mercoledì 27 dicembre 2006

I WISH YOU A GOOD WISH!

Un desiderio espresso nella mezzanotte di Capodanno è destinato ad avverarsi.

Prima di esprimerlo, perciò, bisogna valutare bene le conseguenze.

Io sono 4 giorni che ci penso e ancora non ho deciso cosa chiedere.

Per ora mi bevo un litro di paraflu, mi avvolgo nel piumino del letto e me ne vado alla volta della Russia.

Visto che non mi cimenterò a capire la tastiera in cirillico... ci risentiamo nel 2007.

Buon Desiderio a tutti...

lunedì 25 dicembre 2006

NATALE A CASA CUPIELLO

Pranzo di Natale in famiglia. Un classico.
Quando dico famiglia nel mio caso intendo 18 persone: mia mamma, le sue due sorelle, i suoi due fratelli e relativi mariti/mogli/figli (in realtà oggi eravamo solo in 11).
Le scene tipiche che si ripetono ogni volta sono:
- Io che arrivo puntualmente in ritardo e mia madre che mi cazzia
- Mia madre che si rende conto che può cazziarmi anche su altre cose oltre al ritardo, perciò continua per 15 minuti mentre io infilo le dita in tutte le ciotoline con le salse e mi lecco le dita deliziata (e così vengo cazziata anche per quello)
- Zie che non sanno dove posare pentole e vassoi e, ogni anno, dicono "Ma non dovevamo cucinare 4 cose?"
- Mio fratello che arriva puntualmente in ritardo dopo di me, e puntualmente ha la faccia di uno che ha dormito 1 ora, gli occhi lucidi e persi nel vuoto e il sorriso inebetito
- Io che mi chiedo perchè lui non viene mai cazziato
- Mia cugina che invece di ingolfarsi come noi si beve un litro di minestrina perchè dice di essere allergica a tutto (ma io ho il sospetto che lo faccia perchè è perennemente a dieta)
- Qualcuno a caso che dice al mio zio gay che lo smalto rosa shocking alle unghie non è un granchè
- Vari discorsi su politica-sanità-lavoro (sono sempre gli stessi discorsi con sempre gli stessi punti di vista)
- I miei cugini piccoli che iniziano a strapparsi i giocattoli dalle mani (francamente io non vedo l'ora che arrivi questa scena, perchè così ho l'occasione di alzarmi dal tavolo e sdraiarmi con loro sul tappeto a giocare!)
- Alla fine del pranzo qualcuno propone di fare una passeggiata

Oggi c'è stata la variazione sul tema.
Mentre portavo un vassoio di anatra in crosta da casa di mia mamma a casa di mia zia ho per sbaglio pestato una zampa del nostro cane-cavallo... che ovviamente mi ha subito azzannato il piede.
Quel che ne è seguito è stato molto divertente e molto poco natalizio!

domenica 24 dicembre 2006

FILM & CINEMA

Ieri sera cinema.
Scelta ardua, cosa andare a vedere: un capolavoro come "Natale a New York", un film cult come "Olè" oppure il mondo incantato di "Eragon"?
Mike Bongiorno direbbe "la uno, la due o... la TRA?".
Le luci si spengono in sala, sullo schermo da un uovo gigante color smeraldo esce l'esserino più incantevole che io abbia visto dopo i Greemlins (quelli buoni... non quelli assassini): un'adorabile draga (che non è una ruspa... intendo dire un drago femmina...).
Il film è un fantasy classico, con i cattivi che sono tutti brutti-capelli unti-fiato pesante, i buoni che sono candidi-fighi-alti-slanciati (e poi c'è Jeremy Irons), magia, battaglie, risate, le difficoltà interiori da superare e tutto è bene quel che finisce bene (che poi in realtà non finisce perchè è la prima parte di una trilogia).
Se si apprezza il genere mi sembra fatto piuttosto bene. Io rimango nostalgicamente attaccata a "La storia infinita".
Una cosa che mi raccontavano ieri su "Eragon" è che è stato tratto da un libro scritto da un ragazzo di 15 anni. Pare sia stato il caso dell'anno perchè il ragazzetto non è mai andato a scuola ma è stato istruito dai suoi genitori, tra cultura e leggende.
Io ricordo che a 4 anni mio padre mi aveva insegnato a leggere e che quando ne avevo 7 aveva cercato di farmi comprendere il concetto elettronico di ON/OFF.
Se non avessi ricevuto un'istruzione classica... magari avrei scritto Matrix! :-)

Già che si parla di film scrivo anche degli ultimi 3 affittati:
"The Road to Guantanamo" - per chi vuole farsi un'idea di come si viene trattati nel caso di sospetto terrorismo. E' una storia autobiografica di tre inglesi con origini pachistane. Durante un viaggio turistico in Afghanistan vengono catturati dall'esercito americano e sospettati di essere seguaci di Bin Laden.Rinchiusi nella prigione di Guantanamo e abbandonati dal proprio governo, vengono scagionati dopo diversi anni.L'impressione che ne ho avuto è che i tre non siano degli stinchi di Santo (e poi perchè devono per forza sposarsi in Pakistan?) però le torture e il trattamento che hanno ricevuto sono ingiustificabili. Io sarei impazzita.Ho letto da qualche parte che i tre protagonisti della vicenda, dopo essere tornati a Londra da un viaggio, sono stati interrogati per ore dalla polizia inglese che ha fatto promettere loro che non faranno mai più film politici.

"Me and You and Everyone we know" - avevo voglia di un film leggero, una commedia tipo "Se scappi ti sposo" e così ho seguito il consiglio di un amico che l'aveva visto. Altro che film leggero... è un'analisi sulla difficoltà dei rapporti umani, sulla solitudine, su amori non corrisposti, su piccole perversioni sessuali.Sono un po' di parte ma ho trovato fantastica una parete della casa dell'artista dipinta di rosa/fucsia con la sagoma bianca di un capoerista.

"Jarhead" - bellissimo film, storia di marines che nel 1989 vanno in Kuwait per difenderlo dalla conquista irachena. Il protagonista è lo stesso di "Donnie Darko".L'inizio del film ricorda "Full Metal Jacket"; le scene nel deserto sono stupende.

venerdì 22 dicembre 2006

NATALE

Ed è ancora Natale.
Forse sono troppo "orsa" per apprezzarlo.
A Natale tutto il mondo impazzisce e si riversa per le città alla ricerca dei regali intasando ogni strada.
Anche andare a comprare il pane diventa complicato.
E poi i pranzi, le imposizioni, gli auguri...
Mi piacerebbe scappare lontano.
Oppure dire a tutti che sto andando lontano per poi starmene a casa, guardare le lucine degli alberi dalla finestra, mandare gli auguri via sms.
Sono un po' estremista, non so perchè, forse perchè mi piacciono le tradizioni e trovo che ormai di tradizionale sia rimasto ben poco.
Tanto lo so che alla fine ci sarà modo di divertirsi lo stesso e come sempre sarà un bel Natale.
Ma questo lo saprò solo il 26... quindi per ora... tanti auguri!!!

giovedì 21 dicembre 2006

N'ALTRA VOLTA

E vai. Seconda sbornia a pranzo in meno di una settimana.
Scena alle ore 13.30: sala riunioni presidenziale, prestigiosissimo lampadario, pareti di vetro.
Tavolo centrale, ovale, addobbato e pieno di mille leccornie.
Attorno ad esso sono sedute una ventina di persone.
Ore 13.45: scambio di frasi allegre e un po' di circostanza
Ore 14.00 si viene a sapere che sul tavolo è stato posato un Barbaresco del 1998.
Ore 14.15 il Senior Vice President della società, avvocato di tutto rispetto, inizia a raccontare barzellette "spinte" della durata di 15 minuti l'una
Ore 15.00 con i pomini rossi modello Heidi vago di porta in porta cercando il mio ufficio accorgendomi dopo 10 minuti che il mio ufficio non ha una porta
Bene...

PICCOLO MIRACOLO PER LUCY

Lucy spegne il pc e infila il cappotto. "Ho di nuovo i minuti contati" pensa. Ma questa non è una novità.
Lucy da baci in cambio di baci ai colleghi che il giorno dopo son già in ferie. "Ci vediamo nel 2007... SPERIAMO...". Gesto scaramantico dei baciatori uomini. Sorrisino e "Tiè" dalle ragazze.
Lucy esce dall'ufficio a passo spedito, mette in moto la macchina e decide "Prendo l'autostrada, così faccio prima". Oh Yeaaahhhh... prosciugatele il portafoglio, diavoli della comodità.
A Lucy hanno già fatto la ramanzina 15 volte quando ha detto a che velocità percorreva l'autostrada, perciò eviterà di scriverlo anche qui.
Lucy si trova in corsia di sorpasso quando "SPABAAAM!!!!" colpisce qualcosa sull'asfalto.
Lucy diventa gelida come un ramarro; l'ultimo pensiero, prima di congelarsi anche lui, è "Ho sfasciato la macchina"
Lucy butta un occhio alla prima piazzola di emergenza ma lo raccoglie subito (l'occhio) prima di tutto perchè anche se miope non può farne a meno, e poi perchè la piazzola è intasata di macchine ferme che, si presume, hanno cozzato come lei contro LA COSA.
Lucy sosta alla seconda piazzola. Apre la porta lentamente e sempre adagio, mani nei capelli, va verso il cofano quando si fermano dietro di lei altri automobilisti.
Lucy non è un genio dei motori ma ci vuole poco a capire che il tizio più vicino a lei ha sfasciato il radiatore. L'acqua scende copiosa e calda come un rubinetto aperto nella vasca da bagno.
Lucy prende coraggio e guarda la sua macchina.
Zero. Niente. Nonostante il buio sembra che non ci sia neanche un graffio.
Lucy non sa chi ringraziare, ma pensa che se qualcuno è in grado di fare certi piccoli miracoli allora sarà anche in grado di leggere il blog e raccogliere il ringraziamento.

mercoledì 20 dicembre 2006

SCHIAFFI

Telefonata di ieri sera tra me e il mio vicino di casa. Età 12 anni (la sua, non la mia).
"Pronto? Ciao, scusa se ti disturbo..." "Ma no, che disturbo, dimmi..." "...è che mi hanno dato da fare un compito di inglese per Natale" "Vuoi che lo facciamo insieme?" "Mah... è una cosa da tradurre, è un po' lunga, me lo fai tu? " "Ah... vabbeh, lasciamelo davanti alla porta che lo prendo questa sera quando torno" "Mi raccomando, FALLO PER GIOVEDI'!"
Hai capito il ragazzetto?

FIAT FIORELLO

Fiat Fiorello, che non è una frase latina (tipo "Fiat Lux").
Fiat è la casa automobilistica (Fabbrica Italiana Automobili Torino ma soprattutto, come dice lo stesso showman, Finalmente In AtTivo!) che quest'anno, come regalo di Natale, ha dato 2 biglietti ad ogni dipendente per assistere allo spettacolo di Fiorello.
Uno spettacolo esclusivamente per la FIAT e sulla FIAT.
E così ieri sera, ospite di un dipendente, mi sono intrufolata anche io.
Fiorello rompe il ghiaccio facendo l'imitazione di Mike Bongiorno, sfotte il pubblico, si rivolge alla prima fila dove sono seduti Marchionne, Chiamparino e De Meo e dichiara loro di essere veramente felice di poter fare il testimonial della FIAT.
Dopo il bradipo.
Dopo Gabbana.
Spettacolo divertente, interattivo (fa cantare "VI...VA... LA...FI...." ...at! Attenzione a non sbagliare l'ultima sillaba...), qualche battuta lascia un po' indifferente ma quando canta è magia ("Se telefonando" di Mina, "L'isola che non c'è" di Bennato, "My way" di Frank Sinatra).
Poi inizia a descrivere la 500 e allora mi scendono le lacrime dagli occhi, prima per tristezza e nostalgia e dopo per le risate.
Nostalgia perchè rievoca alcuni particolari della 500 che io ricordo perfettamente (la levetta per l'accensione che faceva sobbalzare tutta l'auto, l'aria da tirare per farla partire, la doppietta per cambiare la marcia).
Tristezza perchè anche se ero piccola e non guidavo ancora (in realtà il mio babbo me la lasciava usare nel prato dei nonni) il fatto che io abbia certi ricordi mi fa pensare che non sono più tanto giovane.
Risate perchè racconta un episodio legato all'avvocato Agnelli che, dopo aver assistito ad un'opera di Pavarotti, va a congratularsi e gli dice "avrei pensato di omaggiarla regalandole una nostra automobile". Pavarotti esce dal teatro, vede la 500 e, con forte accento emiliano, esclama "Cos'è, un gilet?".

Si dice che "apprezziamo maggiormente il dolce quando conosciamo l'amaro" e forse è l'amarezza che mi fa scrivere, però non posso fare a meno di pensare che quest'anno l'azienda per cui lavoro non solo non mi ha regalato niente ma non mi ha neanche fatto gli auguri (via mail, sulla intranet, con una cartolina, una stretta di mano...).
Quindi se fossi un dipendente FIAT e non mi piacesse Fiorello, apprezzerei in ogni caso il regalo.

martedì 19 dicembre 2006

PIU' DI MILLE...

PAZZA IDEA...

Sono ottimista, c'ho le prove: ieri pomeriggio ho lavato la macchina, dopo 10 minuti ha iniziato a piovere ed io ho pensato che per lavarla avevo usato solo 3 gettoni invece di 4 e quindi una bella risciacquata naturale era quello che ci voleva.
Tonino Guerra, mi fai un baffo!

Un po' di ottimismo e fiducia in + invece ci sarebbe voluta Ven sera.
Era stata organizzata una cena in un locale e cercando sulle Pagine Gialle allo stesso indirizzo risultava esserci una casa editrice. L'organizzatrice s'è presa una marea di insulti da tutti perchè pensavamo di rimanere digiuni.
In effetti... una volta arrivati ... abbiamo scoperto che lo era ma allo stesso tempo... non lo era, una casa editrice!
I proprietari ci raccontano che al salone del Libro di tre anni fa avevano avuto la bella idea di esporre sia i loro libri sia... un piatto di agnolotti che le persone potevano portare via per 5€. L'abbinamento libri-cibo era stato un tale successo da far nascere l'associazione, nient'altro che un piccolo ristorante casalingo all'interno della casa editrice.
Le ricette sono principalmente della cucina langarola e di ottimo livello (5 antipasti, 3 primi e 4 dolci), i vini sono tutti non-piemontesi (4 vini diversi) e il prezzo è fisso: 25€.
Il devoluto della cena serve a pagare l'affitto di un appartamento di 240 mq dove vengono ospitati i familiari di bambini affetti da tumore provenienti da tutta Italia e ricoverati negli ospedali di Torino. Se si aggiunge anche che alla fine della serata regalano un libricino contenente le ricette di ciò che si è mangiato... mi sembra davvero unico.
Da ricordare:
1) Il locale è piuttosto raffinato, quindi evitare di presentarsi come ero vestita io: jeans sdruciti, scarpe Camper da battaglia, maglietta con disegnati un toro e una mucca stilizzati che si abbracciano e sbaciucchiano, tatuaggio in vista.
2) Evitare di andarci quando il giorno dopo la sveglia è alle 03.30...
3) L'indirizzo è Via San Paolo, 54 - Torino - Obbligatorio prenotare al 011-38.28.128 (aperto solo Gio-Ven e Sab)
4) Cercare di farsi venire un'idea geniale simile...

lunedì 18 dicembre 2006

SIVIGLIA: APPUNTI DI VIAGGIO

Oggi sono in ferie.
Prima di perderli butto giù i ricordi più forti della gita a Siviglia
AEREOPORTO DI BG: fino a qualche settimana fa distribuivano gratuitamente le bustine trasparenti e richiudibili per i liquidi. Sabato ho scoperto che le hanno messe a pagamento. "Salve, vorrei un sacchetto" "Ecco, sono 50 cent" "Ma sta scherzando??" (avevo chiesto nr. 1 sacchetto, non una confezione da 100!) "Guardi, io sono qui per lavorare, non per scherzare".
Ciapa lì, come si dice dalle mie parti.
BIRRE E TAPAS: la capitale delle tapas, molte delle quali da mangiare in piedi per strada e chiacchierando. Costo di una birra piccola = 1 € (...2 sacchetti dell'aereoporto...)
ALCAZAR, GIRALDA E CATTEDRALE: valgono da sole il viaggio. Un assaggio di Marocco in Spagna.
PENSIONE: nell'ostello prenotato si era verificato un problema di tubature così veniamo dirottati in un'altra pensione. Pulita, in pieno centro, le pareti sono coperte da mattonelle colorate. Nella hall, proprio dietro ad un divano, c'è uno scooter parcheggiato. Manca l'acqua calda.
I QUARTIERI: Santa Cruz, Triana, le vie e i vicoli in cui perdersi sono spesso contornati da case bianche con le porte incorniciate di giallo
SOLE ED ARANCI: bellissima sensazione stare sdraiati nel parco dell'Alcazar con 20°C il 15 Dicembre, altrettanto scoprire che alle 18.00 è ancora giorno.
Nel viaggio in aereo leggo "La ragazza delle arance" di Jostein Gaarder, una storia ambientata tra Oslo e Siviglia (bella coincidenza visto che avevo portato dietro il primo libro che mi era capitato tra le mani). Della città spagnola dice "potrebbe sembrare un unico grande luogo di culto in onore dell'arancio come pianta da cultura. Tutte le piazze e le piazzette sono circondate da aranci". Non potrei trovare una descrizione migliore.
PARAMITA: c'è un negozio proprio dietro la cattedrale. Mi sarei comprata tutto...
LA PLAZA DE TOROS: La mia prima volta in un'arena (era solo una visita guidata, senza corrida; l'edificio è del 1700). Sentimenti contrastanti. La guida spiega con molta riverenza in cosa consiste la corrida e come si sviluppa; la durata media è di 2 ore-2 ore 1/2, tre toreri e sei tori (due per ogni torero, ovviamente uno per volta!).All'arena, oltre che le porte per far accedere gli spettatori, ci sono una porta per far entrare il torero, una per il toro, una per andare all'infermeria (che visitiamo, oltre alla cappella dove il torero prega prima della corrida), una per far uscire il toro morto.
Non sto a descrivere le varie fasi del "combattimento", mi colpisce però una cosa: se il toro uccide il torero, allora anche la mucca madre del toro viene uccisa perchè non possa vivere sapendo che suo figlio è un assassino. Anche il toro deve morire. Il toro, insomma, non vince mai.
La visita all'arena e al museo dura 20 minuti circa e per quanto uno non possa smettere di pensare a quanto la corrida sia una pratica barbara, allo stesso tempo viene quasi il desiderio di vederla una volta.
LA MACARENA: l'emozione più grande. La chiesa è terribile, dipinta con colori pastello. Svetta da terra una bambolona di 2 metri circa, agghindata con una corona enorme, un mantello enorme, un vestito enorme. E' la Madonna della Macarena, molto venerata a Siviglia. Spinta dalla curiosità mi metto in coda con tutti i fedeli che sfilano di fronte alla statua e le baciano la mano (un chierichetto si occupa di pulirla dopo ogni bacio e la cosa mi fa sorridere). Mi avvicino sempre più e non capisco cosa mi succede ma l'emozione sale fortissima . La Madonna ha uno sguardo incredibilmente triste e vero e dagli occhi le escono lacrime di sangue (non è un miracolo, sono dipinte!). Ricordo indelebile. Non so perchè ma lo associo ad un tempio buddista visto in Thailandia quest'estate.


LA CUENTA
Volo aereo: 36 €
Bus aereoporto A/R : 2,40 + 2,40 = 4, 80 €
2 Colazioni : 9 €
Ingresso all'Alcazar: 7 €
Ingresso arena : 4 €
2 Tapas: 12,50 €
Bus città: 1 €
Cena: 20 €
Albergo: 22 €
-----------------------
Tot: 117 €

venerdì 15 dicembre 2006

UBRIACO DELIRIO NATALIZIO...

Il pranzo pre-natalizio di oggi mi ha lasciata come se avessi ricevuto una roncolata sulla testa.
Pazzi criminali che hanno portato vino rosso da 13 gradi, vini bianchi mai provati (e vuoi privarti del piacere?). Alla salute!
Delinquenti armati di zuccherini imbevuti d'alcool e al sapore di zinnia.
Tornare a lavorare, anche dopo un caffè doppio, senza dire, fare e scrivere cavolate mi sembra impossibile. E' più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago... ah no, questa era un'altra storia...

Ricevo una mail da Ryanair con oggetto "
Comunicazione Importante Riguardo il Vostro Volo".
Oh no... scommetto che ci sarà sciopero e non si parte.

Click-click,
Click-click, Click-click (ben tre volte prima di centrare la riga giusta) apro e leggo.

Gentile passeggero,

Considerato che il suo volo con Ryanair avrà luogo durante il periodo natalizio, desideriamo portare alla sua attenzione alcuni dettagli importanti e vi (VI? ma non stava dando del Lei?) preghiamo di portare questa comunicazione con lei in aeroporto.(Ah ecco, siamo tornati al Lei. Ma devo addirittura portarmi dietro la comunicazione? E cosa ci sarà scritto mai?)

Vi preghiamo (Perbacco, di nuovo tornati al voi) di lasciare abbastanza tempo per passare il check-in e il controllo sicurezza – l’aeroporto sara’ molto affollato durante il periodo natalizio. Tutti i banchi check-in di Ryanair aprono 2 ore prima della partenza e chiudono tassativamente 40 minuti prima della partenza. L’imbarco inizia 30 minuti prima della partenza – non e’ possibile ritardare I (ops, è scappato il dito sul tasto MAIUSC della tastiera?) nostri voli per passeggeri in ritardo ai controlli di sicurezza percio’ vi chiedamo di lasciare tempo sufficiente per fare il check-in e passare per il controllo di sicurezza. (Va bene, ci proverò) Non sono permessi i botti natalizi a bordo (Nooo... E adesso dove la metto la Bomba Maradona?!?) e vi chiediamo di non portarli (dove?) in aeroporto (ah ecco) perche’ sarete costretti a lasciarli (dove?) in aeroporto (one more time!) . La franchigia per il vostro bagaglio e’ indicato (indicata! non indicato!!!) qui sotto. Siete pregati di non incartare i regali (ma porca... ) che portate nel bagaglio a mano perche’ la carta sara’ rimossa ai controlli di sicurezza. (Tuuuutttiiii a tteeeeerrrraaaa) Buon natale da tutti noi a Ryanair (si fanno gli auguri da soli?)

E poi l'ubriaca sono io????

PAUSA!

Caro Babbo Natale,
quest'anno vorrei come regalo l'iscrizione ad un Master di Organizzazione Personale.
Sai, uno di quelli con lo slogan "ti tocca correre ogni volta che devi fare qualcosa? Fai sempre tutto con urgenza perchè non sei un mago della pianificazione (se non nei viaggi :-) ) ? Iscriviti al nostro Corso!"
Si, caro Babbo, perchè io sono una di quelle persone che ogni anno si scopre felicissima perchè è riuscita a comprare già la metà dei regali di Natale per poi accorgersi il 24 Dicembre che il 50% di quelli ancora non comprati ha un peso maggiore.
Eccomi, sono Miss Always In a Great Hurry detta anche CeLaFaccioCeLaFaccioCeLaFaccio.
Ti faccio un esempio sulla giornata di oggi, 15 Dicembre. Abbiamo in agenda un pranzo pre-natalizio con i colleghi; pranzo che era stato organizzato un mese fa, uno di quelli dove ognuno porta qualcosa da mangiare.
E allora, quando me ne sono ricordata io (nonostante ieri mi avessero mandato una mail)? Forse ieri sera così da avere tutto il tempo per fare la spesa? Noooo, certo che no, troppo facile! Alle ore 6.20 di questa mattina ho messo a bollire una pentola d'acqua per fare l'insalata di pasta per 15 persone.
Brava, un applauso!
E domani? Domani Babbino me ne vado a Siviglia.
Aereo con partenza alle ore 7.30 da Bergamo. Secondo te, come arriverò al check-in dell'aereoporto? Te lo dico io: tutta completamente sudata perchè dopo aver parcheggiato la macchina in un prato dovrò fare una corsa pazzesca per non arrivare in ritardo scoprendo di aver dimenticato la carta d'identità in macchina e rifare i cento metri ad ostacoli per un paio di volte...
Senti Babbo, non vorrei abusare della tua Bontà, ma già che ci sei, nel pacco regalo mettici anche un po' di Ottimismo perchè io non riesco a togliermi dalla testa che a Siviglia adesso ci sono 18°C ma appena io e la mia t-shirt entreremo in Spagna i gradi scenderanno a -3...
BUEN VIAJE!

giovedì 14 dicembre 2006

CAOS

Lavoro completato finalmente. Ho due borse sotto gli occhi che potrei venderle su e-bay allo stesso prezzo di quelle firmate Louis Vuitton.
Comunque, ieri sera ho avuto il permesso di uscire (leggi: sono fuggita) e andare a casa.
Troppo tardi e nessuna voglia di mettermi a cucinare, quindi mi fermo in pizzeria e porto via una quattro formaggi + speck.
Si sa, c'è una stretta relazione tra me, il cibo grasso e il buonumore.
Naturalmente la mia libertà era provvisoria, ovvero dovevo aspettare una telefonata per sapere a che ora presentarmi in ufficio.
Canticchio "Servi della gleba" e per ingannare l'attesa mi riguardo per la decima volta il finale di Bridget Jones in Tv, poi alle ore 23.30 mi ricordo di una cosa: Domenica mio cugino di 4 anni mi ha fatto vedere orgogliosamente il suo albero di Natale e mi ha detto "posso venire a casa tua a vedere il tuo albero?"
Glab. Che gli faccio vedere se viene? Il bonsai morto 2 anni fa? In effetti potrei catturare la sua attenzione per almeno mezzo minuto.
Urge fare albero immediatamente.
Alla velocità di Benny Hill mi verso un bicchiere di Martini e tiro fuori gli scatoloni con l'armamentario.
Marmocchio, ti stupirò con effetti speciali: triplo filo di lucine colorate, fiocchi multicolori, non una 'pallina' uguale all'altra nè di forma, nè di colore, nè di materiale: palle di vimini arrotolato, stelle di panno, babbo natale di latta colorata, cuori di legno, pupazzi di neve che sciano fatti col Dash, forme trasparenti, di plastica, dipinte a mano, di polistirolo rivestite con la stoffa...
Insomma st'albero è un po' un puttanaio ma spero di salvarmi col fatto che un bambino di 4 anni questa parola non dovrebbe ancora conoscerla...

mercoledì 13 dicembre 2006

SANTA LUCIA

A casa mia non si è mai festeggiato nessun onomastico tranne il mio.
Ricordo che una volta mia mamma aveva scritto su di un biglietto "Una persona con un nome speciale merita una festa in più..." (come ho detto nel post precedente mamma è sempre stata una romanticona)
Oggi ho anche portato i pasticcini in ufficio e mi sono resa conto solo dopo aver aperto il pacchetto che magari risultava un po' strano per gli altri fare festa per un onomastico...
Comunque. Alla Santa Lucia sono ammuffite tutte le foglie della coroncina, la cera delle candele si è sciolta sui capelli e ha incominciato a dare i numeri:
3... come "per 3 volte di seguito mi hanno chiesto di lavorare la notte"
2... come "per ben 2 volte di seguito perdo l'allenamento"
1... come "per 1 pelo non ho insultato qualcuno"
...

LEI & LUI


Lei abita in una grande casa in un bosco
Lui abita in un appartamento in centro città

Lei legge
Lui studia

Lei ha fatto installare la parabola per vedere SKY
Lui ha venduto la TV e vive senza

Lei segue l'istinto quando deve prendere le decisioni
Lui pondera ogni cosa razionalmente

Lei ama i gatti
Lui non sopporta i gatti

Lei è romantica
Lui è pratico

Lei ascolta musica rock & pop
Lui ascolta musica classica & tradizionale

Lei & Lui hanno dei punti in comune, sono entrambi generosi, credenti, amano la montagna, lo yoga e fare l'orto per esempio.Lei & Lui sono stati sposati per 25 anni e si sono lasciati perchè entrambi sono cocciuti e testardi, perchè entrambi non scendono a compromessi, perchè entrambi stanno meglio da soli.
Lei il giorno di Santa Lucia mi regala un bouquet di fiori, lui mi telefona (sempre) il giorno prima dicendo che almeno non se lo scorda il giorno dopo (che poi sarebbe quello giusto...).
Lei la mia mamma, Lui il mio babbo.
La questione che mi pongo, anche osservando Lei&Lui, è "quanto bisogna avere in comune e quanto bisogna essere diversi per stare bene insieme (e a lungo)"?
Ho sempre pensato che condividere tutti gli interessi porterebbe ad un appiattimento della coppia e che invece avere interessi diversi sarebbe molto più stimolante.
Il rovescio della medaglia è che si rischia di non andare d'accordo su nulla.
Come sono difficili le relazioni...

martedì 12 dicembre 2006

SERIE TV

Lo so, sono una drogata di serie TV.
Non di tutte, s'indente.
CSI per esempio non riesco a guardarlo (è al limite dello splatter e filo-americano all'eccesso), e neanche Smallville (ci sono così tanti sorrisi smaltati che sembra la pubblicità di un dentifricio), nè E.R. (lo danno ancora???), nè O.C. (avevo iniziato ma per fortuna ho smesso).
Eppure ci sono alcune serie di cui proprio non posso fare a meno. Elenco:
- Friends. Ho pianto 15 minuti per l'ultima puntata
- Desperate Housewifes. Talmente cattivo da essere imperdibile.
- Six Feet Under. Protagonista una famiglia di becchini. Forse tra le mie preferite per l'originalità e l'intelligenza nel trattare l'argomento.
- Dr. House. Il caso dell'anno. Non c'è bisogno di commentare ulteriormente
- Veronica Mars. La ragazzetta detective. Mi piaceva l'idea che lei fosse emarginata da tutti nonostante la sua genialità
- Lost. Che tensione!
E poi... Medium che finalmente ricomincia Giovedì (ore 21.00 su RAI3) e per la quale Patricia Arquette (l'adoro...) ha vinto l'Emmy Award.
I protagonisti sono assolutamente normali, con i problemi di tutti i giorni e non belli e patinati modello "Beverly Hills". La protagonista (Allison-Arquette) è sposata con un normalissimo ingegnere aerospaziale, ha tre figlie piccole e ha interrotto gli studi di giurisprudenza per stare dietro alla famiglia. Mai laureata, lavora come consulente per l'ufficio del procuratore distrettuale di Phoenix, in Arizona.
La sua consulenza è un po' particolare perchè Allison è una medium ed è in grado di parlare con i morti, di leggere nel pensiero e di prevedere il futuro. Niente è dato per scontato, i messaggi vanno interpretati e Allison sa di non essere infallibile.

Sul fatto che la serie si ispiri ad una vicenda reale (ho letto che la vera Allison continua ad aiutare la polizia di Phoenix e a rispondere alle lettere che le arrivano da tutto il mondo con richieste di aiuto) sono un po' perplessa.
Sarebbe bello poter credere ai poteri paranormali perchè se è vero che si può parlare coi morti allora della morte non si dovrebbe più avere paura; leggere nel pensiero è uno dei miei sogni più grandi (What Women Want... stupendo!); prevedere il futuro è l'unica cosa che non mi interessa perchè toglierebbe il gusto delle cose fatte nel presente.
Io, scientificamente, preferisco non crederci. Ne faccio una questione di calcolo delle probabilità:
- Se uno ci crede e non è vero: le aspettative vengono disilluse ed è tremendo
- Se uno ci crede ed è vero: se l'aspettava, ne più ne meno
- Se uno non ci crede e non è vero: se l'aspettava, ne più ne meno
- Se uno non ci crede e invece è vero: unico caso di gioia e gaudio

lunedì 11 dicembre 2006

LUNGA GIORNATA

Questa mattina, ore 07.12, ho aperto il bagagliaio della macchina per infilare dentro il borsone della palestra. Pensavo di averlo aperto del tutto e invece era rimasto proprio ad altezza fronte. Sbam! Ho battuto una bella capocciata con conseguente bernoccolo e piccolo taglio.
Certi segnali di primo mattino andrebbero interpretati. E infatti il Destino, che è cinico e baro (non bisogna mai scordarselo), in quel momento se la sghignazzava sussurrandomi "E' inutile che ti porti dietro il borsone, tanto in palestra questa sera non ci vai!"
Ore 17.53 timbro il cartellino per uscire dall'ufficio.
Ore 17.54 ricevo una telefonata.
Ore 17.59 timbro il cartellino per ri-entrare in ufficio.
Adesso sono quasi le 22.30... si prospetta una lunga nottata!

Legge di Gumperson
La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.

IL LIBRO DEL WEEK-END

"Tutti i miei amici sono supereroi" di Andrew Kaufman. Un racconto divertente, con dei buoni spunti che (secondo me) potevano essere approfonditi.
E' la storia di un uomo normale circondato da supereroi: La Coniglietta Antistress, Mister Vestaglia (ha il potere di vivere ogni giorno della sua vita come se fosse domenica), Gipiesse (sa arrivare dovunque anche se non c'è mai stata. Giunta a destinazione però inizia ad agitarsi e deve rimettersi in movimento per dirigersi da qualche altra parte), Televendita (può convincere chiunque di quello di cui è convinta lei), la Baciatrice di Rospi (ha la capacità di trasformare i falliti in vincenti, condannata a veder scomparire l'attrazione non appena operata la trasformazione).
Il giorno del matrimonio tra il protagonista (Tom) e la Perfezionista, Ipno lancia un incantesimo e Tom diventa l'Uomo Invisibile ma... solo per sua moglie. Tom ha pochissimo tempo per evitare che lei lo dimentichi per sempre.
I superpoteri in realtà sono concentrato delle caratteristiche di ognuno.
E' vero, la maggior parte dei supereroi ha un nome ridicolo. Ma ognuno deve scegliersi il nome da solo. Pensate a come potrebbe essere difficile. Provate voi. Adesso. Distillate la vostra personalità e le vostre peculiarità in una singola frase, o in un'immagine. Se ci riuscite, è probabile che siate già un supereroe.
Una difficoltà in cui potete imbattervi cercando il vostro nome da supereroe è che può riferirsi a un aspetto di voi stessi che forse non vi piace. Lo Speculatore, Una Notte e Via e il Bulldozer ci hanno impiegato anni ad accettare i loro superpoteri.
L'ultimo passo nel trovare il vostro nome da supereroe è accettare che alla fin fine non cambia poi molto.
D'accordo, c'è una cosa che sapete fare bene, che sapete fare come nessun altro su questo pianeta. Questo vi rende speciali, ma essere speciali in realtà non significa nulla. Dovrete sempre vestirvi ogni mattina. I lacci delle scarpe vi si rompono comunque. La vostrra ragazza vi lascia lo stesso se la trascurate.


(la foto che ho messo in questo post non è propriamente di un supereroe ma di un frate-wrestler, però mi faceva ridere... soprattutto se ripenso al film)

LIONE

Sono salva. Non abbiamo camminato molto: dalle 16.00 alle 01.30 il primo giorno e dalle 9.00 alle 15.30 il secondo giorno.
E il tutto intervallato dalle pause rifornimento: venerdì spuntino di kebab, aperitivo di vino caldo (tranne per il nostro Principe di Napoli che ha optato per un
bicchiere di zuppa di legumi ed ha iniziato a sorseggiarla camminando sotto la pioggia mentre ci raccontava dell'immagine impressa sul sigillo nobiliare della sua famiglia: una mozzarella di bufala), cena in un ristorante ("Le Gamba's House" in rue Mercière 9) che sembrava una rimessa navale in disuso, piena di valigie, canoe, lanterne, un bagno tappezzato di pagine di riviste anni '40-'50 e con un vinello che ci ha fatto barcollare per un ora (o sarà stato il rhum aromatizzato alla vaniglia?).
Sabato colazione all'hotel con 18 evasi da qualche ospizio francese tra i quali una signora alla quale stava cadendo la dentiera a furia di ridere perchè sono riuscita a carbonizzare il toast. A pranzo invece la mia ignoranza viene punita con un semi digiuno perchè punto il dito sul menu dove c'è un "Tableau" pensando possa essere un tagliere misto e invece mi viene servito un quadrato di 10x10 cm di trippa impanata, che io avevo appena finito di dire che odio.
Comunque, per tornare alla festa delle luci, trovo sia stata strepitosa. Sulle facciate dei monumenti vengono proiettati colori, forme, immagini; per le vie ci si imbatte in alberi con foglie fatte di stagnola; finte meduse illuminate di azzurro fluttuano nei cortili; la visuale più suggestiva forse è stata in riva al fiume, non tanto per la cattedrale e il castello illuminati sulla collina (belli anche di giorno) ma perchè milioni di lumini erano stati messi alle finestre delle case.
Atmosfera indimenticabile e molto festosa. Mi ha dato l'idea di festeggiare in anticipo il Capodanno. Adesso che ci penso potrebbe essere stato davvero il mio Capodanno visto che, tanto per rimanere coerenti con il masochismo nella scelta dei viaggi, a fine 2006 sarò a Mosca e con -20 gradi ci sarà ben poco da ridere per le strade!

giovedì 7 dicembre 2006

INDIA E FESTA DELLE LUCI

Più film indiani vedo, più mi viene voglia di partire per l'India.
Dev'esserci qualcosa di masochistico visto che gli ultimi due sono stati:
WATER - le vedove in India hanno solo tre possibilità: sposare il fratello minore del marito defunto, morire nella pira funeraria con il marito oppure vivere la disciplina ed il celibato nelle case delle vedove con tutte le altre donne nella loro condizione. Una botta di allegria pazzesca.
BORN INTO BROTHELS - documentario girato all'interno dei bordelli di Calcutta. E si vedesse qualcosa di piccante! ;-)
Una fotografa dona delle macchine fotografiche ad otto bambini figli di prostitute e cerca di dar loro la possibilità di crearsi un futuro migliore di quello a cui sono destinati.
Denominatori comuni di entrambi sono il gusto per l'immagine davvero strabiliante e una frase il cui significato è "la vita è schifo e dolore".
Con queste belle premesse, può uno avere voglia di andare in India?
Ma meglio ancora, sapendo di questo spirito masochistico (che viene sempre abbinato al sadico), possono dei disgraziati continuare a seguirmi nei vari viaggi?
Dopo che una settimana fa li ho trascinati nella maratona berlinese al grido di "dormiremo solo quando le suole delle scarpe saranno tutte consumate", hanno accettato di partire domani per due giorni a Lione!
La scusa è la "Festa delle Luci" che pare sia una delle più prestigiose e splendide scenografie del mondo (infatti l'anno scorso c'erano circa 4 milioni di turisti... glab!).
Se Lunedì non ci saranno post sul blog vorrà dire che mi avranno uccisa!

BEFORE SUNSET

Ultimi film affittati: Before Sunset e Born into Brothels.
Born into Brothels l'ho trovato semplicemente meraviglioso e scriverò un post a parte ma di Before Sunset... parliamone...
Intanto ho scoperto che è il seguito di Before Sunrise che però in Italia è uscito col nome di Prima dell'alba e visto che io scorro la lista dei film in ordine alfabetico e non cronologico la B di Before Sunset veniva prima della P di Prima dell'alba e quindi mi sono persa la premessa.
Premessa che più o meno dovrebbe essere: un ragazzo e una ragazza si incontrano su di un treno, si piacciono, passano del tempo insieme e poi si lasciano, senza scambiarsi indirizzi e numero di telefono, con la promessa di rivedersi 6 mesi dopo a Vienna. Fine del film.
Il seguito (che è quello che ho visto) viene girato esattamente 9 anni dopo e racconta dei due ragazzi, ormai adulti perchè anche nella storia del film sono passati nove anni, che si incontrano di nuovo, quasi per caso, a Parigi. Si incontrano e... parlano... e all'inizio ero veramente incantata dagli scorci di Parigi, dai locali, etc... poi mi sono resa conto che l'ora e un quarto della durata del film coincideva esattamente con i 77 minuti della vita dei personaggi.
Telecamera a presa diretta, i due parlano di loro, delle loro vite e speranze, del perchè non sono riusciti ad incontrarsi a Vienna, camminano, salgono sul battello, vanno a casa di lei e la telecamera non stacca mai, mai una digressione, mai un excursus... niente! Loro che parlano e basta.
Ora... sarà sicuramente realistico, coraggioso, lontano dalle solite commediole romantiche e con un gran successo dalla critica ma personalmente, una volta finito il film, mi sono chiesta: "ma perchè l'ho preso???".

mercoledì 6 dicembre 2006

DOLCE E AMARO

Gabrielle entra nell'ospedale: "Buongiorno, vorrei un test di paternità."
Receptionist: "Le do subito i moduli da compilare per la richiesta."
Gabrielle: "No, non ha capito. In cuor mio so già chi è il padre (battito civettuolo di ciglia), vorrei un test di paternità di una persona qualunque, sa... tanto mi hanno regalato Photoshop!"
Per fortuna è ricominciato Desperate Housewifes,che con la sua cattiveria riuscirà a farmi sentire meno la mancanza di Dr. House.

E prima della dose di perfidia e cinismo, ieri sera sono stata trascinata nel mondo della dolcezza...
Dopo un aperitivo frugale, un po' depresse per varie vicende lavorative, io e la mia amica siamo andate alla presentazione del libro "PASSIONE NUTELLA" di Clara Vada Padovani. Partecipavano Culicchia, il giornalista Padovani, una chef (nel libro viene riportata una sua ricetta, un abbinamento nutella e pomodoro... che poi ha anche spiegato lasciandomi in ogni caso perplessa) , il proprietario di Grom (una gelateria che usa tutti prodotti naturali, nata a Torino 3 anni fa e che ora ha 9 punti vendita in Italia e sta per aprire a New York...).
Alle 20.00 sfilavano sotto il naso panini ripieni e grondanti di nutella... e mentre il proprietario di Grom iniziava a descrivere la Nutella che "ha una consistenza particolare, che ti riempie la bocca, quindi abbiamo pensato di abbinarla al gelato..." io iniziavo a sbavare. Ore 20.05 per fortuna mi ritrovo in mano una coppetta con il suo gelato e... via depressione!
Mentre i golosi si facevano fare l'autografo sul libro, giro per il locale (che ho dimenticato di dire era Mood, un bar-libreria in centro Torino) e noto che sono esposti dei quadri di Andrea Guerzoni (titolo della mostra "La poesia non è un babau").
Interessante, non lo conoscevo, disegna personaggi stile Tim Burton, con gli occhioni grandi e un po' imploranti. Tra l'altro, cercando su internet, ho visto che da Marzo vengono affissi in giro per la città dei suoi disegni per il progetto "Associazione per la promozione della salute mentale".
Il suo primo manifesto portava un titolo che mi ha fatto sorridere: "I poeti non dormono mai, ma in compenso muoiono spesso".

martedì 5 dicembre 2006

RICORDI SU UN DIVANO...

Lunedì ferie. Ho passato tutto il giorno con la voglia di fare NIENTE, poltrire e basta.
Cresciuta con l'idea che stare stravaccata sul divano fosse una cosa sbagliata a forza di "Su! Alzati di lì, fuori è una bella giornata, vai a fare una passeggiata" oppure "Ma hai intenzione di passare tutto il pomeriggio sdraiata?" ancora adesso mi sembra di dovermi sentire in colpa a fare nulla...
La stessa sensazione di quando sto per buttare del pane vecchio nella spazzatura e sento nella testa la voce di mia mamma che dice "NO! Non si butta MAI il pane!" retaggio di chi sa quale dogma cristiano.
Allora mi aggiro per casa pensando che in effetti potrei fare la spesa, potrei andare a trovare la mia amica che ha partorito, potrei stirare, potrei riordinare gli armadi, potrei studiare un po', potrei.... di cose da fare ce ne sarebbero una marea.
Mi faccio un caffè, finisco apaticamente sul divano e ripenso a "Momo", il libro di M. Ende tutto incentrato sul tema del "tempo", di come lo si debba sfruttare bene, e di come invece la nostra generazione sia sempre di corsa e non abbia mai "tempo" per altro che non sia lavoro... lavoro... lavoro... fare...
I signori grigi ci stanno prendendo? Forse, infatti accendo la TV.
Dopo 20 anni danno ancora le stesse telenovele e... il cartone animato Georgie! Inizio a guardarne un pezzo.
Lentissimissimo.... e con una voce fuori campo talmente tragica e depressa che Leopardi in confronto sarebbe sembrato un clown!
Ma come facevamo a guardarlo da piccoli? Io non mi perdevo una puntata...
Inizio a pensare alle altre cose che imperversavano negli anni '80, che mi divertivano da impazzire:

  • Crystal Ball: si faceva una pallina con una sostanza altamente tossica (dico io), si appiccicava sulla punta di un bastoncino forato e si soffiava. Si creavano delle bolle tutte cangianti. La cosa che mi piaceva di più era annusarle! Tipo la vernice o i pennarelli della lavagnetta!

  • la Coccoina: la colla che sapeva di cocco e che la maggior parte dei bambini metteva sulla paletta e se la ciucciava come una caramella. Se non sbaglio è stata ritirata per un po' dal commercio.

  • il Vinavil: potevo stare ore inchiodata ad una sedia a staccare lentamente dalle dita le pellicine di colla secca ...

  • la Cristallina: ho visto che mia mamma la usa ancora adesso ma ai tempi era un vero must. Si versava la bustina nella bottiglia d'acqua naturale e io e mio fratello iniziavamo ad urlare "Tappa! Tappa!" perchè ci avevano detto che la reazione avrebbe sparato l'acqua fino al soffitto.

  • le bucce del Galbanino: di cera, da manipolare e appallottolare col calore delle mani e poi da tirare contro il muro (infatti nella cucina ci sono ancora i segni... he-he!)

  • la Citrosodina e la Magnesia: chissà perchè ci piacevano così tanto...

  • a questo punto non ricordo il nome ma... c'erano dei sacchettini con dei "cristalli" che messi in bocca scoppiettavano... Frizza-frizza???

  • i cristalli di vetro! Li ho cercati per anni ma non li ho più trovati. Si mettevano i vari colori dentro a delle formine, si infornavano e diventavano dei medaglioni di vetro.

...ci bastava veramente poco!

venerdì 1 dicembre 2006

PSICO-MUSIC

Esisterà una legge di Murphy che dice "più uno è di corsa e maggiori saranno gli imprevisti"?
Questa mattina dovevo restituire il dvd affittato Lun (argh!!!) e naturalmente il distributore della videoteca non riusciva a leggere il codice. Dopo aver provato e riprovato per 10 minuti me ne sono andata sconfitta e di corsa perchè... dovevo arrivare all'assicurazione dall'altra parte del mondo in un tempo brevissimo per poter fare una pratica in fretta e furia e poi essere in ufficio entro le 9.00. Salgo in macchina e l'indicatore della benzina inizia a lampeggiare. Cavolo! Sosta forzata al distributore di benzina.
I need music to relax...
Una volta ho sentito dire che "se ti piace la musica non puoi essere una cattiva persona".
Forse non è vero, la musica è di tutti e per tutti: per ogni tempo, morale, luogo, razze, ceti sociali. A volte talmente importante o scomoda da essere proibita.
Mi chiedevo se è possibile psicanalizzare una persona basandosi sulle canzoni (quando si passa tanto tempo in macchina da soli si pensano le cose più strane)
Ad esempio:
Psic. "Buongiorno, si sdrai sul lettino. Ora le farò ascoltare una canzone di Tiziano Ferro e lei mi deve dire cosa prova. La prego di rispondermi in fretta perchè personalmente mi vengono le convulsioni dopo che ripete per la millesima volta 'stop, dimentica!' " ( He-he, non farò mai la psicologa da grande!)
oppure
Psic. "Riempia il modulo indicando:
A) 2 canzoni che le danno i brividi per l'emozione
B) le 2 canzoni d'amore che preferisce
C) 2 canzoni che non sopporta ascoltare
D) 2 canzoni che ritiene dei capolavori
E) 2 canzoni da cantare sotto la doccia
F) 2 canzoni che le fanno inevitabilmente venire voglia di ballare
G) 2 canzoni in cui si rispecchia
"
Adesso me le stampo e mi auto-psicanalizzo!

PARASOLE PER AUTO

Nuova idea regalo: un fantastico parasole per auto!

giovedì 30 novembre 2006

MALATTIA MENTALE

Thanks to my dear american colleague che ieri mi ha fatto rimanere in ufficio fino alle 20.35 assolutamente per niente e mi ha fatto perdere un'altra lezione di capoeira.
Tra l'altro mentre aspettavo sue notizie ho addocchiato proprio a un passo dalla mia scrivania 2 vassoi di salatini, rimasugli del rinfresco di un collega che si è licenziato.
Come resistere alla tentazione e non buttarmici sopra voracemente?
Semplice, basta pensare che a colazione avevo mangiato cappuccino e brioche, a pranzo un piatto di fettuccine al ragu, una fetta di prosciutto e formaggio impanate con contorno di macedonia di verdure e nel post-pranzo una decina di pasticcini del suddetto rinfresco.
Ce la faccio, ce la faccio, resisto...resisto... resisto... salatini... resisto... ripieni... resisto... pizzette... resisto...
Dopo averne fagocitati un numero imprecisato sono andata direttamente alla macchinetta delle merendine e ho preso una focaccia con prosciutto e formaggio.
Clinicamente la bulimia è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno impulsivo di assumere spropositate quantità di cibo, correlati da una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento.
Oddio, sono malata?
Le abbuffate in una prima fase possono dare piacere perché allentano la tensione del dover seguire in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emozioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate.
Panico... più leggo i sintomi e più mi sento io (tranne nel vomito autoindotto).
Valutazione dell'autostima decisamente influenzata dalla forma e dal peso corporei
E mi viene il dubbio che a leggere di una malattia qualunque ci si potrebbe ritrovare almeno in un sintomo; un po' come leggere l'oroscopo...
Comunque, ammettiamo che uno sia davvero bulimico, scopro che la cura più efficace sono i farmaci antidepressivi. Eh già, perchè la bulimia nervosa è dovuta principalmente a stati d'ansia e stress. Ma allora non sarebbe meglio individuare e risolvere i problemi di stress invece che imbottirci di Prozac?

mercoledì 29 novembre 2006

AUTOSTRADE

Lunedì mi sono dimenticata di scrivere di una cosa incredibile che ho scoperto domenica sera: l'autostrada TO-MI alle 22.00... CHIUDE!!!
Chi riesce ad immettersi entro quell'ora è fortunato (noi siamo passati al casello alle 21.54) se no... per dirla poeticamente "ti attacchi al tram e fischi in curva"!
Poichè tre anni fa facevo quel tragitto almeno 2 volte la settimana e le condizioni erano già pessime, mi è sembrato davvero pazzesco che non fosse cambiato nulla.
Comunque, visto che non amo le lamentele fini a se stesse, sono andata sul sito delle Autostrade a cercare sia i motivi dei disagi che durano da così tanto tempo sia le scuse pubbliche. Scopro così che la soc. che gestisce l'autostrada TO-MI (nonchè la Torino-Piacenza) è la Satap e sul loro sito orgogliosamente viene riportata la sezione "interventi di ammodernamento e adeguamento". Ah, ma allora niente da dire! Ecco cosa mi sfuggiva... ci stiamo perfettamente adeguando ad una strada senegalese!
In ogni caso ho trovato quello che cerco: "il cliente può segnalare all’Azienda eventuali carenze percepite o riscontrate nella gestione dell’infrastruttura stradale o nell’erogazione dei servizi".

Gentilissimi signori,
ho percepito (in effetti sono miope e potrei sbagliarmi) una leggerissima carenza nel servizio erogato.
A noi amanti dei videogiochi e del brivido per 7,10 € non bastano 100 km di gincane, rasette ai divisori in cemento, camion da schivare in curve con righe mal-tracciate.
Per solo 2€ in più ci compriamo "Colin Mc Rae 5 Best Seller" e possiamo ripetere il percorso più volte.
Lo so che vi siete impegnati e ci avete tolto la maggior parte della corsia di emergenza così da rendere le cose più interessanti, e vi ringrazio perchè giocando il Jolly c'è anche l'opzione Nebbia che mi sembra davvero adorabile nonostante la velocità massima consentita sia 110 km/h, tuttavia... vi prego, nei prossimi 4 anni in cui ho visto che verrà ancora commercializzato questo bellissimo "pacchetto", aggiungete qualche opzione in più perchè siamo un po' annoiati.

NB nelle vostre news c'è scritto - tra Rondissone e Chivasso Est: banalizzazione del traffico- . Cosa vuol dire???

I DITLOIDI

E dopo il Sudoku e il Kakuro... ecco sbarcati i Ditloidi!
E' un gioco logico che mi sta facendo impazzire! Bisogna indovinare la formula linguistica avendo le sole iniziali, ad esempio:
24 O in un G = 24 ore in un giorno
12 S dello Z = 12 segni dello zodiaco
Mi hanno mandato un file (che si può scaricare qui), ogni 10 ditloidi indovinati si passa al livello successivo fino ad arrivare al decimo livello.
Sto lottando per superare il terzo livello!

VOLERE VOLARE

In un servizio de "Le Iene" di ieri venivano intervistate due donne ucraine. Una delle due ha detto una cosa del tipo "prima di Gorbačëv in Ucraina non avevamo libertà di parola ma avevamo il pane da mangiare, dopo di lui ci hanno dato la libertà di parlare ma non avevamo più il pane. Cosa me ne importa di dire cosa ne penso se non ho di che sopravvivere? Meglio prima".
Il discorso mi ha colpita particolarmente perchè avevo appena visto mio papà.
Davanti ad un piatto di gulash, incantata come sempre dai racconti sulla sua vita, mi sono fatta ripetere per l'ennesima volta di quando nel '54 lui e la sua famiglia hanno lasciato la ex-Yugoslavia per venire in Italia.
Tanti profughi, loro compresi, si sono spostati a Trieste ma, mi raccontava, molti sono stati portati direttamente con le navi in Emilia Romagna.
E una volta sbarcati hanno trovato "i Rossi" che sputavano loro in faccia e li prendevano a male parole perchè erano visti come dei traditori, delle persone che rinnegavano il regime comunista.
E la morale che ne ho tratto è... che si vuole sempre quello che non si ha (o che non si conosce)!

martedì 28 novembre 2006

TRA REALTA' E IMMAGINAZIONE

Film affittato ieri sera: Big Fish.
A tre quarti mi sono addormentata e complice la trama, che è il racconto della vita di un uomo tra realtà e immaginazione, ho iniziato ad avere degli incubi: l'azienda dove lavoro era in crisi e ci chiedevano di fare quante più ferie possibile.
Mi sono svegliata di soprassalto e ho pensato "che razza di sogno, pensa se fosse vero, a me rimangono un paio di giorni di ferie!".
Qualche minuto di film e mi sono ri-addormentata. Il sogno si è fatto ancora più strano, mi arrivava una mail in cui si diceva che "chi non ha ferie residue dovrà rimpiazzare una persona che sta a casa. Gli impiegati andranno nello stabilimento a svolgere i compiti delle persone in ferie".
Un sogno davvero strano, che risate, già mi immagino salutare con affetto programmi e database per andare a fondere metallo! Poi, questa mattina... apro la posta...

lunedì 27 novembre 2006

ANOTHER BRICK IN THE WALL

Anche se lo scenario nr.1 ha rischiato di avverarsi pericolosamente... ce l'abbiamo fatta a raggiungere Berlino!
Intanto qualcosa mi dice che Air-Berlin diventerà la compagnia aerea preferita dai miei compagni di viaggio: invece dei quotidiani è possibile scegliere tra Max e... PLAYBOY!
E sempre per parlare di classifiche dei miei compagni di viaggio, mi sa che io sono al loro ultimo posto come organizzatrice di viaggi: la prima notte siamo andati a dormire alle 02.00 e il mattino dopo li ho fatti alzare alle 07.00, poi abbiamo camminato per la città fino alle 19.00, un paio d'ore di riposo e poi di nuovo fuori nella notte berlinese (i locali rimangono aperti fino alle 8.00 di mattina!) e nuova sveglia per le 07.30...
Ieri sera eravamo tutti distrutti.
Comunque, che cos'è Berlino, il paradiso degli architetti? Costruzioni che avevo visto solo nei plastici delle città del futuro, il moderno che si innesta nell'antico senza mai stonare, vetrate immense, ampi spazi... e in tutto questo, proiettati in qualcosa che in Italia forse che non avremo neanche tra 50 anni (tra cui piste ciclabili in tutta la città), il pensiero costante del passato. Emozionante davvero!

venerdì 24 novembre 2006

ALLEGRIA

Oggi ho scoperto di essermi persa una rassegna di film sovietici. Non so proprio come farò ad andare avanti senza aver visto "Racconto di come lo zar Pietro il grande diede moglie al suo arabo", film del 1976 in versione originale con i sottotitoli in italiano. Che amarezza...
E sarà anche perchè ieri sera ho visto "La sposa cadavere" di Tim Burton ma in questo bel clima allegro ho come l'impressione che questa sera debba succedere qualcosa.
E dire che di variabili ce ne sarebbero parecchie...
Scenario nr. 1: nebbia e traffico in autostrada, i nostri eroi non arrivano in tempo all'aereoporto e perdono l'aereo.
Variante del scenario nr. 1 (anche se -in parte- già successo, quindi per una questione di calcolo delle probabilità si spera non ripetibile): uno dei protagonisti ha la carta d'identità scaduta, bisogna passare da casa a prendere il passaporto, i nostri eroi perdono l'aereo.
Scenario nr. 2: durante il controllo al check-in si scopre che è necessario rinunciare allo Shampoo "I Coloniali" perchè il formato eccede i 100ml previsti. Scena di isteria collettiva intitolata "Toglietemi tutto ma non il mio shampoo", intervengono le forze dell'ordine, si perde tempo e l'aereo parte mentre veniamo portati in questura
Scenario nr. 3: si sale sull'aereo ma causa ritardi si arriva a Berlino dopo la mezzanotte e l'ostello è già chiuso. Essenziale tirare fuori dalla valigia il dossier "A" che contiene l'elenco di tutti i ponti di Berlino sotto i quali trovare rifugio.
Variante dello scenario nr.3: Si apre la valigia e si scopre che il dossier "A" è stato rubato...

giovedì 23 novembre 2006

SI VA A BERLINO!!!!

...che non è il commento di Caressa e Bergomi dopo la partita Italia-Germania ai mondiali.
E' che domani sera parto davvero per un fine settimana nella capitale tedesca.
Naturalmente il viaggio sarà all'insegna del low-budget, come sempre, perciò: aereo con partenza a 250 km da casa per poterlo pagare 60 € e rigorosamente ostello.
Tuttavia, se qualcuno volesse spendere un po' di più... ho scoperto che esiste a Berlino un hotel artistico molto divertente:l' Arte Luise Kunsthotel, un elegante albergo in cui ogni stanza è decorata da un artista diverso. Si può scegliere la stanza "Dieter Mamel" dove il letto è gigantesco e sembra di essere tornati bambini, entrare in un cartone animato in "Comic", sentirsi protagonisti di un quadro di Van Gogh in "Vincent’s Bedroom", calarsi nei panni di un poeta squattrinato (e sfigato anche... visto che c'è un ombrello aperto appeso sul soffitto) in "The Poor Poet"... oppure soggiornare nella stanza per i feticisti delle scarpe...

QUANDO NEVICA?

Questa mattina mi sono svegliata con una gran voglia di neve.
Accoccolata sotto il piumone ho aperto gli occhi e ho cercato di muovermi meno possibile per non far rumore.
Volevo capire se fuori c'era silenzio, se le macchine procedevano lente e con suoni ovattati. Con uno splendido tempismo è passato il camion dell'immondizia facendo un gran baccano e le illusioni sono svanite come ogni volta che controllo i numeri dell'enalotto.
Mi piace la neve, adoro la neve, sentire il crepitio sotto le scarpe... cric...cric... non c'era anche una poesia che ne parlava? Ricordo che l'avevamo studiata alle elementari.... un secolo fa!
Forse è proprio perchè la neve mi riconduce all'infanzia, al piacere e all'entusiasmo di vederla cadere.
Quand'ero piccola mio papà aveva anche costruito un igloo. Poi, col pragmatismo che lo contraddistingue, aveva imposto a me e mio fratello di entrare dentro solo ed esclusivamente stando in piedi e con le braccia alzate tipo rapina (caso mai l'igloo fosse crollato... sai che divertimento... )
E poi lo slittino, pattinare con le scarpe sul laghetto ghiacciato, fare le trincee per le battaglie a palle di neve, costruire i pupazzi che non si capiva mai come fare a mettere la parte del tronco sopra l'altra (volevo dire alzare la palla più piccola ma non suonava molto bene...), e poi... la delusione di scoprire che quel mondo si stava sciogliendo.

mercoledì 22 novembre 2006

I SEGNI DEL CORPO

La domanda del giorno: come posso riuscire nell'impresa di rubare 80 fotografie formato 80x120 cm?
Mi riferisco alle fotografie di Tiziana & Gianni Baldizzone esposte in Piazza San Carlo - Torino.
Lo so che rubare è reato, ma io non ci dormo la notte. Me ne sono innamorata perdutamente...
Vorrei averle tutte a casa, prendere un anno di ferie e guardarle tutto il giorno.
Immagini talmente belle che fanno sentire il calore anche se mentre le si guarda ci si sta inzuppando per la pioggia. Immagini che riescono a far sentire il rumore di un mercato o il silenzio di una foresta. Immagini che incantano e che portano lontano. Immagini dove anche il primo piano della mano di un contadino diventa poesia.
Sto diventando troppo sdolcinata e rischio di sviarmi dall'obiettivo: voglio il raggio trasportatore di Star Trek!

COSI' PARLO' IL NANO DA GIARDINO

Mi ero segnata l'appuntamento sull'agenda già una settimana fa. 21/11/2006 - ore 18.00 - Circolo dei Lettori: Bruno Gambarotta e Luciana Litizzetto leggono e presentano "Così parlò il nano da giardino" di Margherita Oggero. Partecipa l’autrice.
Riesco ad uscire dall'ufficio solo alle 18.15, in ritardo di 3/4 d'ora dalla tabella di marcia. Cacchio.
Per fare prima prendo l'autostrada, mi fiondo verso il centro di Torino, parcheggio praticamente davanti a Palazzo Graneri infilandomi tra una moto parcheggiata e un cassonetto dell'immondizia (e rischiando di atterrare l'una e l'altro), arrivo davanti al portone e trovo una tizia che dice "La sala è stracolma di gente, non facciamo entrare più nessuno. Circolare, circolare" (forse non sarebbe un vero Circolo se non avesse detto "Circolare, circolare" - ha-ha...)
Molto frustrata faccio un giro e ritorno dopo una manciata di minuti, giusto in tempo per incrociare i sorrisi beffardi delle persone che escono dalla sala a presentazione finita (stile "noi c'eravamo, invece tu entri solo adesso! Gne,gne gnegneeee") e in tempo per vedere la chioma della Littizzetto che se ne va via.
Seduta di fronte ad un tavolo che firma autografi rimane lei, la Oggero. Mi catapulto fuori dalla sala, compro il libro e torno dentro per mettermi in coda. Mentre sono lì penso che non riesco proprio a capire la pratica degli autografi. Sta povera donna si fa venire l'infiammazione metacarpale col rischio di stroncarsi la carriera per scrivere delle frasi e una firma a dei perfetti sconosciuti. E che poi questi sconosciuti cosa se ne fanno della frase e della firma? Se ne vantano con gli amici? (sai... la Oggero mi ha fatto l'autografo! Embè?) Comunque... mentre ero lì a meditare se andarmene o meno, viene il mio turno e mi ritrovo con un "A Lucia, sperando che ti diverta. Margherita Oggero" tra le mani.
Il libro l'ho iniziato ieri sera e visto che è molto breve sono arrivata oltre la metà e cara Margherita devo proprio dirtelo: divertendomi tantissimo!

martedì 21 novembre 2006

IL GUSTO DEI LIBRI

Pennac ha scritto un romanzo che un romanzo non è, se non nel nome.
Si chiama "Come un romanzo", appunto, ed è in realtà un saggio a favore della lettura. Scrive "L'uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire"
Comunque, io il libro di Pennac non l'ho letto, però so che contiente i famosi diritti del lettore:
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire il libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere ad alta voce
10. Il diritto di tacere

In base al diritto numero 5 ho comprato e iniziato a leggere "La storia di Lucy Gault" di William Trevor. 267 pagine.
Una storia raccontata tutta al passato e in terza persona. I pochi dialoghi riportati sono inutili e stile Harmony. La costruzione delle frasi è artefatta, ogni pagina contiene almeno una figura retorica e le similitudini si sprecano ("come... così...") fino alla noia!
Sono arrivata a pagina 145 saltando dei pezzi interi (mi appello al diritto numero 2!) solo perchè nella sala di attesa di questa mattina (dir. 7) non sapevo cosa fare.
Prima di applicare anche il diritto numero 3 e abbandonarlo definitivamente (anzi, forse dovrei bruciarlo, non vorrei che qualcuno lo trovasse e iniziasse a leggerlo) ho pensato di andare a leggere qualche recensione di altri lettori per vedere se mi era sfuggito qualcosa.
Ho trovato dei commenti impressionanti "Mi è piaciuto tantissimo", "Il lento scorrere della storia e la delicatezza della protagonista ti fanno voglia di continuare a scoprire questo autore"...
Visto il mio parere così discordante mi chiedo se esiste un libro che mette d'accordo tutti, un capolavoro assoluto, o se la qualità dei libri non sia in realtà il riflesso del lettore.
Quasi come a dire... il gusto dell'albicocca sta nel frutto o sulle papille gustative di chi lo mangia?

INHOSPITABLE HOSPITAL


Io mi chiedo se nessuno ha mai fatto degli studi scientifici e documentati sui discorsi che i pazienti fanno negli ambulatori medici.
Sono sempre gli stessi! E' mai possibile? Scientificamente si possono schematizzare in: 50% lamentele di qualunque tipo, 45% raccontare i propri mali, 5% varie ed eventuali.
Questa mattina visita dermatologica. Il cancello per l'accettazione apre alle ore 7.45, io mi presento circa 15 minuti prima. Ero arrivata da 30 secondi che parte la prima lamentela "Ma non è possibile che ci facciano aspettare qui al freddo" (ho evitato di riportare il "che ci faccino" invece di "che ci facciano"... ops... adesso l'ho riportato!). Azzardo un "Ma signore mio, oggi è il 21 Novembre e ci sono 12 gradi! Non fa freddo!". L'uomo mi scruta come una mucca guarda passare il treno. Un po' spiazzato mi risponde "Beh, in effetti io non ho freddo. Però se facesse freddo ci farebbero aspettare al freddo!". E' una partita persa in partenza e io ci casco ogni volta.

lunedì 20 novembre 2006

LE SCOPERTE DEL WEEK-END


1) Dal film "Transamerica" ho scoperto in cosa consiste l'operazione che fa diventare gli uomini donne (non lo tagliano, no-no!)
2) Premere all'improvviso i freni della macchina fa inchiodare le ruote
3) Al concerto dei "Mongo Lounge" ho scoperto che la musica lounge non è sintetizzata con il computer ma esistono gli strumenti come in una band qualunque.
4) Mangiare il kebab con la cipolla alle 3 di notte fa fare degli incubi incredibili!!!
5) Sulle lavagnette delle pizzerie al taglio si possono trovare delle autentiche perle di saggezza come "L'AMORE FA PASSARE O' TIEMPO E O' TIEMPO FA' PASSARE L'AMORE"

MONDO E RITMI


Di solito non compro CD musicali perchè sono troppo cari, invece mi sono ritrovata a prenderne due nel giro di una settimana.
Dopo Fiorella Mannoia ho comprato "Rhythms Del Mundo": U2, Coldplay, Sting, Dido, Maroon 5 e tanti altri che cantano i loro brani in versione afro-cubana con i Buena Vista Social Club.
Parte del ricavato della vendita va ad un'organizzazione per la salvaguardia del pianeta e sfogliando il libretto all'interno del CD, tra le immagini di varie catastrofi come Katrina, lo tsunami, lo scioglimento dei ghiacciai, trovo un decalogo di consigli. E mi sta bene che tra questi ci sia "spegnere gli apparecchi elettronici quando non sono in uso", "riciclare il materiale", "fare la doccia invece del bagno", etc... ma... perchè al numero 6 c'è "Fate i viaggi nel vostro paese"????

Molto bella la frase di Gandhi riportata all'interno: "We have to be the change we want to see in the world."

PANINI SPEZIATI


Quando si dice che l'abito non fa il monaco.
Ieri ho provato a fare dei panini speziati. Devo premettere che un ingrediente non ce l'avevo e un altro l'ho sostituito, ma appena sfornati mi sentivo molto orgogliosa.
Bellissimi panini della consistenza del cemento, assolutamente immangiabili!

venerdì 17 novembre 2006

GUARDA IN SU, GUARDA IN GIU...

...e buon week end a chi vuoi tu!
Questa notte e domani pare ci sarà una sensazionale pioggia di meteore.
Corro subito a casa a cercare il quaderno dove ho scritto i desideri!!!

FILM MONGOLI

Spinta dall'onda emotiva lasciata da "il cane giallo della Mongolia", ieri sera mi sono affittata il DVD "la storia del cammello che piange".
Per carità, come documentario è perfetto ma diciamo che bisogna essere nella serata giusta per guardarsi un film che dura un'ora e mezza di cui almeno un'ora sono primi piani di cammelli.
Morbido e tenero cammello pelosissimo che rumina, che partorisce, che fa i versi, che piange, che scappa, che scalcia, che viene tosato, che beve, che si ripara dalla tempesta di sabbia del deserto del Gobi, che dorme, che si alza, che viene cavalcato, adornato, benedetto... continuo?

giovedì 16 novembre 2006

IL LAVORO E' UN GIOCO

Estate 2006 - Thailandia - pulmino. Coppia di coniugi inglesi sulla cinquantina e coppia di ragazzi francesi sulla ventina.
Il gioco consiste nell'osservarli, scambiare due chiacchiere generiche e indovinare che lavoro fanno.
Per me l'uomo inglese faceva il rappresentante di nonsocosa nella campagna inglese, la moglie una pediatra, il ragazzetto uno studente universitario di filosofia e la fidanzata una commessa di negozio di dischi.
Al momento della verità ho sperato fortemente che non chiedessero a me cosa facevo nella vita.
Il rappresentante era in realtà il direttore commerciale di nonsoqualeditta che si era trasferito a Dubai con la moglie (che quindi faceva la mantenuta). Il francesino di professione faceva lo skater: fare gare, girare il mondo per farsi fotografare da riviste di settore, occasionalmente insegnare.
La ragazza faceva la fotografa per riviste di skateboard (conflitto di interessi?)
Mi sentivo così tremendamente banale a dire "impiegata in una fonderia della provincia di Torino"!

CAPOEIRA: LA MIA PRIMA RODA

Che terrore. Con la mia insicurezza, la mia paura di sbagliare, di essere osservata - giudicata - irrisa... ieri sono entrata per la prima volta in una roda.
Praticamente funziona così: c'è un cerchio di persone che cantano e battono le mani al ritmo dettato dai capoeristi/musicisti.
A coppie si entra all'interno del cerchio e si "gioca" cioè si mettono in pratica le tecniche imparate.
Ossignur, non mi ricordavo quasi niente e di sicuro non seguivo il ritmo (anche se era molto lento), però ho scoperto che ce la posso fare! Posso entrare in un cerchio di una trentina di persone che mi guardano senza svenire.
Questo non è uno sport, è una terapia!

mercoledì 15 novembre 2006

BAILEYS

Da un paio di giorni sono convinta di aver visto un cartello che pubblicizzava il Baileys alla menta e il Baileys al crèm caramel(???).
Sono andata a cercare sul sito ufficiale e... non esiste niente di tutto questo.
Ora... se l'ho sognato... devo iniziare a preoccuparmi...?

FIORELLA E I BOTTONI

Ho comprato "Onda Tropicale" il cd di Fiorella, 13 canzoni in duetto con cantanti brasiliani. 20 Euro (!!!) ma spesi bene.
Così questa mattina, dopo aver cantato a squarciagola "Mama Africaaaaaaa" almeno 5 volte di seguito, sui ritmi di samba di "Kabula Lè Lè" (bella, bella, di più!) mentre mi trovavo in coda sulla tangenziale a 24 km/h ho staccato le mani dal volante, le ho congiunte per fare il famoso balletto del "giro della polenta" (si fa finta di avere un paiolo davanti e si gira il cucchiaio immaginario) e... STRAC!
Simile ad un'esplosione si è staccato il bottone dei pantaloni.
Ho cercato di ripensare alla mia dieta della settimana per capire dove ho sbagliato:
  • Domenica sera: minestrone di verdure con crostini fritti nel burro, due quadretti di cioccolato, un bicchiere di sherry

  • Lunedì sera: un kebab completo, una mousse di marron glacè, un bicchiere di porto bianco

  • Ieri sera: un bounty, una pizza patate e salsiccia, una birra, un bicchiere di liquore alla liquirizia

Mi sento tanto Bridget Jones!