
La sala gelida con aria fredda che fuorisciva dai bocchettoni (e infatti oggi ho la febbre).
Il film va preso per quello che vuole trasmettere: una presa in giro dell'intelligence, con l'ironia che distingue i Coen (non quella scanzonata di "Fratello dove sei?"), il ritratto dei tic ossessivi dei personaggi (il rapporto Brad Pitt-cibo ricorda le scene di "Ocean Eleven"), con varie citazioni (l'inquadratura della toppa della porta che ricorda "Non è un paese per vecchi").
L'ultima scena è esilarante, il film scorre tra dialoghi e azione lenti, tanto che nella sala parecchi ragazzi (che forse, visto il cast, si aspettavano un filmetto) hanno commentato con "M*****a, che M***a di film. C***o, non diciamolo a Gigi che siamo venuti a vedere questa c****a! Oh, mai più facciamo scegliere a te, che t*****a!"
Gianduiotta prende spunto da una scena per raccontarci, nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo, di tutte le macchine del sesso viste nel museo di Praga.
I ragazzi di cui sopra sembrano molto interessati al suo racconto (condito di gesti), noialtri sprofondiamo nelle poltrone...
Noooooooooooooooooo
RispondiElimina'sti giovani della iGeneration... non capiscono una cippa!!
W il Mulino Bianco e la gnocca bionda che corre nuda nel campo di grano :P