mercoledì 19 marzo 2008

LE FOTO MANCATE - bollino GR

Potrei fare un libro sulle foto mancate.
Quelle che avrei voluto scattare perchè la situazione era assolutamente da imprimere nella memoria senza lasciare nulla all'immaginazione o al pericolo di distorsioni.
Come la mucca trasportata nella macchina in Uzbekistan.
Le ragazze musulmane che mangiavano al ristorante cinese a Monaco.
La schiera di ragazzi pronti a partire per il fronte o io e mia cugina che ci troviamo faccia a faccia con un carrarmato nelle campagne in Croazia (noi minute nella sua magnifica 600 bianca, soprannominata "ficio").
Il bambino che si era perso fuori dal castello Topkapi ad Istanbul e, moccio al naso, stringeva con la sua manina il dito massiccio di un militare.
Sono tante. Tante foto mancate.
Alcune non scattate per rispetto (come fanno? Come fanno i fotografi di guerra? Mi viene in mente "Prima della pioggia" un film meraviglioso di Manchevsky, ambientato in Bosnia), altre per mancanza della macchina foto in quel momento (piccolo particolare, eh?).
Cinque anni fa vivevo a Milano.
E' la foto ai balconi che mi spiace non aver scattato.
Posso assicurare, per chi non l'ha visto, che era davvero un'emozione forte.
Si passava su strade costeggiate da palazzi grigi di una decina di piani e su ogni balcone - ogni-singolo-balcone - c'era appesa una bandiera della pace.
Quella con i colori dell'arcobaleno, per intenderci.
Distese di bandiere ostentate per dare un segnale di protesta contro la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan e in Iraq.
Un segnale forte. Una partecipazione popolare che mi ricorda quella avvenuta negli Stati Uniti contro la guerra in Vietnam (vista solo attraverso a foto scattate... da altri ovviamente, sono troppo giovane).
Cinque anni fa, il 20 marzo 2003, a riprova che il pensiero popolare e democratico non conta nulla, gli USA invadevano l'Iraq e l'Italia si unì a ruota.
E' da allora che non credo più nelle iniziative come indossare un indumento porpora per stare vicino ai birmani o boicottare l'acquisto di prodotti cinesi per stare vicino ai tibetani.
Una foto mancata importante. Per me.
Iraq Body Count web counter
E' di oggi la notizia dell'Unicef che denuncia la dentenzione illegale nelle carceri irachene di 1.350 minori tra i 10 e 17 anni, senza il diritto di un processo legale e in condizioni terribilmente lontane dagli standard internazionali.

7 commenti:

  1. mi ricordo una battuta molto carina : " con il Grande Fratello sappiamo quanti deficenti ci sono in Italia e attraverso le Bandiere della Pace sappiamo dove abitano"...

    10 e lode!

    Chissa' dove sono i finiti i "DEFICENTI" ora che i Cinesi stanno massacrando il TIBET? forse a bere un drink di sicuro non ad oorganizzare le solite patetiche fiaccolate

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  2. HEY Wood! Mi hai appena dato delle deficiente! Anche io avevo appeso la bandiera, anche se la mia finestra non dava sulla strada perciò non si vedeva (però la mia vicina di casa, quando sono andata via, mi aveva detto con una lacrimuccia "adesso non vedrò più quei bei colori alla finestra").
    E comunque... sono anni che i cinesi massacrano i tibetani (e infatti il Dalai Lama mica è lì!), solo adesso è uscita alla ribalta la notizia e la gente si indigna... e le altre guerre?

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  3. Mi sono tenuto volutamente lontano dall'argomento Cina/Tibet...

    Non bisogna essere degli studiosi per capire quello che sta succedendo laggiù.

    avrei tanto da dire...

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  4. Sì è vero che sono anni che i cinesi massacrano i Tibetani, è vero che in Darfur c'è un genocidio che non smetterà mai, è vero che del Kenya se ne è parlato solo nelle vacanze di Natale e poi bon, MA è meglio parlarne poco o non parlarne per nulla???
    Io non sono per le bandiere o per i drappi porpora, ma se servissero a far pensare un pochino ...

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  5. Appunto Camp*... servissero a far pensare ma... mi sembra che non servano proprio...

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  6. Credo che smettere di sperare che le cose possano cambiare sia il primo motivo per cui le cose alla fine non cambiano.
    Ma invece bisognerebbe urlare ogni volta un po' più forte altrimenti qualcuno un giorno inizierà un nuovo sterminio al motto di "chi mai si ricorda oggi del genocidio degli tibetani"... e in tutto questo non c'è nulla di patetico wood...

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  7. Hai ragione Andrea.
    Solo che...
    ...a me cadono le braccia.
    Ci indignamo, protestiamo, schieriamo ma poi non cambia niente.
    E quando non cambia niente una, due, tre volte...
    A mia memoria ci fu un unico uomo che riuscì a cambiare radicalmente lo stato delle cose senza fare una lotta armata.
    Ed è vero che questo uomo disse "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" ma... a me cadono lo stesso le braccia...

    (Cliccando sull'Iraq Body Count che ho inserito nel post c'è il dettaglio di tutte le vittime CIVILI dall'inizio della guerra in Iraq, catalogate per età, come sono morte, etc...
    Scientifico. Statistico. Reale.
    Missione di pace. Certo.
    Basta leggere i dettagli di alcuni incidenti per capire cosa succede.
    Si potrebbe iniziare con un po' di informazione per far muovere le masse e cambiare le cose.)

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