Che novità! :-)
Non facciamo neanche colazione per andare direttamente ad Harlem, la Harlem nera.
Qui le strade hanno due nomi quello ufficiale e quello dedicato a neri che ce l'hanno fatta o che si sono battuti per la causa, a Malcom X per esempio.
Sono nate qui una lista lunghissima di neri divenuti famosi (vedi Wiki) e quando torneremo la domenica per la messa, molti verranno ricordati con orgoglio nel sermone del reverendo (che concluderà facendo il tifo per Obama).
Ci compriamo delle scarpe in un negozio con centinaia di tipi diversi, una passeggiata nella via principale fotografando le sarracinesche dipinte con disegni che esaltano e ricordano le origini africane, facciamo colazione in un posto anonimo frequentato da abitanti che si girano a guardarci come se fossimo marziane bianche, giro nel quartiere alla scoperta di celebri negozi di dischi (falliti), ostello YMCA che oltre ricordare la canzone dei Village People ha ospitato Malcom X in persona, quartieri di lotta.
Ovunque dove andiamo ci sono personaggi talmente caratteristici che sembrano usciti da un film.
Fondamentalmente gente che vive con molta modestia, per non dire poveri.
Un bambino, maglione di 10 taglie più grandi, che sembra il clone del figlio di Will Smith in "la ricerca della felicità" di Muccino.
Sarebbe da tornare per sentire qualche concerto Jazz...
Prossima volta...
Intanto il sindaco Bloomberg ha annunciato di voler trasformare questo quartiere in un centro residenziale e commerciale.
Speriamo di no.
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