Il direttore globale dell'azienda, il fondatore, "Sciur padron da li beli braghi bianchi".
Ieri sera, al responsabile della sicurezza, riferendosi a noi dipendenti:
"Ma... scusi... ma... come mai sono andati via tutti?"
(Foto rubata a "La Stampa" - Fotogallery della Val di Susa )
venerdì 30 maggio 2008
giovedì 29 maggio 2008
IT'S RAINING MAN- bollino VG
Piove.
Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.Piove. Piove. Piove.
Mail dall'ufficio del personale:
si comunica (ah, una comunicazione...)
che poichè vi è il rischio di straripamento del canale d'acqua (va beh, un rischio, magari è un rischio appena abbozzato...)
si ritiene utile (espressione mite... quasi un consiglio sussurrato)
a livello precauzionale (pensano a noi, carini, precauzionalmente)
spostare con urgenza (URGENZA? come sarebbe a dire CON URGENZA?)
le auto dal parcheggio impiegati.
Il capo del personale ha fatto il giro degli uffici per allertare di rimuovere immediatamente le auto.
Immediatamente. Ha proprio detto così: "Immediatamente!!! Siamo in liv. allerta 2."
Hanno evacuato le scuole.
Hanno chiuso l'autostrada, i ponti.
Hanno aperto le dighe per paura che non tenessero.
E' normale che questa situazione mi piaccia?
Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.Piove. Piove.
Piove. Piove. Piove. Piove. Piove.Piove. Piove. Piove.
Mail dall'ufficio del personale:
si comunica (ah, una comunicazione...)
che poichè vi è il rischio di straripamento del canale d'acqua (va beh, un rischio, magari è un rischio appena abbozzato...)
si ritiene utile (espressione mite... quasi un consiglio sussurrato)
a livello precauzionale (pensano a noi, carini, precauzionalmente)
spostare con urgenza (URGENZA? come sarebbe a dire CON URGENZA?)
le auto dal parcheggio impiegati.
Il capo del personale ha fatto il giro degli uffici per allertare di rimuovere immediatamente le auto.
Immediatamente. Ha proprio detto così: "Immediatamente!!! Siamo in liv. allerta 2."
Hanno evacuato le scuole.
Hanno chiuso l'autostrada, i ponti.
Hanno aperto le dighe per paura che non tenessero.
E' normale che questa situazione mi piaccia?
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Mondo
mercoledì 28 maggio 2008
SPEGNI IL LAMPIONE E CADI - bollino V
Il teatro della caduta (ne avevo parlato qui) ieri ha chiuso la stagione.
Visto che lo spazio è piccino-piccino, lo spettacolo per la chiusura è stato allestito per strada.
Tantissime persone, sedute per terra, in piedi, attaccate ai lampioni, abbarbicate sui cornicioni delle finestre a guardare giocolieri, cabarettisti, acrobati.
Tantissime risate, grande bravura.
Un tizio si è fatto legare nella camicia di forza, avvolgere da 5 mt di catena, issare su un monociclo alto 2 metri e si è liberato in meno di 3 minuti; un altro è riuscito a creare tutto un mondo usando due tubi di gomma; poesie decantate; mimica; la fanfara che suona pezzi anni '20.
Sono tornata a casa con le rughe per il ridere ed il solito pensiero: dovessi sopravvivere per strada improvvisando uno spettacolo, non saprei fare nulla.
Non è bello.
A meno che il pubblico sia interessato a vedermi lavorare all'uncinetto.
PS: arrivata a casa all'1.30, Gargantua era già finito. Zecche... aspetto il resoconto! :-)
Visto che lo spazio è piccino-piccino, lo spettacolo per la chiusura è stato allestito per strada.
Tantissime persone, sedute per terra, in piedi, attaccate ai lampioni, abbarbicate sui cornicioni delle finestre a guardare giocolieri, cabarettisti, acrobati.
Tantissime risate, grande bravura.
Un tizio si è fatto legare nella camicia di forza, avvolgere da 5 mt di catena, issare su un monociclo alto 2 metri e si è liberato in meno di 3 minuti; un altro è riuscito a creare tutto un mondo usando due tubi di gomma; poesie decantate; mimica; la fanfara che suona pezzi anni '20.
Sono tornata a casa con le rughe per il ridere ed il solito pensiero: dovessi sopravvivere per strada improvvisando uno spettacolo, non saprei fare nulla.
Non è bello.
A meno che il pubblico sia interessato a vedermi lavorare all'uncinetto.
PS: arrivata a casa all'1.30, Gargantua era già finito. Zecche... aspetto il resoconto! :-)
martedì 27 maggio 2008
PER CHI E' A DIETA - bollino V
Ecco il "rompibollo", una tavoletta di cioccolato che indica il numero di calorie assunte per ogni pezzo.
Ideato da Adieffe, uno studio di Architettura & Design di Torino.
Secondo me sono geniali.
PISA E PORTOFINO - bollino V
Sveglia!!!
Prima domanda: Fraxi, ma ti ricordi tutto-tutto quello che hai detto ieri sera quando eri ubriaco?
Intanto Bernie continua a dire "Ah. Lucy. Hai rinunciato a diventare donna questa notte..."
E tralascio il resto che è meglio.
E' stato un po' come svegliarsi in caserma, immagino.
Pieni come uova per la cena della sera prima, vogliamo mica rinunciare alla colazione (inclusa nel prezzo della camera)! Nooo...
Colazione sia!
Intanto ci facciamo un'idea dei piani della giornata:
Bernie deve tornare su a Torino presto, perciò pensiamo di andare tutti e 4 a Piazza dei Miracoli a Pisa e poi lasciarlo andare mentre noi 3 facciamo una tappa a Lucca ed una a Portofino.
E naturalmente i piani cambiano appena usciamo dalla Pensione e troviamo di nuovo la gomma a terra.
E' domenica, inutile cercare un gommista.
Bernie monta il ruotino mentre noi 3 guardiamo.
La prima tappa non cambia.
Ero stata a Piazza dei Miracoli tantissimi anni fa, forse più di 15, con mia cugina.
Sempre bella e affascinante. Unica nel suo genere, al di là della Torre di Pisa.
Il ciclo vitale rappresentato in un prato.
Un ciclo vitale affollato di persone, asiatici soprattutto!
Frassi: guarda! E' pieno di parenti dello sposo!!!
Per le tappe successive, appena ci rendiamo conto che il viaggio verrà fatto tutto con il ruotino ad 80 km/h, aboliamo Lucca e ci fermiamo solo a Portofino, dove non siamo mai andati.
Portofino è minuscolo e grazioso.
Mi immaginavo più case, arroccate sulla collina, invece di una fila di abitazioni nell'insenatura.
Le mie doti da strega non si smentiscono (beh, un po' influisce anche la fama da città dei VIP e un mega-yacht ancorato nel porticciolo).
Chiediamo ad una vigilessa dove è possibile parcheggiare e ci indica un parcheggio a pagamento.
Si - dico io - a 5 euro l'ora?
Prima domanda: Fraxi, ma ti ricordi tutto-tutto quello che hai detto ieri sera quando eri ubriaco?
Intanto Bernie continua a dire "Ah. Lucy. Hai rinunciato a diventare donna questa notte..."
E tralascio il resto che è meglio.
E' stato un po' come svegliarsi in caserma, immagino.
Pieni come uova per la cena della sera prima, vogliamo mica rinunciare alla colazione (inclusa nel prezzo della camera)! Nooo...
Colazione sia!
Intanto ci facciamo un'idea dei piani della giornata:
Bernie deve tornare su a Torino presto, perciò pensiamo di andare tutti e 4 a Piazza dei Miracoli a Pisa e poi lasciarlo andare mentre noi 3 facciamo una tappa a Lucca ed una a Portofino.
E naturalmente i piani cambiano appena usciamo dalla Pensione e troviamo di nuovo la gomma a terra.
E' domenica, inutile cercare un gommista.
Bernie monta il ruotino mentre noi 3 guardiamo.
La prima tappa non cambia.
Ero stata a Piazza dei Miracoli tantissimi anni fa, forse più di 15, con mia cugina.
Sempre bella e affascinante. Unica nel suo genere, al di là della Torre di Pisa.
Il ciclo vitale rappresentato in un prato.
Un ciclo vitale affollato di persone, asiatici soprattutto!
Frassi: guarda! E' pieno di parenti dello sposo!!!
Per le tappe successive, appena ci rendiamo conto che il viaggio verrà fatto tutto con il ruotino ad 80 km/h, aboliamo Lucca e ci fermiamo solo a Portofino, dove non siamo mai andati.
Portofino è minuscolo e grazioso.
Mi immaginavo più case, arroccate sulla collina, invece di una fila di abitazioni nell'insenatura.
Le mie doti da strega non si smentiscono (beh, un po' influisce anche la fama da città dei VIP e un mega-yacht ancorato nel porticciolo).
Chiediamo ad una vigilessa dove è possibile parcheggiare e ci indica un parcheggio a pagamento.
Si - dico io - a 5 euro l'ora?
lunedì 26 maggio 2008
MATRIMONIO FUCSIA- bollino V
QUATTRO AMICI
Piccola premessa al racconto del matrimonio.
Andrew, Fraxi, Bernie e lo sposo sono amici.
Con gli aneddoti ci si potrebbe riempire un blog intero, da intitolare "quattro amici", come il libro di David Trueba che tutti loro avevano letto.
Non sto a dilungarmi molto. Dico solo che è un'amicizia davvero-davvero bella.
Poi lo sposo, originario di Pisa, si è trasferito prima a Roma e poi a Chicago dove ha conosciuto la futura moglie, una ragazza cinese (come si può vedere dalle foto).
Ed eccoci al matrimonio. O quasi.
TORINO-PISA e PISA-PISA
Andrew mi passa a prendere a casa, facciamo tappa al supermercato e quando torniamo a alla macchina notiamo la ruota a terra.
Ah bene, iniziamo bene. Telefoniamo a Bernie e Fraxi dicendo loro di andare, intanto portiamo l'auto dal benzinaio che ci ripara la gomma con un kit nuovo (che non funzionerà... e così al ritorno ... ci facciamo Pisa-Torino col ruotino agli 80 km/h)
Pranzo in un autogrill e arriviamo all'hotel giusto in tempo per lavarci e vestirci (un bagno in quattro...).
Presto! Presto! Dobbiamo andare! Mancano 10 minuti al matrimonio! Non possiamo arrivare tardi.
Ci catapultiamo fuori, via! Alla Chiesa!!!
Che ore sono? Le 15.55! Porca miseria!!! Tardissimo! Il matrimonio è alle 16.00.
E a quel punto, solo a quel punto, dopo aver fatto tutto di corsa, senza aver riposato un secondo... il Fraxi se ne esce con "Ah no... ma non ve l'avevo detto? E' alle 17.00, non alle 16.00."
L'abbiamo riempito di insulti, ovviamente.
Quindi... giro turistico alla Chiesetta di S. Maria della Spina (molto ma molto carina!)
Questa DEVO raccontarla. :-)
All'interno, su di un cartellone, è riportata la storia della chiesa.
Me lo leggo tutto poi vado da Andrew e gli dico: "Sai perchè si chiama 'della Spina'? Perchè nel reliquiario era conservata la spina [della corona] di Gesù".
Sguardo sbalordito e risposta: "Eh già! Non è possibile!!!"
...pensava alla spina dorsale.
MATRIMONIO
Ecco lo sposo! Colorito marmoreo che si intona con la chiesa.
Ma soprattutto ecco la sposa, che ci sbaraglia con l'abito cinese color fucsia.
Assolutamente meravigliosissima.
Poesia zero: il Bernie, durante la funzione religiosa, se ne esce con "ho visto quelle scarpe addosso ad una pornostar in una presentazione powerpoint".
Ma uno dei quattro è normale???
La messa è metà in inglese e metà in italiano.
Gli sposi dicono "YES!".
Lo sposo riacquista un po' di colorito. Ma non troppo.
Tutti felici andiamo al ristorante.
C'ERA UN CINESE IN COMA...
Fraxi che telefona alla fidanzata "Sasà, cosa vuoi: il ventaglio, le bacchette o il bicchierino?"
Bernie: "ma invece di 'chi è nato a Gennaio si alzi, si alzi...' dobbiamo cantare 'chi è nato nell'anno del Topo....'?"
Uffi... le altre non me le ricordo.
Sganasciati dalle risate.
Scandalizzato gli altri commensali.
Impossibile stare seri.
Fraxi ad Andrew: "Hai visto? Che bello... E noi, quando ci sposeremo?"
Andrew: "In Spagna possiamo già farlo!"
Li amo.
Piccola premessa al racconto del matrimonio.
Andrew, Fraxi, Bernie e lo sposo sono amici.
Con gli aneddoti ci si potrebbe riempire un blog intero, da intitolare "quattro amici", come il libro di David Trueba che tutti loro avevano letto.
Non sto a dilungarmi molto. Dico solo che è un'amicizia davvero-davvero bella.
Poi lo sposo, originario di Pisa, si è trasferito prima a Roma e poi a Chicago dove ha conosciuto la futura moglie, una ragazza cinese (come si può vedere dalle foto).
Ed eccoci al matrimonio. O quasi.
TORINO-PISA e PISA-PISA
Andrew mi passa a prendere a casa, facciamo tappa al supermercato e quando torniamo a alla macchina notiamo la ruota a terra.
Ah bene, iniziamo bene. Telefoniamo a Bernie e Fraxi dicendo loro di andare, intanto portiamo l'auto dal benzinaio che ci ripara la gomma con un kit nuovo (che non funzionerà... e così al ritorno ... ci facciamo Pisa-Torino col ruotino agli 80 km/h)
Pranzo in un autogrill e arriviamo all'hotel giusto in tempo per lavarci e vestirci (un bagno in quattro...).
Presto! Presto! Dobbiamo andare! Mancano 10 minuti al matrimonio! Non possiamo arrivare tardi.
Ci catapultiamo fuori, via! Alla Chiesa!!!
Che ore sono? Le 15.55! Porca miseria!!! Tardissimo! Il matrimonio è alle 16.00.
E a quel punto, solo a quel punto, dopo aver fatto tutto di corsa, senza aver riposato un secondo... il Fraxi se ne esce con "Ah no... ma non ve l'avevo detto? E' alle 17.00, non alle 16.00."
L'abbiamo riempito di insulti, ovviamente.
Quindi... giro turistico alla Chiesetta di S. Maria della Spina (molto ma molto carina!)
Questa DEVO raccontarla. :-)
All'interno, su di un cartellone, è riportata la storia della chiesa.
Me lo leggo tutto poi vado da Andrew e gli dico: "Sai perchè si chiama 'della Spina'? Perchè nel reliquiario era conservata la spina [della corona] di Gesù".
Sguardo sbalordito e risposta: "Eh già! Non è possibile!!!"
...pensava alla spina dorsale.
MATRIMONIO
Ecco lo sposo! Colorito marmoreo che si intona con la chiesa.
Ma soprattutto ecco la sposa, che ci sbaraglia con l'abito cinese color fucsia.
Assolutamente meravigliosissima.
Poesia zero: il Bernie, durante la funzione religiosa, se ne esce con "ho visto quelle scarpe addosso ad una pornostar in una presentazione powerpoint".
Ma uno dei quattro è normale???
La messa è metà in inglese e metà in italiano.
Gli sposi dicono "YES!".
Lo sposo riacquista un po' di colorito. Ma non troppo.
Tutti felici andiamo al ristorante.
C'ERA UN CINESE IN COMA...
Fraxi che telefona alla fidanzata "Sasà, cosa vuoi: il ventaglio, le bacchette o il bicchierino?"
Bernie: "ma invece di 'chi è nato a Gennaio si alzi, si alzi...' dobbiamo cantare 'chi è nato nell'anno del Topo....'?"
Uffi... le altre non me le ricordo.
Sganasciati dalle risate.
Scandalizzato gli altri commensali.
Impossibile stare seri.
Fraxi ad Andrew: "Hai visto? Che bello... E noi, quando ci sposeremo?"
Andrew: "In Spagna possiamo già farlo!"
Li amo.
GEODESIGN - bollino V
VeVe: Vernissage del Venerdì.
All'interno del "Torino World Design Capital 2008" andiamo all'inaugurazione della mostra GeoDesign su invito di ArchitettoS+ che espone all'interno.
Parcheggio a Porta Palazzo, lato nord della Piazza, quella normalmente out of limits ma tanto in questo momento è pieno di gente che va alla mostra. Molto stilosi, molto art-designer, conoscerò anche un regista molto particolare.
Chiedo a Leo di raggiungermi all'ingresso del PalaFuksas.
Lì i buttafuori controllano gli inviti che noi naturalmente abbiamo dimenticato di stampare.
Leo "Ah eccoti, sei arrivata!". E con nonchalance ci infiliamo sotto le ascelle dei colossi.
Uh però. Accesso blindato!
Non ero mai entrata nel PalaFuksas.
Molto più bello fuori che dentro dove sembra abbandonato a sé stesso.
Il primo oggetto di geodesign che mi fanno vedere è fantastico. Il p-stick: un adesivo nero che verrà appiccicato agli orinatoi e che, bagnato dall'urina (la dimostrazione alla mostra è fatta con dell'acqua calda...), mostra la pubblicità.
Finisco il giro. Molti oggetti interessanti e divertenti, quello di ArchitettoS+ bellissimo!
Non riesco a prendere neanche un bicchiere o qualcosa da mangiare.
Alle 22.30 avrei appuntamento con Bo e AndreaDubliner al Debian Cafè, sembra moooolto interessante! Un posto per amanti di Linux, dove poter anche navigare aggratis.
Sono le 22.15 e in 16 persone andiamo a mangiare una pizza.
Qualcosa mi dice che non ce la farò mai.
Alla prossima!
All'interno del "Torino World Design Capital 2008" andiamo all'inaugurazione della mostra GeoDesign su invito di ArchitettoS+ che espone all'interno.
Parcheggio a Porta Palazzo, lato nord della Piazza, quella normalmente out of limits ma tanto in questo momento è pieno di gente che va alla mostra. Molto stilosi, molto art-designer, conoscerò anche un regista molto particolare.
Chiedo a Leo di raggiungermi all'ingresso del PalaFuksas.
Lì i buttafuori controllano gli inviti che noi naturalmente abbiamo dimenticato di stampare.
Leo "Ah eccoti, sei arrivata!". E con nonchalance ci infiliamo sotto le ascelle dei colossi.
Uh però. Accesso blindato!
Non ero mai entrata nel PalaFuksas.
Molto più bello fuori che dentro dove sembra abbandonato a sé stesso.
Il primo oggetto di geodesign che mi fanno vedere è fantastico. Il p-stick: un adesivo nero che verrà appiccicato agli orinatoi e che, bagnato dall'urina (la dimostrazione alla mostra è fatta con dell'acqua calda...), mostra la pubblicità.
Finisco il giro. Molti oggetti interessanti e divertenti, quello di ArchitettoS+ bellissimo!
Non riesco a prendere neanche un bicchiere o qualcosa da mangiare.
Alle 22.30 avrei appuntamento con Bo e AndreaDubliner al Debian Cafè, sembra moooolto interessante! Un posto per amanti di Linux, dove poter anche navigare aggratis.
Sono le 22.15 e in 16 persone andiamo a mangiare una pizza.
Qualcosa mi dice che non ce la farò mai.
Alla prossima!
venerdì 23 maggio 2008
FUSIONE A FREDDO - bollino V (solo per il lato ecologico)
Mi è arrivata una mail infervorata, visto che i media non ne parlano più di tanto (il tono è infervorato proprio per questo, vedere blog di Tomas a conferma) ho pensato di pubblicarla qui... (un po' riveduta e corretta :-P)
Eccomi mentre cazzeggio un po' al lavoro...
e guarda un po' cosa ti leggo in un feed...
anzi, in un solo feed su centinaia di diversi siti (Ansa, Corriere della sera, Repubblica, Google News, Il Sole 24ore....): la fusione nucleare a freddo funziona.
Beh, tra una Franzoni in galera, una Sharon Stone a Cannes e i casini di Rete4, appare questa simpatica notizuola che forse potrebbe.... beh... cambiare il mondo, no?
Il link è questo
Effettivamente il Sole24ore riporta la notizia in prima pagina (web).
Simpatici anche i post che seguono: in uno si parla di "Rapporto Tecnico ENEA RT2002/41/FUS noto come Rapporto 41" e continua con "Chiedetevi perchè l'Italia lo ha tenuto nascosto, o quasi, ancora adesso......"
Credo proprio che comincerò a documentarmi, ed ho come l'impressione che mi imbatterò in un caso simile a quello del bus diesel-elettrico Fiat, arrivato alla fase di collaudo, e poi sparito.... forse perchè era troppo efficiente.....
In compenso ecco l'altra notizia: Scajola: «Prima pietra del nucleare entro la legislatura».
Interessante la replica di Legambiente: qui
Ed ecco i programmi della serata: i Tg apriranno sulla Franzoni e chiuderanno sulla Stone, ma non distraetevi perchè forse in tre secondi verrà letta la notizia sul test della fusione nucleare a freddo.
Chissà se i test andranno avanti.... chissà se i media ne parleranno adeguatamente oppure ne parleranno ogni volta solo per pochi secondi.... chissà cosa ci vorranno far sapere... chissà cosa ne pensa Scajola....
Ecco cosa penso io:
VAFF*****!
Leo
Eccomi mentre cazzeggio un po' al lavoro...
e guarda un po' cosa ti leggo in un feed...
anzi, in un solo feed su centinaia di diversi siti (Ansa, Corriere della sera, Repubblica, Google News, Il Sole 24ore....): la fusione nucleare a freddo funziona.
Beh, tra una Franzoni in galera, una Sharon Stone a Cannes e i casini di Rete4, appare questa simpatica notizuola che forse potrebbe.... beh... cambiare il mondo, no?
Il link è questo
Effettivamente il Sole24ore riporta la notizia in prima pagina (web).
Simpatici anche i post che seguono: in uno si parla di "Rapporto Tecnico ENEA RT2002/41/FUS noto come Rapporto 41" e continua con "Chiedetevi perchè l'Italia lo ha tenuto nascosto, o quasi, ancora adesso......"
Credo proprio che comincerò a documentarmi, ed ho come l'impressione che mi imbatterò in un caso simile a quello del bus diesel-elettrico Fiat, arrivato alla fase di collaudo, e poi sparito.... forse perchè era troppo efficiente.....
In compenso ecco l'altra notizia: Scajola: «Prima pietra del nucleare entro la legislatura».
Interessante la replica di Legambiente: qui
Ed ecco i programmi della serata: i Tg apriranno sulla Franzoni e chiuderanno sulla Stone, ma non distraetevi perchè forse in tre secondi verrà letta la notizia sul test della fusione nucleare a freddo.
Chissà se i test andranno avanti.... chissà se i media ne parleranno adeguatamente oppure ne parleranno ogni volta solo per pochi secondi.... chissà cosa ci vorranno far sapere... chissà cosa ne pensa Scajola....
Ecco cosa penso io:
VAFF*****!
Leo
PIZZINI 2 - bollino V
Ieri sera, uscita dall'ufficio alle 19.40, voglia di fare zero, voglia di andare a casa zero, un po' di nuvolette grigie addensate tra i neuroni, accetto di andare al cinema, spettacolo delle 21.00 in centro.
Giusto il tempo per mangiare qualcosa al volo.
Trovo, in via Po, un negozietto nuovo che vende hot dog, arancini e altre maialate.
Entro. La commessa ha uno spiccato accento russo. Vorrei chiederle se arriva da Coney Island... hotdog e Russia...
Mentre cerco di non spargermi i crauti ovunque, cammino verso il cinema.
Eccoli ancora.
I bigliettini continuano... arancioni, gialli.
L'arcano è svelato: basta spegnere la luce qui o andare qui
Un peccato non esserci, concerto dei Subsonica gratis in piazza.
Chissà se canteranno usando impianti a pannelli solari...
giovedì 22 maggio 2008
POST COI BAFFI - bollino V
Io e Wood dedichiamo questo post ad una persona BAFFUTA e SPECIALE che ci segue dai nostri albori! (veramente io non lo sapevo)
CIAU ZANFA! :-)
CIAU ZANFA! :-)
PIZZA ETNICA - bollino V
Sembra impossibile che siamo riusciti ad organizzare una rimpatriata.
Dopo aver mandato una mail le risposte erano state:
1) questo indirizzo non è più valido (l'azienda è stata venduta...)
2) dovrei esserci se non mi mandano in Sudamerica, ultimamente sono sempre lì.
3) sono in Francia, dovrei farcela ad arrivare per la pizza. Ci sarà anche la mia moglie messicana.
4) per una volta non sono in Iran, va bene, a meno di partenza improvvisa.
5) sono a Milano tutta la settimana, non ce la faccio.
6) arrivo dal vercellese, spero di arrivare in tempo.
7) la macchina non parte più, dovrebbe essere solo questione di batteria, comunque in qualche modo arrivo, anche da qui, da Carmaland.
Ora mi dico.
Come mai solo io e Ricky, che del gruppo eravamo quelli che dovevano partire per un anno di giro intorno al mondo, siamo gli unici ad essere fissi a Torino e torinese?
Mah, ci trovo qualcosa di beffardo in tutto questo.
mercoledì 21 maggio 2008
PIZZINI - bollino V
Me lo sono trovato Sabato sera appiccato al fanale della macchina.
Certo, non li avessero attaccati anche sui pali, sui muri, sulle serrande dei negozi, sui cestini dell'immondizia, sull'asfalto, su bottigliette lasciate vuote all'angolo delle strada...
...non avessero tapezzato Torino lasciando ad intendere che era un messaggio simpatico per il risparmio energetico (almeno credo)...
...avrei pensato che era un invito diretto proprio a me...
In ogni caso l'ho conservato, persa in un sorriso stupido e in ricordi adolescenziali quando, lontani dal possedere telefoni cellulari, invece di mandarsi SMS ci si lasciava messaggi ovunque.
Tra le pagine di un libro, sul parabrezza dell'auto, scritti su pezzi di giornale. Fatti recapitare da amici di amici. Fatti passare di banco in banco.
I pizzini degli anni '90.
Certo, non li avessero attaccati anche sui pali, sui muri, sulle serrande dei negozi, sui cestini dell'immondizia, sull'asfalto, su bottigliette lasciate vuote all'angolo delle strada...
...non avessero tapezzato Torino lasciando ad intendere che era un messaggio simpatico per il risparmio energetico (almeno credo)...
...avrei pensato che era un invito diretto proprio a me...
In ogni caso l'ho conservato, persa in un sorriso stupido e in ricordi adolescenziali quando, lontani dal possedere telefoni cellulari, invece di mandarsi SMS ci si lasciava messaggi ovunque.
Tra le pagine di un libro, sul parabrezza dell'auto, scritti su pezzi di giornale. Fatti recapitare da amici di amici. Fatti passare di banco in banco.
I pizzini degli anni '90.
martedì 20 maggio 2008
REGGIA DI VENARIA - bollino V
Domenica pomeriggio visita alla Reggia di Venaria.
Tra commenti davvero allucinanti...
...come quello che, di fronte a quattro quadri paesaggi ha chiesto "ma sono fotografie?"
si, certo, del Seicento... a colori...
...o quello che, guardando un pozzo, ci ha lasciati di sale (e se n'è accorto) per la frase "probabilmente era un caminetto!!!"
...o quello che, un po' deluso, dopo una decina di sale riempite di affreschi di cervi e dee della caccia, aveva esclamato "certo che erano proprio fissati con la caccia!!!".
Ma dai? Ma bravo! Se entri in una scuola elementare cosa dici? "AaBbCc... certo che sono proprio fissati con l'alfabeto"?
...e altri... tanti altri.
Tralasciando i commenti, a noi è restato lo stupore per una visita davvero magnifica.
La Reggia, di per sè splendida, con la galleria di Diana che non necessita commenti (e abbiamo avuto la fortuna di accedervi da soli, facendo un ingresso quasi regale con l'addetta sorridente che ci scostava la tenda sicura di un grande effetto) ospitava una mostra sui Savoia curata dal regista Peter Greenaway.
Allestimento davvero incredibile, magico ed interessante.
A riprova che le mostre acquistano un'atmosfera mille volte più accattivante quando si fondono con l'ambiente cinematografico.
Specchi adagiati sul bordo della galleria (la Citroniera), suoni, inserti con attori.
Tra commenti davvero allucinanti...
...come quello che, di fronte a quattro quadri paesaggi ha chiesto "ma sono fotografie?"
si, certo, del Seicento... a colori...
...o quello che, guardando un pozzo, ci ha lasciati di sale (e se n'è accorto) per la frase "probabilmente era un caminetto!!!"
...o quello che, un po' deluso, dopo una decina di sale riempite di affreschi di cervi e dee della caccia, aveva esclamato "certo che erano proprio fissati con la caccia!!!".
Ma dai? Ma bravo! Se entri in una scuola elementare cosa dici? "AaBbCc... certo che sono proprio fissati con l'alfabeto"?
...e altri... tanti altri.
Tralasciando i commenti, a noi è restato lo stupore per una visita davvero magnifica.
La Reggia, di per sè splendida, con la galleria di Diana che non necessita commenti (e abbiamo avuto la fortuna di accedervi da soli, facendo un ingresso quasi regale con l'addetta sorridente che ci scostava la tenda sicura di un grande effetto) ospitava una mostra sui Savoia curata dal regista Peter Greenaway.
Allestimento davvero incredibile, magico ed interessante.
A riprova che le mostre acquistano un'atmosfera mille volte più accattivante quando si fondono con l'ambiente cinematografico.
Specchi adagiati sul bordo della galleria (la Citroniera), suoni, inserti con attori.
lunedì 19 maggio 2008
CAPOERISTI DEL SABATO SERA - bollino V
Aperitivo coi Dubliners, usciamo dalla Drogheria tutti flashati perchè Andre doveva immortalare la serata con la nuova macchina fotografica.
Tra racconti di feste organizzate coinvolgento un intero condominio, importatori di palloni gonfiabili con dentro la luce, ricette di cheesecake al cioccolato, ginnastica alternativa per fare gli addominali, conigli come animali di compagnia, future vacanze in Sicilia, case di villeggiatura a 3 km da casa mia (che mi fanno sentire proprio come se vivessi in una località amena), Sara impazzisce per i dialoghi dell'assurdo che si instaurano più del solito.
Poi ci spostiamo da Grom a prendere un gelato (Boz che mi incuriosisce con la descrizione del gelato al caffè...) e incontro MetalSimon.
Scopro che anche lui ha abbandonato la capoeira ma a differenza di me, che non faccio più niente, si è dato al Krav Maga, un'arte marziale nata per addestrare l'esercito israeliano.
Sti cavoli.
Abbandonati i Dubliners, con Leo + MarioBelloBello + Architetto Essepiù ci spostiamo ai Murazzi per ballare da Giancarlo 2 (da quanto tempo che non facevo le 04.00).
Driiiinnnnn.... squilla il cellulare.... leggo sul display "Ica".
Ica???
"Sii, ciao! Ho incontrato MetalSimon, mi ha detto che ti ha vista! Sono in piazza Vittorio con Mik, dove sei?"
Ma tu guarda. A volerlo organizzare volontariamente non ce l'avremmo mai fatta.
Tra racconti di feste organizzate coinvolgento un intero condominio, importatori di palloni gonfiabili con dentro la luce, ricette di cheesecake al cioccolato, ginnastica alternativa per fare gli addominali, conigli come animali di compagnia, future vacanze in Sicilia, case di villeggiatura a 3 km da casa mia (che mi fanno sentire proprio come se vivessi in una località amena), Sara impazzisce per i dialoghi dell'assurdo che si instaurano più del solito.
Poi ci spostiamo da Grom a prendere un gelato (Boz che mi incuriosisce con la descrizione del gelato al caffè...) e incontro MetalSimon.
Scopro che anche lui ha abbandonato la capoeira ma a differenza di me, che non faccio più niente, si è dato al Krav Maga, un'arte marziale nata per addestrare l'esercito israeliano.
Sti cavoli.
Abbandonati i Dubliners, con Leo + MarioBelloBello + Architetto Essepiù ci spostiamo ai Murazzi per ballare da Giancarlo 2 (da quanto tempo che non facevo le 04.00).
Driiiinnnnn.... squilla il cellulare.... leggo sul display "Ica".
Ica???
"Sii, ciao! Ho incontrato MetalSimon, mi ha detto che ti ha vista! Sono in piazza Vittorio con Mik, dove sei?"
Ma tu guarda. A volerlo organizzare volontariamente non ce l'avremmo mai fatta.
LA VIE EN ROSE - bollino G
Bellissimo film, visto su Sky Venerdì sera.
Sul divano: io, mamma, Blu e Tempesta (la gatta).
"La vie en Rose", storia biografica di Edith Piaf.
Una vita decisamente tormentata cui l'unica grande fortuna è stato l'avere una voce magnifica tanto che dopo un'esibizione a New York, Marlene Dietrich le disse "Io non torno a Parigi da molto tempo ma ad ascoltare Lei è come aver viaggiato".
Colpì talmente tanto l'attenzione delle persone che le stavano attorno che Jean Cocteau morì d'infarto poche ore dopo aver appreso la notizia della sua morte.
Dal film ne esce un personaggio molto interessante, capriccioso, simpatico e triste.
Colpita sin da piccola dalla sfortuna, Edith si auto-trascinerà verso la morte (avvenuta a 48 anni) diventando alcolizzata eppure, come lei stessa canta... senza rimpianti.
Sul divano: io, mamma, Blu e Tempesta (la gatta).
"La vie en Rose", storia biografica di Edith Piaf.
Una vita decisamente tormentata cui l'unica grande fortuna è stato l'avere una voce magnifica tanto che dopo un'esibizione a New York, Marlene Dietrich le disse "Io non torno a Parigi da molto tempo ma ad ascoltare Lei è come aver viaggiato".
Colpì talmente tanto l'attenzione delle persone che le stavano attorno che Jean Cocteau morì d'infarto poche ore dopo aver appreso la notizia della sua morte.
Dal film ne esce un personaggio molto interessante, capriccioso, simpatico e triste.
Colpita sin da piccola dalla sfortuna, Edith si auto-trascinerà verso la morte (avvenuta a 48 anni) diventando alcolizzata eppure, come lei stessa canta... senza rimpianti.
Non! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette rien
Ni le bien qu’on m’a fait
Ni le mal tout ça m’est bien égal !
Non ! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette rien…
C’est payé, balayé, oublié
Je me fous du passé!
Avec mes souvenirs
J’ai allumé le feu
Mes chagrins, mes plaisirs
Je n’ai plus besoin d’eux !
Balayés les amours
Et tous leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro …
Non ! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette nen …
Ni le bien, qu’on m’a fait
Ni le mal, tout ça m’est bien égal !
Non ! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette rien …
Car ma vie, car mes joies
Aujourd’hui, ça commence avec toi !
venerdì 16 maggio 2008
ACQUISTI NEWYORKESI - bollino V
Reperto nr. 1: Foto degli acquisti sparsi sul pavimento della camera dell'ostello.
Nella foto si intravede la valigia. La domanda nata subito dopo aver scattato la foto è stata: dove ficco tutta questa roba?
Reperto nr. 2: non ho resistito 2 secondi a comprarle.
Regalate ieri sera ai ragazzi della mia squadra "ambulanziera".
Le penne di ER fatte a forma di siringa.
Reperto nr. 3: sono riuscita a fare acquisti anche nel Bronx.
Eravamo a camminare lì praticamente per sbaglio quando ho visto questa cintura da alcolista in una vetrina. Potevo resistere? (volevo regalarla a mio fratello, poi ho scoperto essere da donna e l'ho donata a mia cugina Melisa)
I gestori del negozio (un senegalese e uno del Mali, molto cordiali) ci hanno chiesto: COSA CI FATE QUI?
E subito dopo "ma in che zona avete l'albergo?" (leggere qui ). Devono averci prese un po' per matte.
Reperto nr. 4: i bicchieri di Sex and the City
I classici calici per bere il Cosmopolitan. Ognuno con sopra il nome di un personaggio di S&C, come noi di Sex & Turin.
Da regalare alle altre componenti, ovviamente.
Li ho difesi strenuamente da LuciaNera per paura che li rompesse data la sua storditaggine (hehe... ). Domenica scorsa ci siamo viste tutte e 4 e... qual'era l'unico rotto?
Il suo. Sono insopportabile e non posso neanche permettermelo.
Nella foto si intravede la valigia. La domanda nata subito dopo aver scattato la foto è stata: dove ficco tutta questa roba?
Reperto nr. 2: non ho resistito 2 secondi a comprarle.
Regalate ieri sera ai ragazzi della mia squadra "ambulanziera".
Le penne di ER fatte a forma di siringa.
Reperto nr. 3: sono riuscita a fare acquisti anche nel Bronx.
Eravamo a camminare lì praticamente per sbaglio quando ho visto questa cintura da alcolista in una vetrina. Potevo resistere? (volevo regalarla a mio fratello, poi ho scoperto essere da donna e l'ho donata a mia cugina Melisa)
I gestori del negozio (un senegalese e uno del Mali, molto cordiali) ci hanno chiesto: COSA CI FATE QUI?
E subito dopo "ma in che zona avete l'albergo?" (leggere qui ). Devono averci prese un po' per matte.
Reperto nr. 4: i bicchieri di Sex and the City
I classici calici per bere il Cosmopolitan. Ognuno con sopra il nome di un personaggio di S&C, come noi di Sex & Turin.
Da regalare alle altre componenti, ovviamente.
Li ho difesi strenuamente da LuciaNera per paura che li rompesse data la sua storditaggine (hehe... ). Domenica scorsa ci siamo viste tutte e 4 e... qual'era l'unico rotto?
Il suo. Sono insopportabile e non posso neanche permettermelo.
E' NORMALE? - bollino V
E' normale essere in macchina e porsi da soli domande che nascono dal nulla come ad esempio:
"perchè alcuni colori si coniugano in genere maschile e femminile (rosso-rossa, giallo-gialla, bianco-bianca...) e altri no (viola, verde, rosa, blu)?"
"perchè alcuni colori si coniugano in genere maschile e femminile (rosso-rossa, giallo-gialla, bianco-bianca...) e altri no (viola, verde, rosa, blu)?"
giovedì 15 maggio 2008
FOTO TRA POLTRONE - bollino V
Una bellissima idea.
Hanno allestito una mostra fotografica (Turin Fotofestival 2008) all'interno di un negozio di poltrone Frau.
Non un negozietto... un'area di 800 mq.
Non so se mi spiego.
Ieri sera siamo andati all'inaugurazione.
Così, diceva Leo, smangiucchiamo anche qualcosa a sbafo.
Figurati! - rispondo con aria di chi la sa lunga sui vernissage - Figurati se lasceranno che la pasta di olive delle tartine finisca sulla pelle immacolata delle poltrone! Non ci sarà niente da mangiare!
E infatti... da mangiare non c'era niente.
Però la mostra era davvero interessante.
Foto storiche che ritraggono Marilyn Monroe, Basquiat (che non sapevo chi fosse), Frida Khalo (scattate dal figlio); foto enormi su supporti favolosi (come le tre della serie "Armored Light" di Luisa Raffaelli); accompagnate da musica e riportanti dei pezzi di testo (Mauro Villone con "Ferma un Attimo", avrei tanto voluto trovare quel pezzo riportato nella foto, intro di un suo libro, che mi ha colpita moltissimo); foto di viaggi; foto... foto... foto!
E poltrone.
Hanno allestito una mostra fotografica (Turin Fotofestival 2008) all'interno di un negozio di poltrone Frau.
Non un negozietto... un'area di 800 mq.
Non so se mi spiego.
Ieri sera siamo andati all'inaugurazione.
Così, diceva Leo, smangiucchiamo anche qualcosa a sbafo.
Figurati! - rispondo con aria di chi la sa lunga sui vernissage - Figurati se lasceranno che la pasta di olive delle tartine finisca sulla pelle immacolata delle poltrone! Non ci sarà niente da mangiare!
E infatti... da mangiare non c'era niente.
Però la mostra era davvero interessante.
Foto storiche che ritraggono Marilyn Monroe, Basquiat (che non sapevo chi fosse), Frida Khalo (scattate dal figlio); foto enormi su supporti favolosi (come le tre della serie "Armored Light" di Luisa Raffaelli); accompagnate da musica e riportanti dei pezzi di testo (Mauro Villone con "Ferma un Attimo", avrei tanto voluto trovare quel pezzo riportato nella foto, intro di un suo libro, che mi ha colpita moltissimo); foto di viaggi; foto... foto... foto!
E poltrone.
mercoledì 14 maggio 2008
GARGANTUA - bollino G
Nella TV, tra Grandi Fratelli e bellocci - che si sentono ancora più bellocci perchè arrotolano il pantalone della tuta solo su una gamba -, tra infinite ed inutili bagarre politiche - dove appena si spengono le telecamere tutti che brindano insieme -, tra qualche raro bel film e telegiornali che selezionano le notizie con strani criteri...
...ecco uno spazio lasciato alla cultura.
Alle 23.45 del Martedì.
Gargantua, condotto dalla Giovanna Zucconi.
Lei mi piace, quando recensiva i libri a "Che tempo che fa" avrei comprato ogni sua proposta.
Un po' tardi, le 23.45, ma mi impongo di guardare almeno l'inizio, anche perchè sarà ospite Nick Hornby, lo scrittore eterno ragazzetto.
Nel frattempo leggo un po'.
Alle 23.43 accendo la TV. Pubblicità. Poi inizia "Primo Piano".
5, 10, 15, 20 minuti...
Il programma non è ancora iniziato.
Poi, alle 00.16 la sigla, con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (che normalmente mi piacciono tantissimo ma ero talmente indispettita per la mancanza di rispetto degli orari - E DEI TELESPETTATORI - che avrei spento all'istante).
Ovviamente dopo 10 minuti, in preda della stanchezza e complice una pizza pantagruelica (per restare in tema) in pancia, mi sono addormentata.
Peccato.
...ecco uno spazio lasciato alla cultura.
Alle 23.45 del Martedì.
Gargantua, condotto dalla Giovanna Zucconi.
Lei mi piace, quando recensiva i libri a "Che tempo che fa" avrei comprato ogni sua proposta.
Un po' tardi, le 23.45, ma mi impongo di guardare almeno l'inizio, anche perchè sarà ospite Nick Hornby, lo scrittore eterno ragazzetto.
Nel frattempo leggo un po'.
Alle 23.43 accendo la TV. Pubblicità. Poi inizia "Primo Piano".
5, 10, 15, 20 minuti...
Il programma non è ancora iniziato.
Poi, alle 00.16 la sigla, con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (che normalmente mi piacciono tantissimo ma ero talmente indispettita per la mancanza di rispetto degli orari - E DEI TELESPETTATORI - che avrei spento all'istante).
Ovviamente dopo 10 minuti, in preda della stanchezza e complice una pizza pantagruelica (per restare in tema) in pancia, mi sono addormentata.
Peccato.
E DUE - bollino GR
Lo so.
L'avevo già detto un mesetto fa, che dovevo mettermi a dieta.
Ma dopo che sabato ho scoperto di essere inciccita così tanto da non riuscire più ad infilare le ginocchiere per andare sui roller...
...è diventato un obbligo.
L'avevo già detto un mesetto fa, che dovevo mettermi a dieta.
Ma dopo che sabato ho scoperto di essere inciccita così tanto da non riuscire più ad infilare le ginocchiere per andare sui roller...
...è diventato un obbligo.
lunedì 12 maggio 2008
domenica 11 maggio 2008
BRONX - bollino G
(ovviamente l'unico posto dove abbiamo tirato fuori la macchina foto era nel cimitero monumentale...)
Su-su, in cima al Bronx, ultima fermata della metropolitana, sta il cimitero di Woodlawn.
Prima di arrivarci, però, abbiamo avuto l'occasione (un po' ce la siamo cercata) di farci una breve passeggiata in uno dei quartieri peggiori di New York.
Tutti conoscono il Bronx per la sua fama, non mi sembradi dover aggiungere altro.
L'occasione è stata questa:ci trovavamo sulla linea arancione della metro e avremmo dovuto cambiare sulla 161esima per prendere la verde.Peccato che non tutti i treni fermano a tutte le stazioni.
Guardo la cartina e propongo all'altra squilibrata che mi accompagna:"che ne dici se ci facciamo la 167esima fino all'altra stazione? Se vediamo che butta male torniamo indietro"
La squilibrata rispose.
Usciamo guardinghe dalla fermata della metro e i primi esseri nei quali ci imbattiamo sono una gang di ragazzi.
Mmm... bene, meglio percorrerla in fretta questa strada.
HARLEM - bollino VG
Sveglia presto.
Che novità! :-)
Non facciamo neanche colazione per andare direttamente ad Harlem, la Harlem nera.
Qui le strade hanno due nomi quello ufficiale e quello dedicato a neri che ce l'hanno fatta o che si sono battuti per la causa, a Malcom X per esempio.
Sono nate qui una lista lunghissima di neri divenuti famosi (vedi Wiki) e quando torneremo la domenica per la messa, molti verranno ricordati con orgoglio nel sermone del reverendo (che concluderà facendo il tifo per Obama).
Ci compriamo delle scarpe in un negozio con centinaia di tipi diversi, una passeggiata nella via principale fotografando le sarracinesche dipinte con disegni che esaltano e ricordano le origini africane, facciamo colazione in un posto anonimo frequentato da abitanti che si girano a guardarci come se fossimo marziane bianche, giro nel quartiere alla scoperta di celebri negozi di dischi (falliti), ostello YMCA che oltre ricordare la canzone dei Village People ha ospitato Malcom X in persona, quartieri di lotta.
Ovunque dove andiamo ci sono personaggi talmente caratteristici che sembrano usciti da un film.
Fondamentalmente gente che vive con molta modestia, per non dire poveri.
Un bambino, maglione di 10 taglie più grandi, che sembra il clone del figlio di Will Smith in "la ricerca della felicità" di Muccino.
Sarebbe da tornare per sentire qualche concerto Jazz...
Prossima volta...
Che novità! :-)
Non facciamo neanche colazione per andare direttamente ad Harlem, la Harlem nera.
Qui le strade hanno due nomi quello ufficiale e quello dedicato a neri che ce l'hanno fatta o che si sono battuti per la causa, a Malcom X per esempio.
Sono nate qui una lista lunghissima di neri divenuti famosi (vedi Wiki) e quando torneremo la domenica per la messa, molti verranno ricordati con orgoglio nel sermone del reverendo (che concluderà facendo il tifo per Obama).
Ci compriamo delle scarpe in un negozio con centinaia di tipi diversi, una passeggiata nella via principale fotografando le sarracinesche dipinte con disegni che esaltano e ricordano le origini africane, facciamo colazione in un posto anonimo frequentato da abitanti che si girano a guardarci come se fossimo marziane bianche, giro nel quartiere alla scoperta di celebri negozi di dischi (falliti), ostello YMCA che oltre ricordare la canzone dei Village People ha ospitato Malcom X in persona, quartieri di lotta.
Ovunque dove andiamo ci sono personaggi talmente caratteristici che sembrano usciti da un film.
Fondamentalmente gente che vive con molta modestia, per non dire poveri.
Un bambino, maglione di 10 taglie più grandi, che sembra il clone del figlio di Will Smith in "la ricerca della felicità" di Muccino.
Sarebbe da tornare per sentire qualche concerto Jazz...
Prossima volta...
Intanto il sindaco Bloomberg ha annunciato di voler trasformare questo quartiere in un centro residenziale e commerciale.
Speriamo di no.
THE VILLAGE - bollino V
Camminando... camminando passiamo davanti al New Museum Of Contemporary Art (o più semplicemente il New Museum).
La costruzione è davvero incredibile... cubi sfasati ed enormi...
Entriamo, compriamo due spillette nello shop e poi, visto che dalle 19.00 alle 22.00 c'è l'ingresso aggratis (solo il Giovedì) decidiamo di tornare più tardi (poi non lo faremo in realtà!)
Le foto che ho messo le ho scattate al "West 4th Street Courts" nel Greenwich.
E' un campo da basket non regolamentare conosciuto come "the cage" (la gabbia) e spesso frequentato da giocatori dell'NBA.
Gli spettatori si appendono alla recinzione mentre all'interno i ragazzi si affrontano sia fisicamente che verbalmente.
Sarei stata ore a guardarli. C'era quello che giocava con le Timberland ai piedi, il grassottello con la t-shirt di Obama che doveva marcare un ragazzetto di dieci anni ma in realtà ne aveva un occhio di riguardo, un altro ragazzo con una enigmatica moneta infilata nel padiglione auricolare.
Tutto questo mi sembrava un altro pianeta.
Quando LuciaNera riesce a staccarmi dal campo ci dirigiamo verso la New York University.
Un'invidia... ma un'invidia...
Entriamo nella Bobst Library (12 piani di Library... pulita, luminosa, organizzata... quasi come Palazzo Nuovo di Torino!!!) e poi in un paio di dipartimenti.
Guardiamo da fuori quello dedicato alle fotografie e arti visive.
Interi quartieri universitari.
Non è mica giusto!!!
Astor Place, posto particolare, per "The alamo" e altre costruzioni; giro per la Saint Patrick Cathedral e poi, piedi doloranti... torniamo all'ostello.
LITTLE ITALY- bollino V
Dopo aver mangiato in uno dei ristoranti del quartiere cinese (se non ricordo male era uno pseudo-vietnamita), vien proprio voglia di un gelato!
Naturalmente è una voglia che non mi è venuta a caso!
Sono partita con l'indirizzo in tasca (anzi, su un sms nel cellulare... gentilmente mandatomi da DD). Di cosa? Ma di Grom! La famosa gelateria nata a Torino che ha aperto anche due punti vendita a NY.
Andiamo in quello di via "Bleecker and Carmine", nel Greenwich, passando attraverso (e dentro) decine di negozi di vestiti e non solo che ci fanno impazzire (soprattutto a Nolita e NoHo).
Gelato quasi uguale al nostro (ma un cono costa ben 5$!!!), la scelta dei gusti molto più varia ed americana (i frutti sono presi dalla california, florida, etc... invece che Alba, etc...)
Poi... Little Italy.
Si dovrebbe venire qui nelle prime due settimane di Settembre, per la festa di San Gennaro, dove il santo viene portato in processione e le strade si riempiono di banchetti di mozzarelle & Co.
Noi ci limitiamo a sorridere di fronte ai nomi dei ristoranti italiani e a seguire le indicazioni della Lonely Planet che segnala quello preferito da Frank Sinatra, quelli gestiti da padrini della mafia molto famosi, etc... etc...
A me ricorda il Padrino (che effettivamente è stato girato anche qui) e i film con Robert De Niro e Ray Liotta (anche se gli italiani andavano a popolare molto di più zone come il Queens, come mi confermeranno due signori sull'aereo del ritorno)
CHINATOWN - bollino V
Dopo Coney Island torniamo a Manhattan con la metro (ci impieghiamo quasi un'ora) per finire a Chinatown.
I negozi espongono lanterne, anatre glassate, manifesti di riflessologia e agopuntura, cibi secchi (gamberetti, pesciolini, frutta, cose indefinite), magliette e cianfrusaglie, cinesi, cinesi ovunque.
Russi prima, cinesi dopo. Gli americani li vedremo, si?
Comunque, in mezzo a compere varie (spille, cartoline, etc...) andiamo a visitare anche due templi buddisti.
Il primo fatichiamo quasi a trovarlo. Sembra un negozio. Entriamo, sulle panche laterali dei cinesi chiacchierano.
Varie statue di Buddha sono contornate da incenso e offerte di agrumi.
Prima di uscire offro un dollaro e pesco un biglietto del futuro. Una cinese mi chiede se deve tradurmelo, lo apro ed è scritto in inglese (e questo mi fa pensare che i cinesi quei biglietti non li pescano mai se non sanno neanche in che lingua sono scritti). Comunque il mio era:
Beh. Al di là delle frasi un po' ovvie è bello vedere nella prima frase un GOOD.
Tempio nr. 2. Molto più grande e carino.
All'interno un Buddha alto 5 metri col rossetto sulle labbra.
Preghiere su foglietti gialli, foto, offerte, un monaco, un lungo tavolo centrale pronto per un workshop.
- Dai, LuciaNera, ci sono anche qui i bigliettini, prendine uno anche tu!!!
- No-no...
- ok, facciamo un giro nel negozio sopra al tempio (negozio che vendeva Buddhini in tutte le salse), poi magari prendilo!
Insomma, ci tengo a precisare che ho insistito io. Prima di uscire lo pesca.
Prima frase: Probability of Success: Excellent
Da allora non è stato più come prima. I suoi piatti sono stati più grossi, la sua valigia meno pesante, le sue scarpe più comode.
I negozi espongono lanterne, anatre glassate, manifesti di riflessologia e agopuntura, cibi secchi (gamberetti, pesciolini, frutta, cose indefinite), magliette e cianfrusaglie, cinesi, cinesi ovunque.
Russi prima, cinesi dopo. Gli americani li vedremo, si?
Comunque, in mezzo a compere varie (spille, cartoline, etc...) andiamo a visitare anche due templi buddisti.
Il primo fatichiamo quasi a trovarlo. Sembra un negozio. Entriamo, sulle panche laterali dei cinesi chiacchierano.
Varie statue di Buddha sono contornate da incenso e offerte di agrumi.
Prima di uscire offro un dollaro e pesco un biglietto del futuro. Una cinese mi chiede se deve tradurmelo, lo apro ed è scritto in inglese (e questo mi fa pensare che i cinesi quei biglietti non li pescano mai se non sanno neanche in che lingua sono scritti). Comunque il mio era:
No. 31 Probability of Success: Good People shall not suffer hunger. Strong men shall get even stronger. Stay awake a little longer, And you will sure look much younger. | (trad. per i non anglofoni) No. 31 Probabilità di Successo: Buona Le persone non patiranno la fame. Gli uomini forti diventeranno ancora più forti. Stai sveglio un po' di più, e sembrerai di sicuro più giovane. |
Beh. Al di là delle frasi un po' ovvie è bello vedere nella prima frase un GOOD.
Tempio nr. 2. Molto più grande e carino.
All'interno un Buddha alto 5 metri col rossetto sulle labbra.
Preghiere su foglietti gialli, foto, offerte, un monaco, un lungo tavolo centrale pronto per un workshop.
- Dai, LuciaNera, ci sono anche qui i bigliettini, prendine uno anche tu!!!
- No-no...
- ok, facciamo un giro nel negozio sopra al tempio (negozio che vendeva Buddhini in tutte le salse), poi magari prendilo!
Insomma, ci tengo a precisare che ho insistito io. Prima di uscire lo pesca.
Prima frase: Probability of Success: Excellent
Da allora non è stato più come prima. I suoi piatti sono stati più grossi, la sua valigia meno pesante, le sue scarpe più comode.
CONEY ISLAND - bollino V
1 maggio 2008
La sera prima siamo andate a dormire presto ma il mattino alle 6.30 sento già LuciaNera, che dorme nel letto a castello sopra di me, che sposta la tenda per vedere che tempo fa.
Mmmm... buongiorno! Zzzz...
Questa mattina avevamo previsto di andare a Coney Island.
Ci si arriva con la metropolitana, che ad un certo punto esce dal sottosuolo e diventa treno (io dimentico la mia maglia sopra... sigh!).
Arriviamo talmente presto che i pochi locali per fare colazione sono tutti chiusi.
Sulla strada principale poche persone. Non sembra ben frequentato.
Poi ci spostiamo sulla spiaggia.
O meglio: sulla spiaggia vera e propria non si può andare perchè non è ancora stagione balneabile e immagino vogliano tenere tutto pulito.
In compenso hanno lastricato il lungomare di assi di legno (vedere foto) per km e km sul quale parecchi podisti (età media 70 anni, alcuni con stampelle) corrono.
A lato ci sono dei campi da squash all'aperto (con giocatori dall'età molto vicina ai podisti di cui sopra).
In questo posto vive una grande comunità russa, alcune insegne sono scritte in cirillico, altre riportano falce e martello. Per le strade le babuske parlano russo.
Pare che d'estate, soprattutto nei fine settimana, questo posto si animi; il luna park si accende di luci, si riempie di persone.
Qui pare siano stati inventati gli hot dog e ogni anno, il 4 Luglio, viene ripetuta una competizione. Attualmente (fonte wiki ) il record è di 66 hot dog mangiati in 12 minuti.
Noi passeggiamo per un paio di km. L'atmosfera è piacevole, riusciamo finalmente a fare colazione alle 10.00 in un postaccio e poi proseguiamo il giro...
WALL STREET - bollino V
Uscite dal traghetto che ci ha riportate sulla terra ferma, facciamo un giro nell'area finanziaria vicino a Wall Street.
Wall Street. Nome noto arcinoto anche questo, sentito e ri-sentito in 1000 film e non solo.
Sede della Borsa, insomma... si presenta da sola.
Incuneata in mezzo a palazzi altissimi, la Federal Hall da un lato, la Trinity Church dall'altra e la New York Stock Exchange ricoperta di bandiere americane.
Non ho la foto del famoso Charging Bull... perchè le abbiamo scattate solo con la macchina foto di LuciaNera.
Area davvero... busy.
Qui vediamo le donne che tolgono le scarpe eleganti per indossare le scarpe da ginnastica uscendo dagli uffici.
Wall Street. Nome noto arcinoto anche questo, sentito e ri-sentito in 1000 film e non solo.
Sede della Borsa, insomma... si presenta da sola.
Incuneata in mezzo a palazzi altissimi, la Federal Hall da un lato, la Trinity Church dall'altra e la New York Stock Exchange ricoperta di bandiere americane.
Non ho la foto del famoso Charging Bull... perchè le abbiamo scattate solo con la macchina foto di LuciaNera.
Area davvero... busy.
Qui vediamo le donne che tolgono le scarpe eleganti per indossare le scarpe da ginnastica uscendo dagli uffici.
STATUA DELLA LIBERTA' - bollino V
Ore 13.00 ci accodiamo per prendere il traghetto verso Liberty Island (coda dei biglietti prenotati su internet... come dicevo prima)
Dal momento della coda fino al prendere posto sul traghetto sarà tutto un susseguirsi di "prego, accodatevi qui", "occupate anche lo spazio a sinistra", "continuate a camminare", "non accalcatevi", "un passo dopo l'altro", "avanti-avanti". Come con i bambini.
Prima di salire sul traghetto ci controllano al metal detector gli averi come se fossimo all'aereoporto, poi, prima di entrare nella statua della Libertà, un controllo nuovo: si entra in uno strano box e viene soffiata dell'aria dal basso.
Pare per il controllo di esplosivi.
Davanti a me c'era una donna musulmana coperta da testa a piedi (vedere foto). Aria che soffia da sotto... et voilà! Mostrato tutto!
La statua è ovviamente impressionante.
Sarà perchè è un simbolo conosciuto in tutto il mondo....
Facciamo il giro nel museo all'interno del piedistallo e poi saliamo fino ai suoi piedi. Di più, per motivi di sicurezza, non si può.
Prossima tappa sarebbe Ellis Island, dove i nostri avi sbarcavano prima di accedere al suolo americano. Sono curiosa come una scimmia di vederla.
Peccato che ci siamo attardate un po' (a mangiare.... :-) ) e dobbiamo prendere l'ultimo traghetto della giornata che... non ferma ad Ellis Island.
Sigh.
Tra l'altro in coda,proprio vicino a noi, c'era un indiano (d'america) che mi faceva impazzire per l'assurdità del dialogo con la fidanzata (presumo...) e suonava più o meno così:
Lui: qual'è il tuo cibo preferito? Cosa vorresti mangiare questa sera?
Lei: Cheesecake.
Lui: bene. Cheesecake.
Pausa
Lui: Cheesecake. Conosco un posto dove fanno una ottima Cheesecake. E' un posto vegetariano e mettono il tofu al posto del formaggio.
Sorriso ebete di lei.
Lui: Oppure potremmo andare a mangiare l'arrosto. Ti va l'arrosto?
Lei: Cheesecake.
Lui: ok, Cheesecake. Oppure potremmo andare a mangiare la pizza.
Lei: Cheesecake.
Pausa
Lui: Ok, e l'arrosto?
Lei(ma daiiii???): Cheesecake.
Lui: Bene. Cheesecake.
Domani passo a prenderti presto e andiamo a fare una gita (non ho capito dove)
Fatti trovare pronta alle 7.00
Lei: Fammi uno squillo
Lui: Ma no. Niente telefoni! Fatti trovare pronta.
Senti... ma preferisci l'arrosto o la cheesecake?
L'avrei ammazzato.
Libertà va bene. Ma di parola non a tutti, please.
Dal momento della coda fino al prendere posto sul traghetto sarà tutto un susseguirsi di "prego, accodatevi qui", "occupate anche lo spazio a sinistra", "continuate a camminare", "non accalcatevi", "un passo dopo l'altro", "avanti-avanti". Come con i bambini.
Prima di salire sul traghetto ci controllano al metal detector gli averi come se fossimo all'aereoporto, poi, prima di entrare nella statua della Libertà, un controllo nuovo: si entra in uno strano box e viene soffiata dell'aria dal basso.
Pare per il controllo di esplosivi.
Davanti a me c'era una donna musulmana coperta da testa a piedi (vedere foto). Aria che soffia da sotto... et voilà! Mostrato tutto!
La statua è ovviamente impressionante.
Sarà perchè è un simbolo conosciuto in tutto il mondo....
Facciamo il giro nel museo all'interno del piedistallo e poi saliamo fino ai suoi piedi. Di più, per motivi di sicurezza, non si può.
Prossima tappa sarebbe Ellis Island, dove i nostri avi sbarcavano prima di accedere al suolo americano. Sono curiosa come una scimmia di vederla.
Peccato che ci siamo attardate un po' (a mangiare.... :-) ) e dobbiamo prendere l'ultimo traghetto della giornata che... non ferma ad Ellis Island.
Sigh.
Tra l'altro in coda,proprio vicino a noi, c'era un indiano (d'america) che mi faceva impazzire per l'assurdità del dialogo con la fidanzata (presumo...) e suonava più o meno così:
Lui: qual'è il tuo cibo preferito? Cosa vorresti mangiare questa sera?
Lei: Cheesecake.
Lui: bene. Cheesecake.
Pausa
Lui: Cheesecake. Conosco un posto dove fanno una ottima Cheesecake. E' un posto vegetariano e mettono il tofu al posto del formaggio.
Sorriso ebete di lei.
Lui: Oppure potremmo andare a mangiare l'arrosto. Ti va l'arrosto?
Lei: Cheesecake.
Lui: ok, Cheesecake. Oppure potremmo andare a mangiare la pizza.
Lei: Cheesecake.
Pausa
Lui: Ok, e l'arrosto?
Lei(ma daiiii???): Cheesecake.
Lui: Bene. Cheesecake.
Domani passo a prenderti presto e andiamo a fare una gita (non ho capito dove)
Fatti trovare pronta alle 7.00
Lei: Fammi uno squillo
Lui: Ma no. Niente telefoni! Fatti trovare pronta.
Senti... ma preferisci l'arrosto o la cheesecake?
L'avrei ammazzato.
Libertà va bene. Ma di parola non a tutti, please.
BATTERY PARK - bollino V
Dopo aver bighellonato nel distretto finanziario, facciamo il giro di Battery Park, all'estrema estremità di Manhattan.
C'è gente che corre, gente seduta ai tavolini di fronte al fiume, alberi, pulizia.
E poi, sopra le nostre teste, il rumore costante delle pale degli elicotteri (l'eliporto è vicino).
Ritiriamo i biglietti per il traghetto che ci porterà alla Statua della Libertà (per fortuna prenotato su internet... ci sono circa 4 ore di coda...) e compriamo il primo di una lunga serie di hot dog.
Nota al collage foto:
La sfera che si vede nella foto (non le due tette, la sfera!) era originariamente posizionata sotto le torri gemelle e riporta i danni dell'attentato
Il monumento con il giardino sul tetto è dedicato alla Grande Fame occorsa in Irlanda
Link per saperne di + su Battery Park e le opere artistiche esposte (tette comprese... che in realtà sarebbero palle degli occhi... scultura di Louise Bourgeois): qui
C'è gente che corre, gente seduta ai tavolini di fronte al fiume, alberi, pulizia.
E poi, sopra le nostre teste, il rumore costante delle pale degli elicotteri (l'eliporto è vicino).
Ritiriamo i biglietti per il traghetto che ci porterà alla Statua della Libertà (per fortuna prenotato su internet... ci sono circa 4 ore di coda...) e compriamo il primo di una lunga serie di hot dog.
Nota al collage foto:
La sfera che si vede nella foto (non le due tette, la sfera!) era originariamente posizionata sotto le torri gemelle e riporta i danni dell'attentato
Il monumento con il giardino sul tetto è dedicato alla Grande Fame occorsa in Irlanda
Link per saperne di + su Battery Park e le opere artistiche esposte (tette comprese... che in realtà sarebbero palle degli occhi... scultura di Louise Bourgeois): qui
venerdì 9 maggio 2008
WTC E GROUND ZERO - bollino G
30.04.2008
Il World Trade Center, cuore pulsante della finanza newyorkese.
Donne in tailleur che prima di entrare nell'ufficio si tolgono le scarpe da ginnastica per indossarne un paio più elegante.
Persone che fanno colazione alla velocità della luce (siamo solo noi e due altri turisti a sederci al tavolo, gli altri portano via in comode vaschette qualunque tipo di alimento, dai pancake alle uova fritte)
E in mezzo a tutto questo l'immensa area di Ground Zero, dove svettavano le Torri Gemelle.
Mi sarei aspettata distese di fiori, magliette, foto strappalacrime (come, ad esempio, avevo trovato di fronte alla discoteca a Bali, teatro di un attentato nel 2002).
Invece niente. Gru e lavori in corso per ricostruire.
Impossibile non pensare all'assurdità della scena che doveva presentarsi in questo posto durante e dopo l'attentato.
I brividi.
IL PONTE DI BROOKLYN - bollino V
giovedì 8 maggio 2008
THE VERVE @ WAMU - bollino VG
Annuncio per chi vive nel Nord Italia e deve raggiungere l'aereoporto di Malpensa: finalmente il 30 marzo 2008 hanno terminato la superstrada che collega l'autostrada TO-MI con l'aereoporto. 4 corsie che in 15 minuti portano a destinazione senza dover attraversare ponti militari, mille rotonde, etc... etc... com'era fino ad oggi.
Lo sapevate?
Noi naturalmente no, l'abbiamo scoperto al rientro.
E così...
Partenza da Torino alle 7.00 di mattina, raggiunta Malpensa un paio d'ore dopo attraverso tutte le cose elencate sopra, check-in immediato (il volo era semi-vuoto), poi... vuoi dormire in aereo? Eh no... c'erano i film da guardare (io ho visto Elisabeth e Michael Clayton), un paio di pasti, una lettura alla guida e... ecco passate le 8-9 ore di volo.
Poi, come ho scritto, col taxi abbiamo raggiunto l'ostello e... vogliamo mica riposarci!!!??? Noooooo...
New York ci aspetta!
Primo giro in Manhattan, palazzi che svettano, caos, ci sembra tutto stupendo!
Ed ecco che viene la sera: abbiamo 2 biglietti per vedere i Verve al teatro del Madison Square Garden.
Quante decine di ore sono passate? una ventina direi...
Al Madison Sq Garden c'è una partita di Hockey, vediamo miriadi di tifosi entrare.
Noi ci appropinquiamo verso il Wamu (il teatro interno).
Passeranno un paio d'ore prima di riempirsi quasi completamente. Gli americani si comprano litri di birra.
Noi litri di caffè.
Ecco i Verve sul palco... che voce, adoro Richard Ashcroft, beh... insomma... le canzoni sono un po' tutte uguali... a parte qualcuna proprio bella.
Quando faranno "Bitter sweet simphony"?
HEY! LuciaNera... no, dai, non ti addormentare...
Zzz...
Va beh... magari... siamo un po' stanchine eh?
D'altra parte sono già 2 ore di concerto... se proprio ci perdiamo la fine... amen.
E così fu. Senza sentire la canzone più famosa dei Verve... ce ne torniamo alla Reggia.
Ma è stato bello lo stesso!
BROOKLYN ARRIVIAMO - bollino VG
29.04.2008
Ed eccoci approdate in territorio statunitense.
Merita un appunto il nostro tassista (vuoi arrivare a NY e non prendere subito il classico "medallion cab"?): un signore marocchino che guida a scatti provocandoci un misto di ridarella e vomito, che inveisce contro il traffico (provocato da miliardi di taxi) e si sgranocchia una pannocchia bollita.
E scattando-frenando-scattando arriviamo all'ostello.
Prima di prenotare avevo letto (e mi aveva confermato chi c'era stato in precedenza) che la zona di Brooklyn è diventata molto in voga tra i newyorkesi. Così le prime 4 notti le ho prenotate lì.
Peccato che Brooklyn sia tanto enorme da essere a sua volta suddivisa in quartieri, alcuni davvero "in" (come DUMBO, di cui dirò poi), altri un po' meno.
Ce n'è uno, ad esempio, che si chiama "Bedford-Stuyvesant".
Billy Joel aveva scritto una canzone dal titolo "You may be right" che parla di quanto lui sia folle. E come prova della sua follia... dice che ha camminato da solo in questo quartiere.
I've been stranded in the combat zone
I walked through bedford stuy alone
Even rode my motorcycle in the rain
And you told me not to drive
But I made it home alive
So you said that only proves that I'm insane
You may be right
I may be crazy
Indovina, indovinello... dove a Brooklyn era l'ostello?
Ed eccoci approdate in territorio statunitense.
Merita un appunto il nostro tassista (vuoi arrivare a NY e non prendere subito il classico "medallion cab"?): un signore marocchino che guida a scatti provocandoci un misto di ridarella e vomito, che inveisce contro il traffico (provocato da miliardi di taxi) e si sgranocchia una pannocchia bollita.
E scattando-frenando-scattando arriviamo all'ostello.
Prima di prenotare avevo letto (e mi aveva confermato chi c'era stato in precedenza) che la zona di Brooklyn è diventata molto in voga tra i newyorkesi. Così le prime 4 notti le ho prenotate lì.
Peccato che Brooklyn sia tanto enorme da essere a sua volta suddivisa in quartieri, alcuni davvero "in" (come DUMBO, di cui dirò poi), altri un po' meno.
Ce n'è uno, ad esempio, che si chiama "Bedford-Stuyvesant".
Billy Joel aveva scritto una canzone dal titolo "You may be right" che parla di quanto lui sia folle. E come prova della sua follia... dice che ha camminato da solo in questo quartiere.
I've been stranded in the combat zone
I walked through bedford stuy alone
Even rode my motorcycle in the rain
And you told me not to drive
But I made it home alive
So you said that only proves that I'm insane
You may be right
I may be crazy
Indovina, indovinello... dove a Brooklyn era l'ostello?
MERAVIGLIOSI - bollino V
BACK FROM NYC - bollino V
Prima di iniziare con il solito dettagliato diario di viaggio e con i soliti collage di foto... ho da appuntare alcune considerazioni, sotto forma di capitoli ben specifici.
DOLLARO/EURO
Per una volta possiamo permetterci di fare noi "gli americani".
Il cambio è molto ma molto favorevole e questo porta immediatamente al "capitolo" successivo...
SHOPPING
Mi ero portata dietro "I love shopping a New York" della Sophie Kinsella, libro che non ho avuto neanche modo di aprire ma che sono sicura di avere applicato alla lettera!
Shopping, shopping, shopping!
Delle cose più assurde, ovviamente.
NOISE
E' una delle cose che colpisce di più: il rumore!
New York è una città RUMOROSISSIMA. Non passa minuto (giorno e NOTTE) senza sentire il suono di una sirena (ambulanza, polizia, vigili del fuoco), il rombo del traffico, elicotteri di continuo.
Anche a Central Park, definito come area di quiete!!!
Sarà anche per questo che ogni buon newyorkese che si rispetti gira con un lettore mp3?
DI CORSA!
Non abbiamo quasi mai dovuto chiedere il conto ai ristoranti.
Ci si siede, il menu arriva subito, si ordina subito, i piatti arrivano subito, si finisce di mangiare e il conto è sul tavolo.
Presto, di corsa!
CALZATURE
Per essere veramente "cool", veramente fighi, anche se ci sono 8 gradi: cappottino/ giacca/ dolcevita, non importa, purchè si indossino delle scarpre infradito.
MUSIC & SOUL
Cantare, mimare una canzone, muovere la testa a ritmo, qualunque cosa si faccia.
Soprattutto per gli afro-americani. Hip-hop, rap, jazz, gospel, latino e non solo.
MULTIETNICA
Adesso capisco la frase di E.R., appena entrati nel pronto soccorso: "uomo caucasico, 35 anni".
Caucasico, afro, ispanico, asiatico...
Città estremamente multietnica, impossibile nasconderlo.
LA COMPAGNA DI VIAGGIO
Abbiamo scattato un album di foto dal titolo "30 anni (e oltre) e non sentirli". Grande!!!
PER LA PRIMA VOLTA
Per la prima volta una città dove mi trasferirei.
DOLLARO/EURO
Per una volta possiamo permetterci di fare noi "gli americani".
Il cambio è molto ma molto favorevole e questo porta immediatamente al "capitolo" successivo...
SHOPPING
Mi ero portata dietro "I love shopping a New York" della Sophie Kinsella, libro che non ho avuto neanche modo di aprire ma che sono sicura di avere applicato alla lettera!
Shopping, shopping, shopping!
Delle cose più assurde, ovviamente.
NOISE
E' una delle cose che colpisce di più: il rumore!
New York è una città RUMOROSISSIMA. Non passa minuto (giorno e NOTTE) senza sentire il suono di una sirena (ambulanza, polizia, vigili del fuoco), il rombo del traffico, elicotteri di continuo.
Anche a Central Park, definito come area di quiete!!!
Sarà anche per questo che ogni buon newyorkese che si rispetti gira con un lettore mp3?
DI CORSA!
Non abbiamo quasi mai dovuto chiedere il conto ai ristoranti.
Ci si siede, il menu arriva subito, si ordina subito, i piatti arrivano subito, si finisce di mangiare e il conto è sul tavolo.
Presto, di corsa!
CALZATURE
Per essere veramente "cool", veramente fighi, anche se ci sono 8 gradi: cappottino/ giacca/ dolcevita, non importa, purchè si indossino delle scarpre infradito.
MUSIC & SOUL
Cantare, mimare una canzone, muovere la testa a ritmo, qualunque cosa si faccia.
Soprattutto per gli afro-americani. Hip-hop, rap, jazz, gospel, latino e non solo.
MULTIETNICA
Adesso capisco la frase di E.R., appena entrati nel pronto soccorso: "uomo caucasico, 35 anni".
Caucasico, afro, ispanico, asiatico...
Città estremamente multietnica, impossibile nasconderlo.
LA COMPAGNA DI VIAGGIO
Abbiamo scattato un album di foto dal titolo "30 anni (e oltre) e non sentirli". Grande!!!
PER LA PRIMA VOLTA
Per la prima volta una città dove mi trasferirei.
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