martedì 23 settembre 2008

BURN AFTER READING - bollino G

Ultimo film dei fratelli Coen, visto ieri sera al cine.
La sala gelida con aria fredda che fuorisciva dai bocchettoni (e infatti oggi ho la febbre).

Il film va preso per quello che vuole trasmettere: una presa in giro dell'intelligence, con l'ironia che distingue i Coen (non quella scanzonata di "Fratello dove sei?"), il ritratto dei tic ossessivi dei personaggi (il rapporto Brad Pitt-cibo ricorda le scene di "Ocean Eleven"), con varie citazioni (l'inquadratura della toppa della porta che ricorda "Non è un paese per vecchi").

L'ultima scena è esilarante, il film scorre tra dialoghi e azione lenti, tanto che nella sala parecchi ragazzi (che forse, visto il cast, si aspettavano un filmetto) hanno commentato con "M*****a, che M***a di film. C***o, non diciamolo a Gigi che siamo venuti a vedere questa c****a! Oh, mai più facciamo scegliere a te, che t*****a!"

Gianduiotta prende spunto da una scena per raccontarci, nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo, di tutte le macchine del sesso viste nel museo di Praga.
I ragazzi di cui sopra sembrano molto interessati al suo racconto (condito di gesti), noialtri sprofondiamo nelle poltrone...

1 commento:

  1. Noooooooooooooooooo
    'sti giovani della iGeneration... non capiscono una cippa!!
    W il Mulino Bianco e la gnocca bionda che corre nuda nel campo di grano :P

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