IL MAGO DI OZ - bollino VG

Calda la notte, pochissimo il sonno.
Accendo il pc, copio su di una chiavetta USB il film de "Il Mago di Oz" del 1939.
E' per il mio collega Mascotte.
Guardo l'ora, è mezzanotte. Io il film non l'ho mai visto.
Magari ne guardo un pezzettino...

Ma come fai a staccarti dal Mago di Oz?
Dalle scarpette magiche di Dorothy, dal sentiero d'oro, dallo spaventapasseri senza cervello, dal leone codardo e dal boscaiolo senza cuore ("meglio non avere un cuore" gli dirà il Mago alla fine "finchè non ne inventeranno di infrangibili").
Un film che sembra una favola di buoni sentimenti e che, invece, è la trasposizione della condizione economica americana.
La strega dell'est e quella dell'ovest...
Pieno di allegorie, complicato.
Un cult, anche se non così fedele al libro (persino le scarpette d'argento diventano rosse per questioni cinematografiche).
Ripreso da Andy Warhol, dai Simpson, dai Muppets, South Park, citato, parodiato, cantato ("Somewhere over the rainbow" nasce lì e si guadagna l'Oscar come migliore colonna sonora).

Quando vado a dormire me ne resta il lato magico.
Sogno di calzarle io, quelle scarpette magiche, e di volare lontano...
Resto solo qualche minuto di troppo sopra allo sterminato campo di papaveri e... piombo nel sonno profondo.