venerdì 29 febbraio 2008

VOLLEY - bollino V

Allora, il mio collega è presidente di una squadra di pallavolo femminile.
Ogni venerdì mattina arriva in ufficio e gli chiedo "che avete fatto ieri?"
E lui ogni volta risponde laconico e malinconico "Perso"

Ieri sera giocavano dalle mie parti e sono andata a vedere la partita.
Il mio collega mi ha seguita per la strada che faccio ogni giorno per andare a casa dal lavoro (buia, lunga, a curve) e a metà mi ha chiamata dicendo "Ma siamo finiti in Francia clandestinamente?"
Comunque. La partita non era male.
E poi, un po' perchè ho giocato a pallavolo per tanti anni, il gioco mi coinvolge parecchio.
Mai come altri del pubblico.
C'era un tizio, una settantina d'anni, pancia a forma di mongolfiera, che è uscito dalla palestra dicendo "Jesus Christ!" in italiano...

Ah. Purtroppo, anche ieri: "Perso".
Dignitosamente però.

giovedì 28 febbraio 2008

HALLO? - bollino V

Lucy "Pronto?"
Sasà "Ciao Lucy! Sono Sasà... Dublino!"
Lucy "Heyyy!!! Ti avrei chiamata tra poco! Allora dimmi tutto, devi darmi indicazioni per raggiungere casa tua?"
Sasà "Yes, prendi il taxi, etc... etc..."
Lucy "Molto bene. A domani allora!"
Sasà " A sta sera!!!"
Lucy "Come sarebbe a sta sera? Sasà... domani, non stasera!!!"
Sasà "Noooo... io avevo anche detto ad Andrea di pulire bene casa!!!"

Heeeelpppp!!!

mercoledì 27 febbraio 2008

ARRANCANDO - bollino VG

Noooooo....
Il bagno occupato di mattina nooo....
Mi ero dimenticata che ieri mio fratello mi aveva chiesto se avevo una camicetta bianca da prestare a Blu, la sua fidanzata, perchè oggi doveva andare a lavorare in un ristorante.
Quindi, probabilmente, è lei che si è svegliata presto per prepararsi.
Ah. Forse non avevo raccontato una cosa.
Un mese fa io e mia mamma eravamo a casa, mio fratello lavorava.
Si apre la porta, entra Blu con borse e valigie e dice: "Ciao! Io vivo qui."
Due mandibole schiantate per terra.
Ah si, forse l'avevo già raccontato adesso che ci penso.
Comunque.
Il bagno era occupato.
Vado in cucina a prepararmi la colazione.
Apro il frigo.
Noooo....
Non c'è più latte.
In compenso ci sono i biscotti di meliga.
Io e un biscotto incastrato nella tazzina del caffè davanti al TG3 mentre aspetto che si liberi il bagno.
Che bella scena.
Però sono serena lo stesso. Ripenso a ieri sera, uscita con le amiche.
Cla aspetta un bimbo. Anto probabilmente si sposerà l'anno prossimo.
Ma si, Blu, mettici quanto tempo vuoi.

martedì 26 febbraio 2008

LA CIOTAT E GRASSE - bollino V


Decido di tornare indietro passando dalla costa, pensando di fare prima visto che è tutta autostrada.
In realtà non credo che sia così, oltre al fatto che è molto più costosa. Però... dopo un giro a La Ciotat e una passeggiata alle calanche, decido di fare una tappa vicino a Cannes: a Grasse, città dei profumi.
E mentre visito Fragonard, una orgogliosa ditta di profumi a conduzione famigliare con museo annesso, vengo pervasa da uno strano senso di felicità misto ad inquietudine.
Perchè stare lì dentro è come trovarsi improvvisamente dentro ad uno dei miei libri preferiti, "Il Profumo" di Patrick Süskind.
Emozionante.
Purtroppo non posso fermarmi molto. E' ora di tornare.
À la prochaine fois.

lunedì 25 febbraio 2008

CASSIS E IL RUGBY - bollino V

Decido di non passare la notte a Marsiglia ma di spostarmi verso Cassis, più tranquilla.
Tanto per cambiare mi perdo per la costa. Fa sempre più buio e le indicazioni che mi danno sono sempre più contradditorie.
Comunque, alla fine, ce la faccio.
Mi sistemo in un alberghetto sul mare.
Cassis è graziosa, piccolina e circondata da scogliere.
C'è poca gente. Saranno scappati tutti per i prezzi dei ristoranti?
Provo a cercare nelle viuzze non proprio fronte porto e vengo attirata da una vetrina sulla quale è scritto "Questa sera la cena verrà servita al primo piano causa partita Francia-Inghilterra".
I prezzi sul menù sono abbordabili. Bene. Salgo.
Non ci sono molti avventori.
Saluto il proprietario, un omaccione enorme.
Saluto il cuoco, un omaccione enorme, solo un po' più basso.
Saranno fratelli, mi viene da pensare.
Mi siedo. Ordino una zuppa (enorme anche lei) e un pastis, anche se odio l'anice ma, mi dico, magari cambio idea.
Non cambio idea.
Bleah.
Intanto giro la testa verso la tv.
Francia-Inghilterra.
Partita di rugby.
Ora...
c'è una maglietta che non metto quasi mai perchè mi è leggermente grande.
Chissà come mai me l'ero portata dietro.
Chissà come mai l'avevo messa quella sera.
La maglietta della nazionale di rugby inglese.
Il proprietario e il cuoco mi sono sembrati ancora più enormi.

MARSEILLE, MA BELLE... (3)- bollino V

Solita selezione di foto post-viaggio.
Click to enlarge...
Nonostante le indicazioni del barista riesco lo stesso a perdermi per andare a Notre Dame de la Garde.
E dire che è bella visibile in alto...
Comunque, per fortuna non ho desistito perchè da sola vale il viaggio.
Primo perchè si gode della vista su tutta la città (e sono talmente presa dal panorama che sbatto violentemente la tibia contro un enorme scalino di ferro. Sgrunt, che imbranata) e poi perchè l'interno è meraviglioso.
Pendono dal soffito fili con appese barche e navi colorate.
Sull'abside c'è un mosaico di una caravella.
Appese alle pareti ex-voto di marinai.
Le stesse lampade sono sostenute da ancore in miniatura.
Meravigliosissimissima.
Me ne innamoro.

MARSEILLE, MA BELLE... (2)- bollino V

Solita selezione di foto post-viaggio.
Click to enlarge... Proseguo con un giro nel Panier, il quartiere popolare molto caratteristico.
Viuzze minuscole nelle quali perdersi, gente di ogni tipo, case dalle facciate colorate.
Sento giusto qualche occhiata verso la macchina fotografica...
Poi verso l'Église des Réformés, al fondo della Cannebière, passando in mezzo a persone che sembrano aver abbandonato la propria tribù solo per fare la spesa ma abbigliate come se dovessero tornare dopo poche ore.
Quando sono dentro la chiesa ne approfitto per nascondere la macchina foto nella borsa.

Bighellono fino a riscendere verso il Porto.
Sono indecisa se prendere o meno il traghetto verso l'isola d'If, dove era prigioniero il Marchese De Sade e dove era ambientato il Conte di Montecristo.
Alla fine opto per farmi un giro verso il Forte di Saint-Nicolas (da dove c'è una bella vista sul porto) e dintorni.
Ci sono 18 gradi.
Relax.

A metà pomeriggio torno verso la macchina e sono costretta ad entrare in un bar vicino al porto vecchio perchè mi sono resa conto di essere pedinata da un tizio che continua a lanciarmi sorrisi languidi,
Scambio due chiacchiere con un barista attempato dagli occhi verde smeraldo e così ne approfitto per chiedere informazioni per raggiungere Notre Dame de la Garde. Mi chiede se sono a Marsiglia per turismo e poi, squadrandomi come se fossi un marziano, mi chiede "toute seule?"

MARSEILLE, MA BELLE... (1)- bollino V

Solita selezione di foto post-viaggio.
Click to enlarge... Partenza ore 5.30, viaggio attraverso il passo del Monginevro.
La strada più corta e la più economica.
Arrivo a Marsiglia ore 10.30.
Finisco nella zona portuale. Hangar, container, gru... non è così invitante.

Seguo le indicazioni per il centro e, quando capisco di essere più o meno arrivata, parcheggio.
Vediamo un po' se Marsiglia è fatta anche di altro.
Davanti a me si staglia la basilica di Santa Maria Maggiore, in tutta la sua imponenza, con le pietre alternate nei diversi colori, in un misto architettonico che riprende vari modelli, congiunzione tra oriente ed occidente.
Ho letto che per la costruzione hanno impiegato pietra verde di Firenze, marmo bianco di Carrara, pietre di Calissane e del Garda, onice italiano e tunisino, mosaici di Venezia. Mi sembra che rappresenti l'essenza di Marsiglia, questo enorme porto di mare, un pout-pourri di gente, stili, culture.
All'uscita della basilica incontro il primo di un'innumerevole serie di barboni (forse non ne ho mai visti così tanti). Rappresenta un po' il personaggio del libro di Jean-Claude Izzo che sto leggendo ("Il sole dei morenti"), ambientato a Marsiglia, perciò mi sembra naturale e doveroso lasciargli nella mano una moneta.

Ma il meglio doveva ancora arrivare.

Passo attraverso il forte Saint Jean per girare l'angolo ed approdare al Vecchio Porto. Meraviglioso.
Sembra di entrare in un altra epoca, in mezzo ai Greci.
E' quasi ora di pranzo e per una botta di fortuna incappo in una specie di festa di pescatori che offrono gratuitamente tartine di pesce, acciughe sott'olio, zuppa, ostriche (lo so, lo so che la mamma mi ha sempre detto di non mangiare pesce crudo per strada... ma... le ostriche...) e vino.
Potevo non approfittarne?

Sapevo che l'avrei adorata questa città.

FUGA E RIENTRO - bollino G

Un fine settimana di fuga verso il mare (avevo bisogno di mare), verso una città che mi attirava come una calamita (Marsiglia), verso un po' di solitudine (ah... non me la ricordavo più... che pace...), verso un distacco dalla routine.

Poi torno e trovo, in mezzo ad altre piccole cose:
- una multa di quarantotto euro e cinquanta per aver percorso corso regina ai 72,5 km/h invece di 70.
- Andrew che ha avuto un incidente contro un ragazzo senza assicurazione
- mio zio che è uscito di strada per un colpo di sonno (così mi sono dovuta sorbire 15 minuti di sbotto di mia mamma perchè "CHE-VITA-FAI? MACHEVITAFAAAIII! Arrivi a casa -quando arrivi- ed esci di nuovo, poi succede anche a te di andarti a schiantare con la macchina)

Con un grande sforzo faccio appello alle immagini marsigliesi (che, tra l'altro, devo evocare nella memoria perchè le foto sono quasi tutte sovraesposte, sigh).
Annuso il profumo che ho addosso e che ho comprato a Grasse, tappa verso il rientro.
Inspiro. Espiro. Inspiro. Espiro.

venerdì 22 febbraio 2008

CENA A SORPRESA - bollino VG

Mia mamma e delle amiche hanno organizzato una cena, questa sera, per raccogliere dei fondi per l'associazione di cui fanno parte.

Un mese fa mi ha detto: saremo una quarantina, tu porti qualcuno?
Ieri mi ha detto: ho chiesto alle zie di non venire perchè saremo centodieci, anzi... non ci saranno neanche le sedie x tutti... qualcuno dovrà rimanere in piedi... per esempio tu.
Io: ok mamma, non c'è problema... anzi, se vuoi non vengo
Lei: scherzi? tu ci servi, devi fare la cameriera!

Ah ecco.

BUONGIORNO - bollino V

Ieri sera ho alzato gli occhi al cielo e sopra la punta degli alberi spogli ho incontrato la luna.
Rossa.
Era proprio rossa.
Presagio di sventura, dicevano gli antichi.
Causata dall'eclisse lunare del giorno prima, dicono i moderni.
Affascinante, dico io. E sono rimasta sul terrazzo a prendere un po' di freddo.

E oggi...
Oggi non mi pare che sarà una brutta giornata.
Iniziata con la musica degli Strokes.
Con un cappuccino e brioche al bar.
Buongiorno.
Tutto qui.
E scusa se è poco.

giovedì 21 febbraio 2008

FUNNY BOY - bollino V

A non conoscerlo ci si perde sicuramente qualcosa.
Con quell'aria da bravo ragazzo, una laurea in ingegneria nucleare.
Eppure non ti puoi aspettare discorsi seri da uno che ha un tale sguardo impertinente e una tale abilità nel raccontare le storie.
E così ieri sera a cena, in un posto tutto sommato raffinato (era la casa editrice + ristorante nella quale ero stata tempo fa), con pochissimi tavoli, molto curato ma soprattutto silenzioso...
...ci ha fatti ridere a crepapelle come se stessimo assistendo ad uno spettacolo comico mentre ci raccontava di
- quella volta che ha pulito il cappone
- quella volta che l'hanno quasi evirato facendogli un massaggio con olio
- quella volta che sono andati ad assistere al foraggiamento delle anatre per farne fois gras

E anche il proprietario del locale ha avuto un fremito a sentire il suo commento al mio racconto del cibo servito sulle donne ignude (cui accennavo ieri nel post) e che suonava come "eh! io ci mangio la fonduta sulla mia donna!!!"

mercoledì 20 febbraio 2008

GAMES- bollino V


C'era un gioco che facevamo da bambini io e mio fratello.
A turno ognuno di noi diceva due parole.
L'altro doveva trovare varie correlazioni (nel minor numero possibile) per passare da una parola all'altra.
Che ne so... "pane" e "serpente" a me verrebbe pane -> marmellata -> frutta -> mela -> eva -> serpente

Oggi a pranzo siamo riusciti in poche battute a passare dal pesce palla alle piramidi maya.
Nonostante anni di allenamento non sarei riuscita a fare di meglio.

Gianlu: ho scoperto da una puntata di C.S.I. che il pesce palla si può mangiare
Io: ma non è velenoso?
Funky: si, ma in Giappone lo mangiano, i cuochi lo incidono in maniera molto particolare per fargli uscire il veleno
Consulente con le calze fluorescenti: è vero, perchè il veleno si ferma in alcune parti del pesce
Funky: già, però i cuochi devono fare attenzione perchè anche solo il contatto con la sostanza può provocare la morte
Gianlu: eh, infatti nella puntata la tizia era morta perchè avevano servito il pesce palla su di lei
Io: no, scusa... ma come su di lei
Gianlu: sisi, sai, quei ristoranti dove sdraiano le tipe ignude e le usano come dei piatti
Io: stai scherzando? esistono?
Funky: eccerto!!!
Io: ma che senso.. una bistecca con patate sulla schiena e vicino alle chiappe di una tizia... bleah
[ometto qualche passaggio che, posso assicurare, non finiva con bleah]
Io: poi scusa, ma tu quando vai al mare, sudi, vai a mangiare nudo? Io non ce la faccio. Devo avere addosso una maglietta... una questione di igiene.
Funky: ma figurati... in Messico ero in un villaggio All Inclusive e facevo che mangiare in piscina, non mi alzavo neanche...
Io: beeeello il Messico... le piramidi Maya...

LA GUERRA DI CHARLIE WILSON - bollino VG

Cinema col circolo dei bancari di Lucianera, che mi mancavano un po'.
Film: La guerra di Charlie Wilson
Grandiosi gli attori, un plauso particolare a Philip Seymour Hoffman.
Un film politico raccontato con ironia ed arguzia. Mi viene da fare il confronto con "Leoni per agnelli", film che avevo trovato pallosissimo: si vuole argomentare su politica, su prese di posizioni e sulle conseguenze che portano alcune scelte? C'è modo e modo per farlo.
Io preferisco quello offerto da "Charlie Wilson".
Storia vera e personaggi realmente vissuti, sull'intervento USA in sostegno degli afghani per cacciare la Russia comunista (ambientato durante la guerra fredda eppure ancora attuale) grazie all'abilità di un deputato.
Gli spunti sono tanti.
A partire dalla battuta «Metti una bella donna nella mano sinistra e una portaerei nella destra e vedrai cosa guarderanno» (che ricorda tanto la vicenda Clinton), alla visione degli intrighi internazionali nascosti ai più (Israele e Pakistan ad esempio), alla spaventosa realtà che gli americani che hanno finanziato le operazioni confondono Afhganistan con Uzbekistan e paesi limitrofi, all'ideale di liberazione di un paese senza pensare al dopo (che mi ricorda molto un pezzo di Insciallah della Fallaci con l'esempio dell'americano che schioda le mani di Gesù dalla croce senza rendersi conto che così gli fa rovinosamente schiantare la faccia a terra) riassunto nella frase conclusiva del film:

«Siamo stati gloriosi e cambiato il mondo…
e poi abbiamo mandato a farsi fottere il finale.»


Un ragazzo riceve un cavallo come regalo per il suo quattordicesimo compleanno.
La gente del villaggio dice "Oh! Fantastico!"
Ma il maestro Zen che vive nel villaggio dice "Vedremo"
Il ragazzo cade da cavallo e si rompe una gamba
La gente del villaggio dice "Oh! Terribile!"
Il maestro Zen dice "Vedremo"
Il villaggio viene coinvolto nella guerra e tutti i giovani uomini devono partire ma, a causa della gamba rotta, il ragazzo resta a casa.
Tutti esclamano "Oh! Fantastico!"
Il maestro Zen dice "Vedremo"

martedì 19 febbraio 2008

QUASI DIMENTICAVO - bollino V

Ieri sera il babbo mi ha preparato la lingua in salsa.
Senza salsa.

COCA E PAROLE - bollino V

Ieri sera volevo andare a farmi di coca.
Scientificamente e letterariamente parlando.

Storia, aneddoti, misteri e proprietà terapeutiche di alcune delle piante medicinali eccellenti:la coca, il papavero sonnifero, la china, il rabarbaro e la belladonna. Dal 18 febbraio al 10 marzo 2008 il Museo Regionale di Scienze Naturali e HoldenArt presentano "Le fantastiche cinque", quattro serate a ingresso libero tra letteratura e farmacologia.

Ieri sera, la coca, appunto.
Solo che poi mi sono lasciata prendere dalla pigrizia (e da un leggero mal di testa) e non ci sono andata.
Direzione casa.
Serata a sfogliare due riviste che mi ha mandato personalmente un giornalista da Milano (detto così fa molto figo) e mi sono così persa nei meandri della carta stampata.
Scoprendo, tra le altre cose, che un grammo di coca viene venduta a Milano a 50 euro (così sono rimasta nel tema della serata preventivata) e che esiste la "American Dialect Society" che si prende la briga di eleggere la parola dell'anno (ma anche la parola più utile, la più inutile, la più oltraggiosa, la più creativa, etc...)
Qui le nomination 2007. Alcune proprio divertenti.

Mi sono addormentata pensando che ho sempre odiato la parola "fanciulla" e l'espressione "quant'altro" (che va così di moda adesso).
Le candido subito per eliminarle dal dizionario 2009.

lunedì 18 febbraio 2008

AD OCCHI CHIUSI - bollino VG

Letto domenica pomeriggio: "Ad occhi chiusi" di Carofiglio.
Il protagonista è Guido Guerrieri, professione avvocato, in un tratto della sua esistenza divisa tra casi giudiziari e vita privata.
Scritto bene, coinvolgente.
Con una piacevole colonna sonora (i R.E.M. su tutto per Losing My Religion)
Un libro sulle paure e il coraggio di affrontarle. Lo riassumerei così.

PS: da non leggere se si sta cercando di smettere di fumare...

VERCELLI, STAZIONE DI VERCELLI - bollino VG


L'aspetto che preferisco nell'andare a vedere le mostre d'arte è scoprire la dimensione delle tele.
Sfogli immagini di dipinti su libri e sulle pagine di internet e poi le vedi dal vivo e acquistano tutto un altro sapore.
Perchè non te le saresti aspettate così enormi o così minuscole.
Poi ci sono i colori. Le pennellate. E tutto quanto il resto.

Sabato, stile gita scolastica, siamo andati in quindici a Vercelli con la scusa della mostra “Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale”.
Perchè, oltre alla mostra, abbiamo unito l'aspetto culinario (andava provato il piatto tipico, la panissa, con opinioni discordanti sul fatto che il sapore di bruciato fosse o meno dovuto... io avrei evitato volentieri) e un giro per la città con il Duomo di Sant'Andrea e il suo bel chiostro(scortati da un volontario perchè tempo fa i ladri erano entrati rubando tutto. Impressionante il crocifisso recuperato in parte: che vuol dire senza capelli e corona.).

La mostra espone una sessantina di opere (elenco).
A mio gusto salvo "Il naso" di Giacometti, "La nascita dei desideri liquidi" di Salvador Dalì (ordinato, fluido ed oleoso, con particolari minuscoli e minuziosi, enigmaticamente surrealista), "Il violinista" e "Il calesse volante" di Marc Chagall (i colori... quel viola ipnotico e il verde maligno su uno, il rosso sull'altro), "La nostalgia del poeta" di De chirico (studiato, curato, introspettivo, dai colori plumbei) e il meravigliosamente gigantesco dipinto (non ricordo nè trovo il titolo) di Mirò.

SHOW MUST GO ON - bollino GR

E poi c'è il momento del dolore.
Arriva, prima o poi.
Quello che la prima volta ti strazia e rischia di farti impazzire.
Quello che non sai come affrontare.
Che cerchi di soffocare o di gridare. Dipende come sei fatto.
Che giunge attraverso i motivi più disparati.

E c'era un ragazzo Venerdì notte, poco più che ventenne, con questo dolore.
Un dolore rabbioso.
E avrebbe scaraventato tutti giù dal balcone.
Un dolore triste e impotente.
Annegato in sostanze alcoliche e non so che altro.
Imbarazzato, disperato e spavaldo.
E avrei voluto dirgli che ci vogliono delle palle quadrate per stare a questo mondo.
Che ad un dolore se ne aggiungeranno altri e si accumuleranno subdoli incrostandosi a formare una corazza.
Che si diventa cinici e sfiduciati.
Ma che a resistere, a trovare il coraggio di vivere, spesso ne vale la pena.

Però non gliel'ho detto.

sabato 16 febbraio 2008

DESCRIVIMI - bolllino V

"Sai... c'è mia sorella che ha un amico che lavora dove lavori tu.
Sono morto dal ridere perchè ho sentito mentre ti descriveva."

"Paolo... e come mi ha descritta?"

"Hahaha... non posso pensarci. No, no... non posso dirtelo."

"..."

venerdì 15 febbraio 2008

GRAN BALLO D'INVERNO - bollino V

Era proprio una bella atmosfera ieri sera.
Mentre là sotto, in Piazza Vittorio, erano schierate le Limousine per alimentare ancor di più la festa commerciale dell'Ammmore, usciti da un locale trendy (fusion di cinema, tapas e ristorante che probabilmente bisogna provarli tutti e tre insieme per rimanere soddisfatti perchè noi abbiamo iniziato con le tapas per poi tentare di sfamarci con un piatto ed uscire tutti e 5 con voglia di kebab ma ormai avevamo speso 16 euro e non ci sembrava il caso)... dov'ero rimasta? Ho scritto un periodo tra parentesi un po' troppo lungo.
Ah si, dicevo.
Mentre là sotto si sprecavano effusioni e bugie a lume di candela e i ristoratori si fregavano le mani, abbiamo scarpinato lassù, al Monte dei Cappuccini (che, lo dico per i non torinesi, non è un monte. E' una collinetta in pieno centro che si specchia nel Po. Quella dell'immagine, insomma...). Uff. Mi sono di nuovo dilungata.
Comunque, lassù... lassù ieri sera c'era il Gran Ballo d'Inverno.
Il piazzale di fronte alla Chiesa era completamente ricoperto di persone. E il lato interessante era che tutta questa massa si muoveva come fosse un cuore pulsante, allegro, al suono di musica suonata dal vivo dai Lou Dalfin (danze occitane, insomma).
Musica, balli, vin brulè aggratis, ingresso, sempre gratis, al museo della montagna (non ci andavo da 20 anni) con una gran bella vista sulla città .
Era proprio una bella atmosfera ieri sera.

M'ILLUMINO DI MENO - bollino V


http://www.radio.rai.it/radio2/caterueb2006/millumino/index.cfm
Le iniziative in Ita: http://www.radio.rai.it/radio2/caterueb2006/millumino/italia.cfm?Q_NAZIONE=EU-Italia&Q_ID=
Articolo sulle iniziative principali a To:
http://www.extratorino.it/ITA/articolo.php?ID=2946

giovedì 14 febbraio 2008

FIORE CHE PARLA - bollino V

C'era la certezza di trovare un bouquet di rose e gerbere sul tavolo, il giorno del mio compleanno.
Più importante di ogni regalo che mia mamma potesse farmi (soprattutto perchè i suoi regali sono sempre stati di dubbio gusto). Il bouquet era lì, ad aspettarmi al ritorno da scuola.

C'era una margherita, dovevo disegnarla alle medie. Ho iniziato ad amare Educazione Artistica.

C'era quel mazzo di iris che odiavo tanto. Mi arrivava ogni fine settimana da Sanremo, dove aveva la casa un ex fidanzato col quale stavo quando avevo diciott'anni. Lui ne aveva una decina in più di me, di anni.
E mi riempiva di mazzi di iris. E io non capivo se detestavo i fiori perchè detestavo lui o se ho iniziato a detestare lui per via dell'imbarazzante presenza degli enormi mazzi di fiori.

C'era una rosa, recapitata da un fioraio, con un biglietto che diceva "Da un anonimo sciatore.".
E poi, subito sotto la parola anonimo, c'era la firma.
Una stupidaggine che mi ha fatta ridere per anni.

C'era quell'odore fortissimo e nauseante di gigli che avvolgeva la cassa da morto del nonno, della nonna e di tutte le altre che sono venute prima e dopo.

C'erano dei fiori di mille colori comprati a Milano, dove vivevo, per fare una sorpresa. Erano nel bagagliaio della mia macchina, insieme ad una torta di cioccolato, quando ho rischiato di fare un frontale con un tizio. Il frontale non c'era stato, mi aveva sfondato la portiera e poi era scappato. I fiori e la torta, però, erano rimasti intatti per la sorpresa.

C'è un giacinto sulla mia scrivania, viola intenso, profumo intenso.
Dolce dolce dolce....



ACACIA - Amore Celato/Segreto, Bellezza ideale, Amore Casto, Amicizia Vera e Disinteressata
AGRIFOGLIO - Felicità domestica
ALLORO - Gloria, Ambizione
AMARILLI (AMARYLLIS) = Bella , ma timida, Orgoglio, Poesia bucolica, Fierezza
AMARANTO - Indifferenza
AMBROSIA - Amore è corrisposto
ANEMONE - Desolazione, Abbandono
AQUILEGIA - Follia
ARANCIO (FIORE) - Innocenza e Matrimonio
ARBUTO - Amo solo Te
ARTEMISIA - Serenità
ASFODELO - Con cordiali saluti, tu sei la sola
ASTER - Delicatezza
AZALEA - Abbi cura di Te, Temperanza, Simbolo cinese di Femminilità
BALSAMINA - Vuoi metterTi con Me?
BEGONIA - Stai attento
BIANCOSPINO - Speranza
BUCANEVE - Consolazione
CACTUS - Persistenza
CALENDULA - Crudeltà, Dolore, Gelosia, Dispiacere
CALLA - Raffinatezza
CAMELIA (BIANCO) - Sei adorabile, stima, Gratitudine, Ammirazione
CAMELIA (COLORE ROSA) - Mi manchi
CAMELIA (ROSSO) - Sei una fiamma nel mio cuore
CAMPANELLA - Umiltà
CAMPANULA - Buona fortuna
CAPELVENERE - Discrezione
CICLAMINO - Saluti, Rassegnazione e Addio
CILIEGIO (FIORI DI) - l'emblema della casta samuraica, Felicità
CISTO - Consenso, successo, popolarità
CORBEZZOLO - Amo solo te
CRISANTEMO - Un cuore sconsolato, Sei un Amico Meraviglioso
CROCUS - Allegria
DALIA - Dignità ed Eleganza, Riconoscenza
DATURA - Ipocrisia
DENTE DI LEONE - Fedeltà, Felicità
DIGITALE - Menzogna, Falsità
DULCAMARA - Verità
EDERA - Amore matrimoniale, Fedeltà, Amicizia, Tenerezza, Perenne Fedeltà
ERICA (BIANCO) - Protezione, i desideri che si avvereranno
ERICA (LAVANDA) - Ammirazione, Solitudine
FELCE - Magico, Fascino, Fiducia e Rifugio, Sincerità
FIORDALISO - Particolare Beatitudine, Delicatezza
FIOR DI CAPPUCCIO - Leggerezza
FIORI D'ARANCIO - Innocenza, Amore Eterno, Matrimonio
FOGLIE DI PALMA - Vittoria e Successo
FRESIA - Amore Platonico
FRITILLARIA - Persecuzione
FUCSIA - Frugalità
GARDENIA - Sei graziosa, Amore Segreto, Sincerità
GAROFANO (BIANCO) - Dolce e bello, Innocenza, Amore puro
GAROFANO (COLORE ROSA) - Non lo dimenticherò mai
GAROFANO (GENERALE) - Fascino, Donna Amata
GAROFANO (GIALLO) - Delusione, Rifiuto
GAROFANO (MONOCOLORE) - Sì
GAROFANO (PORPORA) - Capriccio
GAROFANO (RIGATO) - No, rifiuto
GAROFANO (ROSSO) - Ammirazione, Orrore
GAROFANO (GIALLO) - Sdegno
GAROFANO (BIANCO) - Fedeltà
GAROFANO (ROSA) - Non Ti dimenticherò in nessun caso
GERANIO - Ti preferisco, Stupidità, Follia
GERANIO LIMONCINO - Capriccio
GERANIO ROSATO - Languidezza
GHIRLANDA DI FIORI - Catena d'Amore
GIACINTO (BLU) - Costanza
GIACINTO (GENERICO) - Avventatezza, Amore Ardente
GIACINTO (GIALLO) - Gelosia
GIACINTO (PORPORA) - Sono Spiacente, Per favore Perdonami, Dolore
GIACINTO (ROSSO O ROSA) - Gioco
GIGLIO - Fascino
GIGLIO (BIANCO) - Verginità, Purezza, Maestà
GIGLIO (CALLA) - Bellezza
GIGLIO (GIORNO) - Simbolo cinese di Madre
GIGLIO (TIGRE) - Ricchezza, Orgoglio
GIGLIO DELLA VALLE - Dolcezza, Ritorno alla Felicità
GIRASOLE - Falsa Ricchezza
GIUNCHIGLIA - Affetto, Desiderio+ per Affetto ricambiato
GLADIOLO - Sono veramente sincero, Rispetto
GLOSSINIA - Amore a Prima Vista
GRANO (SPIGA DI) - Prosperità
IBISCUS - Corteggiamento
IRIS - Emblema di Francia, Un Messaggio per Te
KOCKIA - Dichiarazione di Guerra
LAVANDA - Il Tuo ricordo è la mia unica Felicità, Diffidenza
LILLA' VIOLA - Prime Emozioni/Palpiti d'Amore
LILLÀ BIANCO - Fanciullezza, Innocenza, Giovinezza
LINO - Simbolo Familiare
MAGNOLIA - Nobiltà, Bellezza Superba
MAGNOLIA BICOLORE - Pudore
MALVONE - Fecondità
MANDORLO (FIORI DI) - Speranza
MARGHERITA - Innocenza, Amore Fedele
MELO (BOCCIOLI DI) - Preferenza
MIRTO - Amore, Emblema Israelitico di Matrimonio
MIRTO (FIORITO) - Amore Tradito
MUGHETTO - Ritorno di Felicità
MUSCHIO - Amore Materno, Carità
NARCISO - Egoismo, Amore Piacente
NASTURZIO - Conquista
NON TI SCORDAR DI ME - Vero Amore, Memorie, Ricordo imperituro
OLEANDRO - Cautela
ORCHIDEA - Amore, Bellezza, Raffinatezza
ORCHIDEA (CATTLEYA) - Fascino Maturo
ORTENSIA - Grazie per la Comprensione, Freddezza, Frigidità
PAPAVERO (IN GENERE) - Lentezza, Dubbiosità, Sorpresa, Storditezza
PAPAVERO (BIANCO) - Consolazione, Sonno, Sventura
PAPAVERO (GENERICO) - Sonno Eterno, Oblio, Immaginazione
PAPAVERO (GIALLO) - Ricchezza, Successo
PAPAVERO (ROSSO) - Piacere, Eccentricità, Orgoglio
PASSIFLORA - Fedeltà
PEONIA - Matrimonio Felice
PERVINCA - Dolce Ricordo
PESCO (FIOR DI) - Compiacenza, Dedizione Totale
PETUNIA - Risentimento, Rabbia
PINO - Speranza, Pietà
PRATOLINA - Speranza, Contraccambio di Sentimenti, Ci Penserò
PRIMULA - Non Posso vivere Senza di Te, Credulità, Speranza
PRIMULA (SERA) - Incostanza
QUERCIA - Ospitalità
ROSE IN GENERE - Due Rose, indipendentemente dal loro colore posseggono un significato di congiungimento, di appuntamento oppure di
condivisione, ma in solitamente regalansi un numero dispari di rose ovvero le classiche "dozzine", in altre parole un numero multiplo di sei, ad esempio 12, 18, 24, e così via.
Tutte le rose di norma simboleggiano amore, ma a colori diversi corrispondono diversi significati.
Tale peculiarità fa in modo che la scelta del colore sia importante al fine del messaggio che si intende mandare. Rose rosse e bianche insieme significano Unità.
Rose rosse e gialle insieme significano Solidarietà.
Nel caso di compleanno, il numero di fiori mandati può corrispondere al numero degli anni compiuti dal festeggiato.
ROSE DI CAMPO - Semplicità
ROSE (BIANCO E ROSSO MESCOLATO) - Unità
ROSE A FIORE VARIEGATO - l'Amor tradito
ROSE (BIANCO) - Sono Degno di Te, Reverenza, Purezza / Candore, Segretezza, Silenzio, Innocenza
ROSE (COLORE ROSA ) - Felicità Perfetta, Freschezza, Tenerezza, Gratitudine, Apprezzamento, Ammirazione o Comprensione
ROSE (IBISCO) - Bellezza Delicata
ROSE (NOZZE) - Amore Felice
ROSE (ROSSO) - Amore, Ti Amo, Amore Ardente e Passionale, Rispetto, Coraggio
ROSE (GIALLE) - Accusa per un amore che sta affievolendosi, Vergogna ed una Dichiarazione di Gelosia, Contentezza, Libertà
ROSE (SENZA SPINE) - Amore a Prima Vista
ROSE BORRACINA, BORRACCINA, CAPRICCIOSA, CANINA - l'Indipendenza ma anche la Poesia;
ROSE CAPPUCINA, Splendore;
ROSE CANELLA, precocità
ROSE DEL BENGALA - Compostezza dell'anima ergo "Siete bella tanto nella prospera quanto nell'avversa fortuna"
ROSE DELLA CINA - "Riconciliamoci!" se però è a fiore rosso doppio indica Dispetto
ROSE DI BANKS - Voi siete bella nel riso e nel pianto"
ROSE MUSCHIATE - "Siete bella ma capricciosa!" - Caducità della Bellezza
ROSE TEA - con essa si sottolinea la Gentilezza della donna amata, Ricorderò sempre
ROSE MULTIFLORA - Augurio di Fecondità
ROSE CENTIFOLIE - "le rose dai cento petali", sono ambasciatrici di Amore e sono di conseguenza simbolo di grazia
ROSE DAMASCENE - i loro boccioli hanno petali enormi e piatti nell'estremità superiore conferendo loro pertanto un aspetto suddiviso in
quarti, è il simbolo dell'elogio per una bella carnagione
ROSE GALLICHE / FRANCESI - "Incontriamoci al chiaro di luna"
SALVIA SPLENDENS - Stima
SAMBUCO - Tradimento
SPERONELLA (COLORE ROSA) - Mutevolezza
STELLA DI NATALE - Augurio di Buona Fortuna
STERLITIZIA - Turbamento
TARASSACO - Oracolo
TIFA - Pace, Prosperità
TUBEROSA - Indifferenza, Richiesta Illecita
TULIPANO - Onestà e Messaggio d'Amore
VERBENA - Incantesimo
VILUCCHIO - Speranza svanita, Tenebre
VIOLACCIOCCA GIALLA - Sdegno
VIOLA DEL PENSIERO - Sei Sempre nel Mio Pensiero
VIOLA MAMMOLA - Pudore e Modestia
VIOLETTA - Fedeltà
VISCHIO - Pianta Sacra dell'India, Vittoria
ZINNIA = Piango la tua assenza
(preso da http://www.consegnafiori.it/ditelo.asp)

mercoledì 13 febbraio 2008

REWIND AND ZAPPING - bollino VG

Un anno fa lavoravo ancora in fonderia.
Flashdance.
Durante la pausa pranzo, clima permettendo, facevamo una passeggiata nell'area dismessa.
Fuga da Alcatraz.
Un panorama futurista post-nucleare.
Ken il guerriero, Blade Runner, etc... etc....
Il Tasso esordiva con "Andiamo a vedere IL MOSTRO?".
Il mostro era una macchina demolitrice enorme.
La guerra dei mondi.
A seconda dell'orario decidevamo di fare il giro lungo o il giro corto.
Il miglio verde.
Quello corto passava davanti ad una vasca piena d'acqua che una volta serviva alla produzione e che poi fu riempita di pesci di dimensioni abnormi (e infatti nessuno di noi prendeva mai il pesce in mensa...)
I Simpson.
Alcuni uscivano dal perimetro e raccontavano di aver visto campi con colture alternative.
L'erba di Grace.
Quanti film in quel posto.
Tanti, tanti film. Potrei continuare per più di mille righe.
Ieri sera mi hanno raccontato la situazione attuale.
Dopo aver venduto lo stabilimento, cassa integrazione, mobilità, licenziamenti, chiusure.
Clic. Fine delle trasmissioni.

martedì 12 febbraio 2008

L'ESODO DEL BABBO - bollino G

Aveva 11 anni il mio babbo quando nel 1954, assieme alla sua famiglia, lasciò casa e terre per prendere parte dell'esodo istriano verso l'Italia.
E' da allora che il mio cognome è cambiato, perdendo la "ich" finale.
All'arrivo a Trieste furono sistemati per una settimana in un albergo e poi furono accolti nel silos "La casa dell'emigrante" dove i miei nonni restarono per 13 anni, mentre babbo, dopo un mese, andò a vivere nel collegio della scuola a Villa Opicina.
Due dei suoi fratelli andarono in un'altra scuola (poi uno si trasferì in Germania), la sorella maggiore a vivere a Roma e poi emigrò negli Stati Uniti (dove vive tuttora), l'altra a lavorare come badante, gli ultimi due, fratello e sorella, si sposarono di lì a poco.
Babbo tornava dai genitori nei fine settimana. La casa dell'emigrante aveva le stanze divise da pareti di cartone, aperte nella parte superiore tanto che era impossibile non sentire i discorsi degli altri. Ogni modulo aveva la sua porta, mi ha detto il babbo. Di fronte a questi "box" (li chiamavano così) un lungo corridoio pieno di cucine a gas.
I lavandini tutti insieme, al fondo del corridoio, come nelle caserme.
I mobili finirono in un altro silos e non furono mai recuperati perchè erano stati inventariati con il nome della mia zia che era ormai andata negli USA (ma tanto, dice babbo, c'era roba di poco valore)
Dopo 4 anni andò a lavorare da un fabbro di Trieste per 4 mesi, poi andò a Brescia a fare delle selezioni e infine a lavorare a Torino.
Diciassette anni.
Affittava una stanza da due anziane signore, che siamo andati a trovare per anni quando ero piccola.
I miei nonni furono poi trasferiti in un campo profughi a Noghere, vicino a Muggia, dove la nonna visse per altri 10 anni.
Una spianata di cemento sulla quale erano state posate delle case di legno (divise ognuna per ospitare tre famiglie).
Morì lì il mio nonno, che non ho mai conosciuto. Nel 1969.
Anzi, morì in ospedale, di broncopolmonite.
La nonna andò, infine, a vivere in un paesino in provincia di Trieste, dove ne ho ricordo anche io.

Questa è parte della storia del mio babbo, che mi è stata ricordata ieri sera, visto che Domenica era “il Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano dalmata, delle vicende del confine orientale”

E adesso che sono in camera sua, seduta alla scrivania invasa da musicassette, dizionari e libri di ogni genere e lingua; le tende stropicciate; una pianta di basilico, un vetrino oscurato (per guardare le eclissi?), delle cuffie antirumore e degli appunti di filosofia sul davanzale; il comò sul quale stanno accatastati un puzzle di Escher, una scatola con scritto "Negativi di fotografie", il Vicks Vaporub, una candela al miele, pastiglie di aglio per la pressione, una busta trasparente con appendiabiti, libri, un barometro-termometro, una ciotola in argento con nonsocosa dentro, appunti, libri e ancora libri; un altro comò con lettere, fogli di appunti, foto, gommini per le sedie, scatola con elastici, scatola con rocchette di filo da cucire, candela profumata, opuscoli, fogli di excel stampati e riempiti a mano; due comodini in un angolo; macchina da cucire a mobile, sedie...
Adesso, dopo che questa sera mi ha ri-raccontato l'esodo, non riesco più ad arrabbiarmi per quel che vedo.
Perchè, in fondo, che idea di casa può averne una persona che una casa non l'ha mai avuta?

lunedì 11 febbraio 2008

SKYIZZATA - bollino VG

Ho visto un po' di film nel fine settimana.
Tutti a casa, felicemente skyizzata...

In un crescendo di argomenti sempre più difficili, tanto che questa mattina mi sono svegliata con il labbro ferito, morsicchiato nervosamente durante gli incubi.

Primo: HAPPY FEET. Cartone animato del 2006, sui pinguini.
Grazioso. Una storia buona, senza per forza far morire qualcuno dei personaggi-animali (vedi Re Leone, Pesciolino Nemo, Bamby... eccheccavolo... mi guardo un cartone animato e devo piangere anche lì?)

Secondo: TAXISTI DI NOTTE. Film del 1991.
Cinque episodi in cinque parti del mondo con cinque diversi taxisti.
Mi sono persa il primo episodio...
Quello ambientato a Roma è interpretato da Benigni, tassista che confida i suoi trascorsi sessuali (con una zucca, una pecora, la cognata) ad un parroco che gli muore sul sedile posteriore.
Divertenti anche gli altri episodi.

Terzo: BORDERTOWN. Film del 2007.
Entriamo negli argomenti mordi-labbro. Tratto dal reale, giornalismo difficile e scomodo, 400 donne messicane trovate morte.
Ho trovato una bella recensione su Mymovies, la riporto:

La città di Juarez, al confine tra Messico e Stati Uniti, è una delle principali vittime del BAFTA, il trattato che avrebbe dovuto portare lavoro nello stato latinoamericano limitando l'immigrazione negli States. Qui un personale a prevalenza femminile produce televisori, computer… che verranno poi venduti a prezzi contenuti negli Usa e nel mondo. Queste donne, in gran parte giovani, godono di poche garanzie sul piano lavorativo, e di nessuna su quello della dignità della persona. Centinaia di loro sono state infatti rapite, stuprate e uccise senza che le autorità locali andassero oltre le formalità di rito.
Gregory Nava, regista che afferma di essere nato nell'unica area al mondo in cui il Primo e il Terzo Mondo confinano, ha deciso di raccontare una storia di violenza quotidiana partendo da uno dei tanti casi venuti alla luce. Ci sono voluti sette anni perché il progetto divenisse un film finito; nel frattempo dinanzi ai due 00 i numeri delle vittime aumentavano: 3-4-5…
La polizia è stata più di ostacolo che di aiuto, e le difficoltà e le minacce nel corso delle riprese non sono mancate.
Ne è nato un film di sincera denuncia che purtroppo deve fare i conti con lo star system. Senza la Lopez e senza Banderas sui manifesti Bordertown probabilmente non si sarebbe fatto. Perché il mercato reclama il rispetto delle sue leggi e non è sufficiente una giusta causa per arrivare sugli schermi di tutto il mondo. Ecco allora la bella giornalista che ritrova il direttore di un giornale senza macchia e senza paura che un tempo era stato un vero amore e che ora ha moglie e figli. Ecco il cattivo più cattivo con tanto di sfregi sul volto e il direttore di giornale (Martin Sheen) in bilico tra rispetto della professione e ossequio ai potenti. Con, in aggiunta, il ricco attraente e corrotto a cui bisogna sacrificare una notte di sesso per giungere allo scopo.
Vedendo Bordertown si rimpiangono alcuni film di denuncia americani (di un passato neppure troppo lontano) in cui forma e contenuto erano uniti da un patto di rigore che non ne ledeva la spettacolarità. Oggi sembra che questo sia molto più difficile da ottenere, ma non importa. Le operaie delle 'maquilladoras' debbono poter parlare di sé quotidianamente a un mondo globalizzato nel modo sbagliato. Quindi ben vengano i film come Bordertown.

OROPA - bollino VG

Gita domenicale al Santuario di Oropa, nel biellese.
Circondato dalle montagne, a 1200 metri.
Il suolo coperto di neve, un santuario imponente.
Narra la leggenda che la Madonna Nera sia stata trovata da Sant'Eusebio sotto le macerie di Gerusalemme, nascosta ad Oropa nella nicchia di un masso erratico e poi ritrovata dai pastori.
Fatto è che 'sta statuetta, alta poco più di 1 metro, è stata talmente inglobata in marmi e grate di ferro che, a mio vedere, perde di poesia.
Eppure le gallerie che circondano la chiesa vecchia, sono ricoperte da quadretti di "Grazie Ricevute" ed "Ex-voto" di ogni epoca e tipo. Foto di automobili distrutte, disegni di fulmini che entrano dalle finestre, magliette di giocatori di calcio famosi, uomini-donne-bambini salvi in situazioni impossibili e chi più ne ha, più ne metta.
C'è una miriade di fedeli che ci crede sul serio.
Visto però che io e Leo siamo lì e incontriamo, quant'è piccolo il mondo, Fraxi con Sara, miscredenti e peccatori quanto me, penso che tanti visitatori ci vadano solo per un gusto turistico e architettonico (o magari per la polenta tanto ma tanto concia della trattoria...).

venerdì 8 febbraio 2008

VENERDI' POMERIGGIO - bollino V

Discorsi in ufficio.
Marley: Miii... vendono 100 rose a 700 eur per San Valentino
Mascotte: Non è tanto! 7 eur a rosa! Ma sono a gambo lungo o corto?
Funky: Macchettefrega!
Mascotte: Eh già! Si vede che non hai mai regalato rose!
AvevoICapelliLoGiuro: Adesso lo dico a mia moglie che non le ho mai regalato le rose xchè non sapevo se le piacessero quelle a gambo lungo o corto. Comunque... le rose si regalano ad una donna perchè così dopo si tromba.
Mascotte: perchè, sono afrodisiache?

Andiamo a casa, neh?

BREATHE - bollino V

Ho...
cenato da sola cucinandomi dei tortellini e scaldando una frittata di carciofi.
...messo il pigiama bianco con disegnato un giovane Babbo Natale che vola davanti ad una luna fluorescente (e infatti si vede anche col buio).
...preso il mio morbido plaid arancione con margherite e mi ci sono avviluppata sul divano.
...fatto spazio al gatto che ha posato amorevolmente i suoi 10 kg sui miei piedi.
...preso dalla pila di libri "Biscotti e Sospetti" di Stefania Bertola, consigliato dalla Wood.

Poi è arrivato mio fratello con la fidanzata.
Mi ha preparato un caffè accompagnato da 2 biscotti, un pezzo di cioccolato e un bicchierino di Nocino.

Poi è arrivata mia mamma alle 23.00.
Bella rilassata dalla lezione di Tai-chi.
Ha chiesto a tutti "Faccio il vin brulè"?

Mmmm....
Potrebbe piacermi.

giovedì 7 febbraio 2008

COLAZIONE CON SFRATTO - bollino VG

Ho incrociato mia mamma questa mattina a colazione.
Mi ha chiesto se gentilmente posso togliere le mie cose dal mio armadio della mia ex camera perchè la nuova ragazza di mio fratello si trasferisce da noi.

LE MANI NEI CAPELLI - bollino V

Coda in mensa.
Dirigente: Ah, devo poi chiederti una cosa sul progetto Tifone
Lucy: Hum, veramente non ne so nulla...
Dirigente: Si, ne avevamo parlato poi non ho avuto più tempo per ritornare sull'argomento
Lucy: Ma l'argomento qual'era?
Dirigente: Ah, scusa... hai ragione, non sei tu, è Wonder Woman...
Lucy: Ah, può essere!
Dirigente:... è che vi assomigliate così tanto!
(prendi due opposti...)
Dirigente: Vi confondo spesso! Tu sei Tea!
Lucy: Lucia.

Che poi è la stessa che ha chiesto di che giorno cade Pasqua quest'anno.
Alla risposta 23 marzo ha insistito "Ma noooo! Volevo dire è Lunedì, Martedì...?"

COSA DI QUA, COSA DI LA' - bollino VG

Mi stavo annoiando mortalmente durante il corso di aggiornamento 118 di ieri sera.
Ci sono persone che sanno incantare con le parole. Altre che sono negate.
Oratori negati.
E così, dopo 10 minuti, ho iniziato a contare quante volte l'istruttore diceva la parola "COSO" (nelle varie forme, "COSE"-"COSA"-"COSI").
87 volte in 40 minuti.

L'ho fatto notare a Paolino che ha iniziato a cantare...
Noi Cosi siamo così
noi siamo Cosi blu
Cosiamo suppergiù
due mele e poco più...

mercoledì 6 febbraio 2008

WHERE THE HELL IS MATT - bollino V

E' da tanto che la voglio postare, questa cosa.
Quale giorno migliore di oggi per farlo?
Matt è un ragazzotto trentenne americano (si definisce un deadbeat, persona che vuol rimanere al di fuori della società).
Nel Febbraio 2003 Matt si licenzia e con i soldi raccimolati inizia a viaggiare.
Dopo qualche mese un suo compagno di viaggi gli dà l'idea di fare un balletto in ogni posto visitato e di registrarsi con la videocamera.
Viene notato da una industria di gomme da masticare che lo finanzia per un altro anno di viaggio in cambio di un video-balletto.
Siamo nel 2008 e Matt è ancora in giro.
Ballando scoordinatamente.
Ma invidiato da molti.
(Il suo blog: Where the hell is Matt)

I balletti su youtube (merita tenere acceso il sonoro... e se si vuole la spiegazione della canzone... --> http://www.youtube.com/watch?v=BiHTh6NnoWo):
http://www.youtube.com/watch?v=bNF_P281Uu4
http://www.youtube.com/watch?v=7WmMcqp670s
http://www.youtube.com/watch?v=tT8jA_pps3o

INTO THE WILD - bollino GR

Dopo aver visto il film di ieri sera e vista la splendida giornata di oggi, era impossibile non partire.
La pulsione verso quel senso di libertà, così ben espresso, quel liberarsi dalle costrizioni, quel volare verso nuove mete era troppo-troppo-troppo forte.
E' la mia natura. La mia essenza profonda. La mia irrequietudine.
Incontrare nuove genti, vedere nuovi posti.
Libera. Libera. LIBERA. LIBERA.
Impossibile restare chiusi in un ufficio, come se niente fosse.
Continuare nella routine del tempo scansito da altri.
Una storia vera che mi è entrata nel profondo, che ho sognato di notte.
Grazie Sean Penn.
Un film che esprime quella voglia che ho dentro.
Una idea di viaggio un po' troppo estrema per il mio punto di vista, che però è riuscita ad essere ugualmente combustibile.
Grazie Christopher McCandless (il ragazzo vissuto realmente), grazie Emile Hirsch (l'attore che l'ha interpretato).

Allora mi scuso se non sono riuscita a salutare tutti prima di partire.
Nel primo paese straniero che visiterò prometto di inviare una cartolina.
O di postare com'è andata.
"E' innegabile... la vita nomade ci ha sempre entusiasmato. Nella nostra mente è associata alla fuga dalla storia e dall'oppressione, dalla legge e da noiose costrizioni, alla libertà assoluta."
Wallace Stegner

Magari oggi no. Ma domani è probabile.

martedì 5 febbraio 2008

QUESTA MATTINA - bollino VG

Questa mattina era uno spettacolo vedere il sole brillare sui campi innevati.
Questa mattina mi sarei messa le scarpe da ginnastica per andare a correre.
Questa mattina Tempest, la gatta, mi ha guardata come a dire "Correre? Con questo freddo? Ma te sei fuori! Si gelano i pensieri".
Questa mattina è passato un trattore per appiattire ben bene la neve sulla strada e formare così uno splendido strato di neve ghiacciata.
Questa mattina ho pensato che le gomme termiche sono poco utili accatastate in garage.
Questa mattina le montagne si stagliavano nitide.
Questa mattina mi sono chiesta "ma perchè ho lavato la macchina sabato?".
Questa mattina avevo ancora in pancia la cena dietetica del babbo: risotto fritto, insalata di cavolo e costolette di maiale.
Questa mattina c'era traffico in un paesino abitato da una decina di anime.
Questa mattina ho timbrato alle 9.30.58, ancora 2 secondi e mi avrebbero tolto un quarto d'ora dallo stipendio.

lunedì 4 febbraio 2008

CRACK - bollino G

Crack.
Non come il verso della rana, che è più un "grooooac"
Proprio crack.
Netto.
A metà si sono rotti.
Sul nasello.
Crack.
I miei occhiali rosa.
E non mi è spiaciuto neanche un po'.
Le lenti rigate, reduci di strofinamenti su sabbia, di inserimenti in borse, di disappannamenti con materiali improbabili, di immersioni accidentali in liquidi più o meno sani.
Crack hanno fatto.
Crack.
Mi piace.
E mi chiedo, un po' alla Moccia lo so, c'è bisogno di un crack per cambiare le cose?

venerdì 1 febbraio 2008

SHUT UP 'N PLAY YER GUITAR - bollino V

Cena all'Ostu.
Trattoria spartana, le pareti coperte di bottiglie, i vecchietti giocano a carte nei tavolini all'ingresso.
Cibo semplice.
Tante risate.
Poi, dopo cena, Fraxi ha insistito perchè andassimo a casa sua.
Doveva farci vedere la sua nuova passione.
La chitarra.
Sara scuote la testa.
A vedersi sembra una Gibson SG.
"Uh, si, dai!!!" dico io "suonaci Barracuda degli Heart!!! Adoro quella canzone!"
Tan da da da da da da dada daa uaaaaaaa....
So this aint the end -
I saw you again today uaaaaaaaa
I had to turn my heart away
Smiled like the sun -
Kisses for real
And tales - it never fails!
You lying so low in the weeds
I bet you gonna ambush me
Youd have me down down down down on my knees
Now wouldnt you, barracuda?

Tan da da da da da da dada daa uaaaaaaa.....

Fantastico.
In effetti è bravo.
Vien voglia di provare...
Fraxi passa la chitarra ad Andrew.
Abbastanza disastroso.
Poi io. Stessa canzone. Terribile.
Proviamo qualcos'altro...
Mi brillano gli occhi.
Con la mente mi sembra di tornare a tanti anni fa... tanti... tanti anni fa.
Muovo le dita sul manico...
...How many ways to get what you want
I use the best I use the rest
I use the enemy I use anarchy cos' I....

....wanna be anarchy
The only way to be

Brava... è venuta abbastanza bene...

E adesso chi le stacca più le mani dalla chitarra?
Ancora una... ancora una prima di andare a casa...
Altro ricordo... il mio primo concerto... i Metallica... vediamo un po' come ce la caviamo con One...
Hold my breath as I wish for death
Oh please god,wake me

Agh... non imbrocco il ritmo, non le note...
Che vi ridete!!! Provate voi!!!
Andrew in effetti la suona meglio...
Fraxi non parliamone, ormai abbiamo capito chi è il "Guitar Hero"
E' tardi.
Sara scuote ancora la testa.
Spegniamo la Play Station.
Alla prossima.