alle ore zero sette A puntato M puntato. Prego, proceda, chi è l'oggetto della denuncia?.
La sveglia signorsì signore.

Piccola digressione sui verbali dei Carabinieri: ma quanto sono divertenti?

Comunque, questa mattina è stato davvero come subire violenza. Dormivo così profondamente sotto il piumone che sarei restata lì per almeno 25 ore.
Non so come mi sono ritrovata al lavoro e adesso, non ancora sveglia del tutto, non so cosa scrivere sul blog.
Urge un caffè, poi -forse- tornerò.

mercoledì 10 gennaio 2007

007 E VODKA

Mio fratello esce da circa 2 anni con una ragazza italo-kazaka perciò ieri sera, data la sua esperienza in materia, io ho messo a disposizione la vodka e lui l'ha gestita.
Dopo la vodka è comparsa sul tavolo una bottiglia di liquore calabrese.
Commento di mamma: "un bicchiere di vodka 40 gradi, un bicchiere di Liquirì 28 gradi... siamo già a 68!"
"Vai mamma! Un bicchiere di rhum e arrivi a 100!"

E ora ho due modi per collegarmi al secondo argomento, "Casino Royale" ovvero l'ultimo James Bond, che ho visto Ven scorso.

Per via parentale: si parlava di fratello e mamma, perciò passiamo al babbo che pochi giorni fa mi ha detto "sono andato a vedere un film al cinema e per la prima volta mi è venuta voglia di uscire prima della fine della proiezione. Troppo violento!".
E che sarà mai? Avrà visto un film di Tarantino? O magari Apocalypto?
Ma che, era il nuovo 007, per l'appunto.
Rispetto ai film precedenti rimane il gusto per i panorami esotici e femminili ma è sicuramente molto più realistico. E' la nascita del Bond, poca tecnologia (ma un'Aston Martin DBS davvero favolosa), tanto/troppo romanticismo, dolore e sbagli. Un inizio di film che sembra un videogioco, un paio di litri di sangue sparsi in giro e qualche tortura ma credo che papà non sia
abituato alla violenza vera nei film (anche perchè, come ho detto in precedenza, lui non ha la televisione)

Per via alcoolica: si parlava di vodka, quindi di russia, e a me questo nuovo James Bond più che un agente segreto inglese, sembrava il prototipo di un appartenente al KGB: tanto muscoloso e biondo.
Così pensavo prima di vedere il film, fedele a Sean Connery e Pierce Brosnan che col savoir faire ed il sorrisino sghimbescio e ironico mi avevano fatta impazzire.
Tuttavia... mi sono dovuta ricredere perchè tra i due lapislazzuli che ha incastonati nelle orbite e il suo fare romantico e protettivo, mi sono sciolta come burro al sole.
PS: bella e brava anche Eva Green, già vista in "The Dreamers" di Bertolucci

martedì 9 gennaio 2007

WAGYU

Macelleria Ristorante è il locale dove sono andata a mangiare ieri sera (dopo Capoeira... di corsa... come sempre!!!).
Si chiama così perchè fino agli anni '70 era una macelleria e i piatti sono coerentemente a base di carne.
Carne pregiata e si vede (anche nel prezzo).
Nel menu, tra varie delizie, spicca un piatto giapponese: fettina di manzo Wagyu (30 € senza contorno).
In pratica si ottiene da bovini Wagyu che non si distinguono per il colore degli occhi, nè per la cattiveria, nè per il manto, nè per le dimensioni ma... per come vengono trattati.
Mi spiego.
L'animale viene alimentato solo con luppolo, birra, sakè e grano naturale e... viene giornalmente coccolato e massaggiato.
Anche lui diventa fettine da mangiare ma... che bella vita!

lunedì 8 gennaio 2007

TANTI AUGURI A MMMEEEE!

C'era un tempo in cui adoravo festeggiare il mio compleanno. I ricordi si perdono tra festeggiamenti positivi e altri un po' meno.
Una volta, ad esempio, mentre io e le mie cugine tornavamo a casa dopo la cena del mio compleanno, siamo state importunate da un maniaco sessuale che ha iniziato ad esibirsi col suo show. Eravamo appena delle ragazzette.
E questo era uno dei ricordi positivi.
No, scherzo. :-)
Comunque, compiuti i trent'anni mi sta passando anche la voglia di festeggiare.
Sono tre le cose che mi sollevano il morale:
1. un pezzo tratto da un libro di Oriana Fallaci (che metterò al fondo di questo post)
2. la frase che mi ha detto mio fratello ieri sera: "l'importante è non dire mai ORMAI"
3. gli auguri che mi arrivano, spesso da persone che non sento da tempo.
Ecco... parli del 3 e spunta la telefonata, DRIIIN, numero privato
"Pronto?"
"Amore, sono George! Volevo farti gli auguri di Buon Compleanno!"
"Ciao George! Ma grazie! Sai che l'altra sera davano in TV Ocean's Eleven?"
"Eh... mi dispiace che ultimamente tu debba accendere la televisione per vedermi. Senti, stavo pensando, io sono appena arrivato a Lario, se mi raggiungi festeggiamo insieme. Io, te e una cassa di Martini!"
"Guarda, sto scrivendo un post. Devo incollare una citazione e poi parto, massimo 3 ore e sono da te!"

Perché io mi diverto ad avere trent´anni, io me li bevo come un liquore, i trent´anni: non li appassisco in una precoce vecchiaia ciclostilata su carta carbone.
Sono stupendi i trent´anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatre, i trentaquattro, i trentacinque, i trentesei, i trentasette ....!
Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l´angoscia dell´attesa, non è cominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent´anni!
Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti.
Se siamo atei siamo atei convinti.
Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna.
E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perché anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo capito che la disubbidienza è nobile.
Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell´olio santo.
Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi.
Siamo un campo di grano maturo, a trent´anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita.
E´ viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non riuscirai mai più, si pensa e si capisce come non riuscir mai più.Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui siamo saliti, la strada per cui scenderemo.
Un po´ ansimanti e tuttavia freschi, non succeder più di sederci nel mezzo a guardare indietro e in avanti, a meditare sulla nostra fortuna.

(Oriana Fallaci - "Se il sole muore")

venerdì 5 gennaio 2007

STREGHE E BEFANE

Lo sfondo del mio pc è una strega che si libra negli abissi marini.
L'adesivo sulla mia macchina arriva dalla Galizia, terra di streghe, ed è il contorno della maga sulla scopa.
Il tatuaggio che ho dietro la spalla è ancora lei, una giovane streghetta con gatto nero che sorride volando.

La strega è un simbolo, è la donna temuta perchè emancipata, quella che non si sottomette, che ci tiene ad una sua identità, che lotta per dei diritti.
E poi ha il suo lato magico, intrigante, solitario, eterno.
Ben lungi da fare discorsi da militante femminista, una cosa del tipo Tremate, tremate, le streghe son tornate, semplicemente mi piacciono le streghe, sono personaggi che mi ispirano simpatia, che trovo affini.

Detto questo passiamo alle mie parenti, festeggiate domani.
Tanto mi piacciono le streghe, tanto odio le befane.
Le befane sono donne brutte, vecchie, arcigne.

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.
Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.

La befana è una che gira il mondo con animo colpevole e circuisce i bambini elargendo regali e dolcetti.
Sapevo già da piccola che era mia mamma e non la befana a riempire la calza, se no non avrei mai permesso ad una vecchia megera di guardarmi dormire.
Mi sarei appostata dietro la porta con una scopa e... battaglia all'ultima magia! Stile Harry Potter!

giovedì 4 gennaio 2007

RESTARE IN ATTESA...

Che scrivo oggi sul blog?
Ultimamente non mi sento molto lucida, sarà che dormo poco e male.
Chiedo consiglio al mio collega Emme Doppia.
Sua risposta: "Scrivi qualcosa sull'uso delle droghe, tipo una guida al fai-da-te…" (uff, solo perchè questa mattina ero stranamente euforica) "sull'attorcigliamento degli addominali post capoeira…. :-) " (uff, solo perchè questa mattina non potevo ridere perchè mi facevano male gli addominali) "… mica puoi sempre descrivere dei viaggi!!!" (uff, per un po' questo argomento è chiuso, don't worry!)
In realtà c'è una cosa che mi frulla in testa da ieri sera, dopo aver parlato con un mio amico a proposito del suo Capodanno.
Mi diceva di aver conosciuto una ragazza, una che l'ha colpito, che vorrebbe iniziare a frequentare, insomma... una da innamorarsi.
Si sono scambiati i numeri di telefono.
Bene, dico io, l'hai chiamata? Vi siete visti? Vi scrivete? Che fate? Funziona? Non funziona? (sono niente-niente curiosa...)
La sua risposta è stata "Ma no, le manderò un messaggio verso fine settimana, se no se la contatto subito poi potrebbe pensare che sono uno sfigato"
Ero un po' perplessa, poi ieri sera ri-guardando "Will Hunting" in TV (bellissimo film) ho ritrovato la stessa situazione in un paio di scene.
Will è innamorato di una ragazza, pensa a lei continuamente, sa che è la donna della sua vita eppure... "fa il prezioso".
Forse allora è normale così.
Forse sono io troppo impulsiva, troppo semplice.
Però...
Se ti piace una ragazza, perchè perdere tempo? E se qualcuno la chiama prima di te?
Perchè farle credere che non ti interessa?
Magari lei nello stesso momento ti pensa e le si contorcono le budella sperando che tu chiami.
Io fossi in lei mi stuferei a pensare ad un tizio che non mi calcola!
E poi, magari non funziona neanche! Meglio scoprirlo subito, no?

O forse è solo che io odio l'attesa...

Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore che però io non so più sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d'amore
cercar di farsi un po' desiderare è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io le altre donne vedo
è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo
e soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori

(Lucio Battisti - Aver paura d'innamorarsi troppo)

mercoledì 3 gennaio 2007

Москвa - IL TESTO

Air Berlin questa volta ci omaggia del Playboy solo al ritorno (con tanto di calendario 2007) quindi all'andata, quando ci sporgono la rivista Focus, guardo il mio compagno di viaggio pensando di trovarlo un po' deluso.
Lo scruto e con aria sognante lui mi dice "Commovente"
"Commovente cosa, Andrew?"
"La hostess. E' commovente"
E questo solo perchè non aveva ancora visto le passeggere. Sparse nell'aereo sono sedute delle sventolone con occhi turchesi.
Con scatto felino gli requisisco il passaporto. Sia mai che una volta atterrati dovrò proseguire il viaggio da sola.
Poco prima di atterrare gli ultimi due pensieri sono
1) Speriamo che non abbiano risparmiato sul sale (la pista è una coltre bianca)
2) Chissà com'è fare testacoda con un aereo. HuuuHuuuuu!
All'aereoporto entriamo subito in contatto con la famosa mafia dei tassisti russi (confermo che bisogna starne alla larga, al ritorno un abusivo ci chiede 150 dollari per accompagnarci all'aereoporto mentre il bus costa 1 euro), con tanto di coppola in testa, che schivo dicendo "Niet! Spaciba!" (sono le uniche parole di russo che conosco) dirigendomi verso gli autobus.
E qui entriamo in contatto con un'altra caratteristica dei moscoviti: l'omertà. Ora, premetto che non mi piace generalizzare, anche perchè io sono italiana ma non suono il mandolino, sono donna e bionda ma so parcheggiare (quasi sempre), però capita spessissimo nei viaggi di dover chiedere indicazioni e mai mi era capitato di trovare così tante persone che ti guardano come a dire "non è un problema mio, arrangiati". Su tutti i casi riporto 3 esempi:
1) nel parcheggio ci sono tre autobus scassatissimi, tutti con la scritta "aereoporto" sopra (in cirillico, almeno quello l'ho studiato e devo dire che è assolutamente necessario soprattutto se si ha poco tempo da perdere). Salgo su uno dei tre per capire se sarebbe andato a Mosca vicino ad una metro, mostro all'autista la cartina con aria interrogativa e lui mi guarda senza rispondermi come a dire "sali o no?". Ma che modi! Salgo, salgo. Per fortuna l'autobus era giusto.
2) ci mettiamo in coda davanti alla porta principale per entrare nel Cremlino. Dopo 15 minuti due poliziotti ci fanno segno di seguirli e ci scortano fuori dalle transenne. Così, senza spiegazioni.
Scopriamo dopo che all'interno c'è uno spettacolo di bambini e la coda nella porta principale era solo per i genitori. L'ingresso per turisti era stato spostato di 100 mt. Ma pezzi di cretini, almeno potevate indicarcelo con un dito invece di farci fare il giro di 3 km di mura.
3) il 31 dicembre entriamo in un ristorante e prima di sederci al tavolo chiediamo un menu per capire i prezzi. Ci danno il menu, lo leggiamo e decidiamo di rimanere. E allora... ci dicono "Niet, niet!". Il ristorante è aperto solo per il banchetto di San Silvestro. Ma dimmelo prima no!!!
Comunque, nonostante questo lieve ostracismo riusciamo a fare tutto quello che ci eravamo prefissi che principalmente si riassume in:
- vedere la Piazza Rossa, il Cremlino e San Basilio: tra le cose più belle che mi sia capitato di vedere nella mia vita. Maestosa e fiabesca allo stesso tempo.
- andare varie volte sulla metropolitana: sembra di entrare in piccole cattedrali o grandi salotti sfarzosi. Con l'inizio della guerra fredda le stazioni dovevano anche fungere da rifugi in caso di attacco atomico perciò scendendo in alcune sembra di dover raggiungere il centro della terra!
- fare la sauna russa: ai Sanduny Banya, gli ingressi sono divisi per donne e per uomini e così passo 2 ore e mezza vestita solo delle lenti a contatto in una sauna caldissima (buttano carbone in una caldaia senza controllare la temperatura...) frustandomi con dei rami di betulla come fanno le donne russe vicino a me (che mi scambiano per russa e intrattengono delle conversazioni niente male...)
Gli spogliatoi sono dei piccoli salottini ottocenteschi dove è possibile ordinare da mangiare e da bere.
- andare a pattinare a Gorky Park: le strade del parco sono cosparse di acqua ghiacciata e sono perciò tutte pattinabili. Stupendo, perciò mi mangio le mani per non essermi portata i pattini da casa visto che il tizio che li affitta aveva appena chiuso (almeno così dice... mi viene il dubbio che ce l'abbiano con me!)
- bere vodka e mangiare il borsch: una bottiglia di vodka da 1 lt costa intorno ai 3 € ed è molto buona.

Ed ora passiamo al Capodanno. Il desiderio non sono riuscita ad esprimerlo perchè ero troppo stupita di quello che stava accadendo, cioè niente. Ma andiamo in ordine.
Alle 21.30 ci avviciniamo alla Piazza Rossa e nella via di accesso incontriamo uno sbarramento di polizia con i metal detector. Il primo di tre. Tre volte sotto i metal detector. Mah. Sono perplessa, non è mancanza di fiducia verso i controlli precedenti?
Superati i tre entriamo nella piazza e troviamo un altro blocco di poliziotti che fanno catenaccio e lasciano passare le persone solo ogni tanto.
Mentre sono lì, faccia a faccia con i poliziotti, penso al fascino della divisa.
Poi mi fanno notare che io con un poliziotto russo, con il mio piglio deciso e fare indipendente, non durerei neanche un'ora.
Infatti al sesto sbarramento (!!!) entriamo di sfondamento rischiando le manganellate (sento il casco di un poliziotto sul ginocchio... che bruto!) e capisco che la mia relazione non avrà mai un seguito prima ancora di cominciare!
Nella piazza, grazie a tutti gli sbarramenti, si sta larghi. Sul palco un concerto davvero bellissimo, si alternano musiche tradizionali remixate, gruppi di sciacquette russe, cantautori tipo Nek. Eppure sotto il palco... il silenzio.
Per forza, fate battere le mani a milioni di persone... con i guanti!
Diciamo che se dovessi fare una festa non me la farei organizzare da un russo.
A mezzanotte meno cinque discorso di Putin sul video, a mezzanotte suonano le campane (ma non si usa il conto alla rovescia, un po' di pathos???), mi aspettavo un boato di auguri e invece... niente... tutti a naso in su perchè sparano i fuochi d'artificio. E niente da dire, sono davvero stupendi.
Ma gli auguri? Sommessi... Si canta tutti l'inno russo.
Mezzanotte e un quarto le persone iniziano ad andarsene (e i poliziotti non lasciano entrare più nessuno) mentre quelli che rimangono (noi compresi) iniziano a ballare in piazza (il concerto continua) mentre a mezzanotte e venti i netturbini a piedi incominciano a raccogliere le cartacce. Credo che la mentalità rigida e militare sia ormai radicata nella loro cultura.
Verso le due di notte c'è ancora chi spara fuochi d'artificio, tantissimi ubriachi e felici mentre dal cielo inizia a nevicare...

martedì 2 gennaio 2007

Москвa - LE FOTO

Domani scriverò il testo, nel frattempo metto qualche foto che ho scattato.

MONACO

Monaco è proprio il titolo del post, non mi sono sbagliata.
Avevo dimenticato di fare una premessa quando ho detto che sarei andata a Mosca.
La premessa è questa: per viaggiare tanto cerco sempre le soluzioni più economiche (tra quelle sicure), in questo caso il volo per Mosca che costava meno partiva da Monaco di Baviera.
Quindi: 28-29 Dicembre a Monaco + 30-31 Dic.-1 Gennaio a Mosca.
Fine della premessa.
Detto questo, anche se i giorni a Mosca sono stati più interessanti, spendo due righe anche sul viaggio a Monaco.

Partenza da Torino ore 8.15. Prima tappa Bressanone - Alto Adige, dove ci fermiamo a pranzare. Scopriamo una cittadina dove se si chiede ad un abitante "Scusi, dov'è il Bankomat?" sanno di cosa hai bisogno solo grazie alla parola "Bankomat".
Per sentire di nuovo parlare italiano dobbiamo arrivare a Monaco - Germania, dove un'orda di turisti invade le strade. Alle ore 11.00 del giorno dopo, infatti, quando il gigantesco carillon di Marienplatz si mette in funzione, tutta la piazza è un urlare di "Vincè! Guarda, è partito!!!" (e dov'è andato???)
La nostra pensione è piuttosto modesta ma è a due passi dal centro, in un quartiere semi-arabo dove ci sono 300 negozi di elettronica e altrettanti night-club/sexi-shop tanto che il mattino seguente, all'ora della colazione, vaghiamo sconsolati pensando di doverci cibare di mutande commestibili alla fragola...
Il resto della permanenza si svolge tra shopping, visite a monumenti/chiese e grasse mangiate.
Shopping: bisogna trovare le strade giuste. Quando arriviamo in Maximilianstrasse una Lamborghini che sfreccia con a bordo un cretino (capote abbassata con temperatura esterna 4 gradi) è l'unica cosa a distrarmi dalla vetrina dove un anello costa 40.000 € e un orologio 65.000
Chiese: ero già stata a Monaco una decina di anni fa e mi ricordavo di un'esperienza mistica in una chiesa: le panche erano riscaldate. Delusione è entrare in un paio di chiese, sedersi e gelarsi le chiappe. Non c'è più religione!
Monumenti: per ammirare la città dall'alto saliamo sul campanile della San Peter e io mi sento più idiota del tizio della Lamborghini perchè ho una particolare avversione per gli scalini di legno che poggiano nel vuoto e ogni volta che mi capita di salirci (ultima volta 4 mesi fa, torre degli Asinelli di Bologna, alta 97 metri da fare tutti a piedi, a mezzogiorno e con 40°C) ad ogni scalino penso "Adesso si sfascia e precipito nel vuoto. Basta, se non succede e mi salvo, giuro che non salirò mai più su cose del genere!".
Comunque la vista della città è davvero impagabile.
Cibo: due cene e un pranzo, tutti in locali con le cameriere vestite dei costumi tipici, piatti che vanno dai 5 ai 10 € e birre a volontà.
Imperdibile la cena da Hofbrauhaus, il birrificio più famoso di Monaco, un locale enorme, arredato in maniera grezza con tavolate e panche e frequentato da bavaresi con tanto di cappelli e baffoni, dove la birra viene servita in locali boccali da 1 litro (posso assicurare che è molto leggera)