giovedì 30 novembre 2006

MALATTIA MENTALE

Thanks to my dear american colleague che ieri mi ha fatto rimanere in ufficio fino alle 20.35 assolutamente per niente e mi ha fatto perdere un'altra lezione di capoeira.
Tra l'altro mentre aspettavo sue notizie ho addocchiato proprio a un passo dalla mia scrivania 2 vassoi di salatini, rimasugli del rinfresco di un collega che si è licenziato.
Come resistere alla tentazione e non buttarmici sopra voracemente?
Semplice, basta pensare che a colazione avevo mangiato cappuccino e brioche, a pranzo un piatto di fettuccine al ragu, una fetta di prosciutto e formaggio impanate con contorno di macedonia di verdure e nel post-pranzo una decina di pasticcini del suddetto rinfresco.
Ce la faccio, ce la faccio, resisto...resisto... resisto... salatini... resisto... ripieni... resisto... pizzette... resisto...
Dopo averne fagocitati un numero imprecisato sono andata direttamente alla macchinetta delle merendine e ho preso una focaccia con prosciutto e formaggio.
Clinicamente la bulimia è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno impulsivo di assumere spropositate quantità di cibo, correlati da una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento.
Oddio, sono malata?
Le abbuffate in una prima fase possono dare piacere perché allentano la tensione del dover seguire in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emozioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate.
Panico... più leggo i sintomi e più mi sento io (tranne nel vomito autoindotto).
Valutazione dell'autostima decisamente influenzata dalla forma e dal peso corporei
E mi viene il dubbio che a leggere di una malattia qualunque ci si potrebbe ritrovare almeno in un sintomo; un po' come leggere l'oroscopo...
Comunque, ammettiamo che uno sia davvero bulimico, scopro che la cura più efficace sono i farmaci antidepressivi. Eh già, perchè la bulimia nervosa è dovuta principalmente a stati d'ansia e stress. Ma allora non sarebbe meglio individuare e risolvere i problemi di stress invece che imbottirci di Prozac?

mercoledì 29 novembre 2006

AUTOSTRADE

Lunedì mi sono dimenticata di scrivere di una cosa incredibile che ho scoperto domenica sera: l'autostrada TO-MI alle 22.00... CHIUDE!!!
Chi riesce ad immettersi entro quell'ora è fortunato (noi siamo passati al casello alle 21.54) se no... per dirla poeticamente "ti attacchi al tram e fischi in curva"!
Poichè tre anni fa facevo quel tragitto almeno 2 volte la settimana e le condizioni erano già pessime, mi è sembrato davvero pazzesco che non fosse cambiato nulla.
Comunque, visto che non amo le lamentele fini a se stesse, sono andata sul sito delle Autostrade a cercare sia i motivi dei disagi che durano da così tanto tempo sia le scuse pubbliche. Scopro così che la soc. che gestisce l'autostrada TO-MI (nonchè la Torino-Piacenza) è la Satap e sul loro sito orgogliosamente viene riportata la sezione "interventi di ammodernamento e adeguamento". Ah, ma allora niente da dire! Ecco cosa mi sfuggiva... ci stiamo perfettamente adeguando ad una strada senegalese!
In ogni caso ho trovato quello che cerco: "il cliente può segnalare all’Azienda eventuali carenze percepite o riscontrate nella gestione dell’infrastruttura stradale o nell’erogazione dei servizi".

Gentilissimi signori,
ho percepito (in effetti sono miope e potrei sbagliarmi) una leggerissima carenza nel servizio erogato.
A noi amanti dei videogiochi e del brivido per 7,10 € non bastano 100 km di gincane, rasette ai divisori in cemento, camion da schivare in curve con righe mal-tracciate.
Per solo 2€ in più ci compriamo "Colin Mc Rae 5 Best Seller" e possiamo ripetere il percorso più volte.
Lo so che vi siete impegnati e ci avete tolto la maggior parte della corsia di emergenza così da rendere le cose più interessanti, e vi ringrazio perchè giocando il Jolly c'è anche l'opzione Nebbia che mi sembra davvero adorabile nonostante la velocità massima consentita sia 110 km/h, tuttavia... vi prego, nei prossimi 4 anni in cui ho visto che verrà ancora commercializzato questo bellissimo "pacchetto", aggiungete qualche opzione in più perchè siamo un po' annoiati.

NB nelle vostre news c'è scritto - tra Rondissone e Chivasso Est: banalizzazione del traffico- . Cosa vuol dire???

I DITLOIDI

E dopo il Sudoku e il Kakuro... ecco sbarcati i Ditloidi!
E' un gioco logico che mi sta facendo impazzire! Bisogna indovinare la formula linguistica avendo le sole iniziali, ad esempio:
24 O in un G = 24 ore in un giorno
12 S dello Z = 12 segni dello zodiaco
Mi hanno mandato un file (che si può scaricare qui), ogni 10 ditloidi indovinati si passa al livello successivo fino ad arrivare al decimo livello.
Sto lottando per superare il terzo livello!

VOLERE VOLARE

In un servizio de "Le Iene" di ieri venivano intervistate due donne ucraine. Una delle due ha detto una cosa del tipo "prima di Gorbačëv in Ucraina non avevamo libertà di parola ma avevamo il pane da mangiare, dopo di lui ci hanno dato la libertà di parlare ma non avevamo più il pane. Cosa me ne importa di dire cosa ne penso se non ho di che sopravvivere? Meglio prima".
Il discorso mi ha colpita particolarmente perchè avevo appena visto mio papà.
Davanti ad un piatto di gulash, incantata come sempre dai racconti sulla sua vita, mi sono fatta ripetere per l'ennesima volta di quando nel '54 lui e la sua famiglia hanno lasciato la ex-Yugoslavia per venire in Italia.
Tanti profughi, loro compresi, si sono spostati a Trieste ma, mi raccontava, molti sono stati portati direttamente con le navi in Emilia Romagna.
E una volta sbarcati hanno trovato "i Rossi" che sputavano loro in faccia e li prendevano a male parole perchè erano visti come dei traditori, delle persone che rinnegavano il regime comunista.
E la morale che ne ho tratto è... che si vuole sempre quello che non si ha (o che non si conosce)!

martedì 28 novembre 2006

TRA REALTA' E IMMAGINAZIONE

Film affittato ieri sera: Big Fish.
A tre quarti mi sono addormentata e complice la trama, che è il racconto della vita di un uomo tra realtà e immaginazione, ho iniziato ad avere degli incubi: l'azienda dove lavoro era in crisi e ci chiedevano di fare quante più ferie possibile.
Mi sono svegliata di soprassalto e ho pensato "che razza di sogno, pensa se fosse vero, a me rimangono un paio di giorni di ferie!".
Qualche minuto di film e mi sono ri-addormentata. Il sogno si è fatto ancora più strano, mi arrivava una mail in cui si diceva che "chi non ha ferie residue dovrà rimpiazzare una persona che sta a casa. Gli impiegati andranno nello stabilimento a svolgere i compiti delle persone in ferie".
Un sogno davvero strano, che risate, già mi immagino salutare con affetto programmi e database per andare a fondere metallo! Poi, questa mattina... apro la posta...

lunedì 27 novembre 2006

ANOTHER BRICK IN THE WALL

Anche se lo scenario nr.1 ha rischiato di avverarsi pericolosamente... ce l'abbiamo fatta a raggiungere Berlino!
Intanto qualcosa mi dice che Air-Berlin diventerà la compagnia aerea preferita dai miei compagni di viaggio: invece dei quotidiani è possibile scegliere tra Max e... PLAYBOY!
E sempre per parlare di classifiche dei miei compagni di viaggio, mi sa che io sono al loro ultimo posto come organizzatrice di viaggi: la prima notte siamo andati a dormire alle 02.00 e il mattino dopo li ho fatti alzare alle 07.00, poi abbiamo camminato per la città fino alle 19.00, un paio d'ore di riposo e poi di nuovo fuori nella notte berlinese (i locali rimangono aperti fino alle 8.00 di mattina!) e nuova sveglia per le 07.30...
Ieri sera eravamo tutti distrutti.
Comunque, che cos'è Berlino, il paradiso degli architetti? Costruzioni che avevo visto solo nei plastici delle città del futuro, il moderno che si innesta nell'antico senza mai stonare, vetrate immense, ampi spazi... e in tutto questo, proiettati in qualcosa che in Italia forse che non avremo neanche tra 50 anni (tra cui piste ciclabili in tutta la città), il pensiero costante del passato. Emozionante davvero!

venerdì 24 novembre 2006

ALLEGRIA

Oggi ho scoperto di essermi persa una rassegna di film sovietici. Non so proprio come farò ad andare avanti senza aver visto "Racconto di come lo zar Pietro il grande diede moglie al suo arabo", film del 1976 in versione originale con i sottotitoli in italiano. Che amarezza...
E sarà anche perchè ieri sera ho visto "La sposa cadavere" di Tim Burton ma in questo bel clima allegro ho come l'impressione che questa sera debba succedere qualcosa.
E dire che di variabili ce ne sarebbero parecchie...
Scenario nr. 1: nebbia e traffico in autostrada, i nostri eroi non arrivano in tempo all'aereoporto e perdono l'aereo.
Variante del scenario nr. 1 (anche se -in parte- già successo, quindi per una questione di calcolo delle probabilità si spera non ripetibile): uno dei protagonisti ha la carta d'identità scaduta, bisogna passare da casa a prendere il passaporto, i nostri eroi perdono l'aereo.
Scenario nr. 2: durante il controllo al check-in si scopre che è necessario rinunciare allo Shampoo "I Coloniali" perchè il formato eccede i 100ml previsti. Scena di isteria collettiva intitolata "Toglietemi tutto ma non il mio shampoo", intervengono le forze dell'ordine, si perde tempo e l'aereo parte mentre veniamo portati in questura
Scenario nr. 3: si sale sull'aereo ma causa ritardi si arriva a Berlino dopo la mezzanotte e l'ostello è già chiuso. Essenziale tirare fuori dalla valigia il dossier "A" che contiene l'elenco di tutti i ponti di Berlino sotto i quali trovare rifugio.
Variante dello scenario nr.3: Si apre la valigia e si scopre che il dossier "A" è stato rubato...

giovedì 23 novembre 2006

SI VA A BERLINO!!!!

...che non è il commento di Caressa e Bergomi dopo la partita Italia-Germania ai mondiali.
E' che domani sera parto davvero per un fine settimana nella capitale tedesca.
Naturalmente il viaggio sarà all'insegna del low-budget, come sempre, perciò: aereo con partenza a 250 km da casa per poterlo pagare 60 € e rigorosamente ostello.
Tuttavia, se qualcuno volesse spendere un po' di più... ho scoperto che esiste a Berlino un hotel artistico molto divertente:l' Arte Luise Kunsthotel, un elegante albergo in cui ogni stanza è decorata da un artista diverso. Si può scegliere la stanza "Dieter Mamel" dove il letto è gigantesco e sembra di essere tornati bambini, entrare in un cartone animato in "Comic", sentirsi protagonisti di un quadro di Van Gogh in "Vincent’s Bedroom", calarsi nei panni di un poeta squattrinato (e sfigato anche... visto che c'è un ombrello aperto appeso sul soffitto) in "The Poor Poet"... oppure soggiornare nella stanza per i feticisti delle scarpe...

QUANDO NEVICA?

Questa mattina mi sono svegliata con una gran voglia di neve.
Accoccolata sotto il piumone ho aperto gli occhi e ho cercato di muovermi meno possibile per non far rumore.
Volevo capire se fuori c'era silenzio, se le macchine procedevano lente e con suoni ovattati. Con uno splendido tempismo è passato il camion dell'immondizia facendo un gran baccano e le illusioni sono svanite come ogni volta che controllo i numeri dell'enalotto.
Mi piace la neve, adoro la neve, sentire il crepitio sotto le scarpe... cric...cric... non c'era anche una poesia che ne parlava? Ricordo che l'avevamo studiata alle elementari.... un secolo fa!
Forse è proprio perchè la neve mi riconduce all'infanzia, al piacere e all'entusiasmo di vederla cadere.
Quand'ero piccola mio papà aveva anche costruito un igloo. Poi, col pragmatismo che lo contraddistingue, aveva imposto a me e mio fratello di entrare dentro solo ed esclusivamente stando in piedi e con le braccia alzate tipo rapina (caso mai l'igloo fosse crollato... sai che divertimento... )
E poi lo slittino, pattinare con le scarpe sul laghetto ghiacciato, fare le trincee per le battaglie a palle di neve, costruire i pupazzi che non si capiva mai come fare a mettere la parte del tronco sopra l'altra (volevo dire alzare la palla più piccola ma non suonava molto bene...), e poi... la delusione di scoprire che quel mondo si stava sciogliendo.

mercoledì 22 novembre 2006

I SEGNI DEL CORPO

La domanda del giorno: come posso riuscire nell'impresa di rubare 80 fotografie formato 80x120 cm?
Mi riferisco alle fotografie di Tiziana & Gianni Baldizzone esposte in Piazza San Carlo - Torino.
Lo so che rubare è reato, ma io non ci dormo la notte. Me ne sono innamorata perdutamente...
Vorrei averle tutte a casa, prendere un anno di ferie e guardarle tutto il giorno.
Immagini talmente belle che fanno sentire il calore anche se mentre le si guarda ci si sta inzuppando per la pioggia. Immagini che riescono a far sentire il rumore di un mercato o il silenzio di una foresta. Immagini che incantano e che portano lontano. Immagini dove anche il primo piano della mano di un contadino diventa poesia.
Sto diventando troppo sdolcinata e rischio di sviarmi dall'obiettivo: voglio il raggio trasportatore di Star Trek!

COSI' PARLO' IL NANO DA GIARDINO

Mi ero segnata l'appuntamento sull'agenda già una settimana fa. 21/11/2006 - ore 18.00 - Circolo dei Lettori: Bruno Gambarotta e Luciana Litizzetto leggono e presentano "Così parlò il nano da giardino" di Margherita Oggero. Partecipa l’autrice.
Riesco ad uscire dall'ufficio solo alle 18.15, in ritardo di 3/4 d'ora dalla tabella di marcia. Cacchio.
Per fare prima prendo l'autostrada, mi fiondo verso il centro di Torino, parcheggio praticamente davanti a Palazzo Graneri infilandomi tra una moto parcheggiata e un cassonetto dell'immondizia (e rischiando di atterrare l'una e l'altro), arrivo davanti al portone e trovo una tizia che dice "La sala è stracolma di gente, non facciamo entrare più nessuno. Circolare, circolare" (forse non sarebbe un vero Circolo se non avesse detto "Circolare, circolare" - ha-ha...)
Molto frustrata faccio un giro e ritorno dopo una manciata di minuti, giusto in tempo per incrociare i sorrisi beffardi delle persone che escono dalla sala a presentazione finita (stile "noi c'eravamo, invece tu entri solo adesso! Gne,gne gnegneeee") e in tempo per vedere la chioma della Littizzetto che se ne va via.
Seduta di fronte ad un tavolo che firma autografi rimane lei, la Oggero. Mi catapulto fuori dalla sala, compro il libro e torno dentro per mettermi in coda. Mentre sono lì penso che non riesco proprio a capire la pratica degli autografi. Sta povera donna si fa venire l'infiammazione metacarpale col rischio di stroncarsi la carriera per scrivere delle frasi e una firma a dei perfetti sconosciuti. E che poi questi sconosciuti cosa se ne fanno della frase e della firma? Se ne vantano con gli amici? (sai... la Oggero mi ha fatto l'autografo! Embè?) Comunque... mentre ero lì a meditare se andarmene o meno, viene il mio turno e mi ritrovo con un "A Lucia, sperando che ti diverta. Margherita Oggero" tra le mani.
Il libro l'ho iniziato ieri sera e visto che è molto breve sono arrivata oltre la metà e cara Margherita devo proprio dirtelo: divertendomi tantissimo!

martedì 21 novembre 2006

IL GUSTO DEI LIBRI

Pennac ha scritto un romanzo che un romanzo non è, se non nel nome.
Si chiama "Come un romanzo", appunto, ed è in realtà un saggio a favore della lettura. Scrive "L'uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire"
Comunque, io il libro di Pennac non l'ho letto, però so che contiente i famosi diritti del lettore:
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire il libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere ad alta voce
10. Il diritto di tacere

In base al diritto numero 5 ho comprato e iniziato a leggere "La storia di Lucy Gault" di William Trevor. 267 pagine.
Una storia raccontata tutta al passato e in terza persona. I pochi dialoghi riportati sono inutili e stile Harmony. La costruzione delle frasi è artefatta, ogni pagina contiene almeno una figura retorica e le similitudini si sprecano ("come... così...") fino alla noia!
Sono arrivata a pagina 145 saltando dei pezzi interi (mi appello al diritto numero 2!) solo perchè nella sala di attesa di questa mattina (dir. 7) non sapevo cosa fare.
Prima di applicare anche il diritto numero 3 e abbandonarlo definitivamente (anzi, forse dovrei bruciarlo, non vorrei che qualcuno lo trovasse e iniziasse a leggerlo) ho pensato di andare a leggere qualche recensione di altri lettori per vedere se mi era sfuggito qualcosa.
Ho trovato dei commenti impressionanti "Mi è piaciuto tantissimo", "Il lento scorrere della storia e la delicatezza della protagonista ti fanno voglia di continuare a scoprire questo autore"...
Visto il mio parere così discordante mi chiedo se esiste un libro che mette d'accordo tutti, un capolavoro assoluto, o se la qualità dei libri non sia in realtà il riflesso del lettore.
Quasi come a dire... il gusto dell'albicocca sta nel frutto o sulle papille gustative di chi lo mangia?

INHOSPITABLE HOSPITAL


Io mi chiedo se nessuno ha mai fatto degli studi scientifici e documentati sui discorsi che i pazienti fanno negli ambulatori medici.
Sono sempre gli stessi! E' mai possibile? Scientificamente si possono schematizzare in: 50% lamentele di qualunque tipo, 45% raccontare i propri mali, 5% varie ed eventuali.
Questa mattina visita dermatologica. Il cancello per l'accettazione apre alle ore 7.45, io mi presento circa 15 minuti prima. Ero arrivata da 30 secondi che parte la prima lamentela "Ma non è possibile che ci facciano aspettare qui al freddo" (ho evitato di riportare il "che ci faccino" invece di "che ci facciano"... ops... adesso l'ho riportato!). Azzardo un "Ma signore mio, oggi è il 21 Novembre e ci sono 12 gradi! Non fa freddo!". L'uomo mi scruta come una mucca guarda passare il treno. Un po' spiazzato mi risponde "Beh, in effetti io non ho freddo. Però se facesse freddo ci farebbero aspettare al freddo!". E' una partita persa in partenza e io ci casco ogni volta.

lunedì 20 novembre 2006

LE SCOPERTE DEL WEEK-END


1) Dal film "Transamerica" ho scoperto in cosa consiste l'operazione che fa diventare gli uomini donne (non lo tagliano, no-no!)
2) Premere all'improvviso i freni della macchina fa inchiodare le ruote
3) Al concerto dei "Mongo Lounge" ho scoperto che la musica lounge non è sintetizzata con il computer ma esistono gli strumenti come in una band qualunque.
4) Mangiare il kebab con la cipolla alle 3 di notte fa fare degli incubi incredibili!!!
5) Sulle lavagnette delle pizzerie al taglio si possono trovare delle autentiche perle di saggezza come "L'AMORE FA PASSARE O' TIEMPO E O' TIEMPO FA' PASSARE L'AMORE"

MONDO E RITMI


Di solito non compro CD musicali perchè sono troppo cari, invece mi sono ritrovata a prenderne due nel giro di una settimana.
Dopo Fiorella Mannoia ho comprato "Rhythms Del Mundo": U2, Coldplay, Sting, Dido, Maroon 5 e tanti altri che cantano i loro brani in versione afro-cubana con i Buena Vista Social Club.
Parte del ricavato della vendita va ad un'organizzazione per la salvaguardia del pianeta e sfogliando il libretto all'interno del CD, tra le immagini di varie catastrofi come Katrina, lo tsunami, lo scioglimento dei ghiacciai, trovo un decalogo di consigli. E mi sta bene che tra questi ci sia "spegnere gli apparecchi elettronici quando non sono in uso", "riciclare il materiale", "fare la doccia invece del bagno", etc... ma... perchè al numero 6 c'è "Fate i viaggi nel vostro paese"????

Molto bella la frase di Gandhi riportata all'interno: "We have to be the change we want to see in the world."

PANINI SPEZIATI


Quando si dice che l'abito non fa il monaco.
Ieri ho provato a fare dei panini speziati. Devo premettere che un ingrediente non ce l'avevo e un altro l'ho sostituito, ma appena sfornati mi sentivo molto orgogliosa.
Bellissimi panini della consistenza del cemento, assolutamente immangiabili!

venerdì 17 novembre 2006

GUARDA IN SU, GUARDA IN GIU...

...e buon week end a chi vuoi tu!
Questa notte e domani pare ci sarà una sensazionale pioggia di meteore.
Corro subito a casa a cercare il quaderno dove ho scritto i desideri!!!

FILM MONGOLI

Spinta dall'onda emotiva lasciata da "il cane giallo della Mongolia", ieri sera mi sono affittata il DVD "la storia del cammello che piange".
Per carità, come documentario è perfetto ma diciamo che bisogna essere nella serata giusta per guardarsi un film che dura un'ora e mezza di cui almeno un'ora sono primi piani di cammelli.
Morbido e tenero cammello pelosissimo che rumina, che partorisce, che fa i versi, che piange, che scappa, che scalcia, che viene tosato, che beve, che si ripara dalla tempesta di sabbia del deserto del Gobi, che dorme, che si alza, che viene cavalcato, adornato, benedetto... continuo?

giovedì 16 novembre 2006

IL LAVORO E' UN GIOCO

Estate 2006 - Thailandia - pulmino. Coppia di coniugi inglesi sulla cinquantina e coppia di ragazzi francesi sulla ventina.
Il gioco consiste nell'osservarli, scambiare due chiacchiere generiche e indovinare che lavoro fanno.
Per me l'uomo inglese faceva il rappresentante di nonsocosa nella campagna inglese, la moglie una pediatra, il ragazzetto uno studente universitario di filosofia e la fidanzata una commessa di negozio di dischi.
Al momento della verità ho sperato fortemente che non chiedessero a me cosa facevo nella vita.
Il rappresentante era in realtà il direttore commerciale di nonsoqualeditta che si era trasferito a Dubai con la moglie (che quindi faceva la mantenuta). Il francesino di professione faceva lo skater: fare gare, girare il mondo per farsi fotografare da riviste di settore, occasionalmente insegnare.
La ragazza faceva la fotografa per riviste di skateboard (conflitto di interessi?)
Mi sentivo così tremendamente banale a dire "impiegata in una fonderia della provincia di Torino"!

CAPOEIRA: LA MIA PRIMA RODA

Che terrore. Con la mia insicurezza, la mia paura di sbagliare, di essere osservata - giudicata - irrisa... ieri sono entrata per la prima volta in una roda.
Praticamente funziona così: c'è un cerchio di persone che cantano e battono le mani al ritmo dettato dai capoeristi/musicisti.
A coppie si entra all'interno del cerchio e si "gioca" cioè si mettono in pratica le tecniche imparate.
Ossignur, non mi ricordavo quasi niente e di sicuro non seguivo il ritmo (anche se era molto lento), però ho scoperto che ce la posso fare! Posso entrare in un cerchio di una trentina di persone che mi guardano senza svenire.
Questo non è uno sport, è una terapia!

mercoledì 15 novembre 2006

BAILEYS

Da un paio di giorni sono convinta di aver visto un cartello che pubblicizzava il Baileys alla menta e il Baileys al crèm caramel(???).
Sono andata a cercare sul sito ufficiale e... non esiste niente di tutto questo.
Ora... se l'ho sognato... devo iniziare a preoccuparmi...?

FIORELLA E I BOTTONI

Ho comprato "Onda Tropicale" il cd di Fiorella, 13 canzoni in duetto con cantanti brasiliani. 20 Euro (!!!) ma spesi bene.
Così questa mattina, dopo aver cantato a squarciagola "Mama Africaaaaaaa" almeno 5 volte di seguito, sui ritmi di samba di "Kabula Lè Lè" (bella, bella, di più!) mentre mi trovavo in coda sulla tangenziale a 24 km/h ho staccato le mani dal volante, le ho congiunte per fare il famoso balletto del "giro della polenta" (si fa finta di avere un paiolo davanti e si gira il cucchiaio immaginario) e... STRAC!
Simile ad un'esplosione si è staccato il bottone dei pantaloni.
Ho cercato di ripensare alla mia dieta della settimana per capire dove ho sbagliato:
  • Domenica sera: minestrone di verdure con crostini fritti nel burro, due quadretti di cioccolato, un bicchiere di sherry

  • Lunedì sera: un kebab completo, una mousse di marron glacè, un bicchiere di porto bianco

  • Ieri sera: un bounty, una pizza patate e salsiccia, una birra, un bicchiere di liquore alla liquirizia

Mi sento tanto Bridget Jones!

martedì 14 novembre 2006

CANTA CHE TI PASSA

Avete presente "Lo strano caso del cane di mezzanotte" di Haddon?
E' il racconto di un ragazzino con una forma di autismo, odia i colori marrone e giallo mentre ama il rosso: se la mattina vede passare 3 o più auto di colore rosso, sarà sicuramente una magnifica giornata, se le auto dovessero invece essere marroni o gialle, la giornata sarà disastrosa, con la conseguenza di mettersi in un angolo della sua stanza per tutto il giorno senza vedere e parlare con nessuno.
Togliete i colori, mettete le canzoni et voilà:me!
Al mattino salgo in macchina e accendo la radio. Se le prime tre canzoni che ascolto non mi piacciono (o se non posso cantarle perchè non le conosco) si preannuncia una giornata pessima, se invece trasmettono canzoni strepitose potrebbe cascare il mondo e io continuerei a sorridere modello ebete.
Se poi mi capita di accendere la radio e sentire la canzone che avevo appena pensato... non ce n'è per nessuno!
Beh, oggi mi hanno detto che sul sito di Radio Nostalgia si può consultare l'intera scaletta! Lo so che è un po' come barare con il destino ma... io adesso me la stampo ed esco di casa a seconda di cosa trasmettono!

LITTLE MISS SUNSHINE


Ieri sera fossi riuscita a fare un solo movimento giusto a capoeira...
Invece della mano destra avanti finivo con la mano indietro, invece di girare da una parte giravo dall'altra, negli esercizi di streching mi sentivo come in un quadro di Botero... Che nervi!!!!

Serata giusta per continuare con un cinema e "Little Miss Sunshine" è stato il film perfetto.
Storia semplicissima, piacevole, buffo senza battute esilaranti, un'esortazione a vivere serenamente, con il cuore e l'istinto, senza seguire schemi imposti.
Meravigliosa la bambina, con la sua panzetta e gli occhiali modello 18 pollici.
Fantastico il balletto al concorso su coreografie del nonno.
La battuta che mi ha colpito:
"A volte vorrei dormire e svegliarmi solo a 18 anni. Evitarmi tutta questa merda, il liceo e tutto il resto".
"Conosci Marcel Proust?".
"Il tizio che insegni tu? ".
"Sì. Scrittore francese. Perdente assoluto. Mai fatto un lavoro vero. Amori non corrisposti. Gay. Passa 20 anni a scrivere un libro che quasi nessuno legge. Ma è forse il più grande
scrittore dopo Shakespeare. Comunque, arrivato alla fine della sua vita, si guarda indietro e conclude che tutti gli anni in cui ha sofferto, erano gli anni migliori della sua vita, perché lo
hanno reso ciò che era. Gli anni in cui è stato felice, tutti sprecati. Non gli hanno insegnato niente. Perciò, se vuoi dormire fino a 18 anni, ah!, pensa alle sofferenze che ti perdi. Il liceo, dici. Quegli anni sono il fior fiore delle sofferenze. Non ci sono sofferenze migliori".
(che sembra un po' la pubblicità dell'auto... quella che dice... "è nelle difficoltà che si capisce lo straordinario"... o qualcosa del genere...)

lunedì 13 novembre 2006

VETTRIANO


Vorrei essere una donna di un quadro di Vettriano.
Seducente, bella, pensierosa, sicura di se... ma... per essere così bisogna essere necessariamente con i capelli scuri o la sigaretta in mano?

Non esiste un suo dipinto con una donna bionda???

BABEL

Film splendido, il giocare con il tempo in 21 grammi era la base del film, in Amores Perros un bell'espediente, in Babel ormai è un puro gioco.
E poi che meraviglia l'essere catapultati in Messico e poi in Marocco e poi in Giappone... colori, persone e... lingue diverse.
E la domanda, la base di tutto il film, riassunta nel titolo: quanto unisce le persone l'utilizzare la stessa lingua?
Il dolore della donna americana, abbandonata dai compatrioti, viene alleviato dalla marocchina. Un gesto compiuto in silenzio.
Problemi di comunicazione.
La ragazza giapponese sordomuta, il cui corpo nudo sul balcone a me è rimasto impresso per ore dopo la fine del film, cerca di comunicare con il contatto fisico.
Le parole sono indispensabili per comunicare eppure quanti particolari in più si notano quando la parola non la si comprende.
Un plauso alla musica scelta per il viaggio verso il Messico, una critica nel doppiaggio dei messicani... sembrano veneti!

BLOG

Blog...blog...perchè blog?
Blog per la voglia di fermare i ricordi.
Blog per condividere i pensieri.
Blog per comunicare.
Blog per essere ricordati.