Pensavo di vederle solo nei villaggi all inclusive, certe scene.
Che la Gianduiotta, quando siamo arrivate al luogo dell'aperitivo, ha commentato con "splendido questo posto".
E in effetti lo è. Il solito posto in riva al laghetto.
C'era anche una splendida luce, ieri sera.
Azzurrognola. Un balugginio di azzurri che partiva dall'acqua del lago e si rifrangeva tutt'intorno.
Che anche lei, la Gianduiotta, romanticona come me, ha sospirato guardando il panorama.
Di sottofondo un gruppetto che suonava Jazz, almeno credo. Non sono stata molto attenta, persa tra le chiacchiere, egocentricamente monopolizzate sul viaggio, ma con variazioni in tema di letture - dovevo ricordare un titolo e mi è già sfuggito, maledetta memoria -, e scritture - c'è un sito, pubblicizzato anche dal Corriere della Sera, che raccoglie i guanti trovati per strada (eccolo qui).
Due parole -troppo poche- con Giorgio, appena rientrato dalla Cina (le sue foto qui)
Ma eccolo lì, in agguato, l'effetto collaterale dell'all inclusive.
Attorno al buffet.
La cameriera poggia sul tavolo la pirofila ripiena e in due secondi netti si ottiene: pirofila vuota e numero 2 o 3 piatti pieni.
Perchè l'individuo dell'AI deve riempirsi il piatto fino a farlo strabordare.
Che con la stessa quantità si potrebbe eliminare il problema della fame in Africa.
Come se l'insalata di riso non l'avesse mai mangiata in vita sua.
Come se poi fosse costretto ad una dieta da galera dal giorno dopo all'eternità.
Come se, in questi momenti, la dignità fosse in vacanza.
E non abbandona il cucchiaio fino a quando non è certo di poter arraffare quello di un'altra pietanza.
Se non l'hanno già fatto, propongo uno studio sociologico.
E, comunque, propongo di farlo dopo aver mangiato a pranzo (non come me che ero a stomaco vuoto...)
venerdì 29 agosto 2008
giovedì 28 agosto 2008
IL PESO - bollino V
Vediamo... vediamo...
Cosa mi sono comprata in Giappone per far sì che la valigia sia tornata col doppio del peso?
1) Un paio di splendidi auricolari della SONY, color rosa, filo che si ritrae all'interno (così non si aggroviglia), comprati per 12 euro in uno dei tantissimi negozi di tecnologia del quartiere di Akihabara a Tokyo dove ci sono intere pareti coperte da auricolari diversi.
2) Un kimono di cotone, qualità per nulla eccellente ma visto che lo potrei mettere solo a carnevale penso che vada benissimo.
Tra l'altro ci sono le istruzioni per mettere l'obi (la fascia intorno alla vita, lunga più di 2 mt) ma devo ancora cimentarmi visto che sono in giapponese...
3) Due libri in inglese ma sulla cultura giapponese ("Memorie di una geisha" che sto finendo, e "Bushido") e un manga (in giapponese... ma le immagini sono bellissime! :-) )
4) Wasabi (abbastanza finto, ma lo adoro lo stesso)
Il resto dei kg... regali per gli altri.
Beh, sono stata brava tutto sommato.
Cosa mi sono comprata in Giappone per far sì che la valigia sia tornata col doppio del peso?
1) Un paio di splendidi auricolari della SONY, color rosa, filo che si ritrae all'interno (così non si aggroviglia), comprati per 12 euro in uno dei tantissimi negozi di tecnologia del quartiere di Akihabara a Tokyo dove ci sono intere pareti coperte da auricolari diversi.
2) Un kimono di cotone, qualità per nulla eccellente ma visto che lo potrei mettere solo a carnevale penso che vada benissimo.
Tra l'altro ci sono le istruzioni per mettere l'obi (la fascia intorno alla vita, lunga più di 2 mt) ma devo ancora cimentarmi visto che sono in giapponese...
3) Due libri in inglese ma sulla cultura giapponese ("Memorie di una geisha" che sto finendo, e "Bushido") e un manga (in giapponese... ma le immagini sono bellissime! :-) )
4) Wasabi (abbastanza finto, ma lo adoro lo stesso)
Il resto dei kg... regali per gli altri.
Beh, sono stata brava tutto sommato.
mercoledì 27 agosto 2008
MOVIES ON AIR - bollino V
Film visti in aereo (tutti in inglese, quindi spero di averne capito il senso...):
KUNG FU PANDA
Metterei il poster in camera, se avessi una camera. :-)
Ne aspettavo l'uscita da quasi 2 anni.
Addirittura denunciato dall'artista e stilista Zhao Bandi a cui non sono andati giù gli occhi verdi del panda - simbolo di malvagità in Cina - e che il padre di Po sia un’anatra. Oltre al fatto che nel film si alleni a diventare un grande guerriero mentre il panda è un animale dal carattere mite e che per di più ad allenarlo sia un procione americano.
Suvvia, dai, non esageriamo.
E' una bella favola, disegnata benissimo, un personaggio principale irresistibile, delle ambientazioni fantastiche.
Quando ho visto che era tra le scelte della British ho iniziato a saltellare sulla poltrona come una bambina.
NIM'S ISLAND
Film con Jodie Foster nelle vesti di una scrittrice iper-fobica che parla con il suo personaggio immaginario (un eroe superfigo simile a Indiana Jones) ed è costretta ad uscire di casa per correre in aiuto di una bambina che vive su un'isola sperduta.
Mah.
Sicuramente affascinante la casa dove vive la bambina, ipertecnologia in una costruzione di legno.
Il resto... niente di che.
VANTAGE POINT
Cercando di non fossilizzarsi solo sul bel vedere maschile e femminile (Matthew Fox, il Doc di Lost, o l'israeliana Ayelet Zurer), è un film che tiene attaccati alla poltrona dall'inizio alla fine.
Una stessa scena vista da 8 personaggi diversi.
Ogni volta si aggiungono dei dettagli.
Fino ad arrivare a scoprire come sono andati i fatti.
Bello.
E poi ho rivisto LITTLE MISS SUNSHINE apprezzandolo ancora più della prima volta.
Bellissimo. Ridere e piangere.
KUNG FU PANDA
Metterei il poster in camera, se avessi una camera. :-)
Ne aspettavo l'uscita da quasi 2 anni.
Addirittura denunciato dall'artista e stilista Zhao Bandi a cui non sono andati giù gli occhi verdi del panda - simbolo di malvagità in Cina - e che il padre di Po sia un’anatra. Oltre al fatto che nel film si alleni a diventare un grande guerriero mentre il panda è un animale dal carattere mite e che per di più ad allenarlo sia un procione americano.
Suvvia, dai, non esageriamo.
E' una bella favola, disegnata benissimo, un personaggio principale irresistibile, delle ambientazioni fantastiche.
Quando ho visto che era tra le scelte della British ho iniziato a saltellare sulla poltrona come una bambina.
NIM'S ISLAND
Film con Jodie Foster nelle vesti di una scrittrice iper-fobica che parla con il suo personaggio immaginario (un eroe superfigo simile a Indiana Jones) ed è costretta ad uscire di casa per correre in aiuto di una bambina che vive su un'isola sperduta.
Mah.
Sicuramente affascinante la casa dove vive la bambina, ipertecnologia in una costruzione di legno.
Il resto... niente di che.
VANTAGE POINT
Cercando di non fossilizzarsi solo sul bel vedere maschile e femminile (Matthew Fox, il Doc di Lost, o l'israeliana Ayelet Zurer), è un film che tiene attaccati alla poltrona dall'inizio alla fine.
Una stessa scena vista da 8 personaggi diversi.
Ogni volta si aggiungono dei dettagli.
Fino ad arrivare a scoprire come sono andati i fatti.
Bello.
E poi ho rivisto LITTLE MISS SUNSHINE apprezzandolo ancora più della prima volta.
Bellissimo. Ridere e piangere.
lunedì 25 agosto 2008
domenica 24 agosto 2008
sabato 23 agosto 2008
JAPAN - TOKYO 1
Questa volta niente più collage di foto.
Ho fatto che caricarne alcune su Picasa, poi scriverò il diario...
Cliccare sull'immagine qui sotto per vedere.
Ho fatto che caricarne alcune su Picasa, poi scriverò il diario...
Cliccare sull'immagine qui sotto per vedere.
Japan: Tokyo 1 |
IMPRESSIONI GIAPPONESI - bollino VG
Tornata.
Le vesciche sotto i piedi per il tanto camminare (tanto ma tanto), i calli alle mani per la valigia (partita con 12 kg di peso e tornata con 20,5 kg + 1 bagaglio a mano), un volo di circa 15 ore + varie per-da-in aereoporti, una dormita profondissima fino alle 5.20 di questa mattina, quando ho spalancato gli occhi pensando di essere ancora in Giappone... e mancava poco che cadessi dal letto... abituata ormai ai futon...
Vista la mia costanza (zero) nel riuscire a terminare i diari di viaggi più o meno lunghi, butto qui varie cose che mi vengono in mente.
1) 2 settimane in Giappone sono poche. Ma, come dice un amico: "piuttosto che niente è meglio piuttosto".
Ho eliminato almeno metà delle mete che mi ero prefissata (forse ce l'avrei fatta prendendo gli shinkansen, i treni proiettile-> 750 km in poco più di 2 ore ma... si sa, il motto rimane sempre "cercare di non dilapidare 3 stipendi...") in ogni caso... sono contenta!
E' stato un viaggio fantastico in una cultura completamente diversa dalla nostra.
2) non ho ancora fatto per bene i conti delle spese. Credo che più o meno si aggirino intorno ai 50 eur al giorno (dormire, spostarsi, mangiare, tutto-tutto tranne i souvenir insomma...)
3) cibo fantastico e molto vario. Tutto da mangiare rigorosamente con le bacchette. E non come scelta... le posate non esistono! Molto divertente con le uova di salmone che sgusciano ovunque... e perciò le acchiappavo una ad una...
4) entrando negli alberghi bisogna lasciare le scarpe all'ingresso, nei templi uguale, nei ristoranti... dipende. In ogni caso:calze o piedi puliti e profumati!!!
5) Il piacere e l'obbligo di servire dei giapponesi: tutto vero.
Ho visto miliardi di inchini. Anno 2008: inchini...
Non so se mi spiego.
E poi... mai sentito nessuno rispondere "no".
Le varie cose (banconote, cibo, buste, etc...) vengono porte con tutte e due le mani e vanno prese con tutte e due le mani per segno di rispetto.
6) I telefonini. Intanto non esiste la rete GSM ma solo UMTS (peraltro... loro non hanno i cell con le schede ma ogni cell viene venduto col contratto), così il mio cell è rimasto spento e inutilizzato per tutto il viaggio.
A parte questo. Hanno sempre il cellulare in mano, loro.
Digitano per cercare gli orari dei treni, giocano, chattano, non so cos'altro.
La rete funziona anche nella metropolitana ma è vietato telefonare.
Nelle poche volte che ho visto qualcuno parlare al cellulare... lo fanno mettendo una mano davanti alla bocca, quasi con vergogna, oppure voltandosi verso un muro.
7) Abbigliamento. I kimono sono molto usati, io pensavo fosse solo più una cosa folkloristica... e invece no, li indossano moltissimo.
Le ragazze indossano spesso gonne cortissime e svolazzanti, lasciando le gambe in vista, in compenso... è rarissimo vedere una ragazza con le spalle scoperte: le canottiere vengono indossate sopra le t-shirt (esattamente il contrario di quello che faccio io... gambe coperte e canottiere...).
8) I codici QR. Sono ovunque, sulle copertine dei libri, alla fine dei videogiochi, sulle vetrine...
Sono dei codici a barre bidimensionali... basta fotografarli con il telefonino che contiene il software per decodificarli e... si leggono le informazioni contenute (di solito indirizzi di siti web, etc...)
Il resto mi verrà in mente poco a poco...
Le vesciche sotto i piedi per il tanto camminare (tanto ma tanto), i calli alle mani per la valigia (partita con 12 kg di peso e tornata con 20,5 kg + 1 bagaglio a mano), un volo di circa 15 ore + varie per-da-in aereoporti, una dormita profondissima fino alle 5.20 di questa mattina, quando ho spalancato gli occhi pensando di essere ancora in Giappone... e mancava poco che cadessi dal letto... abituata ormai ai futon...
Vista la mia costanza (zero) nel riuscire a terminare i diari di viaggi più o meno lunghi, butto qui varie cose che mi vengono in mente.
1) 2 settimane in Giappone sono poche. Ma, come dice un amico: "piuttosto che niente è meglio piuttosto".
Ho eliminato almeno metà delle mete che mi ero prefissata (forse ce l'avrei fatta prendendo gli shinkansen, i treni proiettile-> 750 km in poco più di 2 ore ma... si sa, il motto rimane sempre "cercare di non dilapidare 3 stipendi...") in ogni caso... sono contenta!
E' stato un viaggio fantastico in una cultura completamente diversa dalla nostra.
2) non ho ancora fatto per bene i conti delle spese. Credo che più o meno si aggirino intorno ai 50 eur al giorno (dormire, spostarsi, mangiare, tutto-tutto tranne i souvenir insomma...)
3) cibo fantastico e molto vario. Tutto da mangiare rigorosamente con le bacchette. E non come scelta... le posate non esistono! Molto divertente con le uova di salmone che sgusciano ovunque... e perciò le acchiappavo una ad una...
4) entrando negli alberghi bisogna lasciare le scarpe all'ingresso, nei templi uguale, nei ristoranti... dipende. In ogni caso:calze o piedi puliti e profumati!!!
5) Il piacere e l'obbligo di servire dei giapponesi: tutto vero.
Ho visto miliardi di inchini. Anno 2008: inchini...
Non so se mi spiego.
E poi... mai sentito nessuno rispondere "no".
Le varie cose (banconote, cibo, buste, etc...) vengono porte con tutte e due le mani e vanno prese con tutte e due le mani per segno di rispetto.
6) I telefonini. Intanto non esiste la rete GSM ma solo UMTS (peraltro... loro non hanno i cell con le schede ma ogni cell viene venduto col contratto), così il mio cell è rimasto spento e inutilizzato per tutto il viaggio.
A parte questo. Hanno sempre il cellulare in mano, loro.
Digitano per cercare gli orari dei treni, giocano, chattano, non so cos'altro.
La rete funziona anche nella metropolitana ma è vietato telefonare.
Nelle poche volte che ho visto qualcuno parlare al cellulare... lo fanno mettendo una mano davanti alla bocca, quasi con vergogna, oppure voltandosi verso un muro.
7) Abbigliamento. I kimono sono molto usati, io pensavo fosse solo più una cosa folkloristica... e invece no, li indossano moltissimo.
Le ragazze indossano spesso gonne cortissime e svolazzanti, lasciando le gambe in vista, in compenso... è rarissimo vedere una ragazza con le spalle scoperte: le canottiere vengono indossate sopra le t-shirt (esattamente il contrario di quello che faccio io... gambe coperte e canottiere...).
8) I codici QR. Sono ovunque, sulle copertine dei libri, alla fine dei videogiochi, sulle vetrine...
Sono dei codici a barre bidimensionali... basta fotografarli con il telefonino che contiene il software per decodificarli e... si leggono le informazioni contenute (di solito indirizzi di siti web, etc...)
Il resto mi verrà in mente poco a poco...
martedì 12 agosto 2008
JAPAN LETTURA - bollino G
Peccato.
Mi ero comprata e portata dietro l'ultimo libro della Banana Yoshimoto: Chie-chan e io.
Avevo un bellissimo ricordo dalle letture di Kitchen e H/H, le atmosfere un po' tristi ma magiche, le ambientazioni e le situazioni che si creavano nella mente.
La scelta in libreria, perciò, era stata semplice, in vista di questo viaggio giapponese.
E invece...
...che peccato.
Salvo un paio di pagine il libro non mi ha soddisfatta, non è amalgamato, sembra una serie di pensieri alla rinfusa, frasi fatte sull'Italia (beh, qualcosa ci azzecca), dialoghi inconsistenti, un rapporto interessante che poteva essere espresso meglio.
Peccato.
mercoledì 6 agosto 2008
ZEN ZERO - bollino V
Zen zero.
Nel senso di zero zen.
In ufficio m'è capitato di dover eseguire un lavoretto simpatico che ovviamente deve essere fatto prima di subito, meglio che bene, oltre le competenze e senza possedere gli strumenti.
Per carità, è un lavoro che mi piace, ma diciamo che avrei preferito doverlo fare una settimana fa, non l'ultimo giorno prima delle ferie.
Babbo mi ha chiesto di passargli a ritirare la posta, quando sarà partito anche lui.
Mi ha chiesto di non arrabbiarmi quando entrerò a casa sua, che lo studio lo sta assorbendo tantissimo (Socrateplatonearistotele....) e non ha tempo di occuparsi dell'ordine domestico.
Così io ho fatto che arrabbiarmi subito.
Che è un anno che i quadri sono appoggiati dietro la porta invece di essere appesi al muro, che deve stuccare i buchi lasciati dai pensili di una precedente cucina, che in camera da letto non si vede la superficie dei due comò, che ci sono mobili per due stanze in più, che in bagno c'è il materiale per fare il miele, che i biglietti appesi ovunque, che le tende..., che... che... che... che....
Dovrei andare dal meccanico a far sostituire le pastiglie.
Quando vado? Dopodomani sono dall'altra parte del mondo.
Piccolo panico pre-volo aereo.
Avrei dovuto guardare meglio gli orari dei treni giapponesi.
Giapponesi.
Giappone.
Ma si, dai.
Domani sono in ferie.
Zenzero. Tanto zenzero.
Nel senso di radice grattugiata nei piatti.
Nel senso di zero zen.
In ufficio m'è capitato di dover eseguire un lavoretto simpatico che ovviamente deve essere fatto prima di subito, meglio che bene, oltre le competenze e senza possedere gli strumenti.
Per carità, è un lavoro che mi piace, ma diciamo che avrei preferito doverlo fare una settimana fa, non l'ultimo giorno prima delle ferie.
Babbo mi ha chiesto di passargli a ritirare la posta, quando sarà partito anche lui.
Mi ha chiesto di non arrabbiarmi quando entrerò a casa sua, che lo studio lo sta assorbendo tantissimo (Socrateplatonearistotele....) e non ha tempo di occuparsi dell'ordine domestico.
Così io ho fatto che arrabbiarmi subito.
Che è un anno che i quadri sono appoggiati dietro la porta invece di essere appesi al muro, che deve stuccare i buchi lasciati dai pensili di una precedente cucina, che in camera da letto non si vede la superficie dei due comò, che ci sono mobili per due stanze in più, che in bagno c'è il materiale per fare il miele, che i biglietti appesi ovunque, che le tende..., che... che... che... che....
Dovrei andare dal meccanico a far sostituire le pastiglie.
Quando vado? Dopodomani sono dall'altra parte del mondo.
Piccolo panico pre-volo aereo.
Avrei dovuto guardare meglio gli orari dei treni giapponesi.
Giapponesi.
Giappone.
Ma si, dai.
Domani sono in ferie.
Zenzero. Tanto zenzero.
Nel senso di radice grattugiata nei piatti.
martedì 5 agosto 2008
PRESTO CHE E' TARDI! - bollino V
Manca poco alla partenza.
Stampata la mappa del Giappone, evidenziati i posti da vedere dopo aver letto la Lonely Planet (ciccionissima), appuntato a penna le particolarità di ogni posto.
Dopo di che... ho iniziato a fissare il calendario...
pochi giorni, tante cose da vedere.
Come li unisco i puntini?
E' complicato.
Richiede analisi.
Mi piace.
Stampata la mappa del Giappone, evidenziati i posti da vedere dopo aver letto la Lonely Planet (ciccionissima), appuntato a penna le particolarità di ogni posto.
Dopo di che... ho iniziato a fissare il calendario...
pochi giorni, tante cose da vedere.
Come li unisco i puntini?
E' complicato.
Richiede analisi.
Mi piace.
lunedì 4 agosto 2008
RABBRIVIDIAMO - bollino R
Sono stata ad un funerale, oggi pomeriggio.
Il prete ha detto "Signore, ammetti la nostra sorella alla VERA VITA"
E fino ad ora cos'è stato? Tutta finzione?
Il prete ha detto "Signore, ammetti la nostra sorella alla VERA VITA"
E fino ad ora cos'è stato? Tutta finzione?
FESTA PATRONALE: ho quasi finito - bollino VG
E' un paesello che non arriva a 100 anime, il mio.
Eppure, quando c'è la festa, arrivano persone da ogni dove.
Ieri sera ho stupito Gianduiotta.
E' passata a prendermi alle 21.00 e ci siamo dirette al centro della festa.
Il prato adibito a parcheggio era zeppo di macchine.
Sul palco non stavano ancora suonando, così abbiamo faticato a trovare un posto a sedere nello stand gastronomico per berci una birra, non sono neanche riuscita a salutare mia mamma al banco di beneficenza per la calca di persone che tentavano la sorte (ci sono di nuovo cascata, la sera prima ho fatto una capatina e ho estratto una cosa peggio dell'altra... stuzzicadenti, etc... stranamente non carta igienica!).
Intanto ad ogni passo ho incontrato qualcuno che conoscevo (e che non vedevo da tempo... non è che la mia vita comunitaria sia così attiva...).
Ad un certo punto però, prese dalle chiacchiere, non ci siamo neanche più rese conto di chi-cosa ci circondasse e dove fossimo.
Eppure, quando c'è la festa, arrivano persone da ogni dove.
Ieri sera ho stupito Gianduiotta.
E' passata a prendermi alle 21.00 e ci siamo dirette al centro della festa.
Il prato adibito a parcheggio era zeppo di macchine.
Sul palco non stavano ancora suonando, così abbiamo faticato a trovare un posto a sedere nello stand gastronomico per berci una birra, non sono neanche riuscita a salutare mia mamma al banco di beneficenza per la calca di persone che tentavano la sorte (ci sono di nuovo cascata, la sera prima ho fatto una capatina e ho estratto una cosa peggio dell'altra... stuzzicadenti, etc... stranamente non carta igienica!).
Intanto ad ogni passo ho incontrato qualcuno che conoscevo (e che non vedevo da tempo... non è che la mia vita comunitaria sia così attiva...).
Ad un certo punto però, prese dalle chiacchiere, non ci siamo neanche più rese conto di chi-cosa ci circondasse e dove fossimo.
FESTA PATRONALE: IL CICLISMO - bollino V
Dopo pranzo passeggiata per andare a vedere la gara ciclistica.
La competizione è abbastanza importante, con team internazionali, sicuramente molto impegnativa (130 km con salite e discese).
Presenzia anche un bis-vincitore del giro d'Italia dell'epoca di Girardengo.
Ma il motivo per cui ogni anno andiamo tutti a vedere il traguardo è perchè da tempo mia cugina Melisa è la Miss Premiatrice.
Assolutamente fantastica.
I tre ciclisti salgono sul podio, madidi di sudore, lei si avvicina con i fiori e le medaglie, sale sul primo gradino e li abbraccia.
I cameramen (c'era Rai Sport) e i fotografi le urlano "Bambola, hai già dato un bacio?", "Forza Bambola, un bel sorriso!" e lei esegue con disinvoltura come una avvezza al palcoscenico.
Poi scende, prende in braccio Alex e bacia anche lui, prima di tornare al bar a servire le pesche ripiene.
La competizione è abbastanza importante, con team internazionali, sicuramente molto impegnativa (130 km con salite e discese).
Presenzia anche un bis-vincitore del giro d'Italia dell'epoca di Girardengo.
Ma il motivo per cui ogni anno andiamo tutti a vedere il traguardo è perchè da tempo mia cugina Melisa è la Miss Premiatrice.
Assolutamente fantastica.
I tre ciclisti salgono sul podio, madidi di sudore, lei si avvicina con i fiori e le medaglie, sale sul primo gradino e li abbraccia.
I cameramen (c'era Rai Sport) e i fotografi le urlano "Bambola, hai già dato un bacio?", "Forza Bambola, un bel sorriso!" e lei esegue con disinvoltura come una avvezza al palcoscenico.
Poi scende, prende in braccio Alex e bacia anche lui, prima di tornare al bar a servire le pesche ripiene.
FESTA PATRONALE: IL RESTO - bollino VG
La festa patronale era, come dice la parola stessa, dovuta al santo patrono del mio paesello: San Luigi Gonzaga.
Era obbligatorio andare a messa il giorno della festa, anche perchè mia nonna era una delle Consorelle. Il boss della Chiesa, come dicevamo noi cugine.
Guai a mancare.
E tutto sommato non era un gran sacrificio (anche se noi lo vedevamo come tale) perchè succedeva sempre qualche evento buffo. Candele che rischiavano di incendiare il Santo, campanella suonata dal chierichetto che finiva sotto l'armadio al momento dell'eucarestia, bambini che correvano ovunque, il prete che durante la predica confessava di amare particolarmente il nostro santo perchè, come la sua squadra del cuore, era vestito di bianco e nero, l'altro che non riusciva a guardare i fedeli durante l'orazione perciò fissava il lampadario per tutta l'ora, chi si ubriacava col vino santo.
Dopo la Messa tutti al rinfresco offerto dai Priori (fatto anche io un anno) e poi a casa a mangiare.
Ieri ho chiesto a mia mamma "Ma non vai a Messa?"
Risposta "Naaa... vado domani, che è per la popolazione!"
E invece la domenica per chi è?
Poi mi ha detto che non hanno trovato i Priori per il prossimo anno.
Cambiano i tempi...
Era obbligatorio andare a messa il giorno della festa, anche perchè mia nonna era una delle Consorelle. Il boss della Chiesa, come dicevamo noi cugine.
Guai a mancare.
E tutto sommato non era un gran sacrificio (anche se noi lo vedevamo come tale) perchè succedeva sempre qualche evento buffo. Candele che rischiavano di incendiare il Santo, campanella suonata dal chierichetto che finiva sotto l'armadio al momento dell'eucarestia, bambini che correvano ovunque, il prete che durante la predica confessava di amare particolarmente il nostro santo perchè, come la sua squadra del cuore, era vestito di bianco e nero, l'altro che non riusciva a guardare i fedeli durante l'orazione perciò fissava il lampadario per tutta l'ora, chi si ubriacava col vino santo.
Dopo la Messa tutti al rinfresco offerto dai Priori (fatto anche io un anno) e poi a casa a mangiare.
Ieri ho chiesto a mia mamma "Ma non vai a Messa?"
Risposta "Naaa... vado domani, che è per la popolazione!"
E invece la domenica per chi è?
Poi mi ha detto che non hanno trovato i Priori per il prossimo anno.
Cambiano i tempi...
domenica 3 agosto 2008
FESTA PATRONALE: IL CIBO - bollino V
Ho fatto la foto ad ogni piatto perchè non credo sia mai successo, a casa nostra, di avere così poche pietanze sulla tavola il giorno della festa patronale.
Sfumano i ricordi di una giornata grandiosa.
Oggi la tavola era apparecchiata per 11. Cugina grande e famiglia in montagna, zia al mare, cugina meditativa ad un convegno meditativo, mamma di Alex al lavoro, Meli ha litigato con il fidanzato (le avevo detto di non tatuarsi l'iniziale sulla pancia!!!).
Incredibilmente presente mio fratello con Blu.
Insomma, eravamo i soliti, quelli di ogni domenica.
Però, almeno, non ci siamo ingozzati come tacchini.
Sfumano i ricordi di una giornata grandiosa.
Oggi la tavola era apparecchiata per 11. Cugina grande e famiglia in montagna, zia al mare, cugina meditativa ad un convegno meditativo, mamma di Alex al lavoro, Meli ha litigato con il fidanzato (le avevo detto di non tatuarsi l'iniziale sulla pancia!!!).
Incredibilmente presente mio fratello con Blu.
Insomma, eravamo i soliti, quelli di ogni domenica.
Però, almeno, non ci siamo ingozzati come tacchini.
LAGHI - bollino V
Sabato mattina in cucina, che fa anche rima.
Il giorno dopo sarebbe stata festa in paese ed è tradizione preparare le pesche e le cipolle ripiene.
Con il frullatore rotto, io ed Alex abbiamo deciso che si poteva ottenere la stessa poltiglia di amaretti avvolgendoli in uno strofinaccio e pestandoli con un mattarello.
Molto efficace, divertente e anti-stress.
Sto cercando di insegnare ai miei cuginetti i giochi peggiori. ]:-)
Poco prima di pranzo, finite di preparare anche le lasagne, salgo in macchina e parto alla volta del Lago d'Orta a trovare PaoloVì, che ha una casa poco distante.
Posti splendidi, non ci andavo da tantissimo tempo.
Giro ad Orta, visita dell'isola di San Giulio, granita al caffè sulle sponde, passeggiata, chiacchiere e poi un giro anche a Stresa e al Lago Maggiore.
La prossima volta bisogna andare alle isole borromee.
Metodo antistress ancora più efficace del mattarello sugli amaretti!
Il giorno dopo sarebbe stata festa in paese ed è tradizione preparare le pesche e le cipolle ripiene.
Con il frullatore rotto, io ed Alex abbiamo deciso che si poteva ottenere la stessa poltiglia di amaretti avvolgendoli in uno strofinaccio e pestandoli con un mattarello.
Molto efficace, divertente e anti-stress.
Sto cercando di insegnare ai miei cuginetti i giochi peggiori. ]:-)
Poco prima di pranzo, finite di preparare anche le lasagne, salgo in macchina e parto alla volta del Lago d'Orta a trovare PaoloVì, che ha una casa poco distante.
Posti splendidi, non ci andavo da tantissimo tempo.
Giro ad Orta, visita dell'isola di San Giulio, granita al caffè sulle sponde, passeggiata, chiacchiere e poi un giro anche a Stresa e al Lago Maggiore.
La prossima volta bisogna andare alle isole borromee.
Metodo antistress ancora più efficace del mattarello sugli amaretti!
Lago d'Orta e Maggiore |
venerdì 1 agosto 2008
GROTESQUE - bollino G
Sarajevo. Il 27 maggio 1992, alle quattro di pomeriggio, un colpo di mortaio si abbatte su un gruppo di persone in fila per comprare il pane, sull’asfalto rimangono 22 morti e più di 70 feriti. Vedran Smailović, primo violoncello dell’Orchestra sinfonica di Sarajevo, per 22 giorni consecutivi suonerà l’Adagio di Albinoni sul luogo del massacro, per ricordare ciascuna delle vittime.
Questa mattina la strada era ingombra da un'auto dei vigini urbani.
Ho rallentato per superarla.
Nel fosso stavano parlottando 3 persone tra cui una donna, una bella donna di circa sessant'anni, con un tailleur verde smeraldo.
Stava china, la donna, su quello che ho immaginato fosse il cadavere di un animale.
Per pudore e rispetto della morte l'avevano coperto.
Non con un sacco nero, come ho visto fare con gli uomini.
Con un asciugamano da mare giallo canarino Titti.
Questa mattina la strada era ingombra da un'auto dei vigini urbani.
Ho rallentato per superarla.
Nel fosso stavano parlottando 3 persone tra cui una donna, una bella donna di circa sessant'anni, con un tailleur verde smeraldo.
Stava china, la donna, su quello che ho immaginato fosse il cadavere di un animale.
Per pudore e rispetto della morte l'avevano coperto.
Non con un sacco nero, come ho visto fare con gli uomini.
Con un asciugamano da mare giallo canarino Titti.
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