giovedì 1 agosto 2019

Insane. La preparazione di un viaggio in bicicletta

Ho iniziato ad abbozzare il mio viaggio in bicicletta lungo il Po.
L'ideale sarebbe partire da Torino ed arrivare dove il fiume si tuffa in mare.
Googlea qua e googlea là.
Esce fuori "BI2 - Ciclovia del Po". Mi entusiasmo.
Inizio a scorrere lungo il percorso, colorato come un arcobaleno.
Scendo nella pagina per capire a cosa corrispondono i colori.
Verde scuro= strada ciclabile
Giallo=strada a basso traffico
Rosso=strada trafficata.
No, non ci siamo!!!
Io non voglio pedalare sulle statali con camion che mi sfrecciano affianco.
In Italia muore un ciclista ogni 35 ore.

Contatto su Instagram un paio di persone che l'hanno percorsa e mi confermano i sospetti.
Soprattutto nella parte piemontese, come mi scrive uno dei due "E' bella da fare, però non esiste".
Da Cremona tutto più facile. "Segui l'argine ed è una figata"
Provo ad abbozzare un percorso.
Circa 100 km al giorno per 5 giorni.

Poi la sistemazione per la notte.
Prenoto hotel nelle 4 città dove suppongo di fermarmi.
Mille dubbi. Li raggiungerò facilmente?
E se nel tragitto avrò intoppi?
Scrivo a tutti chiedendo se hanno un ricovero per la bicicletta o se posso portarla in camera.
Uno mi risponde "Si, la può mettere nel cortile"
Tesoro mio, secondo te io riesco a dormire sapendo di aver lasciato una cosa che ho voluto per decine e decine di anni lontano da me oppure che io mi porti per oltre 500 km una catena da mille kg?

A proposito. Cosa mi porto dietro?
Nulla, viaggio leggera. Giusto uno zainetto con un cambio per la sera, spazzolino e dentifricio, un k-way e il portafoglio.
Avrò bisogno di tanta acqua. Compro una di quelle sacche idriche da 3 l.
E di guardare un navigatore. Compro il "portacellulare"
E un kit per riparare la gomma dovessi bucare. Dove lo metto? Compro le borse da manubrio e da sottosellino.
E siamo solo all'inizio.

Ma poi, mi dico, se dovesse piovere?
Annullo tutto?

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