venerdì 29 agosto 2008

CAVALLETTE SPIETATE ED AFFAMATE - bollino G

Pensavo di vederle solo nei villaggi all inclusive, certe scene.
Che la Gianduiotta, quando siamo arrivate al luogo dell'aperitivo, ha commentato con "splendido questo posto".
E in effetti lo è. Il solito posto in riva al laghetto.
C'era anche una splendida luce, ieri sera.
Azzurrognola. Un balugginio di azzurri che partiva dall'acqua del lago e si rifrangeva tutt'intorno.
Che anche lei, la Gianduiotta, romanticona come me, ha sospirato guardando il panorama.
Di sottofondo un gruppetto che suonava Jazz, almeno credo. Non sono stata molto attenta, persa tra le chiacchiere, egocentricamente monopolizzate sul viaggio, ma con variazioni in tema di letture - dovevo ricordare un titolo e mi è già sfuggito, maledetta memoria -, e scritture - c'è un sito, pubblicizzato anche dal Corriere della Sera, che raccoglie i guanti trovati per strada (eccolo qui).
Due parole -troppo poche- con Giorgio, appena rientrato dalla Cina (le sue foto qui)
Ma eccolo lì, in agguato, l'effetto collaterale dell'all inclusive.
Attorno al buffet.
La cameriera poggia sul tavolo la pirofila ripiena e in due secondi netti si ottiene: pirofila vuota e numero 2 o 3 piatti pieni.
Perchè l'individuo dell'AI deve riempirsi il piatto fino a farlo strabordare.
Che con la stessa quantità si potrebbe eliminare il problema della fame in Africa.
Come se l'insalata di riso non l'avesse mai mangiata in vita sua.
Come se poi fosse costretto ad una dieta da galera dal giorno dopo all'eternità.
Come se, in questi momenti, la dignità fosse in vacanza.
E non abbandona il cucchiaio fino a quando non è certo di poter arraffare quello di un'altra pietanza.

Se non l'hanno già fatto, propongo uno studio sociologico.
E, comunque, propongo di farlo dopo aver mangiato a pranzo (non come me che ero a stomaco vuoto...)

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