venerdì 5 ottobre 2007

E L'AURA FAI SON VIR - bollino G


Il paese natale del mio babbo è formato da 6 case divise in due gruppi.
Scendendo di poco la collina ce n'è una settima.
Poi c'è la chiesetta di Santa Lucia col cimitero.
Nient'altro per chilometri. Solo ulivi, viti, campi e cicale.
Lassù siamo tutti parenti.
Poi, un giorno, arrivarono dei "forestieri" a vivere nella settima casa.
Facevano gli scultori e restarono, per sempre, "i tedeschi".
Il diverso che arriva e crea diffidenza.
A questo episodio ho pensato ieri sera dopo aver visto "Il vento fa il suo giro".
Film davvero bellissimo, vincitore di parecchi premi, una trama semplice, personaggi interessantissimi, una bella storia.
Molto vera. Cruda.
Il film è stato auto-prodotto, fatto conoscere tramite passaparola, gli attori non sono professionisti ma gente comune che vive nel paese (sperduto nella Val Maira, cuneese).
Alla fine della proiezione i ringraziamenti strappano molti sorrisi: si ringrazia chi ha fornito la bara, chi la cucina (finchè c'è stata), chi il Doblò, chi le capre.
Consigliato vivamente.
(mi spiace non averlo raccontato bene ma... sono di corsa, sono di corsa...)

3 commenti:

  1. Ricorda la storia di Cogne....chi è l' assassino ?

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  2. Buon pomeriggio Lucy!
    Il tuo nome l'ha scelto il tuo papà in memoria della chiesetta?
    Ciau*
    Campanellino

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  3. Si, Camp*! Il nome della chiesa di un cimitero... ti rendi conto? :-|
    Tomas... noooo....

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