martedì 14 ottobre 2008

TRIESTE 3 - bollino V

Mattina di domenica.
Sveglia alle 8.10.
Trovo mio zio Pòl che fuma sul balcone.
Sembra che stia elencando i personaggi di un presepe: signoriddio, santi, pastorelli e bestie. Solo che gli ultimi e il primo li nomina spesso insieme.
Scopro che si è svegliato alle 7.00 a guardare la F1 scoprendo che era già iniziata da mezz'ora.

Colazione con proiezione di video dei miei cugini che vivono in Texas.
Gianduiotta è ancora goduta per una frase detta da mia cugina la sera prima: "gli oggetti piccoli stanno in vetrina, i manici di scopa dietro la porta"

Abbiamo in programma di andare a vedere la Barcolana, possibilmente dal Monte Grisa, e poi una capatina a San Giusto.
"Ehhh, certo che... zio... se ci accompagnassi... eviteremmo di perderci ancora..."
Santo zio.
Senza animali del presepe associati.

La barcolana è sempre magnifica.
Il golfo è trapuntato di barche a vela di ogni tipo, anche quest'anno hanno sfiorato la quota di 2000 iscrizioni.
Non soffia un alito di vento, il tragitto verrà accorciato (e vincerà di nuovo Alfa Romeo).
Quando viene aperto lo spinnaker è una esplosione di colori.
Va beh. Mi fermo qui... mi piace, mi piace, mi piace.
Mi piace ma non starei a guardarla dall'inizio alla fine... non riconosco neanche la boa! :-)
Quindi dopo circa un'oretta andiamo verso San Giusto.

Nel tragitto ricevo una telefonata.
La mia cugina croata Karmencica ha saputo del nostro arrivo e mi annuncia che sta venendo a Trieste ad abbracciarci.
Sono felicissima, non la vedo da 3 anni.
Ci incontreremo nel pomeriggio al Castello di Miramare (mi mette di buonumore quel posto... nonostante la storia triste che si porta dietro).

Pranzo da zio Johnny e Franka, con tutti quanti al seguito.
Ottimissimo pranzo direi.
Avevo chiesto un'insalata per evitare di appesantirmi ed addormentarmi nel viaggio di ritorno (visto che guidavo io): l'insalata c'era... con la polenta a strati alternati con godurie, linguine con rucola e panna, melanzane al forno, involtini di carne e bignè ripieni di crema pasticcera.

Dopo il Castello di Miramare, ci fermiamo ancora al Sacrario di Redipuglia.
Sarà la decima volta che ci vado, ma è sempre di grande effetto vedere quel grosso cimitero dove sono tumulati 100.000 soldati della prima guerra mondiale.
Arriviamo esattamente alle 17.00, momento in cui viene suonato il silenzio e i musei che stanno in cima vengono chiusi (così non li vedremo)

2 commenti:

  1. Redipuglia... Enorme incombente monumento alla stupidità dall'uomo.
    Perdere la vita per un'effimero pezzo di terra.
    Vite spezzate per l'ipocresia di pochi.
    "abbiamo pochi giorni da vivere perchè sprecarli combattendo?"

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  2. Si... e la cosa allucinante sono le scritte nel museo o all'uscita che inneggiano a quanto sia giusto, probo e bello sacrificarsi per la Patria (davvero esile la differenza con i kamikaze arabi di oggi).

    I 100.000 morti sono adagiati su di una collina, i nomi (alcuni incompleti) riportati a migliaia su ogni gradone. Davanti a loro sono schierate le tombe nere del Duca d'Aosta e dei comandanti.
    I morti rispondono con parole scolpite a caratteri giganti sulla pietra: PRESENTE PRESENTE PRESENTE.
    Come se ci fosse stato orgoglio.

    Tutto è silenzioso a Redipuglia.
    I cipressi a lato dell'esercito bianco come la cenere.
    Atroce.

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