Cla ha messo la casa, da bere, zucchine in carpione, giardiniera, pane e grissini.
Anto ci ha onorate della crema di cavolfiore.
Far rosolare nel burro mezza cipolla e uno spicchio d'aglio. Aggiungere il cavolfiore a pezzi e un litro di brodo caldo. Fare cuocere per mezz'ora. Frullare il tutto, aggiungere un po' di panna da cucina e del prezzemolo.
Io ho preparato la torta al cioccolato e cocco.
Sembrava non cuocere mai e invece ho scoperto che la parte scura non era cacao ma bruciato.
Dovrei fidarmi del mio naso quando gli occhi mi tradiscono.
Poi, una tazza di caffè e hanno iniziato a turbarmi con i loro discorsi.
Sulla normalità e l'irrequietezza.
Mi hanno fatto pensare che forse sbaglio a vivere così.
Che ci si dovrebbe accontentare, smetterla di tendere sempre a qualcos'altro una volta che si ha qualcosa.
Non fare troppe cose insieme.
Non essere così matta.
Non avere paura della stabilità.
Sono quella "fuori" tra le tre.
Non riesco a smettere di pensarci.
Sono le stesse cose che mi dice Andrew quando ascolta i miei discorsi.
ieri al corso di spagnolo c'era una ragazza francese che ci raccontava dei suoi problemi lavorativi e delle sue future decisioni...forse dovrebbe trasferirsi a Milano o a metà strada tra Torino e Milano (visto che il ragazzo continuerebbe a lavorare a Torino)...
RispondiEliminaio le ho semplicemente (in realtà non è stato semplice in spagnolo, già non riesco a spiegarmi in italiano figuriamoci farmi capire in una lingua straniera) detto di ponderare bene le proprie decisioni, perchè conoscendo bene se stessa deve esser solo lei a capire cosa è meglio fare soprattutto pensando agli imprevisti che possono sempre accadere.
Poi siamo scivolati in discorsi filosofici...son passato prima a ritenere necessarie alcune bugie e poi a ritenere secondaria la felicità per la soddisfazione lavorativa...
mi volevano cacciare tutti dall' aula...non so perchè
Ma Tomas...
RispondiElimina--> Non credo che una conoscenza di se stessi possa aiutare a prendere le decisioni.
--> Come fai a prevedere gli imprevisti?
Anche tu sei per la stabilità, per la scelta con i rischi minori.
Poi... i discorsi filosofici... non capisco se quelli sulle bugie necessarie hanno attinenza col discorso generale o meno
te non sei fuori...sei interessante ed interessata...
RispondiEliminaNoi, invece, siamo paurosi! Abbiamo paura di perdere... qualcosa...ognuno la sua piccola conquista...
Io penso che cercare un equilibrio sia una cosa tendenziale, cioè naturalmente si tende sempre ad una stabilità sia fisica che psichica. Però, secondo me, è una situazione effimera e i percorsi per raggiungerla non sono uguali per tutti.
RispondiEliminaBuon fine settimana Lucy =)
Camp*
Continua ad essere te stessa, l'equilibrio lo troverai dentro di te. Non ti uniformare, non cercare di cambiare; sarebbe peggio, molto peggio. La risposta a tutte le tue domande è dentro di te!
RispondiEliminaCome disse "Il Quelo" di Guzzanti... la risposta è dentro di te... epperò è sbagliata... :-)
RispondiEliminami sono segnata la ricetta della crema di cavolfiore..la vojo fare per domani sera...grande!
RispondiEliminaSiamo tutti pronti a rischiare il culo (degli altri)...
RispondiEliminaHem Ica... spero di aver scritto tutto giusto... :-)
RispondiEliminaQuanto è vero David!!!
RispondiEliminalucy... mi sa che sono come te...!
RispondiEliminaEnry... sei anche tu una ragazza non da manuale? ;-)
RispondiElimina...o ti riferivi all'incostante, irrequieto e felicemente 'insoddisfatto'?
...ehm... la B!!! confermo e l'accendiamo!
RispondiEliminaBUONGIORNO LUCY!
RispondiEliminaSto per andare a seguire la mia prima lezione di antropologia culturale...yeeee!!! evviva!!!
bacini, buona giornata!
Eh si, fare troppe cose tutte assieme è un grosso rischio...
RispondiElimina(...una cosa del genere la sosteneva anche un certo Leonardo nel rinasciamento... ...già ma lui quante cose ha fatto? ...c'è da credergli?)
Quello tuo è un dilemma non da poco conto.
Quello che ti posso dire io è che
si STAI FUORI!! HAHAH
alla tua prima obiezione, credo invece che possa proprio aiutare...
RispondiEliminaalla seconda...è solo un modo di dire....nel senso che se tu cambi per ottenere qualcosa e capita un imprevisto che te la toglie o te la annacqua, dovresti domandarti cosa farai in quel frangente...solo per capire se saresti in grado di cambiare nuovamente o meno...valutare tutti i pro e i contro insomma...ma le mie erano cosa lapalissiane che tutti sanno, credo.
io non sono per la stabilità.
sembra che sia così, ma non lo è.
ciò che mi blocca, sono i legami con le persone e banalmente il vil danaro.
Cambierei il mio tenore di vita per seguire una persona amata ? SI
Cambierei la mia vita per cambiare il mio tenore di vita ma perdendo le persone che amo ? NO
Sarei pronto a girare il mondo e cambiare del tutto la mia vita per seguire una persona.
E' solo questo che mi "alleggerirebbe" la perdita delle persone che amo, degli amici e quei pochi parenti a cui tengo.
tutto qua.
- Hehe... si, Enry... lo so!
RispondiElimina- Icaaaa... bello! Se riesco lo porto anche io a Gennaio! (non ce la farò maaaaiiiii) Hai fatto la crema di cavolfiore?
- RdF... oltre a fare tante cose... il rischio è di non fare quelle "giuste"... :-| Grazie per il "stai fuori" :S
- Tomas: infatti... non è facile...
credo che in qualsiasi instabilita' ci si possa trovare una sorta di stabilita'... l'instabilita' di porta a diverse stabilita'... del resto la vita e' espressione di instabilita'...
RispondiEliminasi trova per forza una sorta di stabilità... altrimenti è la pazzia.
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