giovedì 16 agosto 2007

BUKARA I - bollino V


GLI SPOSTAMENTI E I TRASPORTI, IL SENSO DI ORIENTAMENTO, MURI DI PAGLIA E TERRA
Sveglia alle 5.30 per andare in stazione e scoprire che il treno non c'è fino alle 12.00.
Considerato che la distanza tra Samarcanda e Bukhara è di circa 270 km, avrebbe voluto dire perdere una giornata.
Quindi... usciamo per strada e fermiamo un taxi che non so come capisce la nostra esigenza e ci porta in periferia dove un bus fermo, nel cui bagagliaio stanno caricando frutta e verdura di ogni genere e dimensione, ci accoglie con grande ospitalità.
Il parabrezza è tutto scheggiato (sarà una costante di vari trasporti utilizzati), l'interno non si può guardare, ovviamente niente aria condizionata, però siamo comodi e i passeggeri sono educati, silenziosi e allegri (tra l'altro... mai visto un turista sui mezzi locali... peccato per loro, meglio per noi!).
Il bus non arriva fino a Bukhara ma si ferma a 3/4 del tragitto. Dopo di che... ci traslano su un mini-bus da 11 posti (e noi siamo in 18... lo zaino sulle ginocchia).
Trovata una sistemazione per la notte, lascio ad Andrew il compito di guida per la città. Lonely Planet alla mano, dopo 1 ora abbiamo visto... niente! Magico!
Senso di orientamento nullo.
Lo prenderò in giro per tutta la vita.
Bukhara ha preservato comunque un certo fascino, con le case fatte di paglia e terra.
Dopo aver visto un po' di cose (leggi -> Andrew abdica dal ruolo di guida) ci rilassiamo prendendo un the in un locale dove ci portano piattini di accompagnamento con dentro uva passa, noci, dolcetti vari. Rilassante.

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