Cinema col circolo dei bancari di Lucianera, che mi mancavano un po'.
Film: La guerra di Charlie Wilson
Grandiosi gli attori, un plauso particolare a Philip Seymour Hoffman.
Un film politico raccontato con ironia ed arguzia. Mi viene da fare il confronto con "Leoni per agnelli", film che avevo trovato pallosissimo: si vuole argomentare su politica, su prese di posizioni e sulle conseguenze che portano alcune scelte? C'è modo e modo per farlo.
Io preferisco quello offerto da "Charlie Wilson".
Storia vera e personaggi realmente vissuti, sull'intervento USA in sostegno degli afghani per cacciare la Russia comunista (ambientato durante la guerra fredda eppure ancora attuale) grazie all'abilità di un deputato.
Gli spunti sono tanti.
A partire dalla battuta «Metti una bella donna nella mano sinistra e una portaerei nella destra e vedrai cosa guarderanno» (che ricorda tanto la vicenda Clinton), alla visione degli intrighi internazionali nascosti ai più (Israele e Pakistan ad esempio), alla spaventosa realtà che gli americani che hanno finanziato le operazioni confondono Afhganistan con Uzbekistan e paesi limitrofi, all'ideale di liberazione di un paese senza pensare al dopo (che mi ricorda molto un pezzo di Insciallah della Fallaci con l'esempio dell'americano che schioda le mani di Gesù dalla croce senza rendersi conto che così gli fa rovinosamente schiantare la faccia a terra) riassunto nella frase conclusiva del film:
«Siamo stati gloriosi e cambiato il mondo…
e poi abbiamo mandato a farsi fottere il finale.»
Un ragazzo riceve un cavallo come regalo per il suo quattordicesimo compleanno.
La gente del villaggio dice "Oh! Fantastico!"
Ma il maestro Zen che vive nel villaggio dice "Vedremo"
Il ragazzo cade da cavallo e si rompe una gamba
La gente del villaggio dice "Oh! Terribile!"
Il maestro Zen dice "Vedremo"
Il villaggio viene coinvolto nella guerra e tutti i giovani uomini devono partire ma, a causa della gamba rotta, il ragazzo resta a casa.
Tutti esclamano "Oh! Fantastico!"
Il maestro Zen dice "Vedremo"
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