mercoledì 20 dicembre 2006

FIAT FIORELLO

Fiat Fiorello, che non è una frase latina (tipo "Fiat Lux").
Fiat è la casa automobilistica (Fabbrica Italiana Automobili Torino ma soprattutto, come dice lo stesso showman, Finalmente In AtTivo!) che quest'anno, come regalo di Natale, ha dato 2 biglietti ad ogni dipendente per assistere allo spettacolo di Fiorello.
Uno spettacolo esclusivamente per la FIAT e sulla FIAT.
E così ieri sera, ospite di un dipendente, mi sono intrufolata anche io.
Fiorello rompe il ghiaccio facendo l'imitazione di Mike Bongiorno, sfotte il pubblico, si rivolge alla prima fila dove sono seduti Marchionne, Chiamparino e De Meo e dichiara loro di essere veramente felice di poter fare il testimonial della FIAT.
Dopo il bradipo.
Dopo Gabbana.
Spettacolo divertente, interattivo (fa cantare "VI...VA... LA...FI...." ...at! Attenzione a non sbagliare l'ultima sillaba...), qualche battuta lascia un po' indifferente ma quando canta è magia ("Se telefonando" di Mina, "L'isola che non c'è" di Bennato, "My way" di Frank Sinatra).
Poi inizia a descrivere la 500 e allora mi scendono le lacrime dagli occhi, prima per tristezza e nostalgia e dopo per le risate.
Nostalgia perchè rievoca alcuni particolari della 500 che io ricordo perfettamente (la levetta per l'accensione che faceva sobbalzare tutta l'auto, l'aria da tirare per farla partire, la doppietta per cambiare la marcia).
Tristezza perchè anche se ero piccola e non guidavo ancora (in realtà il mio babbo me la lasciava usare nel prato dei nonni) il fatto che io abbia certi ricordi mi fa pensare che non sono più tanto giovane.
Risate perchè racconta un episodio legato all'avvocato Agnelli che, dopo aver assistito ad un'opera di Pavarotti, va a congratularsi e gli dice "avrei pensato di omaggiarla regalandole una nostra automobile". Pavarotti esce dal teatro, vede la 500 e, con forte accento emiliano, esclama "Cos'è, un gilet?".

Si dice che "apprezziamo maggiormente il dolce quando conosciamo l'amaro" e forse è l'amarezza che mi fa scrivere, però non posso fare a meno di pensare che quest'anno l'azienda per cui lavoro non solo non mi ha regalato niente ma non mi ha neanche fatto gli auguri (via mail, sulla intranet, con una cartolina, una stretta di mano...).
Quindi se fossi un dipendente FIAT e non mi piacesse Fiorello, apprezzerei in ogni caso il regalo.

7 commenti:

  1. troppo politically correct..dissento

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  2. tutti è 2..
    par condicio eh eh eh

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  3. :-)
    Parli così perchè non sei + in questa valle di lacrime...

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  4. Intanto complimenti per i Mille contati.
    Si è vero: un'iniziativa che ti fa sentire orgoglioso di appartenere ad un'azienda che, nonostante tutto (non dimentichiamoci che mentre FIAT spende diversi Milioni per fare questo regalo ai sui "figli", ne mette altri in cassa o in mobilità), ci crede. Crede alla possibilità di rivalutare il proprio aspetto, la propria immagine...verso l'esterno, ma anche verso l'interno!
    Resta comunque “l’azienda” ossia una compagna di vita che scegli non per amore, non per passione…ma per convenienza… e tale deve restare.
    Questo pensiero dovrebbe mitigare anche la tua amarezza: l’azienda non è un essere umano con cui costruire un rapporto "umano".

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  5. Siccome non sono ancora andato, non leggo nemmeno il post !
    TIE' !

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  6. Andrea... su 24 ore della giornata io ne spendo almeno 12 per la mia azienda, sicuramente è un rapporto di denaro, però mi ci sono affezionata lo stesso, se no impazzirei oppure sarei depressa tutto il giorno!

    VOGLIO IL PANETTONE!!!!

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