lunedì 13 agosto 2007

TASHKENT - bollino VG


TASHKENT, CALDO, I MONUMENTI, IL BAZAR, LA RAGAZZA SICILIANA CHE LAVORA ALL'UNICEF

Di prima mattina iniziamo subito ad allenare i piedi, scendiamo alla fermata sbagliata del bus e ci facciamo km e km per raggiungere il centro.
Tripudio di fontane, monumenti, parchi freschissimi.
Ragazze alla moda, scosciatissime, russe, coreane, scollature.
A pranzo conosciamo una ragazza siciliana che lavora all'Unicef e ci racconta un po' della realtà con cui è venuta a contatto. Le ragazze si devono sposare entro i 26 anni. I matrimoni di solito sono combinati dai genitori. La ragazza che va in sposa, diventa la serva della suocera.
Le dico che vorrei andare a Termez, al confine con l'Afghanistan, per vedere dei siti archeologici (purtroppo, per questioni di tempo, non ci andremo). Mi risponde "...caaaldo!!!"
...e in Val Fergana? "Caaaaldissimo!!!"
Capisco che non si riferisce al clima metereologico.

La metropolitana è di stampo sovietico, quindi bellissima, tante cattedrali sotterranee.
Andiamo al bazar, un enorme mercato all'aperto, pieno di cose, caotico ma ordinato. Le merci in vendita sono cose che non siamo più abituati a vedere. Enormi blocchi di miele cristallizzato, mucchi di biscotti, di sapone, bacinelle con fettine di carne, spezie, palline di formaggio, pane...
I venditori aspettano i clienti bevendo il the e mangiando semi di girasole, la cui buccia è ovunque per terra.

Non facciamo neanche cena e ancora stanchi del viaggio andiamo a dormire.

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